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Autore: rock star 96    07/09/2011    0 recensioni
un nuovo anno attende i nostri amici, ma questa volta, un solo passo falso, un minimo errore,e...........buio totale per Hermione.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Era iniziato un nuovo anno alla scuola di magia di Hogwarts, i nostri amici, Harry, Ron e Hermione, era stati incaricati, insieme a quelli del quinto anno, di accogliere i nuovi studenti, e di prendere ognuno di loro sotto la loro “custodia” un mago o una strega.
Ron venne affidato a una streghetta di nome Wanda.
Harry a un maghetto di nome Haron.
Hermione a una streghetta di nome Sinedh.
Tutti i grandi dovevano occuparsi di una matricola, visto la brutta aria che tirava in quei tempi, Silente ritenne saggio cominciare a insegnare ai giovani maghi con l’esperienza di un’altra persona, come si dice: “la vecchiaia fa la saggezza”.
Comunque, sembrava che le nuove reclute si applicarono, soprattutto Sinedh, ma del resto con un’insegnante brava come Hermione, cosa ci si può aspettare, ma purtroppo, anche i migliori a volte sbagliano, infatti, un giorno durante l’ora di pozioni, dovettero preparare un semplice “Nocturs” conosciuto anche come Fumo Notturno, una pozione che provoca un fumo che avvolge tutto quello che lo circonda calandolo nelle tenebre,Sinedh doveva prendere la polvere di radice d’arbusto, ma era su uno scaffale in alto, e era vicino alla polvere di zolfo, in un barattolo praticamente identico, in oltre avevano lo stesso colore, e non se ne poteva accorgere, infatti mise due mestoli di polvere nella pozione, che cominciò a fare fumo e strane bolle.
Passando di lì Hermione notò il calderone:
-Sinedh- la chiamò -perché il tuo calderone fa così?-
-non lo so, ha cominciato a far così dopo che ci ho messo la polvere di radice d’arbusto, credevo fosse normale- il calderone cominciò ad agitarsi parecchio, quasi cominciò a vibrare, Hermione prese il barattolo e annusò il suo interno
-ma questa non è polvere d’arbusto, questa è polvere di zolfo- il calderone si agitò a tal punto che quasi cadde dal piano, Hermione lo prese e lo portò subito di fuori dall’aula e….
BOOM!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!          Black-out.
Si risvergliò in infermeria, ma non vedeva nulla, pensava che magari fosse buoi, poi sentì due voci che la chiamavano
-Hermione!!!-
-Hermione stai bene???- erano Harry e Ron che sentiva molto vicini
-ragazzi- disse alzandosi -dove siete?-
-siamo qui-
-qui dove??-
-qui davanti a te- si sentì afferrare un braccio, e con l’altra mano tastava lungo il braccio che teneva e arrivò al viso, riconobbe che era Ron per il fatto che non portava gli occhiali, ma nonostante quello non li vedeva
-scusate ma che ore sono, è tardi?? Dovreste essere a letto-
-veramente sono le 10:30 di mattina- rimasero tutti in silenzio per un attimo
-lo specchio- chiese lei -ragazzi passatemi lo specchio- glielo porsero, ma lei non lo afferrò, glielo dovettero metter in mano e portarglielo all’altezza del viso, ma qualcosa non andava, lei aveva gli occhi aperti, i ragazzi erano lì, e era pieno giorno, ma nonostante questo, lei vedeva solo in buio.
In quell’istante se ne accorse, quell’incidente, quella piccola esplosione causata dall’errore di un principiante, le aveva tolto la vista.
Harry e Ron la riaccompagnarono al suo dormitorio, e la lasciarono sul letto, poi quando uscirono dalla stanza:
-non posso credere che non riesca più a vedere, mi sembra impossibile-
-già, Harry dobbiamo trovare una cura, un modo per aiutarla-
-hai ragione Ron, ma come?-
-vediamo, Sinedh ha messo per sbaglio della polvere di zolfo, e questo ha sballato tutto-
-già, potremmo cercare cosa agnenta l’effetto della polvere di zolfo- poi successe una cosa strana; nonostante ci fosse il corridoio e la porta che li separavano, Hermione sentiva quello che si stavano dicendo i due ragazzi.
Erano le 13, era ora di pranzo, Harry e Ron andarono a riprenderla al dormitorio e la portarono alla sala grande, dove la aiutarono a far tutto, dalle loro spalle arrivò una voce
-ehi Granger, ho saputo che sei diventata cieca-
-riconoscerei questa vocina irritante tra mille, Malfoy- infatti dietro di lei c’era proprio lui
-a quanto pare la genetta mezzo sangue è diventata anche cieca-
-dacci un taglio Malfoy- intervenne Ron
-tu chiudi in becco Weasley, o ti faccio diventare un occhio nero-
-si ma almeno lui ha il fegato per affrontarti- intervenne Harry -tu invece non sai fare altro che mettere in evidenza i difetti o le sfortune degli altri, non riusciresti a affrontarli a quattr’occhi, sei solo un codardo-
-non ho paura di te Potter, potrei anche affrontare tutto il Grifondoro insieme, non temo nessuno- mentre Malfoy pronunciava quella frase, Hermione notò una cosa
-stai mentendo Malfoy- disse
-come?!?!!?!?-
-lo sai anche tu stai mentendo-
-e tu come lo fai a sapere? Non puoi nemmeno vedermi-
-si ma riesco a sentirti, il cuore ha una pulsazione ogni tot secondi, e il respiro si fa più basso e profondo- dopo quelle parole, Malfoy si dileguò e i ragazzi rimasero sbalorditi.
Dopo il pranzo, mettendosi in piedi, si accorse che ogni cosa che cadeva, ogni persona che si muoveva, lei lo sentiva, sentiva le vibrazioni, che emettevano sul terreno, e riusciva a percepire dove si trovasse ogni cosa, perché quando si muoveva emanava a sua volta delle vibrazioni, che quando incontravano un ostacolo le ritornavano in dietro e le facevano capire dove si trovasse quell’oggetto, un po’ come fa l’eco.
Hermione passò tutto il pomeriggio con Harry, ogni tanto gli chiedeva -dove è Ron- e lui le rispondeva -aveva da fare- ma sentiva che per metà era una bugia, ma non disse nulla.
La sera, ormai aveva imparato a muoversi da sola, grazie al suo “senso percettivo” non aveva più nemmeno bisogno di aiuto per le scale, mentre era nella sala comune, sentì un forte odore, lo seguì, e la condusse all’aula di pozioni, dove trovò Ron che sfogliava un libro e gettava intrugli in un calderone, e se non aveva la reazione desiderata, sbraitava
-che fai a quest’ora- gli chiese, lui sobbalzò
-Hermione!!- disse -stavo…. Ripassando per pozioni-
-che non abbiamo fino alla prossima settimana-
-non fa mai male ripassare no!?!??!- sentì che stava mentendo
-non è vero stai mentendo-
-e va bene, sto cercando il contro incantesimo per il tuo problema-
-perché non me lo hai detto?-
-non volevo fatelo pesare più di quanto non sia, e se te lo avessi detto e non avrei trovato la cura, avevo paura di farti rimanere male- si abbracciarono
-solo il pensiero che hai avuto per me è tanto Ron-
-dovevo, sei la mia amica no?!?- stava mentendo
-sei sicuro che sia solo questo per te????- il cuore di Ron cominciò a battere come un tamburo, il suo respiro si fece lungo e profondo
-Ron, che ti succede?-
-scusa, è che hai una cosa sul labbro- stava mentendo, le lise una mano sul labbro, strofinando finché quelle labbra non diventarono di un bel rosa acceso, la tentazione era irresistibile, e infatti cedettero tutti e due,dandosi un intenso e lungo bacio
-l’unica cosa che mi dispiace è non aver visto le tue guance arrossire- gli disse lei
-mi dispiace piccola, ti prometto che dovessi impiegarci una vita, io troverò la cura- sulla guancia di Ron scivolò una lacrima, che finì nella pozione, da cui uscì un fumo che avvolse tutta la stanza, un fumo di mille colori e luci, che appena avvolse i due ragazzi, Hermione si stropicciò gli occhi, e aprendoli, riuscì a vedere il volto del suo amato e lo spettacolo che li circondava.
 
 
 
 
 
Spero vi sia piaciuta, per favore fatemelo sapere. Ciao ciao 
 
  
  
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