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Autore: Faddo    06/09/2011    2 recensioni
"La Vita Secondo Navarro Adam" una storia che racconta semplicemente la storia di un "vecchio" 40enne, dei suoi amici e di molte altre cose che non dirò qui.
Questo libro ha una morale? Si, non vivete come lui, credetemi non è bello.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Massime di Adam: Prendere due piccioni con una fava...ecco come risolvere la crisi alimentare in Africa, sprecando fave per catturare volatili!


CAPITOLO 19: Quando Cambi Qualcosa Spesso Ti Stressi


Il tipico freddo invernale cominciava a farsi sentire, soprattutto considerando che oggi era il 5 dicembre.
Quella mattina per me era l'alba di un nuovo inizio, il perchè?
"Adam: salve a tutti come va?"
Ero appena entrato al Bar da Rinos e l'atmosfera era la stessa di ogni giorno, i presenti a quell'ora erano: Kirk, Lars e Demetria; oggi avevo qualcosa di interessante da dire a tutti per una volta tanto.
"Adam: provate a indovinare che giorno è oggi?"
"Kirk: Lunedì? oh ho capito vuoi dire che oggi è il giorno nella quale si paga l'affitto?"
"Adam: questa è la risposta più stupida del giorno...però grazie per avermelo ricordato, comunque oggi è il giorno in cui smetterò di fumare"
Ci fu un silenzio breve fino a quando non partirono tutti quanti a ridere senza comunicare a parole, quei versi fastidiosi bastavano a farmi capire tutto lo stesso.
"Demetria: hai detto così anche due anni fa"
"Adam: si ma stavolta non scherzo"
"Lars: h...h...hai detto così anche due anni fa"
"Adam: hey, fatela finita stavolta son serio per davvero"
"Kirk: la stessa frase identica l'hai detta due anni fa"
Questa scenetta cominciava a darmi sui nervi
"Adam: ero un uomo diverso più debole"
"Eveline: anche questo l'hai detto due anni fa"
A quel punto però non potevo più reggere e cosi agitando nervosamente le mani e indicando minacciosamente con l'indice i presenti dissi:
"Adam: oh fatela finita! andate tutti a f..." però fui interrotto da tutti i presenti che insieme urlarono a coro: "L'hai già detto due anni fa!"
"Adam: ok...ok...ho capito...Eveline fammi sto caffè prima che tiri giù questo locale" per poi continuare a bassa voce mentre prendevo il giornale dicendo:
"Adam: o lo faccio io, o ci pensa l'ufficio d'igiene..."
"Eveline: simpatico, torna a sparare cazzate come sempre e non mi rompere se vuoi il caffè"
Io Mentre con un fazzoletto pulivo il tavolo sapendo quanto sporco si annidasse su quei tavoli dissi con un tono molto calmo:
"Adam: non sono cazzate, questa volta ce la farò ne ho la certezza"
Ecco che il coro ripartì con le risate sarcastiche, fino a quando Kirk non disse:
"Kirk: scommetto che non arrivi nemmeno a prima di cena"
"Adam: vuoi scommettere?"
"Kirk: ovvio, facciamo 50 euro?"
"Adam: 50 euro? cos'è hai paura, facciamo 100, ok?"
"Kirk: 100? oddio sento già i soldi in tasca"
E ovviamente non potevano mancare i commenti degli altri dopo questa scenetta:
"Demetria: secondo me non ce la farà mai"
"Lars: i...io penso che f...f...forse arriverà fino a dopo pr...pr...p...pranzo!"
"Eveline: per me non ha 100 euro...".
Da dopo i funerali di Ronald non sono accadute molte cose, l'unica cosa che è cambiata è che Paul non riesce più a reggere la tensione di vedere la donna che ama e quindi ultimamente si fa vedere meno al bar, un vero peccato; tra le altre cose è successo che Layla purtroppo è passata a diventare un membro statico al Rinos; non dico "purtroppo" perchè mi sta antipatica ma è che questo peggiorerà la sua autostima, o forse la migliorare con i tizi deprimenti che la frequentano; se devo esser onesto Layla mi appare davvero in modo strano è come un fiore in mezzo a noi, è sempre così solare e pura, sembra davvero Ronald, solo che Ronald non era così femminile.
Uscito dal bar mi dirigevo da solo verso la scuola, quando per strada incontrai una persona che non avrei mai pensato di incontrare per strada.
"Layla: buongiorno Adam"
"Adam: cosa? Layla, come mai da queste parti?"
Layla un po' impacciata mi disse cercando di sorridere come sempre
"Layla: beh vedi...è che ogni tanto mi piace prendere strade nuove per andare a lavoro"
"Adam: beh per raggiungere la tabaccheria non è che ci siano molte strade"
Layla ridendo mi disse:
"Layla: a volte tre strade sembrano di più, no?" concluse ridendo di nuovo.
"Adam: già"
Io e Layla decidemmo di fare la stessa strada per un pezzo, quando faceva quella strada andava  in un vicolo piccolo alla destra prima dell'incrocio dove incontro Demetria di solito.
Camminavamo tranquilli e un po' silenziosi tra le vie che si preparavano a diventare addobbate di luci di Selice, passando vicino alla piazza, in quel momento Layla mi chiese una domanda un po' personale:
"Layla: te insegni psicologia all'Alfieri giusto?"
"Adam: sì, perchè?"
"Layla: io ho studiato lì, c'è ancora il prof Cavelli?"
"Adam: filosofia?"
"Layla: sì"
"Adam: andrà in pensione quest'anno da quanto ho capito"
Layla a quel punto scoppiò di nuovo a ridere e disse:
"Layla: io me lo ricordavo quand'era giovane e bello"
Io mentre stavo per prendermi un cigarillos e accenderlo, ma per poi ricordarmi della scommessa e rimetterlo via dissi:
"Adam: già, probabilmente te lo ricordi pure senza la gobba e con più capelli"
Layla tornò di nuovo in un'altra di quelle sonore risate che riecheggiavano quasi per tutta la via attirando l'attenzione.
"Layla: invece il prof. Harrer?"
"Adam: chi?"
"Layla: mmm probabilmente non lavora più lì, insegnava Italiano, amava i poeti del Verismo"
"Adam: anche a me piace il Verismo, è la corrente letteraria che ho sempre amato di più"
"Layla: autore preferito?"
"Adam: di sicuro Verga!"
"Layla: wow anche il mio"
Andammo avanti a chiacchierare per qualche minuti su Verga e sulle sue opere fino a quando non dovette svoltare a destra del marciapiedi e mi salutò dicendomi:
"Layla: beh, io ora devo andare di qua, ci vediamo Adam caro"
"Adam: sì, ciao Layla"
Ci dividemmo separandoci entrambi con un grande sorriso, quando però venni a ripensare perchè mi avesse detto caro, ma solo più avanti col tempo avrei scoperto che era un suo modo di salutare le persone che gli stavano simpatiche.
A Scuola quel giorno stavo spiegando agli alunni i vari tipi di nevrosi, la giornata passava senza troppi pensieri, anche se l'assenza del mio calmante naturale cominciava a farsi sentire e così mentre stavo facendo una schema alla lavagna subito mi girai e indicando Otaku urlai:
"Adam: metti giù quel cazzo di manga, cosa stai leggendo stavolta? ancora Soul Eater? mettilo giù, riprendi la penna in mano e torna a scrivere" stavo per rigirarmi quando notai che Lipidi stava masticando, così ritornando alla carica urlai nuovamente:
"Adam: Kevin, smettila di mangiare quel panino mancano solo venti minuti alla ricreazione, non puoi resistere? e te Schizzata smettila di fissarmi con quel tic all'occhio mi sto innervosendo di brutto" conclusi dando un pugno sulla cattedra e lasciando tutti gli alunni in silenzio definitivamente.
L'assenza del mio calmante naturale si faceva decisamente sentire perfino in classe.
Tornato a scrivere alla lavagna, il silenzio regnava sulla classe mentre io spiegavo, come volevo fosse, fino a quando non sentii dal fondo due ragazzi bisbigliare:
"Patata: pss, Gerrinton"
"Gerrinton: cosa c'è?"
"Patata: non trovi che oggi il prof sia un po' strano?"
"Gerrinton: a me sembra il solito"
"Patata: che?!"
"Gerrinton: ok in effetti ci sono delle sottili differenze..."
Mentre loro parlavano, prima che me ne accorgessi il gesso si spezzò e lanciandolo fuori dalla finestra urlai:
"Adam: maledetto gessetto!"
Gerrinton dopo aver assistito a quella scena torno a parlare e disse:
"Gerrinton: ma sottili..."
"Patata: secondo te perchè?"
"Gerrinton: ho i miei dubbi ma, sembra dai sintomi che abbia smesso di fumare"
"Patata: non fare lo psicologo ti sei solo accorto che non puzza di fumo come tutti i giorni vero?"
"Gerrinton: già...ma non cambia il tutto"
Dopo un po' che parlavano mi accorsi del loro chiacchierio e così prendendo la metà di gessetto che si era rotta prima la lanciai verso di loro facendola schiantare sul muro sopra le loro teste e subito con un volto feroce dissi:
"Adam: avete tanta voglia di parlare eh, perchè non venite voi a fare la lezione?"
"Gerrinton: mi scusi prof"
"Patata: mi scusi prof!"
Stavolta, li avevo per davvero messi a tacere, ma ormai la campanella era suonata e tutti si stavano dirigendo verso l'uscita per la ricreazione, e mentre uscivano io avevo ancora qualcosa da urlare:
"Adam: bene, per la prossima volta voglio vedere questo schema ricopiato per bene sui vostri quaderni e farò pure un piccola interrogazione sul programma prima della verifica, non metterò voto, lo faccio solo per agevolarvi al compito e poter prendere ultimi appunti se ne avete dimenticati, perciò studiate lo stesso! chiaro?!".
Una volta uscito dalla classe mi diressi in aula insegnanti dove mi aspettavano Eric e Railey.
"Eric: heila Adam!"
"Railey: tesoro, come va?"
Appoggiai la mia 24ore vicino alla sedia dove subito sedendomi dissi:
"Adam: tutto bene, è una giornata fantastica e splende il sole..."
Eric subito si alzò e si avvicinò annusandomi io subito reagendo male urlai:
"Adam: che cazzo fai? che ti salta in testa!"
"Eric: uuu non odori di cigarillos e sei nervoso, allora non hai veramente fumato ancora oggi"
"Adam: certo che non lo farò ci sono in palio 100 euro"
"Railey: di che parlate?"
 Railey non sapeva ancora niente, perchè la decisione l'avevo presa quella mattina quando lei si era già alzata ed era già andata a scuola, così presi l'occasione per decidere di dirglielo pure a lei.
"Adam: ho deciso di smetter di fumare"
Mi aspettavo chissà quale reazione da parte di Railey ma ottenni solo una frase smorta:
"Railey: ah...ok"
Stavo per dire qualcosa quando Eric mi chiese:
"Eric: sei nel pieno di una crisi nervosa; come mai hai smesso di fumare così all'improvviso"
"Adam: che vuoi, non posso nemmeno preoccuparmi un po' per la mia salute? Non capisco cosa ci troviate di strano tutti voi"
"Railey: beh sicuramente è strano essendo che fumi la stessa marca di cigarillos da quando eri nella Sunflower senza mai smettere"
"Adam: guarda che quando ero in prigione non avevo modi per procurarmi le sigarette!"
A quel punto Eric guardandomi con uno sguardo davvero sorpreso mi disse:
"Eric: che intendi dire per prigione?"
"Adam: ah vero...te non lo sapevi ancora..."
Ecco a proposito di questo momento imbarazzante con Eric, ci terrei a farvi sapere che non tutti sanno dei miei cinque anni passati in prigione, quelli che non lo sanno sono: Layla, Gaetano, Robert, i miei studenti ed Eric, anche se...lui non più ora.
"Adam: vedi...è una lunga storia, in pratica mi hanno accusato come complice di un furto, è stato tutto un errore, io non c'entravo niente, ma quando fu chiarito il malinteso erano passati ormai cinque anni"
Ovviamente preferii saltare la parte più triste, ovvero il processo.
"Eric: capisco, ma come hai ottenuto il lavoro di professore essendo un ex galeotto, nessuno può diventare professore dopo esser finito in prigione, è impossibile!" disse Eric tutto agitato, ma io cercando di mantenere la calma e facendo finta che non ci fosse niente di grave dietro, anche se così era veramente e non avevo niente da nascondere, dissi:
"Adam: guarda che il tribunale ha riconosciuto la mia innocenza, per questo son stato liberato, quindi nella fedina penale non ci sta nessuna reale traccia di colpevolezza o crimine, è stato un po' come quando in estate i tuoi vogliono mandarti in campeggio per un mese, ma tu non vuoi e continui a ripetere che hai lavorato sodo durante l'anno scolastico per prendere buoni voti e che ti meriteresti delle vacanze come desideri tu, ma alla fine non puoi farci niente e i tuoi genitori ti mandano lo stesso; solo al ritorno, dalla tua faccia e dalle molteplici ferite o cicatrici, capiscono che non è stata una buona idea e hanno sbagliato...per me la prigione è stata un po' così..."
"Eric: che esempio del cazzo"
La ricreazione finii in quello stesso momento e subito dovetti andare in 1^C dove avevo altre due ore e poi sarei tornato a casa.
Finita la lezione e finita la scuola mi incamminai per andare a pranzare al Rinos insieme a Railey, quando arrivati al solito incrocio incontrammo Paul appoggiato ad un palo tutto pensieroso e io subito fermandomi e notandolo lo salutai:
"Adam: heila, come va Paul?"
"Paul: tutto bene...quasi..."
Quel quasi mi fece pensare che evidentemente qualcosa non andava "tutto bene" come aveva detto lui e così subito curioso chiesi mollando la mano di Railey e appoggiando la mia sulla spalla di Paul.
"Adam: so cosa succede, la stai aspettando vero?"
Paul un po' imbarazzato disse:
"Paul: s...sì..."
"Adam: non preoccuparti, non farti troppe seghe mentali, sei un adulto devi andare diretto e dimostrare che sei uomo in certi casi, non metterti a fare giochetti da ragazzino delle superiori del tipo: apparire dietro l'angolo e dire con tono tutto dolce e gentile se vuole fare una passeggiata con te e fare quattro chiacchiere"
"Paul: mmm, capisco"
"Adam: questa sera ti dichiarerai andandola a trovare a casa prima che rientri da lavoro, ti accompagnerò in macchina e verranno anche altre persone ad aiutarti nella tua piccola impresa"
Railey guardava la scena con una faccia davvero stravolta, quasi stesse provando pena per quella scena; anche se io non è che provassi tanta emozione nel dover fare da maestro a Paul.
"Adam: e comunque sappi una cosa Paul"
Paul ormai entrato nell'estasi dell'allievo mi disse:
"Paul: cosa Adam? cos'altro devo sapere!"
"Adam: che il Lunedì mattina la banca dove lavora Demetria è chiusa e lei è a casa"
"Paul: ah..."
Si creò un imbarazzante silenzio che fu rotto dopo pochi secondi da Paul che staccando la schiena da quel muro dove era appoggiato disse:
"Paul: ho fame, andiamo al Rinos...".
Era strano come nonostante la crisi da assenza di cigarillos fossi riuscito ad esser così calmo in quella situazione, forse qualche speranza ancora c'era.
Entrato al Bar da Rinos subito sentii che faceva molto più caldo del solito dentro, infatti i termi erano accesi e non c'era modo di regolarli siccome era in parte rotto il sistema di regolazione della temperatura, ma ovviamente Kirk si era subito messo al lavoro per aggiustare il tutto in cambio di un pranzo gratis.
Quel caldo assurdo cominciò a rendermi più nervoso del solito e venni a pensare che non fosse stato tutto un piano di Kirk ed Eveline per farmi finire in crisi e costringermi a fumare per calmarmi, ma subito dopo ripensai che il Rinos era una baracca e che forse incidenti simili potevano accadere ogni tanto, esattamente come lo scarico che si intasa esattamente ogni sei o sette mesi, l'acqua che cade quando piove forte da un piccolo lieve fessura sul soffitto ed infine le luci che si fulminavano tutte insieme quasi ogni mese.
Eveline quella mattina era un po' nervosa ma sorridente, si notava da come, ancora prima di ordinare il pranzo avesse rotto: due bicchieri e un piatto che stava pulendo.
"Railey: Eveline, tutto a posto?"
"Adam: oggi sei piuttosto strana"
Eveline girandosi verso di noi, che quel giorno eravamo tutti presenti, tranne Demetria e Layla, ci chiese:
"Eveline: beh...avrei qualcosa da chiedere a tutti voi, anzi da dirvi"
Subito tutti quanti si fermarono e smisero di fare quello che facevano per fissare Eveline con uno sguardo curioso e bramoso di una risposta che non tardo ad arrivare
"Eveline: beh, vedete, in realtà non è successo esattamente oggi, ma prima di chiederlo volevo che fosse tutto ufficiale insomma...avete capito?"
Dopo un silenzio generale dissi:
"Adam: hai deciso di chiudere questo fallimentare bar una buona volta?"
"Eveline: no!"
"Paul: allora hai deciso di dare la gestione del bar a qualcun altro?"
"Eveline: no!"
"Adam: ah no, hai deciso prima di chiudere il bar e poi di venderlo a qualcun altro, giusto?"
"Eveline: ma cosa avete oggi...a parte i deliri vostri, volevo dirvi che, ancora da qualche mese io ed Eric..."
Si ricreò un altro breve silenzio fino a quando Eveline presa la forza disse:
"Eveline: io ed Eric abbiamo decisi di sposarci, a Giugno per esser precisi e siete...siete tutti invitati al matrimonio, anche Layla e Demetria che non sono qui..."
Per la terza volta tutti restarono muti fino a quando Railey non urlò:
"Railey: wow che bella notizia!"
"Paul: sapevo che prima o poi sarebbe successo"
"Lars: u...u...un ma...matrimonio, non ci sono m...m...m...mai andato!"
"Kirk: io lo sapevo già, me l'ha detto Eric..."
"Adam: oh no, non potevi dirlo un altro giorno, proprio quando ho smesso di fumare devi farmi innervosire così tanto?"
"Paul: no Adam, non ricominciare col tuo monologo su cosa ne pensi dei matrimoni, è lo stesso discorso che fai da quando avevi 17 anni...e non è cambiato!"
"Eveline: guarda che non esisti solo te al mondo"
"Adam: si ma...ho appena smesso di fumare..."
"Eveline: e allora?"
"Adam: ho capito, ho capito...mi terrò libero, cercherò di esserci"
"Railey: no è diverso amore mio, ci saremo di sicuro"
"Adam: ecco proprio ora ho l'impulso di fumare, grazie"
Guardando Eric che stava aggiustando la centralina e il caldo che si faceva sempre più forti urlai:
"Adam: hey solo perchè non l'hai ancora aggiustato non vuol dire che possiamo rinfrescare la stanza aprendo la porta o la finestra, ma cosa avete tutti nel cervello, un po' di aria fresca farà bene a tutti noi"
"Eveline: volevi dire a te..."
"Adam: no! soprattutto a me!"
Kirk ascoltando ogni mia parola disse ridendo:
"Kirk: voglia di fumare? Adam ne ha davvero tanta..."
"Adam: simpaticone"
"Kirk: senti fa una roba, dammi 100 euro e fumati un cigarillos non posso vederti in questo stato"
"Adam: te l'ho detto arriverò fino a sera, son anche disposto ad aumentare la posta a..."
Sentivo che stavo per dire una cazzata ma la mia lingua fu più veloce del cervello e dissi:
"Adam: a 200 euro!"
"Kirk: cosa 200?" Kirk scoppiò a ridere e aggiunse:
"Kirk: oddio, diventerò ricco in un giorno!"
"Adam: si speraci"
dissi mentre stavo di nuovo per prendere il pacchetto di cigarillos e prenderne uno, però accorgendomi in tempo di cosa stavo per fare lo rimisi via facendo finta di niente.
Finito il pranzo mi diressi a casa per starmene un po' tranquillo con me stesso, magari guardandomi un po' di TV insieme a Railey, chissà, forse c'era un bel film su uno di quei nuovi canali che tutta Italia è stata obbligata a mettere ancora a Gennaio dell'anno scorso.
Ritrovandomi a fare zapping sul divano insieme a Railey messi vicini sotto una coperta cominciai a recensire a primo occhio tutti i film o i programmi che trovavo
"Adam: spazzatura...già visto...squallido...già visto..."
"Railey: questo sembra carino"
"Adam: un western? da piccolo mi piacevano"
Il film cominciò con la classica cavalcata dove non si vedeva la faccia della persona al massimo gli zoccoli del cavallo e uno stivale, e di sfondo i caseggiati di legno fatti male e delle persone, o per lo meno di nuovo i piedi delle persone, ma dopo qualche scena così mentre scorrevano i titoli di testa ecco che si vide finalmente la persona in faccia; anche se, c'era un problema ovvero il protagonista teneva in bocca un toscanello acceso, la sola vista del fumo che usciva e girava per mezzo televisore mi fece cominciare a sudare al punto tale da togliermi la coperta.
"Railey: hai caldo?"
"Adam: beh, si un po', al massimo la rimetto dopo la coperta, tranquilla"
"Railey: basta che non ti ammali, fa freddo in casa..."
"Adam: si lo so, ma abbiamo la caldaia centralizzata in condominio quindi non possiamo scegliere noi quando parte..."
Il film continuò e in quasi ogni scena c'era qualcuno che fumava, finito il film ero stravolto, non ce la facevo a vedere tutti che fumavano nel film e io sul divano buono buono, ma vicino a raggiungere l'apice di una crisi nervosa.
"Adam: io...io vado a fare la spesa Railey...ok?"
"Railey: ma oggi tocca a me"
"Adam: lo farai la prossima volta, voglio uscire a farmi un giro oggi e ne approfitto per fare la spesa!" dissi alzando un po' il tono apparendo un po' sgarbato.
"Railey: ok...ci vediamo caro"
Disse Railey mentre prendevo le chiavi di casa, il cellulare e il portafoglio.
Appena fuori subito cominciai a sentirmi meglio, l'aria fredda, nonostante inquinata e contaminata dai gas delle città, non era male da respirare.
Appena arrivato al supermercato dove lavora Gaetano subito notai che Gaetano stava appendendo dei cartelli, quelli classici rossi per il divieto di fumare, era strano non fossero appesi, capisco che nessuno fumerebbe in un supermercato, ma era strano visto che era ormai obbligo metterli ovunque, persino nei bagni della stazione tra un po'
"Adam: hey Gaetano, cosa fai?"
"Gaetano: we, signor.Navarre, come vanno le cose?"
"Adam: tutto bene diciamo, lei?"
"Gaetano: tutto apposto, tutto apposto...comunque sto mettendo i divieti di fumare perchè ultimamente ci sono dei ragazzini che entrano qua anche se hanno la sigaretta accesa, ora con questo divieto non ci proveranno più, pensa che un ragazzino mi ha addirittura detto che poteva farlo solo perchè il cartello non c'era, ma ora ho rimediato!"
"Adam: ah...capisco, bella trovata Gaetano, complimenti..."
Almeno ero contento che in un posto esisteva ancora il cosiddetto divieto di fumare, sentivo che qua dentro sarei stato al sicuro, d'altronde, l'odore dei supermercati è sempre così puro e buono.
Dopo poco che ero entrato io, entrò pure un'altra persona, era Gerrinton e aveva un cigarillos acceso, appena Gaetano lo vide subito gli urlò:
"Gaetano: we, ragazzino, cosa credi di fare?"
"Gerrinton: abbiamo già chiarito il tutto, non c'è il cartello..."
"Gaetano: no, niente da fare, l'ho appena appeso il cartello ora non hai più scuse..."
"Gerrinton: maledizione..."
disse Gerrinton buttando via metà del cigarillos rimasto.
Quando lui entrò con il mozzicone ancora acceso stava per venirmi un colpo e subito corsi per prendere tutti gli alimenti prima di finire vicino ad uno che fumava la mia stessa marca di cigarillos e farmi beccare così dagli altri che avevo fumato per la puzza che avrei avuto addosso.
Pagato il tutto e preso il resto stavo per uscire dal supermercato quando Gaetano mi salutò a gran voce come sempre:
"Gaetano: arrivederci signor.Navarre...Robert! salutalo!"
"Robert: ciao Adam, torna presto, ma solo se hai bisogno, chiaro?"
"Gerrinton: a domani prof."
"Adam: ci vediamo, ciao a tutti, comunque, si pronuncia Navarro, non Navarre!"
Tornato a casa avevo la sensazione che ormai la giornata si sarebbe conclusa nel migliore dei modi, d'altronde avevo saputo resistere e non ho mai ceduto alla tentazione, alla fine mi venne da pensare che forse i 200euro non sono stati l'unica cosa che mi hanno spinto a farcela, ma anche la voglia di migliorare giorno dopo giorno.
Alla fine alla sera prima di cena tutti noi uomini del Rinos ci ritrovammo sotto casa mia per far partire l'operazione "Dichiarati Paul!"
Prendemmo la mia macchina, e una volta che tutti noi ci sedemmo, partimmo dal garage verso casa di Demetria.
Io guidavo e vicino a me c'era Paul che era vestito non troppo elegante ma nemmeno da straccione, che si era lavato per bene stando attento a non profumare troppo per dar nell'occhio ma nemmeno a puzzare; invece dietro ci stavano Kirk, Eric e Lars, un po' ammassati, ma comunque presenti e che davano molti suggerimenti a Paul, in modo che io potessi concentrarmi sulla guida.
"Eric: tutto chiaro?"
"Paul: si grazie!"
"Adam: lasciati dire un ultima cosa però Paul..."
Paul era di nuovo tutt'orecchi e guardandomi con occhi da allievo disse:
"Paul sì?"
"Adam: non esser troppo nervoso, cerca di esser coraggioso nella maniera giusta e vedi non fare un monologo troppo lungo, se ti disperdi troppo sembrerai indeciso e molte cose fondamentali da capire nel chiacchierio scompariranno e Demetria o non le capirà o se le dimenticherà, infine guardala negli occhi quando parli, ok?"
"Paul: tutto chiaro, Adam, grazie ragazzi, per me vale molto questo"
"Lars: o...o...ora non ci resta che asp..as....aspettare che De...De...Deme..De...Demetria passi per di q...q....qua"
"Kirk: e appena arrivi scendi dalla macchina e senza mostrare troppa fretta ti avvicini a lei, noi resteremo qua nascosti"
"Paul: perfetto..."
Dopo dieci minuti ecco che arrivò Demetria che stava andando verso casa, a quel punto Paul scese dalla macchina e con molta calma raggiunse Demetria e quando erano a non molti passi l'uno dall'altro disse:
"Paul: Demetria, aspetta!"
Demetria sentendo la voce di Paul subito si girò salutandolo in maniera molto allegra.
"Demetria: heila Paul, cosa ci fai da queste parti?"
"Paul: devo dirti una cosa Demetria..."
Si creò un silenzio non troppo lungo, Paul stava pensando bene a come dire e cosa dire.
Da dentro la macchina, noi notando quel silenzio subito finimmo nel panico credendo che in questo modo avrebbe peggiorato la situazione, ma prima che fosse troppo tardi Paul tornò a parlare.
"Paul: è da...è dalle vacanze che ho cominciato a guardarti, da quella settimana quando abbiamo dormito insieme che mi sei apparsa diversa, la verità è che, di tutte le donne che ho incontrato, così semplice ma speciale come te non ne ho mai incontrate, non so come ti abbia visto dopo quella settimana in estate, ma io di sicuro ho cominciato a capire che ho girato il mondo in cerca di una donna, ma alla fine potevo trovarla standomene dove ho sempre vissuto a Selice, quindi Demetria, vorresti uscire con me?"
Demetria rimase in silenzio, e avvicinandosi verso Paul lo baciò senza aggiungere altro; questo era di sicuro il giorno più bello per lui, aveva realizzato un suo sogno...o almeno sarebbe stato bello se fosse finita così, ma in realtà Demetria subito senza mezzi termini disse:
"Demetria: no, mi spiace, devo andare io, ci vediamo Paul"
Era incredibile, non tanto per come Paul avesse fallito miseramente, ma per come Demetria si riuscita a rispondere con così tanta facilità, onesta e freddezza allo stesso tempo.
Paul tornato in macchina con una faccia davvero misera da descrivere disse:
"Paul: evviva!" rivoltando la sua faccia da misera a gioiosa
"Eric: cosa? perchè sei contento, ti ha appena praticamente mandato a fanculo!"
"Paul: son felice perchè ho avuto il coraggio di dichiararmi, era questo l'importante alla fine, superare le mie paure e dirglielo, no?"
L'auto divenne un silenzioso cimitero fino a quando io stressato al massimo dalla situazione presi un cigarillos e lo accesi per fumarmelo, subito dopo senza che nessuno potesse dire altro in proposito a ciò che stavo facendo, presi il portafoglio e dandolo a Kirk dissi:
"Adam: serviti, questa giornata è stata fin troppo stressante per i miei gusti..."
Il tutto si concluse con un pacifico ritorno a casa, pacifico soprattutto perchè mi ero calmato una buona volta.


"Note dell'Autore: Bene eccoci alla penultima nota d'autore, cavolo che tristezza ragazzi siamo quasi arrivati alla fine. Che dire di questo capitolo? Beh questo è apparso come un'altro intermezzo di capitoli che non hanno alcun collegamento con la trama principale, capitoli che mi piacciono molto, anche se però essendo il penultimo puntavo già a introdurvi un pezzo del finale e lasciarvi con la voglia di sapere come continuerà, nel senso, fare un finale a due parti, ma poi ho scartato questo progetto, preferisco lasciarvi il finale una TOTALE sopresa, non dirò nemmeno il titolo del capitolo, ma neanche se mi pagate, posso solo dirvi una cosa sul finale...direte quasi al 100% "Wow..."
Ovviamente sarà a sorpresa, perchè altrimenti non potrei fare una seconda serie, quindi vi lascerò con molte domande, o spero di lasciarvene con molte, è quello il mio obbiettivo, lo ho intitolato:
"Piano per conquistare il maggior numero di visualizzazioni e bestemmie d'attesa da parte dei lettori" titolo lungo ma non trovavo modo migliore per esprimere il tutto.
Già qui vi ho lasciato con un paio di domande ovvero:
1: Come andrà il matrimonio? si sposeranno per davvero?
2: Come finirà tra Demetria e Paul?
Queste due domande avranno risposta solo nella seconda serie, mi spiace per chi sperava che il finale spiegasse anche tutto questo, ma tranquilli/e, la risposta io la so già :D
Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo."


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