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Autore: paneetempesta    08/09/2011    2 recensioni
Hermione Jean Granger era sempre puntuale. Sapeva con terribile certezza che se fosse arrivata anche solo un minuto più tardi del dovuto, allora sarebbe successo qualcosa di brutto [...]Non esagerava quando si lamentava con Ginny di non poter lasciare Ron da solo, a meno di non essere intenzionata a vedere distrutta la casa.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Toccherà mai la superficie della mia piena coscienza quel ricordo, l’attimo antico che l’attrazione d’un attimo identico è venuta così di lontano a richiamare, a commuovere, a sollevare nel più profondo di me stesso?
M. Proust

 

Hermione Jean Granger era sempre puntuale.
La sua puntualità era dettata più dal suo senso di responsabilità che dal perfezionismo cronico: sapeva con terribile certezza che se fosse arrivata anche solo un minuto più tardi del dovuto, allora sarebbe successo qualcosa di brutto; non necessariamente una catastrofe, anche se la volta in cui Ron aveva deciso di provare ad usare quel ‘bizzarro aggeggio che usi sempre per asciugarti i capelli e che sembra così divertente da utilizzare’ avevano pericolosamente sfiorato la tragedia, dato che lui aveva avuto la brillante idea di accendere il phon con mani e piedi bagnati.
Non esagerava quando si lamentava con Ginny di non poter lasciare Ron da solo, a meno di non essere intenzionata a vedere distrutta la casa.
 
Questa volta, Hermione Jean Granger era in ritardo per colpa di un certo provvedimento a favore degli elfi domestici che l’aveva trattenuta in ufficio, e fu con un’espressione particolarmente angosciata che si Materializzò nel mezzo del salotto.
Un intenso odore di bruciato le arrivò subito al naso, e non riuscì ad evitare un gemito di pura preoccupazione. Si diresse a passo spedito verso la cucina, da cui tra l’altro proveniva del fumo nerastro, e rimase per qualche istante sulla soglia ad osservare suo marito alle prese con un microonde appena esploso.
« Ronald Bilius Weasley! » tuonò, facendo sussultare Ron, che si voltò verso di lei guardandola con aria atterrita. Hermione si limitò a scoccargli un’occhiataccia, le mani appoggiate sui fianchi e il volto contratto in un’espressione a dir poco furente: a Ron ricordò in tutto e per tutto la signora Weasley, e per un attimo si sentì in qualche modo costretto ad abbassare lo sguardo con aria colpevole, cosa che effettivamente fece. Hermione, dal canto suo, non si fece intenerire e anzi, si avvicinò al marito con una certa minacciosità nei movimenti.
« Te l’ho detto mille volte, Ron, tu gli elettrodomestici li devi lasciar perdere! » lo rimproverò, guardandolo storto per qualche secondo prima di sbuffare ed incrociare le braccia al petto, cosa che faceva sempre quando era infastidita, e Ron lo sapeva bene. Continuò a fissarlo, chiaramente in attesa di una spiegazione, arricciando le labbra in una smorfia di disappunto.
« E’ che … Insomma, stavo guardando quel libro di ricette babbane che ci ha regalato tua madre per Natale, sai, e ho pensato di provare i muffin di zucca dato che ti piacciono tanto. » si affrettò a spiegare Ron, parlando a raffica senza guardare la moglie negli occhi: era in imbarazzo, ed infatti le sue orecchie erano diventate leggermente rosse. Hermione si sforzò di restare seria ed arrabbiata, ma in realtà si era già raddolcita. « E hai usato il microonde invece del forno normale? » domandò, inarcando un sopracciglio con fare perplesso.
Ron annuì.
« Certo, perché sul libro c’era scritto centottanta gradi per venti minuti, quindi ho pensato: potrei usare il piccolonde – Hermione dovette simulare un colpo di tosse per coprire la risatina che le era venuta spontanea: piccolonde, ma dai! – a settecentocinquanta gradi per MOLTO MENO TEMPO! » spiegò, orgoglioso della sua logica schiacciante.
Hermione alzò gli occhi al cielo con una certa esasperazione.
« Dio mio, Ron, non è così che funziona … » commentò infine, più rassegnata che arrabbiata. Anzi, uno strano brillio nei suoi occhi fece pensare a Ron che fosse quasi divertita. … ma sicuramente se l’era immaginato, sì.
« Vedi di pulire questo disastro, però! Quando torno dal bagno deve essere tutto in ordine. » ordinò, perentoria. Sì, in effetti assomigliava davvero alla signora Weasley, quando ci si metteva. Ron sospirò, rassegnato, ed afferrò la bacchetta dal tavolo su cui l’aveva appoggiata.
« A proposito, Ron … » lo chiamò Hermione, guardandolo con una strana intensità. « hai dello sporco sul naso, sai? Proprio qui. » affermò, per poi avvicinarsi a lui e sfregare con l’indice lì dove c’era una macchia di impasto. Si alzò sulle punte di piedi, gli scoccò un rapido bacio sulla punta del naso e gli sorrise, per poi uscire dalla stanza e lasciare Ron solo, con una vaga sensazione di nostalgia per qualcosa di lontano che non riuscì ad identificare con chiarezza, ma che lo fece comunque sorridere.


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E' una breve one-shot (700 parole senza la citazione in alto) ed è del tutto senza pretese.
L'ignoranza di Ron a proposito del mondo babbano è sempre stata lampante anche nei libri, e mi piace pensare che crescendo abbia sviluppato una certa curiosità molto in stile Arthur, se così si può dire. Poor, poor Hermione.
L'ho scritta di getto, e mi piacerebbe molto ricevere delle recensioni: le critiche mi servono per migliorare, quindi sbizzarritevi pure, sgrufolini!
G.

 

  
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