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Autore: nowaryesreggae    06/09/2011    2 recensioni
Un ambiente malfamato, povertà e violenza attraversano il quartiere di Anne ogni giorno. Ma l'incontro con un trio di ragazzi sporchi fuori e puliti dentro cambierà più di una vita.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Per terra era sporco, forse così tanto che quelle due paia d'occhi così puliti non stavan bene lì. Ma forse sì, che i cuori eran più neri dell'asfalto consumato, odiato, calpestato e preso a calci. Non c'era niente di angelico lì in mezzo, cataste di bottiglie in frantumi e sogni finiti male pure loro, feriti da quel vetro sparso dovunque. Spinelli che passavano di mano in mano, il dolore nella pelle e negli occhi. Ed io ero lì, marrone nelle iridi e sul cuore e sotto le scarpe. Ed io ero lì e non sapevo come avevo fatto. I capibanda erano tutti schierati, visi angeliche, fedine penali luride quanto la terra che calpestavano. Amati, temuti, rispettati. Ma io no, non avevo paura. E allora quella chitarra l'avrei sbattuta su quelle belle teste vuote e poi via. Ma aveva senso tutto questo, la distruzione, l'odio e il rispetto, aveva davvero senso?Ma io ero lì e rollavo l'ennesimo spinello, e recitavo l'ennesima farsa tornando a casa con gli occhi rossi. Come loro lo facevano con le tasche piene di soldi. Ma c'era qualcosa in quei lineamenti che forse valeva la pena di tirar fuori, che forse non era proprio da buttare. La roba era forte, era tutto colorato attorno a me. “Stai bene almeno?” “Era troppo forte” balbettai. Occhi di ghiaccio bruciavano i miei. “Vedi di non fare problemi, sappi che non ne abbiamo bisogno”. “Ma chi ti credi di essere?”. Sorrisi, aria di sfida. “Sei nella merda più totale come tutti noi, forse anche di più. Tu e quel tuo dannato fratello, e quel vostro scagnozzo, quel troll mezzo russo bevitore di vodka. Pur di far soldi vedete stramazzare a terra persone ogni giorno.” Gli occhi ghiacciati si sciolsero in fuoco rovente, mi guardavano quei lineamenti come se stessero per esplodere. “Lasciala stare 'sta puttanella”, intervenne il secondo. “Già, forse la roba ha fatto effetto. Andiamocene, non abbiamo niente da fare qui”. Sorrisi d'amaro perché c'era stato qualcosa che la vicinanza di quel tipo m'aveva buttato dentro l'anima, tipo una curiosità ardente. Sembrava soffrisse nel rispondere, soffrisse nel guardarmi e nel difendersi. Sembrava che quelle mani avessero voluto far altro, non tagliare e vendere morte per le strade sole, per le strade malinconiche e abbandonate. Presi la mia roba, m'alzai. Senza nemmeno mezza parola, un sorriso o un respiro. A muso duro, con i pugni chiusi m'allontanai. Mi guardarono sparire, i tre. Mi guardarono confondermi nella nebbia d'un assurdo giorno di Novembre, che chissà poi se m'avrebbe cambiato la vita.
  
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