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Autore: irytvb    07/09/2011    4 recensioni
Dalla storia:
"Non era come Meredith, a cui tutto rimbalzava addosso.
non era come Elena, che si piegava ma non si spezzava.
lei si rompeva.
e, mai esteriormente.
tante volte aveva pensato al suo cuore come ad una palla di scotch: continuava a cercare di teneresi insieme, ma sapeva che prima o poi tutto quel nastro adesivo l'avrebbe soffocata."
Donnie (naturalmente xD) spero che vi piaccia, è il continuo di "when it's too late for us." ma si può leggere anche senza sapere la prima parte.
1 baci8
iry
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'it's not too late'
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Maybe it's not too late...

Bonnie non riusciva a capire come Damon potesse farle questo.

sapeva che era innamorata di lui, ( chi non lo sapeva del resto? ) e l' aveva presa in giro.

le aveva detto ti amo!

Per un attimo, solo un secondo, Bonnie ci aveva creduto.

le era parso di vedere qualcosa in quegli occhi color mezzanotte, qualcosa come una scintilla di sincerità... ma poi aveva capito che era uno stupido scherzo.

perchè per lui c' era solo Elena.

per tutti c' era solo Elena; perchè era bellissima, perchè era simpatica, estroversa, e... e bellissima.

Mentre Bonnie era l' ombra che a volte s' intravedeva dietro di lei.

la streghetta, come la chiamava Damon.

non strega, streghetta.

perchè tutti la vedevano come una bambina timida ed impacciata, con in testa un piccolo cespuglio rosso al posto dei capelli.

bhè, si sbagliavano.

Lei non era piccola.

Lei sapeva prendere decisioni senza l' aiuto di nessuno.

solo che non poteva farlo, per lei sceglievano sempre gli altri.

Lei sapeva provare sentimeniti.

e questo, delle volte, avrebbe voluto non saperlo fare.

Ogni volta che vedeva Damon il cuore iniziava a battere forte, sempre più veloce... il respiro s' impigliava in gola, le mani le sudavano spiacevolmente e arrossiva.

Non riusciva a capacitarsi del perchè,ma l' unica persona che le risvegliava quei sentimenti era lui.

tante volte si chiedeva se questa non fosse una punizione per aver invidiato una sua amica.

Perchè, naturalmente, Damon era completamente innamorato di Elena.

e, naturalmente, Bonnie era perdutamente, e completamente innamorata di lui.

il classico triangolo amoroso insomma.

peccato che in realtà fosse un quadrato: c' era anche Stefan, il fidanzato di Elena.

oh, quasi si dimenticava: c' era anche Matt!

Quindi, alla fin fine,la figura geometrica era un cerchio, con al centro Elena.

poi, in un puntino disegnato al di fuori del cerchio c' era lei. Bonnie.

divertente.

molto molto divertente.

Bonnie per un attimo si chiese se l' uso così persistente di sarcasmo non fosse dovuto a Damon e all' effetto che le faceva.

poi decise che non le importava, perchè aveva troppa voglia di piangere, perchè avrebbe pagato oro per spegnere il suo cervello.

o il suo cuore.

le prime volte che era stata così male si era chiesta se non sarebbe morta di crepacuore, ma, purtoppo, non era stato così.

aveva atteso speranzosa sepolta tra le coperte del letto, raggomitolata su sè stessa, per cercare di tenersi insieme, e non rompersi in mille pezzi come era già successo al suo cuore.

ma la morte non era arrivata.

la mattina dopo si era ritrovata sveglia, a doversi truccare sulla faccia un sorriso che non le apparteneva più.

amare vuol dire distruggere.

bhè, lei di certo era distrutta.

era stanca di dover fingere che tutto andasse bene, quando invece le stava cadendo tutto addosso.

Ma era troppo tardi per fare qualcosa.

era troppo tardi per essere felice.

anche se forse non le era mai stata concessa neanche una possibilità di essere felice.

tirò un calcio ad un sassolino che intralciava il suo cammino, mentre si chiedeva perchè diavolo si trovasse nel old wood.

quello era un posto pericoloso.

e soprattutto avrebbe potuto incontrare Stefan, o peggio... Damon.

non sapeva se avrebbe potuto sopportare un altro sorrisetto o scherzo da parte sua.

non era nemmeno sicura che non si sarebbe rotta in mille pezzi da un momento all' altro.

perchè, se una cosa l' avevano capita tutti era proprio quella: lei era fragile.

così dannatamente fragile!

non era come Meredith, a cui tutto rimbalzava addosso.

non era come Elena, che si piegava ma non si spezzava.

lei si rompeva.

e, mai esteriormente.

tante volte aveva pensato al suo cuore come ad una palla di scotch: continuava a cercare di teneresi insieme, ma sapeva che prima o poi tutto quel nastro adesivo l'avrebbe soffocata.

tirò un altro calcio allo stesso sassolino, ma poi si bloccò: perchè scaricare la propria frustrazione su un sasso?

perchè non poteva andare da Damon e ferirlo?

ricordargli che Elena non lo avrebbe mai voluto, ricordargli che nemmeno Katherinne lo aveva voluto.

voleva vederlo piangere, voleva vederlo soffrire almeno un quarto di quanto stesse soffrendo lei.

non aveva idea che le sue preghiere si fossero già esaudite: lo scoprì solo pochi secondi dopo, vedendolo accasciato contro un albero, piangente.

cosa poteva far piangere Damon Salvatore?

e soprattutto, perchè non si sentiva bene?

perchè invece che provare soddisfazione provava pena per lui?

perchè non poteva semplicemente godersi il fatto che lui stesse soffrendo quanto lei?

perchè lo amava.

e nonostante tutto stava male nel vederlo soffrire.

"D-Damon?" chiese piano, sperando quasi che non l' avesse sentita.

ma lui si girò di scatto, verso di lei.

non provò ad asciugarsi le lacrime, come si sarebbe aspettata Bonnie.

invece, lasciò che scivolassero lungo il suo viso pallido, lasciò che strisciassero piano sotto il mento, seguendo la linea aggrazziata del collo.

Bonnie si dovette fare violenza per non correre da lui e asciugargli una ad una tutte quelle lacrime.

"non ti preoccupare. sto andando via."

Bonnie sbattè le palpebre, guardandolo confusa: via in che senso? via dal bosco? o via da Fell's church?

""via da Fell's church, ho causato fin troppi guai, non trovi?"

"si... no."

"no? Bonnie stavi piangendo. per me."

"e da quando ti intteressa che tu faccia soffrire la gente intorno a te?" chiese duramente Bonnie.

non sapeva quanto rancore covava nei suoi confronti fino a quel momento.

ma, allo stesso tempo non voleva vederlo lì, abbattuto, sdraiato per terra, senza la forza per reagire.

quello non era Damon Salvatore!

"mi interessa solo quello che fa soffrire te." sussurrò.

"c-cosa?"

"non credi che due dichiarazioni nello stesso giorno siano un po' troppe Bonnie?"

lei quasi sussultò quando si sentì chiamare per nome: era la prima volta che non usava un nomignolo per rivolgersi a lei.

poi iniziò ad assorbire la frase per intero...

"due dichiarazioni?"

"non mi hai creduto prima, perchè mi crederesti adesso?"

"t-tu... era...?"

"si, era tutto vero. sono innamorato di te, non di Elena. da sempre."

lo vide sospirare.

"ma è troppo tardi, non è vero? Arrivo sempre troppo tardi."

Fu allora che Bonnie capì che poteva cambiare. poteva trasformare tutto il dolore che aveva provato, poteva avere ciò che aveva sempre voluto.

Si erse in tutta la sua statura, (nonostante non fosse poi così alta,) e sorrise.

"no, forse non è troppo tardi."

fine

spero che la storia vi sia piaciuta, e se vi è interessata... bhè, un commentino mi renderebbe molto felice :) 1 baci8 iry
  
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