Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Tods    08/09/2011    2 recensioni
Elena è una mezzosangue, ma ancora non lo sa. Più che altro si chiede perchè vede cose che gli altri non vedono, ha incubi ricorrenti e perchè ogni volta che riesce a farsi qualche amico va tutto all'aria. E' vissuta in orfanotrofio per otto lunghissimi anni, poi è stata mandata in un collegio, poi in un altro, e poi in un altro ancora. Almeno finchè non è capitata alla Yancy Academy.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap.3 Un caloroso, pardon, infuocato, benvenuto alla Yancy.

Il mio primo giorno alla Yancy fu un vero disastro. Sembrava che tutto stesse andando alla perfezione. Nessuno sembrava aver ancora letto l'insegna luminosa che aleggiava costantemente sulla mia testa, e tutti mi avevano sorriso. Qualcuno mi aveva perfino rivolto la parola. Poi come al solito avevo rovinato tutto. Senza volerlo innescai l'allarme anti-incendio, e dal nulla, un enorme estintore rosso sangue colpì in testa il mio professore. Ovviamente lo aveva ucciso.
Ah Ah Ah. Scherzavo. Dicevo così, giusto per.
Comunque, per come è andata in realtà avrei preferito finire dentro per omicido. 
Già. Infondo sarebbe stato meglio.
La vigilia del mio primo giorno alla Yancy, cercai di smettere di pensare ai sogni assurdi che facevo e preparai la mia minuscola valigia.
Dopo averci infilato malamente tutti i miei vestiti stravecchi e le mie uniche scarpe di ricambio, cedetti alla tentazione e ci ficcai anche tutti i miei taccuini. Qualcosa mi diceva che mi sarebbero tornati utili. Qualcuno quella notte, (ne sono sicura, NON SONO PAZZA!) mi aveva sussurrato: "Ciò che vedi è reale"
Ed io come una povera idiota, pardon, come una povera idiota attrattrice di calamità, ci avevo creduto. 
Ma reale...reale quanto? Reale tanto che anche in quell'esatto istante il Minotauro in persona avrebbe potuto rapirmi e uccidermi? 
Era troppo assurdo per crederci davvero. Eppure..eppure...avete presente quella strana sensazione alla bocca dello stomaco, quella che ti assale quando hai un brutto presentimento? Ecco. Stavo avendo un attacco acuto di quella roba lì.
Cercai comunque di non preoccuparmi troppo, e occupai il resto della giornata a disegnare la piccola parte di paesaggio che si intravedeva dalle camerate: il cortile annesso all'orfanotrofio, dove la maggior parte dei ragazzi sostavano annoiati, decine e decine di squallidi edifici, e più in là, molto, molto, mooolto più un là si intravedeva il mare.  
Avevo dei ricordi stupendi del mare. Mi ci avevano portato qualche volta, quando ero piuttosto piccola. Ricordavo perfettamente di aver spaventato a morte Miss Davis restando sott'acqua per più di un quarto d'ora. Ero risalita solo a causa delle sue grida perforanti. Così forti e irose che avevano rotto pure la pace sottomarina. Credo abbia avuto un attacco cardiaco, o qualcosa del genere. So solo che dopo ciò che era successo le gite al mare erano state annullate, rendendo gli altri orfani ancora più restii nei miei confronti.
La fine dei pomeriggi estivi al mare però, mi aveva rattristato più degli altri. Non so spiegare perchè. E' solo che, al contrario di ciò che succedeva in qualsiasi altro posto lì mi sentivo accettata, a casa. Ed era proprio nelle giornate come quella che mi mancava di più quella sensazione.
Rimandai il momento di andare a letto più che potei, con la scusa di dover finire il mio disegno (che in realtà avevo completato da ore).
Quando anche l'ultimo lumino si spense restai a conteplare l'oscurità seduta sul mio letto, guardando di sbieco la finestrella sulla parete difronte a me. Sospirai.
Mi infilai nel letto con rapidità impressionante. Il cuore mi martellava così forte che riuscivo quasi a sentirne il rumore.
Concentrai tutte le energie positive su di me(Sì, era decisamente un momento di follia.)respirai a fondo, e cercai con tutta me stessa di non sognare, quella notte. 
Lascio immaginare a voi com'è andata.

Ero in un'auto. Una vecchia Camaro scolorita. Accanto a me c'era qualcosa. Qualcosa che puzzava tremendamente di animale da fattoria. 
-Dobbiamo fare in fretta! Dobbiamo arrivare al campo il prima possibile!-strillava.
-Campo? Ehm...mi sono per caso persa qualcosa?-dicevo io, disorientata.
Il ragazzo si era girato verso di me, e mi ero persa per un istante nei suoi occhi.
-Il Campo Mezzosangue.-aveva detto, e in quell'esatto istante il Minotauro, (Non uno di quelli piccoli, ma nemmeno altezza d'uomo. Era un Vero Minotauro Gigante) ci aveva assaliti, sventrando la Camaro. 

Nel momento esatto in cui avevo toccato terra, sicuramente rompendomi tutte le ossa, mi ero ritrovata nel mio solito letto, in un bagno di sudore. 
Il cielo era ancora piuttosto scuro, ma le luci nella camerata erano tutte accese. Che cavolo stava succedendo?
Osservai le facce truci delle mie compagne.
-Almeno tappati la bocca stramboide!!-mi disse una, quasi certamente Violet.
-Già! Non vediamo l'ora che tu te ne vada. Non fai altro che fare danni!-doveva essere Elise.
-Sì! Non fai altro che fare danni.-Testa di gallina, testa di gallina...vediamo...quasi di sicuro Dominique.
Se non fosse stata notte fonda, se non fossi stata stanca morta, se non avessi appena fatto un incubo, probabilmente le avrei picchiate a sangue. Fortunatamente per loro ero abbastanza intontita da lasciar correre.
Mi girai dall'altra parte, chiusi gli occhi e sprofondai in un sonno senza sogni.

La Yancy non era così male. Ovviamente Miss Davis mi aveva fatto arrivare con un allucinante ritardo di due ore, ma non era così male.
Infondo nessuno mi conosceva. Speravo davvero di trovare qualcuno, magari anche analfabeta, o dislessico come me, incapace di leggere l'insegna luminosa "RITARDATA MENTALE". Ne avevo bisogno sul serio.
Quando entrai in classe, tuttavia, tutte le faccie che vidi mi sembravano insulse e antipatiche. 
-C...ciao.-Mormorai imbarazzata.
-AH! Un'altra nuova arrivata, lo sapevo!-Trillò una ragazza dai ricci capelli rossi, con le lentiggini e i denti storti. A colpo d'occhio, mi era sembrata la più insopportabile di tutti. Momento di riflessione... non sbagliavo.
-Sono Elena, Elena Davis.-puntualizzai.
-Ah Ah AH! COME SE ME NE IMPORTASSE QUALCOSA!-trillò ancora.
Decisi di lasciarla perdere e mi diressi verso una ragazza più anonima, con i capelli scuri e gli occhi nocciola.
-E' uhm, libero?
Lei annuì, persa nel suo Personale Mondo Parallelo.
-Ahahah PERCY! Leggi un po' qua! Dì desossiribonucleico! Ahahah!-un gruppo di ragazzi, capeggiati dalla Rossa, stava insultando un ragazzo che sedeva di spalle.
-EEehm! Ragazzi! Basta, dai! Lasciate Percy in pace...-disse un ragazzo riccissimo con un principio d'acne. Aveva un non so che di familiare...
-Ahahaha! Percyy! Percyyy  poveretto...dì la verità non ti hanno nemmeno insegnato a leggere vero?-mi sentii punta nel vivo.
Mi chiesi dove fossero gli insegnanti in situazioni del genere. Non sapendomi dare risposta, pensai che fosse meglio così, e mi preparai ad un bel pestaggio in piena regola. Ma evidentemente "Percy" voleva precedermi.
-PIANTATELA!-gridò,girandosi di scatto.
Rimasi pietrificata.
Era lui. Lui. 
Il ragazzo che aveva sconvolto i miei sogni, rese tremende le mie notti....oddio suona proprio male, vero?
Non so se avevo perseguitato "Percy" quanto lui aveva perseguitato me, ma dovevo aver provocato qualcosa in lui, perchè per un po' non disse nulla.
Qualcosa nel suo viso mi inquietava. Mi ero sempre vantata di avere degli occhi unici. I suoi non erano più belli, anzi. il problema era proprio quello. Erano identici ai miei.
E quando dico identici non mi riferisco solo al colore, che tanto per la cronaca non avevao comunque mai visto a nessun altro, ma intendo proprio identici. Era come guardarsi allo specchio.
-Aaah! La fidanzatina di Perrccyy!!-strillò la Rossa.
Presi un graaande respiro. Sorrisi, e caricai quello che forse è stato il pugno più potente della storia.
La Rossa cadde per terra strillando. Dovevo averle preso il naso perchè c'era un bel po' di sangue.
Quando si alzò, partì alla carica mordendo tutto ciò che le capitava a tiro. Credo che sia stato più o meno in quel momento che mi ha sbattuta contro il pulsante dell'Allarme Incendio.
'Sta volta non scherzo, davvero.
Iniziò a cadere una pioggerellina fitta fitta, che ci inzuppò fino all'osso e , vincendo il Premio Tempismo dell'Anno, il professore si decise ad entrare.
Quello che trovò non era molto difficile da frantendere.
Me, e "Percy"Zuppi fino all'osso che pestavamo la Rossa e qualche altro stupido che cercava di fermarci.
-Sono i ragazzi nuovi! AIUTO! -strillò un ometto.

E così, battendo tutti i record battibili, sono arrivata nell'ufficio del preside il primo giorno di scuola. 


Noticina!
Saaalve! Questo capitolo è più lungo rispetto agli altri. Spero siate soddisfatti!!
P.s. so che potrebbero esserci storie simili, ma sappiate che io sono qui da pochissimo, e questa storia l'ho pensata proprio mentre leggevo i Meravigliosi Libri quindi chiedo perdono in anticipo per la banalità della trama v-v

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Tods