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Autore: Just_aStranger    08/09/2011    0 recensioni
E' tutto frutto della mia disturbata (?) immaginazione. Il resto lo capirai leggendo, se sei un Echelon ;)
[I dialoghi sono tutti in italiano per comodità].
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Mi baciò delicatamanete le spalle, fino ad arrivare al collo.
Un brivido percorse la mia spina dorsale, fino ad arrivare giù. A seguire, naturalmente, la pelle d’oca.
“Te ne rendi conto che questo è tutto sbagliato?”
Mi guardò. Uno sguardo tranquillo e saggio, ma allo stesso tempo era quello di un adolescente mai cresciuto, in cerca di guai.
In quel momento i suoi occhi erano marroni, data la scarsa luce di un lampione in lontananza, che si accendeva e spegneva. Si, mi piaceva guardare i suoi occhi. Il loro taglio, come cambiano colore.
“Non è questo che lo rende così eccitante?” Mi rispose.
Come dargli torto.
A quel punto mi sorrise. Quel sorriso così bello, così perfetto.
Eravamo in un vicolo della mia città, la mia odiosa città. Così piccola e così piena di gente che conosco.
“E se qualcuno ci scoprisse?”
“Chi? I tuoi genitori non ci sono, Jared e Tomo nemmeno, e in città ci sono rimaste solo un paio di moto in corsa e qualche gruppo di adolescenti che hanno bevuto un po’ troppo. Siamo soli. Soli soletti!”
Mi sorrise una seconda volta, guardandomi fisso negli occhi. Finchè mi accorsi che mi stava per alzare la maglietta. Gli presi i polsi.
“Che stai facendo?! Fa un freddo cane! Oltre al fatto che tecnicamente staresti per fare una cosa illegale. Quindi, non sei tenuto a spingerti troppo in là in un luogo pubblico!”
In realtà non era la mia unica paura. La mia ‘prestazione’ l’avrebbe deluso. Data la mia scarsissima, anzi, nulla esperienza! Ecco. Soprattutto, non mi ero mai spinta troppo avanti con nessun ragazzo. Tanto meno con un uomo che ha 25 anni più di me!
Non ne avevamo ancora parlato direttamente, ma lui mi capiva, ed io capivo lui.
“Non mi dici sempre che dimostro la metà degli anni che ho?”
Mi fece l’occhiolino.
Provocante? Certo. Dolce? Fin troppo.
La luce di una grossa torcia ci accecò, illuminando quella notte senza luna.
E solo in quel momento mi resi conto che era davvero tardi.
“Chi va là?” Urlò una voce.
Eravamo in trappola, nel fondo di un vicolo buio. Ah si, prima non l’ho specificato, il vicolo era cieco. Si, la via era larga, ma solo una per entrare e uscire. Ed era stata appena occupata.
Eravamo immobili, privi di idee. Sguardo fisso alla divisa dell’uomo.
  
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