Morte
“Era una mattina di settembre…
…non ricordo molto dell’accaduto…” mormorò scostandosi i capelli scuri dal viso.
“Era il mio compleanno, questo lo ricordo.
Ero felice. Nonostante piovesse trovai che la giornata fosse splendida” si interruppe, persa nella sua memoria.
“Passammo tutta la giornata a fare i preparativi. Io e i miei genitori, intendo. Avrei dovuto festeggiare con i miei amici il giorno dopo.” sorrise; il neo sulla guancia si schiacciò un poco. Ma poi lei si rabbuiò.
“Alla sera, dopo cena, dovevo spegnere le candeline, e mangiare la torta, ed aprire i regali…sarebbe stata sicuramente una serata splendida…” i suoi occhi si fecero lucidi. Il ricordo di quei gesti semplici, che sapevano di casa, le pugnalavano il cuore.
“Ma mi sentii male, poco prima di cenare…un attimo prima, a dire il vero.
Non ci badai. Fu un attacco di nausea, ma lo respinsi; non volevo rovinare quella serata.” concluse con voce rotta. Il cuore pulsava; i suoni rimbombavano nella sua testa; la realtà si fece ovattata. Continuò.
“Mangiammo, e finalmente arrivò la torta. Era piena di meringhe, e panna. Poco mancò che non ci sprofondassi con tutto il viso.” sussurrò stendendo le labbra in un sorriso. Ma il velo di tristezza che le oscurava gli occhi non si diradò.
“Mia madre accese le candele.
Ricordo ancora il brivido di piacere alla vista del fuoco.
Presi un lungo respiro, mentre la mia famiglia cantava la canzone di buon compleanno…e soffiai…
…osservai i piccoli lumini spegnersi. E tutto con loro si fece buio.”
Così morii. Pensò, scoppiando in lacrime.