Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
Segui la storia  |       
Autore: K i k k a    07/09/2011    1 recensioni
Semplice storia. Storia di come una ragazza, Clare, si è innamorata del suo migliore amico e come il destino ha deciso di dividerli. Ma, ricordate: il destino non è sempre crudele..mai dire mai nella vita!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2 Agosto 1992, Napoli.



Driin. Driiiin. Driiiinn.
Apro gli occhi confusa, non capisco dove mi trovo. Fino ad un attimo fa ero su una bellissima spiaggia assolata, e tutt'ad un tratto mi ritrovo nel letto di casa mia. Cavolo, non ce la faccio più. Voglio prendermi una pausa! Spengo la sveglia, mi alzo scocciata dal letto e scendo giù in cucina dove la mia mamma mi sta preparando una squisita e, anche troppo, abbondante colazione. Sì, avete capito bene! A 32 anni suonati vivo ancora con mia madre; sono troppo legata a lei, poi mio padre ci abbandonò tornando in America quando io ero molto piccola e perciò mi dispiace lasciarla da sola.

-Buongiorno tesoro.-
-Buongiorno a te, mamma.-


Le schiocco un bacio sulla guancia e lei sorride.
La mia dolce mammina. E' una grande donna; non si è mai arresa. Ha coraggio da vendere e io la invidio molto per questo; anche quando è stata umiliata lei ha continuato a camminare a testa alta. La amo da morire!

-Ecco a te, tesoro.-
-Grazie mamm..-


Dò uno sguardo veloce all'orologio che segna le 09:50.
Perchè la mia sveglia fino a cinque minuti fa segnava solo le 08:15?!
Cazzo! Perchè ieri non ho rimesso a posto l'ora quando mi sono tirata appresso il filo della sveglia?!
Perchè, perchè, perchè?!?!

-E' tardissimo! Se arrivo di nuovo tardi a lavoro, chi lo sente a Ciro?! Uffa; mamma perchè non mi hai chiamato?-
-Vabbè dai, non preoccuparti. Finisci di mangiare..-
-Ma chee?! Mamma, non c'è tempo di ingozzarmi!-


Mi alzo di fretta dalla sedia e per poco non inciampo nelle mie stesse pantofole.
Corro di sopra e mi precipito in bagno per una doccia veloce. Apro l'armadio e mi metto la prima cosa che capita: jeans scuro, T-Shirt bianca e scarpette da ginnastica. Spazzolo i miei biondi capelli più veloce della luce e li lego con un codino; un filo di trucco e, finalmente, alle 10:15 sono pronta.

-Ciao mamma, ci vediamo stasera.-
-Ciao tesoro mio, buon lavoro.-


Chiudo la porta e mi ricordo di aver lasciato le chiavi della macchina in camera mia; non c'è tempo! Arriverò a piedi, tanto non è molto distante. Inizio a correre, cavolo ho esagerato..sono più in ritardo del solito. Arrivo sul posto dove lavoro più affannata che mai: 'Villa Savarese' l'hotel più in vista di tutta Sorrento; dove io contribuisco con una misera e minuscola parte lavorando come lavapiatti. Lo so, non è il massimo, ma per mantenere me e mia madre ho dovuto accettare.
Decido di entrare dal retro sperando che il mio datore di lavoro, il Signor Ciro Savarese in persona, non mi veda. Ma faccio male i conti e come apro la porta me lo ritrovo davanti più incavolato che mai.

-Alla buon' ora, signorina Gonzales.-
-Mi scusi tanto signor Ciro, la sveglia stamattina non è suonata. O meglio: è suonata ma in orario sbagliato.-
-E' già la terza volta questa settimana. Vedi di comportarti bene, biondina..altrimenti sei fuori, capito?!-
-Certo signor Ciro. Come desidera lei, signore.-
-Muoviti a lavare i piatti della colazione, sbrigati! Non lavori abbastanza per quello che ti pago.-


Esce dalla cucina infuriato, anche troppo infuriato per i miei gusti.
Ma chi si crede di essere?! Lui crede di essere il padrone dell'universo e tratta le persone come delle pezze sciatte; non ha capito che lui è soltanto il proprietario di questo 'misero' hotel. Io proprio non lo sopporto; prima o poi me ne andrò da qui.
Passano le ore lavando migliaia, o forse anche di più, di piatti. Sono sfinita, poi lavorare in cucina con questo caldo è una tortura. Giuro che se non ci servissero soldi me ne sarei andata dal primo giorno.
Finalmente ho finito! Ora posso avere un po' di tranquillità..

-Clare, muoviti. Vieni con me!-

..Tranquillità terminata.

-Dai Maria, non agitarti inutilmente. Ho appena finito. Sù, siediti un po' qui con me.-
-Non c'è tempo per sederci. Dobbiamo andare, sbrigatii!- -Ma dov'è che dobbiamo andare?-
-Nell'ufficio del signor Ciro, ha detto che deve parlarci urgentemente!-
-E che cosa vuole?!-
-Non ne ho idea, ma sarà meglio che lo raggiungiamo subito. Mi è sembrato più arrabbiato e imbronciato del solito.-
-Maria, ma lui è sempre arrabbiato e imbronciato. Non l'ho mai visto ridere o, come minimo, sorridere con nessuno.
Forse non sa come si fa, mi sa che glielo dobbiamo insegnare..-
-Dai, scema. Andiamo!-


Ed ecco che corro di nuovo. Per la miseria, quando si calmerà la mia vita?! E' una corsa continua dalla mattina alla sera, per qualsiasi cosa. Non ho mai un attimo di pace. E' un miracolo che riesca a stare in piedi, da stamattina non ho ancora toccato cibo..

-Ehm..signor Ciro, possiamo?-
-Sìsì. Venite, ragazze. Entrate pure.-


Strano. Ad un tratto sembra essersi calmato..

-Aveva bisogno..?-
-Sì. Ho una cosa molto importante da dirvi.
Poco fa ho ricevuto una chiamata di una prenotazione..-
-E noi cosa c'entriamo con questo?!-
-Signorina Clare, mi faccia finire! Questa non è una prenotazione come le altre.
Oggi avremo l'onore di ospitare uno dei cantanti più famosi al mondo; il signor Jackson in persona.-
-Chii?-
-Il signor Jackson. Michael Jackson.-


La mia collega e amica Maria inizia a sorridere, credo che voglia urlare ma si contiene il più possibile davanti al direttore.
Per quanto riguarda me, invece, rimango indifferente alla cosa.
Puo' sembrare strano, ma io questo Michael Jackson non so nemmeno chi sia. La musica non mi attira, non l'ascolto mai. Nel mio tempo libero preferisco fare una passeggiata al parco oppure dipingere.
A parte questo non ho capito cosa c'entriamo noi in tutto questo che siamo solo due sguattere..come di solito ci definisce il nostro 'adorato' direttore.

-E con questo? Perchè ha così disperato bisogno di noi?-
-Perchè Jackson è un pezzo grosso! Il servizio deve essere ottimo..e io sono a corto di personale. Quindi oggi toccherà a voi servire ai tavoli. E quando il signor Jackson vi chiamerà, voi dovete scattare al suo richiamo.-


Ma bene. Questa giornata procede di bene in meglio. Non bastava il proprietario che si comporta come un Pashà; ci mancava anche il cantante viziato, figlio di papà, che allo schiocco delle dita deve avere mezzo mondo ai suoi piedi.
Ma io non me ne vado così..

-E quanto ci pagherebbe in più?-
-In più?! Io non vi devo nessun extra. Ritenetevi già fortunate che ho chiamato voi..-
-Ah sì? Allora io la saluto. Si arrangi lei col suo cantante da strapazzo. Io non ho niente da condividere con lei!-
-Ah no? Allora tu e tua madre potete dire addio alla vostra casetta sul mare. Senza uno stipendio come potete pensare di permettervela?!-


Sorride sornione, sa bene di aver fatto centro!
Ebbene sì, lui è anche il proprietario della casetta sul mare dove io e la mia mamma abitiamo. Mi offrì questo lavoro per mantenerla; accordandoci che mi avrebbe scalato dalla paga, ogni mese, i soldi necessari. E io, per mia madre e per avere un tetto sulla testa, accettai.
Odiavo farlo, ma ancora una volta dovetti andarmene abbassando la cresta.
Avevo il sangue che mi pulsava tremendamente dal nervosismo, quanto avrei voluto fargliela pagare!
**
Io e Maria sembravamo delle matte. Attraversammo la sala principale e la cucina un miliardo di volte. E i clienti non ci aiutavano; anzi, erano abbastanza esigenti...
C'è un capello nel mio piatto. Cameriera, la zuppa non è cotta abbastanza. Io volevo la bistecca, perchè mi ritrovo con il gelato!?
Aiuto. Se avessi potuto, li avrei strangolati uno ad uno!

Per fortuna il turno sta per finire, e maggior parte della sala si è svuotata. Infatti: Anna, impresa di pulizia in persona, ha iniziato a lavare il pavimento.
C'è solo un piccolo intoppo: il motivo del mio cambio di programma di oggi. La Superstar non si è fatta ancora viva; forse ha cambiato idea all'ultimo momento e non verrà più. Fare i capricci è il primo difetto di una Superstar.
Me ne torno in cucina perchè un signore, gentile come pochi, mi ha chiesto di portargli una posata; ma il capo cuoco non sente ragioni e piazza sulle mie mani ben dieci piatti strapieni di una pappetta giallastra da portare ad un tavolo di ragazzi in fondo alla sala. Bleah, mi viene il voltastomaco solo a guardarli..

-Ci penserà Maria alle posate. Corri, che voglio andarmene a casa!-
-A chi lo dici..-


Cazzo. Speriamo non abbia sentito. Speriamo non abbia sentito. Speriamo non abbia sen..

-Come, puoi ripetere?!-

Ecco. E te pareva..

-Niente, niente. Non si preoccupi!-

Dio mio, barcollo. Io come cameriera sono una frana! Poi con questi dieci piatti non vedo ad un palmo dal mio naso. Capitano tutte a me..

-Prego, la stavamo aspettando! Io sono Ciro, il proprietario dell'hotel. Le assicuro che si troverà benissimo da noi, siamo i migliori di tutta Napoli.-
-Oh, grazie mille. Ne sono sicuro!-


Oddio, ma quando arrivo a quel maledetto tavolo?! E' sempre più lontano, non arrivo più!

-Noo. Clare, attenta al secchio con l'acqua!-

E' Anna che lo ha urlato.

-Eh?! Quale secchio?-

Solo quando mi ritrovo stesa su un uomo inzuppato, dalla testa ai piedi, di quella roba disgustosa che fino ad un attimo fa era nei piatti; capisco a quale secchio d'acqua si riferiva Anna.
Perfetto, sono rovinata!



CONTINUA..
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson / Vai alla pagina dell'autore: K i k k a