Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Anna    07/09/2011    6 recensioni
Con il viso bagnato di sudore e lacrime e con i ricci capelli unti che le scendevano davanti al viso, Hermione continuava a girare il mestolo nel calderone, mormorando con piccoli singhiozzi parole che leggeva da un libro aperto sul pavimento.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Poison


Dal piccolo cubicolo dell'angusto e umido bagno, che tante altre volte aveva ospitato le malefatte del famoso trio di Hogwarts, si alzavano dense volute di fumo che salivano a fatica fino all'alto soffitto,

Nessuna missione questa volta, solo senso di rivalsa dopo tante sofferenze...

Con il viso bagnato di sudore e lacrime e con i ricci capelli unti che le scendevano davanti al viso, Hermione continuava a girare il mestolo nel calderone, mormorando con piccoli singhiozzi parole che leggeva da un libro aperto sul pavimento.

-Capelli...- sussurrò mentre aggiungeva al liquido scuro una ciocca di corti capelli rossi e chiudeva gli occhi riponendovi anche le sue speranze.

Il colore divenne subito del caldo porpora indicato nel tomo, prese un gran sospiro, ormai tutto era pronto...

Era stupido farsi assalire dai dubbi proprio quando i suoi desideri erano ad un passo dalla realizzazione.

Strinse le labbra e una lacrima le scivolò lungo la guancia e andava a cadere indisturbata nel calderone.

Non avrebbe più sofferto...

Chiuse gli occhi proprio nel momento in cui la pozione si illuminava di un caldo color oro prima di ritornare alla sfumatura originaria.

Prese una fiala trasparente dove versò il liquido caldo e, con mano stranamente ferma, la portò alle labbra bevendola in un sorso.

Non poteva più tornare indietro...


La mattina dopo si svegliò nel suo letto con gli occhi gonfi e la testa pesante, mentre già iniziava a pentirsi del gesto istintivo e folle fatto la sera prima, quando ovviamente ogni forma di raziocinio l'aveva abbandonata.

Vedere Ron insieme a Lavanda l'aveva sconvolta a tal punto da cercare qualcosa, qualsiasi cosa che la facesse smettere di soffrire.

Si era diretta nel bagno di Mirtilla Malcontenta per piangere indisturbata per ore e poi, sfinita, aveva preso il manuale di pozioni dalla tracolla e aveva iniziato a cercare una cura, una pozione che l'avrebbe messa sotto una luce diversa ai suoi occhi, agli occhi di Ron che ancora la considerava la bambina di undici anni che rischiava la vita con lui insieme ad Harry Potter.

Non voleva un filtro d'amore, non avrebbe mai sopportato di ingannarlo così e di vivere insieme a lui nella bugia di un amore falso, semplicemente desiderava una possibilità che lui la guardasse quale era in realtà: una ragazza che lo amava...

Il cuore iniziò a batterle forte mentre immaginava Ron correrle incontro e dichiararle il suo amore.

Si passò una mano tra i crespi capelli mentre, con paura e desiderio, si accingeva a raggiungere la Sala Grande.

Una volta arrivata sulla soglia lo intravide seduto di spalle, sempre incollato a Lavanda.

Si portò i capelli dietro l'orecchio e con una sensazione di vuoto nello stomaco, si accinse ad attraversare la sala e prendere posto.

Non notò nemmeno che la maggior parte dei presenti si era ammutolita al suo ingresso e ora tutti i ragazzi la fissavano, la sua attenzione era completamente rivolta verso Ronald Weasley.

Con un sospiro gli si avvicinò sedendosi tra lui ed Harry mormorando il “buon giorno”, tutto come sempre.

Fu con un tuffo al cuore che lo vide girarsi per salutarla, sgranare gli occhi e arrossire mentre balbettava un timido “ciao”.

Nascose un sorriso nel bicchiere di latte quando Lavanda dovette sventolarsi una mano davanti al viso per richiamare la sua attenzione.

Con l'umore decisamente più risollevato sorrise ad Harry, ma lui la stava fissando con espressione indecifrabile.

D'un tratto il senso di colpa la investì.

Che avesse capito che lo strano atteggiamento di Ron fosse dovuto ad una sua magia?

Che la stesse giudicando?

E se lo avesse detto a Ron?

Come avrebbe reagito lui?

Le avrebbero più parlato entrambi?

Ma l'arrivo di Neville che sbuffava afflitto li distrasse.

-Uffa... devo ancora finire il compito di oggi per la McGranitt e non sono riuscito a trasfigurare il mio topo in un posacenere, in più oggi abbiamo anche pozioni!- sbuffò di nuovo voltandosi verso di lei -Hermione tu...-

si fece improvvisamente rosso e ammutolì mentre abbassavo lo sguardo sulle mani che si torturava nervosamente -tu... sarai sicuramente impegnata... ed ecco io...- abbassò il tono imbarazzato

-Vuoi che ti aiuti Neville?- disse sorridendo aumentando il suo imbarazzo.

Lui sorrise, ma poi si imbambolò di nuovo a fissarla.

Possibile che avesse ancora quella cotta per lei?

Decisamente più confusa, finì di bere dal bicchiere sotto lo sguardo fisso dei presenti e si alzò dal tavolo per andare a seguire la prima ora di Rune Antiche; di nuovo metà della sala seguì i suoi passi fino a quando non scomparì dalla vista.

Ad uno dei tavoli una mano diafana strinse con rabbia un coltello fino a far sbiancare le nocche...


Quando tornò quattro ore dopo per il pranzo iniziò seriamente a pensare che ci fosse qualcosa di strano quel giorno.

Per prima cosa, quando era entrata in classe quella mattina, molti dei suoi amici avevano fatto a gara per sederlesi vicino, cosa che le era sembrata un po' strana considerando che non c'erano verifiche in programma.

Però poco dopo si era accorta che nessuno lanciava occhiate ai suoi appunti, ma guardavano semplicemente lei, cosa che si era ripetuta anche a lezione di trasfigurazione, facendo urlare la McGranitt e perdendo una marea di punti.

Ma il massimo si era avuto quando come al solito Piton le si era fermato alle spalle per osservare la sia pozione e le aveva assegnato 20 punti per l'“ottimo lavoro”.

Sempre più sbigottita aveva percorso i corridoi fino al più vicino bagno per specchiarsi e capire cosa ci fosse che non andava, ma ora, in Sala Grande, seduta al tavolo grifondoro, notava per la prima volta che tutti i ragazzi presenti la fissavano a bocca aperta, Colin Canon si stava perfino facendo gocciolare il succo di zucca sulla divisa.

Le ragazze invece sembravano arrabbiate e confuse insieme mentre la guardavano scuotendo il capo, ridestando, a volte non proprio dolcemente, i ragazzi da quella trance.

Si guardò intorno e poi prese un coltello per specchiarsi di nuovo, ma a parte il solito viso acqua e sapone e i capelli crespi, non vedeva nulla che potesse attirare l'interesse di tante persone.

-Ehm...- sussurrò Dean Thomas avvicinandosi -Hermione, mi chiedevo se volevi venire con me alla prossima uscita ad Hogsmeade?- sorrise speranzoso.

Lei lo guardò con tanto d'occhi. -Ma Dean... la prossima uscita è fra due mesi.- sussurrò imbarazzata guardandosi intorno; tutti sembravano interessati alla scena.

-Si, lo so... ma non vorrei che te lo chiedesse prima qualcun altro.- borbottò poi a disagio.

Stava per rispondergli che non poteva prendere impegni di lì a due mesi quando avvertì Harry al suo fianco posarle una mano sulla spalla e rivolgersi a Dean con un tono brusco che niente aveva a che fare con lui.

-Hermione sarà impegnata con i suoi amici, in tutte le uscite che ci saranno. Me e Ron.- sottolineò e il rosso subito annuì.

Hermione, a disagio, si rivolse ad Harry con voce bassa tanto da farsi udire solo da lui -Ehm... Harry...-

-Si?- fece lui speranzoso, con tutt'altro tono

-Non ce n'è bisogno.-

-Oh si, invece!- rispose allegro ma facendo allontanare Dean con un'occhiataccia e stringendola di più in un abbraccio.

-Nessuno deve darti fastidio.- aggiunse poi fissandola negli occhi, mentre un brusio contrariato si levava dai quattro tavoli.

Uno strano pensiero cominciò a prendere forma nella sua mente e, quando vide Blaise Zabini, seduto accanto ad un arrabbiatissimo Malfoy, farle l'occhiolino... tutto ebbe senso.

-Vado un attimo in biblioteca!- gridò scattando in piedi

-Ti accompagno!- propose subito Ron meritandosi una gomitata nel fianco da Lavanda

-Oh no, ci vediamo dopo!- disse e prima che qualcun altro la fermasse per chiederle di uscire, corse fuori dalla Sala Grande.

Cosa diavolo era andato storto?

Aveva controllato la pozione più e più volte ed era esattamente del colore che doveva essere.

Salì a perdifiato per la Torre di Grifondoro per prendere un manuale degli antidoti, sfogliò svelta le pagine leggendo le righe freneticamente, ma non riusciva a trovare effetti collaterali e soprattutto non c'era niente che spiegasse come mai avesse fatto effetto su tutti e in modo così devastante.

Con il libro stretto al petto iniziò a correre verso la biblioteca per cercare di risolvere quel casino, ma la trovò piena di studenti che le facevano segno di sederglisi accanto sotto gli occhi spalancati di Madama Pince che non aveva mai visto tanti studenti in quell'aula, soprattutto a ora di pranzo.

Forse non era stata una grande idea urlare a tutti che si sarebbe recata lì.

Fece un passo indietro cercando un'altra soluzione e le venne in mente che avrebbe trovato pace solo nel bagno di Mirtilla.

Prima che qualcuno potesse seguirla si voltò e iniziò a correre verso la sua destinazione, ma non fece in tempo a girare l'angolo che andò a sbattere contro una specie di armadio che l'afferrò per le spalle impedendole di cadere.

-Hermione, ti sei fatta male?- disse dolcemente Goyle, per quanto dolce potesse essere un grugnito.

-Oh... no. Grazie...- balbettò in preda al panico cercando di allontanarsi, ma lui le si avvicinò di nuovo prendendole la mano, serio.

-Sai Hermione... dopo tutti questi anni passati ad odiarci...- iniziò mentre la riccia avrebbe preferito infilarsi le mani nelle orecchie fino ai gomiti pur di non sentire la dichiarazione d'amore di Gregory Goyle; ma fortunatamente una voce furibonda lo interruppe.

-Goyle!- disse -che cosa diavolo stai facendo?-

l'energumeno si voltò dando la possibilità ad Hermione di scorgere un Malfoy rosso di indignazione.

-Io... parlavo con Hermione.- fece quello imbarazzato facendole tanta tenerezza

Il biondo ridusse gli occhi a due fessure e strinse la mascella.

-Tiger ti cerca.- grugnì, ma quando Goyle sembrava non voler andarsene di lì gli gridò spazientito -Corri!-

A malincuore il ragazzo si allontanò lanciandole un ultimo sorriso.

Non ebbe nemmeno il tempo di sospirare di sollievo per il pericolo scampato che si ritrovò davanti Malfoy furente.

I suoi occhi mandavano lampi.

-Cosa diavolo hai combinato mezzosangue?- sibilò

-Cosa?- fece allarmata e colpevole

-C'è mezza scuola innamorata di te. Dimmi cosa hai fatto!- sussurrò tra i denti avvicinandosi e stringendole il polso con rabbia.

-Mi fai male!- fece lei cercando di ritrarre la mano, senza successo.

-Rispondi!- le intimò lui stringendola di più e facendola gemere.

-Non sono affari tuoi- sussurrò dolorante -sto già rimediando, ok?- fece esasperata. La stretta le stava indolenzendo tutto il braccio

-No! Non è niente ok!- disse per niente soddisfatto stringendo ancora

Lei aprì la bocca per urlare, ma le si mozzò il fiato. Lo vide serrando la mascella e lasciandola andare di colpo, imprecando.

Le avrebbe sicuramente lasciato un livido... sospirò.

-Ahia, ma si può sapere che te ne importa?- sbottò irritata, poi lo osservò cercare di riprendere il controllo.

-Aspetta...- fece confusa -perchè con te non funziona?-

Ricevette in cambio solo una smorfia sprezzante. -Wow...- continuò ironica massaggiandosi il polso -devi odiarmi davvero allora...-

ma sul volto del biondo comparve un'espressione indecifrabile.

-Che idiota!- sbottò infine avvicinandolesi ancora

-Che cosa?- fece offesa

-Sei una vera idiota! Possibile che non capisci?- fece con occhi lampeggianti, questa volta animati da un altro tipo di emozione, fuori da ogni controllo.

Non lo aveva mai visto così...

-Qual è la terza regola fondamentale della trasfigurazione?- chiese fissandola esasperato

Lei fece spallucce come se la risposta fosse ovvia... -Non si può cambiare ciò che ha già la forma che desideriamo ottene...- ma si interruppe guardandolo con occhi sbarrati mentre il significato di quelle parole assumeva un nuovo significato, lasciandola attonita.

-Che brava...- si complimentò sarcastico prima di allontanarsi e sparire dietro l'angolo...

Rimase appoggiata al muro per un periodo interminabile, riscossa solo dalla voce degli studenti che si dirigevano verso le aule.

Saltò la lezione successiva e anche tutte le altre...


Quando la mattina dopo si alzò dal letto dopo una notte insonne nel bagno delle donne al terzo piano e si recò in Sala Grande per la colazione, fu sollevata di vedere che nessuno alzava gli occhi al suo passaggio.

Tutti, tranne uno...

Si sedette accanto ai suoi amici come sempre e come sempre cercò di ridere alle loro battute e a rimbeccarli perchè cercavano di copiare i suoi compiti all'ultimo minuto, perfino vedere Ron e Lavanda sbaciucchiarsi di primo mattino non le aveva recato nessun fastidio.

Tutto andava bene ed era tornato alla normalità...

Tutto tranne quel peso che l'aveva accompagnata dal giorno prima, lo stesso che ora le impediva di alzare lo sguardo verso il tavolo più lontano dal suo, ma quando con la coda dell'occhio vide quella testa bionda lasciare la sala, si alzò e gli corse dietro.

-Malfoy!- gridò con un affanno che centrava poco con la corsa appena fatta. Lo vide fermarsi e girare appena la testa nella sua direzione prima di alzare un sopracciglio e riprendere a camminare.

Forse avrebbe dovuto lasciarlo andare, in fondo la scuola era quasi finita e loro si erano odiati rispettivamente da sempre...

eppure non si era mai accorta che lui potesse provare qualcosa per lei, era sempre lo stesso bastardo che la feriva e che lei si divertiva a ferire...

da quanto fingeva? Da quanto cercava di sopprimere quei sentimenti? Quei sentimenti che forse lei avrebbe potuto ricambiare...

I piedi le si mossero da soli e si ritrovò a fermarglisi davanti con capo chino a cercare qualcosa da dire che non fosse stupido o banale, qualcosa che gli facesse capire che ora tutto era diverso... ma niente le veniva in mente e lui stava già muovendo i passi per allontanarsi e lei non avrebbe mai più trovato il coraggio di farsi avanti...

-Vuoi... vuoi venire ad Hogameade con me?- sussurrò fissandolo appena in volto.

Maledì se stessa per la sua stupidità e lui perchè era lui e perchè era maledettamente difficile.

Lo sentì sospirare e si preparò a scappare il più lontano possibile da lui e da quell'assurda sensazione, ma avvertì le sue mani afferrarla per la vita e spingerla contro il muro del corridoio.

La guardò negli occhi come mai nessuno aveva fatto prima e avvicinò le labbra alle sue per poi fermarsi a pochi millimetri.

Il respiro che si confondeva col suo...

La vide schiudere le labbra e socchiudere gli occhi, pronta a ricevere con desiderio quel bacio e ghignò.

-Non sono Dean Thomas, io. Non intendo aspettare oltre, mezzosangue...- soffiò prima di afferrarla per la nuca e impossessarsi avidamente della sua bocca con quell'inaspettato e intenso desiderio che neppure la pozione più potente sarebbe mai riuscita a creare.


The End



Spazio Autrice:

Salve a tutti, avevo scritto questa storia un po' di tempo fa e oggi ho deciso di pubblicarla.

Non è niente di che... ma spero vi sia piaciuto.

Baci :)

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Anna