Avevamo
fissato di vederci per pranzo, per poter
parlare con calma.
Io non stavo più nella pelle dalla curiosità: che
voleva dirmi? Perché era
tanto agitata? I pensieri mi turbinavano in testa, impedendomi di
concentrarmi
sulle ore di lezione che seguirono.
All’uscita
l’aspettai vicino al portone della scuola.
Lei arrivò poco dopo e scrutò l’entrata
per vedermi. Poi, si accorse di me e
venne verso la porta.
-Ciao. Allora .... andiamo al Bar?-
(Il
Bar è un locale vicino alla scuola, dove ci vanno
tutti i ragazzi. Nessuno sa il suo vero nome: per questo lo chiamiamo
‘Il Bar’)
.
-Senti
... quella che sto per dirti è una cosa ...
particolare, Spero che non mi prenderai in giro ... - mi disse, appena
ci sistemammo
a sedere.
Io annuii seriamente.
-Beh ... insomma ... la farò breve. So che te cantavi, gli
anni scorsi. Bene.
Io faccio parte di un corpo di ballo, e dopodomani diamo uno
spettacolo.
Facciamo il ‘Moulin Rouge ‘.
Ecco, in
una parte (El tango de Roxanne) il
cantante che doveva fare la parte di Christian ci ha abbandonato, e non
abbiamo
sostituti. Mi chiedevo se potessi cantare te. So che è un
peso enorme .... Ti
prego- .
Tutto
il discorso mi sconvolse. Perché era riservato?
E perché non aveva preso un cantante professionista?
Non
lo farò MAI. Mi vergogna assurdamente.
Incrocio il suo sguardo. Mi guarda speranzosa, con gli occhi
scintillanti.
Contiamo
i pro e i contro.
Se
non lo faccio, la perderò praticamente per sempre.
Se, però, lo faccio, dovrò cantare di fronte a
tantissime persone.
-Non
ho problemi a cantare. Ci penso io- .
Nicole era colma di gioia. Mi diede un foglio con tutte le
informazioni, che
ficcai in tasca.
Io,
però, ero curioso.
-Perché non avete assunto un professionista? E, soprattutto, perché hai scelto
me?-
Nicole
arrossì
-Non abbiamo soldi per un professionista. E poi, ti ho visto cantare.
Sei
bravissimo, hai un talento- .
Come spiegazione non mi bastava, ma lasciai perdere.
-E
io ti dovevo prendere in giro?- chiesi,
sorridendo.
-Non scherzarci. Non sapevo a chi chiedere. So che tu sei sensibile,
quindi mi
sono fidata cecamente- disse, sorridendo a sua volta.
Fu
il primo complimento che mi fece.
Non lo scorderò mai.
Il resto del pranzo andò bene. Nicole mi parlò un
po’ di lei, della compagnia,
dello spettacolo ...
Io restavo a guardarla stupito. Come cavolo faceva a essere
intelligente e
bella?
Pagai io per lei, poi la scortai a casa.
La
neve cadeva lentamente e creava un paesaggio
immobile.
Camminammo per un po’, mentre lei mi parlava del personaggio
di Christian.
La
mia mente era da tutt’altra parte. Avevo deciso.
Le volevo chiedere cos’ero io per lei, che cosa significavo.
Presi coraggio e parlai
-Scusa
Nicole, ma ... cosa pensi di me?- chiesi, in
un modo talmente imbranato che mi fece venir voglia di sotterrarmi.
Lei
mi fissò stupita per un momento. Poi, mi sorrise.
-Sei affascinante. Bello, inutile dirlo. Anche simpatico- sorrisi.
-E mi piaci da quando ti conosco- .
Il
tempo sembrava essersi fermato. COS’AVEVA DETTO?
Il
mio cervello non connetteva.
Ma il mio corpo agì da solo.
La
baciai. La baciai come avevo sempre sognato, con
la neve che cadeva intorno a noi, il suo corpo caldo e le sue labbra
lisce che
tanto avevo guardato. Tutto l’amore che provavo per lei era
in un bacio, in
quel bacio.
Un
momento dopo, ci guardammo negli occhi.
E lei scappò via, entrando in casa, lasciandomi il suo
sapore sulle labbra e
una confusione totale in testa.
Note:
Sono tornata col secondo capitolo, che a parer mio è
orrendo ... Pensavo di dividere la storia in due parti, ma poi ho
deciso che ci
saranno più capitoli .....
Spero di ricevere presto commenti!! Un bacio
Kxx.