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Autore: miriamsmartass    07/09/2011    0 recensioni
siamo alla battaglia finale hogwarts Fred affronta quella che sarà la sua ultima battaglia... ed infine esprime i suoi ultimi pensieri.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Fred Weasley,
Combatto una battaglia dalla quale usciremo sicuramente vincitori. Ce l’abbiamo in tasca la vittoria! E la cosa più incredibile è che siamo io e i miei fratelli a combattere sullo stesso fronte. Fantastico! Percy sembra essersi risvegliato da quell’orrenda e stupida visione “ministero sei tutta la mia vita”, il che era ora,  ed è più in forma che mai! Ma ad un certo punto nessuno davanti a me. E poi un lampo, un esplosione. Ed il buio. Niente più davanti e nemmeno dietro. Non so se sono alzato o svenuto e non sento più niente.
“Percy?” silenzio.
 “Ragazzi cosa è successo?!” Non ottengo nessuna risposta.
Ad un tratto mi fischiano le orecchie: un rumore assordante. E la luce mi colpisce come un petardo esploso prima che lo avessi potuto lanciare a distanza. E poi di nuovo la luce, era ora. Mi sento leggero, stranamente leggero. E stanco, molto stanco.
Le sensazioni che provo non le avevo mai provate prima d’ora.
Piano piano mi ritorna la visuale.
Siamo ancora nel pieno della battaglia ma non vedo azione del raggio di metri. E attorno a me non ce nessuno. Ma guardo meglio: in lontananza le macerie, fuori di esse il buio della notte interrotto soltanto da lampi di luce scura, i lampi della morte. Voglio subito che tutto finisca, voglio andare a raggiungere la mia famigliola e i miei compagni. Sempre sperando che stiano bene.
Ah eccoli finalmente! I miei fratelli sono accucciati vicino la parete. Che cavolo stanno facendo? Magari sono feriti e non possono muoversi. Li soccorrerò io.
Mi avvicino.
Rimango paralizzato dalla terribile visione che si mostra ai miei occhi. I miei fratelli non sono feriti, non stanno fermi a vuoto.
È terribile stanno acquattati attorno al mio corpo.
Stanno intorno al mio cadavere.
“Ragazzi, ragazzi. Sono qui! Smettetela. Non posso essere morto, vi vedo. Dai smettetela di piangere.” Come se non avessi parlato.
Mi avvicino a loro e poso la mano sulla spalla di Percy. Sono immateriale. Non mi sente. Non lo sento. La stanchezza aumenta.
“Che diamine mi succede?”
“Aiuto! Aiuto!”
Ansimo nelle mie stesse parole e percorro quel poco corridoio rimasto integro per cercare qualcun altro. Ma chi ci deve essere? Chi dovrebbe aiutare? Sono morto. Sono davvero morto. Non ci sono più. E a quanto ricordo i morti non tornano. Io non ci sono più. Rokwood mi ha fatto secco!
Mi acquatto dietro di loro. Un incubo? No. È la realtà.
E adesso?
Un lampo di luce si apre davanti a me. Un lungo corridoio che mi invita ad attraversarlo, per poi arrivare in un luogo sicuro dove far riposare le mie gambe stanche.
Non mi ero mai immaginato che sarebbe andata a finire così. No. Io dovevo fare affari con George. Dovevamo conquistare l’intero quartiere ed essere il negozio più frequentato di Londra. Poi dovevo trovare una ragazza. Me ne bastava una bella, brava e dolce, e magari che piacesse anche a mia madre così da non sentire le sue lamentele. Me la sarei sposata e avremmo avuto un po’ di bambini. Avrei vissuto il resto della mia vita sereno e quando i miei figli si fossero sposati io e mia moglie saremmo andati a vivere in un posto lontano e tranquillo. Avrei seppellito i miei genitori e chi prima di loro. Avrei pianto le loro morti.
Ma adesso… Saranno loro a dover piangere me. Non è giusto. Non deve andare così.
Vedo adesso tutti quei miei progetti sparire davanti a me come una bolla di sapone. Adesso si. Adesso è davvero finita.
Credo che piangeranno tutti per me.
Harry! Hey Harry!  Sbrigati a vincere questa battaglia, la battaglia della tua vita. E spaccagli il naso a quell rompiscatole di lord Voldemort. E mi raccomando con mia sorella!
Tu Hermione, sei intelligente, carina, e quando ti impegni simpatica. Cerca di badare tu a Ron perché finchè non vedrò il contrario sarà per me un caso perso.
È in questi momenti che ti accorgi che tutta la vita ti passa davanti agli occhi. Come dicono nei libri.
Non ho potuto vedere invecchiare i miei genitori. Ho soltanto dato loro grattacapi quasi ogni volta, ed adesso sto per dare loro il più grande dispiacere della loro vita.
Mi sono perso gran parte della vita di Charlie. Quella sua devozione per i draghi che mai sono riuscito a capire ma che comunque apprezzo perché è proprio da lui che viene.
Quando eravamo piccoli aveva un debole per me rispetto agli altri. Gli verrà un colpo. Dannazione.
E mio fratello Percy. Avrei dovuto dargli una lezione come si deve! Avrei dovuto rimetterlo in sesto. E magari adesso che era stato licenziato poteva mettersi in affari con noi. Magari. Non credo avrebbe dato problemi. Solo così per non lasciarlo disoccupato. Sotto sotto mi è sempre piaciuto.
E che dire di Ron? Quello stupido, cretino, deficiente, ignorante, infantile del mio amatissimo fratellino? È un anno che non lo vedo. È cresciuto! È andato a salvare il mondo. E chi se lo sarebbe immaginato? Per quello che è diventato io non reggo nemmeno il confronto! Avrei dovuto inchinarmi appena lo avrei visto. Il mio fratellino. Il mio re.
Oh Ginny. Deliziosa e soave Ginny. Non ti ho potuta vedere diventare una donna. Ne sono sicura saresti diventate una bellisima donna. Chiunque sarebbe caduto ai tuoi piedi. Li avresti dominati tutti. Ti ho sempre ammirata perché non eri come molte oche della tua età, e perché riuscivi a farti dire sempre di sì. Mia dolce Ginny in te racchiudi una forza incredibile. Non perderla mai.
E tu George? Che combinerai adesso? Eh? Sarà un colpo per gli affari e il resto. Come farai a rimetterti in sesto. E poi chissà se dentro di te sentirai un vuoto che ti risucchia come quello che sto sentendo io adesso. Spero tu ti dimostrerai forte e che non sarai triste. Perché io non me ne sto andando per sempre. Io ci sarò. Sarò nei tuoi ricordi, nella tua risata, e nei tuoi occhi. Perché è quello che ci siamo scambiati a vicenda. Tutto di noi è come nell’altro perche siamo cresciuti prendendo il meglio dell’altro e aiutandoci nel peggio. Ancora ricordo un giorno di settembre, o era una sera? In somma eravamo piccoli e io ero nel giardino della nostra seconda casa stavo seppellendo Rimbalzo il  mio cagnolino che era morto di gastrite. Ero solo in quell’occasione solo più di quanto non mi fossi mai sentito perché una piccola parte di me se ne era andata… Ma arrivasti tu, come sempre, e mi dicesti. “Sta tranquillo quel cane continuerà a vivere nei tuoi ricordi e quando alzerai lo sguardo verso il cielo lo potrai ri incontrare in una stella”
Furono davvero belle quelle parole e spero che tu te le possa ricordare. “George io non ti lascio solo. Guarda in alto. Ti osservo sempre”.
La luce mi chiama a se e come se le mie gambe si muovessero da sole la raggiungo.  Dopo aver dato però uno sguardo a loro, loro i quali mi hanno insegnato a vivere.
  
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