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Autore: MissBlackRose    07/09/2011    1 recensioni
E se a 17 anni non aveste ancora dato il primo bacio?
E se le vostre amiche ingaggiassero qualcuno per aiutarvi a farvi uscire dal vostro guscio?
“Senti ho freddo e ho solo questo cosino addosso,ho fame perché non ho mangiato quasi nulla e stai fumando ed io odio il fumo,quindi le cose sono due o mi lasci e viviamo tutti felici e contenti oppure mi lasci e viviamo felici e contenti.Un’ampia scelta!” Tirai il braccio per liberarmi,ma mi strinse più forte.
“Le tue amiche mi hanno detto che ti chiami Ami…In giapponese vuol dire Bellezza” Sussurrò.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come avevano potuto…

Tornai da loro nella saletta del locale.Lo spettacolo che stavano dando era orribile,pezzi di bottiglie rotte a terra,cicche di sigarette.

“Ragazze” entrai e le cercai con lo sguardo rimanendo in un primo momento ferma sulla porta,poi mi spostai verso l’interno della sala.

“Ami….” Un rantolo.

Mi voltai per vedere chi fosse,poi vidi Susanna coricata su un divanetto con Sarah,Lorena e Anna.

L’ultima si teneva una mano sul ventre respirando a fatica,mi fiondai su di lei come un avvoltoio.(che culo un avvoltoio)

“Anna stai bene?” chiesi in preda all’ansia.

“Ti prego dimmi qualcosa!Cazzo parla!” urlai mettendole una mano sulla fronte e un’altra dietro la schiena per aiutarla a sedersi. Iniziò a respirare più normalmente.Respiri profondi,dopo qualche secondo in cui mi preparai ad un parto prematuro di un mese mi rispose.

“Ami calmati,mi trasmetti energie negative e anche al bambino!” Mi sorrise.

Sospirai,era tutto ok.Però mi ricordai di cosa ero tornata a fare.Il mio viso si indurì e lo sguardo si fece cupo.

“Voi quattro!”Mi alzai di scatto dalla posizione in ginocchio che avevo assunto per aiutare Annabelle.

“C-COME AVETE POTUTO! V-ERGINE DI FERRO?” Arrossii dalla rabbia,serrai i pugni e le guardai torve.

“Noi volevamo aiutarti,tu stessa hai detto che non sai cosa fare” Sarah si alzò barcollando.

“I-IO RAGAZZE MA LUI!” riuscii a dire solo questo,ok era bello,no ok non spariamo stronzate era figo,ma era irritante e ci avevo scambiato quante parole 10?Pensa a passarci un’intera giornata,dove si presume ci siano degli scambi di parole.E poi cosa mi doveva insegnare a sculettare un po’? A fare la civetta? A quello son brave tutte.Ok io volevo il ragazzo che si innamorava per il carattere e non per quello che vedeva.Cioè anche se fosse io a quello la non avrei fatto vedere un bel niente!
 
“Ami calmati e respira,lui ti insegnerà a scioglierti ed a relazionarti con l’altro sesso tutto qui…”

“Ma se poi pretende che i-io faccia  di più….” Ero partita sicura in quell’affermazione,ma poi il mio tono si era abbassato rendendosi poco udibile a chiunque.

“Non farà nulla che tu non voglia…” Disse Lorena.

“E fu così che mi stuprò sotto la doccia…” Ribattei io.

Loro risero e scossero la testa.

“Ami sei esagerata oltre modo!” Anna mi fece sedere accanto a lei,iniziò ad accarezzarmi i capelli.

“Andiamo via?” Non avevo nessuno ad aspettarmi a casa,vivevo da sola.

Strano per una ragazzina di 17 anni,io ero a New York grazie una borsa di studio ottenuta per la danza,ormai abitavo qui da 3 anni eppure mi sembrava ieri quando arrivai nella scuola ed una ragazzina,mora e con gli occhi a mandorla quasi non mi uccise correndo nel corridoio.Annabelle diventò la mia migliore amica in poco tempo.

Conobbi le altre poco dopo,ero la più piccola,ma con loro ero a mio agio ridevamo,scherzavamo e loro piangevano davanti a Titanic mentre io pensavo che Rose potesse fare un favore all’umanità morendo lei nell’acqua e salvando quel figo di Leonardo Di Caprio.Io mi sarei lanciata in acqua salvandolo mphf.

“Ok”Dissero tutte e quattro.

“Abbiamo chiamato noi il taxi,però….” Sarah non finì la frase.

“Però?Ragazze questa cosa mi sa di fan fiction!Parlate!”Sbottai.

“Tu tornerai con lui.”Annabelle indicò un punto dietro di me,mi voltai con la tipica espressione della protagonista di un horror.

“NO!” Urlai.

“Oh dai avanti,non ti violento mica”Lo spogliarellista/gigolò/cretino ebete,si avvicinò a me sorridendomi.

“CI MANCA SOLO QUESTO!” Incrociai le braccia al petto.

“Saresti consenziente …”Strafottente.

“Mphf,ti piacerebbe.”Roteai gli occhi.

“Lo ammetto mi piacerebbe”Mi sorrise malizioso,prendendomi per mano.

“Noi andiamo”Annunciò trionfante.

“Eh?Anche no tesoro.”Tentai di scappare.

“Oh,mi chiami già tesoro!” Rise.

“Non so come ti chiami quindi…Bhe se vuoi posso chiamarti-ci pensai un po’-Baka!”

Si girò per linciarmi con lo sguardo.

“Sai il Giapponese no?”Baka=Scemo,ridacchiai aveva capito,decisamente. Mi trasferivo spesso con per motivi di lavoro,mia madre era rimasta affascinata dal Giappone,mi aveva chiamata con un nome tipico di lì e aveva preteso che imparassi la lingua,oltre a passare un mese di vacanze lì.
Era utile per insultare le persone senza che loro ti capissero.

Arrivammo davanti ad una macchina scura,sportiva mmm.Lui salì mentre io guardai l’auto titubante.

“Sali” mi disse semplicemente.

Alzai un sopracciglio.

“Non sei tu quello a cui le amiche hanno affidato un gigolò che le insegni a sciogliersi.Io ok sono un po’ timida con i ragazzi però,non a questi livelli…credo.”

Lui mi analizzò ed io arrossii.

“Andrea” E ora che cazzo diceva.

“Eh?”

“Mi chiamo Andrea.” Lo guardai per qualche secondo incatenando il mio sguardo al suo,andai ad aprire la portiera ed entrai.

Non disse nulla per il resto del viaggio,mi chiese solo dove abitassi ed io gli dissi che mi poteva lasciare all’hotel sulla Avenue,gli dissi il nome e mi accompagnò fino a lì.

“Abiti qui?”mi chiese.

“N-no in un appartamento più avanti,ma devo andare a piedi.Non ti preoccupare.”Aprii la portiera.

“Non sei obbligato a farlo.Voglio dire,se tu non lo facessi sarebbe meglio.Le ragazze sono troppo apprensive,io sto bene così.” Gli sorrisi timidamente.

“Mmm” Disse solo questo mmm,cazzo stava a significare mmm?Non sbuffai per cortesia.

“Notte.”Uscii dall’auto giusto in tempo per sentire un Notte sussurrato da lui.

Mi incamminai per la strada,arrivai ne giro di pochi minuti a casa.

Levai le scarpe esausta e fissai il bagno con odio assoluto.Lentine via e trucco,bhe il trucco lo levai con scarsi risultati,ma poco mi importava della matita rimasta fra le ciglia inferiori.

Tolto il vestito mi buttai senza forze sul letto,addormentandomi nel giro di un nano secondo.

Nano…Nana.Pensai prima di sprofondare nel sonno.Io ero la sua Nana.



Mal di testa.

La parola chiave del giorno,Dio grazie!Era sabato quindi niente scuola.

Caffè a me!No ok niente Sailor Moon,con passo da bradipo mi avviai verso la cucina in cerca di caffè,la mia unica droga.

“Amore mio!” appena afferrai la caraffa ne versai una tazzona di quelle tipiche newyorkesi,mi buttai sul divano iniziando a fare zapping,io sarei stata campionessa mondiale a livello olimpionico se solo avessero inserito questa categoria.

Bussarono alla porta,dovevo realmente alzarmi e andare a vedere chi fosse? Nah! Bussarono di nuovo con più insistenza.

“Ma che palle la gente dovrebbe dormire,sono solo le-guardai l’orologgio-Unidici e mezza!”No ok dormire no,ma essersi appena alzati sì.

Andai ad aprire e mi ritrovai di fronte un Andrea sorridente e pimpante,con un pacchetto in mano.

Dio!Era sexy anche di mattina,così con una tuta,sudato,con i capelli spettinati e una cuffia in un orecchio e l’altra che penzolava.

“Tu faresti passare qualsiasi fantasia.”Mi rimproverò facendo sparire quel sorrisetto dal viso,alzando un sopracciglio e scrutandomi.

Ok lo ammetto avevo la mia maglietta degli Skillet taglia “L” e una pantalone di tuta gigantesco in cui potevo ballare la conga,i capelli raccolti alla meno peggio che però era sempre peggio e gli occhiali da nerd,che ora andavano di moda,che avevano assunto una posizione alla Signorina Rottermaier.

“Non aspettavo nessuno-mugugnai-E poi tu che vuoi?Come sai dove abito?”

“Ieri ti ho seguita a piedi fino a quando non sei salita e poi ho chiesto ad una amabile vecchietta a che piano abitassi,ma mi stai dicendo che se ti avessi avvisato della mia visita di saresti fatta bella per me?” Entrò,sorridendomi maliziosamente.

“No,per te no” Alzai le spalle e guardai il suo sorrisetto spegnersi 1-0 per Ami,mi aveva seguito poteva essere preoccupato?Nah ci conoscevamo da 2 ore.

“Ho portato dei cornetti”Disse distrattamente mentre si levava la giacca della tuta.

“Ti posso amare?”Afferrai il pacchetto con i cornetti.

“Mmm…Non devi neanche chiedere!” Mi prese per i fianchi e fece cozzare il suo bacino con il mio,iniziando a percorrere la mia schiena con una mano.Ad ogni passaggio del suo dito sulla mia schiena un brivido mi percorreva.

“S-Scherzavo lo avevi capito…” Sussurrai,pregando il cielo che non smettesse.

“Peccato” Sospirò e si allontanò.

“Mangiamo ora!”aprii il pacchetto e mi sedetti sul divano con le gambe incrociate.

“Ok,ma parlami di te devo conoscerti no?” Si sedette accanto a me e prese un cornetto mordendolo.

“Ho 17 anni,per la danza ho sacrificato tutto e ho rinunciato ai ragazzi,non ho mai dato il primo bacio,all’inizio sono timida,ho smesso di ballare dopo un incidente,mia madre e mio padre viaggiano spesso per  lavoro,ma io vivo qui da sola da 3 anni con una borsa di studio e degli assegni che mi spediscono i miei.Dicono che devo studiare e non pensare al lavoro,anche se vorrei provare a mantenermi da sola.” Parlai a raffica quando finii presi un morso dal mio cornetto alla cioccolata.

Mmmm cioccolata,bene niente reazione Homer Simpson davanti ad Andrea.

“Ora tu!” dissi cogliendolo di sorpresa.

“Devo?-annuii-Ok ho 22 anni,faccio lo spogliarellista ed il gigolò per motivi che non ti riguardano-ok argomento tabù-Mia madre e mio padre erano italiani,ma vivo qui da quando ero bambino-Ecco il perché del nome Andrea.-Per il resto non devi sapere più nulla.” Concluse freddo.

“E certo,io mi sputtano e tu concludi così,va bhe comunque che ci fai qui?”Presi un altro morso.

“Devo conoscerti no?Oggi usciamo a fare un giro per New York mi devi parlare di te,devo conoscerti e capire come farti uscire dal tuo guscio.”

“Con questo guscio,io non ho gusci non sono un uovo!”Mi raggomitolai posando il capo sulle ginocchia che avevo alzato.

“Sì invece sei un uovo nano!” Nana…sospirai,lui si avvicinò a me il viso era a qualche centimetro dal mio,sentivo il suo respiro sulla pelle,con il pollice mi pulì all’angolo della bocca.

“Cioccolata”Soffiò sulle mie labbra,io arrossii violentemente.

Incatenai il mio sguardo al suo,si avvicinò ancora di più,portò il pollice,con cui prima mi aveva levato la cioccolata dall’angolo della bocca,a dischiudermi le labbra,lo passò su quello inferiore,quasi lo stesse accarezzando.Io potevo solo guardarlo negli occhi,spostò lo sguardo sulle mie labbra dischiuse,si avvicinò mi sfiorò la bocca con la sua.Si avvicinò per rendere quello sfioramento di labbra un vero bacio,io girai la testa facendolo finire a baciarmi una guancia.

Ero un peperone con sfumature violacee.

“S-scusa”Mi alzai dal divano,lasciandolo deluso.

“Vado a prepararmi.” Lui mi annuii e andai a prendere dei jeans ed una maglietta,mi infilai in bagno e cercai di calmare il mio cuore impazzito.

 
 


Note dell’esaurita che dice di essere un autore :33
Grazie a tutti quelli che hanno recensito,ho deciso di continuare la storia :3
Cooomunque ok il nostro misterioso maestro si chiama Andrea ed è mezzo italiano bhe che c’è di meglio?
Ruby <3 

   
 
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