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Autore: Laura Anita Winchester    07/09/2011    3 recensioni
Mi chiamo Anita Rossi e sono una semplice studentessa di sedici anni che frequenta il secondo anno di una scuola superiore di grafica.
Ero ritenuta da tutti la secchiona della classe, ma la materia che non sopportavo era la storia. Infatti in ogni singola interrogazione mi interrompevo e non sapevo più andare avanti.
La mia compagna di banco si chiama Erica Anzivino e ha un anno in più di me.
Marco, invece, è il mio vicino di casa e compagno di classe…pian piano lo conoscerete a dovere.
Pensavo di passare tutta la mia vita a correre dietro ai ragazzi e a leggere libri invece, un giorno durante un interrogazione di storia, è arrivato un nuovo allievo che ha cambiato completamente la mia esistenza. Luca: moro, occhi verdi e fisico da paura. Il tipico ragazzo che ha mille ammiratrici.
Non mi fido di lui, ma qualcosa mi spinge a conoscerlo a fondo…
Forse sarebbe meglio non rischiare… ne potrebbe andare della mia stessa vita…
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Quindi, signorina Rossi, mi sa dire in che anno le donne in Italia hanno ottenuto il diritto di voto?

Il mio sguardo si posò sulla professoressa, seduta alla cattedra, che mi fissava scocciata tamburellando le dita sulla cattedra.
Era quasi insopportabile quel suono, oltre a distrarmi mi innervosiva.
Cercai nella mia memoria la risposta a quella domanda.
Eppure il giorno prima mi ero messa seriamente a studiare, la data…1900, oh maledizione!
L’interrogazione stava andando malissimo, per non parlare della scena muta che mi ero fatta sin dall’inizio dell’ora.
Deglutii poi una data mi apparve limpida nella mia memoria rendendomi entusiasta.

- Nel 1946, quando si votò al referendum tra monarchia e repubblica.

La professoressa annuì contenta – Finalmente iniziamo a dire qualcosa, Rossi. Andiamo avanti, sa dirmi quando…
Rumore interruppe al professoressa che si girò contrariata verso la porta – Avanti.
Il bidello siciliano della nostra scuola mi sorrise, notando che mi aveva salvato dall’interrogazione, e si avvicinò alla cattedra – C’è un nuovo studente.
La professoressa alzò un sopracciglio – A quest’ora? Io non ne sapevo niente.
Sicuramente in quel momento stava maledicendo la preside per non averla informata del nuovo arrivato.

- Ma prof. È dall’inizio dell’ora che le diciamo che sarebbe dovuto arrivare uno nuovo – commentò una mia compagna di nome Teresa.

La donna fece finta di niente e guardò oltre la porta, analizzando il nuovo studente.
Dovetti sporgermi leggermente per osservarlo.

- Vieni avanti – disse la professoressa.

Il ragazzo alzò lo sguardo, beccandomi a sbirciare da dietro la professoressa.
Arrossii violentemente, quando notai un sorriso comparire sul suo volto.
Il giovane si fece avanti permettendomi finalmente di “radiografarlo” come diceva sempre la mia compagna di banco.
I capelli erano neri come la pece, un dettaglio che gli dava già del tenebroso.
La felpa verde scuro illuminava il suo sguardo del medesimo colore.
Salvatore, il bidello, uscì lasciandoci in un silenzio imbarazzante con il nuovo arrivato.

- Il suo nome? – chiese la professoressa, aprendo il registro e appoggiandoci la penna sopra.

- Luca Nizzi, vengo dalla suola superiore di aeronautica – aggiunse, senza che nessuno glielo avesse chiesto.

La professoressa annuì senza dire nulla e guardò l’aula – Si può sedere vicino ad Anzivino – disse, indicando la mia compagna di banco che sorrise entusiasta.

- Ma prof, quello è il mio posto – le ricordai.

La donna mi squadrò – E che problema c’è? Aggiungiamo un banco, così sarà la buona volta che tu e Anzivino la smettete di chiacchierare.

- Prof! Noi non parliamo! Discutiamo solo dei nostri interessi comuni! – urlò la mia compagna di banco, Erica, sorridendo.

Delle risate si levarono e la professoressa sbatté una mano sulla cattedra facendomi sobbalzare.

- Anzivino, le sue spiegazioni se le può tenere per se.

Luca si lasciò cadere affianco a Erica che si lasciò sfuggire uno dei suoi migliori sorrisi.
Le conveniva non provarci subito, dovevo avere anche io qualche possibilità ogni tanto.

- Tornando a noi, Rossi. Come si chiama una delle principali esponenti del femminismo?

Ok, quella donna era fissata con il femminismo non c’erano dubbi.
Guardai la mia compagna cercando aiuto, ma lei era troppo impegnata con il nuovo arrivato per prestarmi attenzione.
Deglutii – Beh…era…

- Emmeline Pankurst – disse Luca, concludendo la mia frase.

La professoressa squadrò Luca e si sistemò gli occhiali, che minacciavano di scivolare dalla punta del naso – E cosa sa dirmi della signora Pankurst, signor Nizzi?
Il giovane si alzò sorprendendo me e la mia classe, che rispondeva sempre dal posto – Era una delle prime donne che manifestò in piazza per il suffragio universale a Londra. Era il capo di quelle che erano definire volgarmente “suffragette”.
La professoressa sorrideva raggiante – Ottimo, a quanto pare ha studiato parecchio nella sua scuola.
Lui non disse niente e si risedette.
Sentii commentare Marco a poca distanza da me e sorrisi; sicuramente durante l’intervallo mi avrebbe detto qualcosa sul nuovo arrivato e non prevedevo nulla di buono.
Mi alzai e mi avvicinai al mio banco. Mentre cercavo il libretto, apparentemente scomparso guardai Erica sibilando – Questa me la paghi.
Lei abbassò lo sguardo, mentre io andavo verso la cattedra pronta a ricevere un bel cinque.
La professoressa scrisse veloce e mi passò il libretto chiuso.
Mi sedetti al banco e lo aprii deglutendo con le lacrime che pungevano come aghi negli occhi.

- Allora? – chiese Erica, sporgendosi sopra a Luca che mi fissava in silenzio.

Tirai un sospiro di sollievo – Sei.

- E deve dire grazie a Nizzi se ha ricevuto quel voto, Rossi.

Mi voltai, sorridendo al ragazzo – Grazie.
Lui annuì e tornò a fissare la professoressa.
Sentii il cellulare vibrare e lo sfilai dalla tasca, senza farmi vedere dalla professoressa.
 
Ma quanto diavolo è figo? Scommetto che sotto quella felpa ha un fisico da paura!
 
Guardai il mittente e mi sporsi a guardare Erica da dietro la schiena di Luca.
Lei sorrideva come una bambina a cui avevano appena regalato la casa delle Barbie.
 
Può darsi, bisogna soltanto convincerlo a  togliersi la felpa scrissi, inviando il messaggio.
 
Come se la professoressa avesse letto nei nostri pensieri, la sentii commentare – Signor Nizzi io le comunico che non accetto che i miei studenti stiano con la felpa in classe. So dove nascondete i bigliettini.
Luca la fissò e posò le mani alla base della felpa e la tirò via, rimanendo con un dolcevita nero che strappò un sospiro a Erica.
 
Che ti avevo detto?
 
Scossi il capo e mi voltai verso la professoressa.
Per il resto della lezione la ascoltammo tutti senza chiedere ne dire nulla.
Durante l’intervallo, come avevo previsto, Marco si avvicinò a me e a Erica.
Era alto circa un metro e settanta anche lui e vestiva quasi sempre di marca come suo padre.

- Quello mi sta sul culo – commentò, avvicinandosi.

Sorrisi – Chissà come mai avevo previsto questa tua reazione.
Lui ghignò – Non dire che ti ha ammaliata con la sua sapienza e con il suo fisico.

- Geloso? – commentò Erica, passandosi una mano tra i capelli lisci.

- Io? Ma dove? – commentò, muovendosi nervoso.

- E comunque, è stato il suo aiuto ad attirarmi – commentai scherzosamente.

Lui sorrise – Comunque è meglio se gli stai lontana, non mi sembra molto amichevole.


angolo della piccola mente malata
Ok, inizio subito col dire che è la mia prima ff originale che scrivo.
Ho sempre scritto nel settore di Harry Potter quindi molto probabilmente questa ff sarà una grande cavolata! (Non so nemmeno se le impostazioni che ho messo alla storia sono giuste ç___ç)
Comunque vediamo se la fortuna è dalla mia parte o meno.
Questa ff l'ho iniziata a scrivere con la mia compagna di banco, poi ho deciso di ampliarla e di provare a postarla qui =)
La protagonista si chiama, come avrete ben capito, Anita (per chi non lo sapesse Anita è il nome che uso quasi sempre nelle mie ff xD)
Non c'è ancora una sua descrizione fisica (anche se la potete trovare sul mio profilo) perchè la trovavo tanto da elementare...comunque nel prossimo capitolo la conoscerete meglio in tutti i campi =D
Avete conosciuto Erica, la compagna "perversa" di Anita e Marco l'amico e compagno di classe di Anita.
Anche su di Marco conoscerete qualcosa col passare dei capitoli =)
E poi c'è sto benedetto Luca (PS se vi chiedete se esiste veramente uno così ve lo posso confermare xD) ragazzo riservato, ma impacciato...o forse no?
Beh vedremo come Anita si andrà a "cacciare nei casini" nei prossimi capitoli =D
Spero solo di aver fatto bene a postare il capitolo.
Ah dimenticavo! Se ci sono errori perdonatemi ç___ç e se magari avete voglia di farmeli notare sarò disponibilissima a correggerli!
Grazie a tutti quelli che leggeranno e recensiranno!
   
 
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