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Autore: The Creator    08/09/2011    1 recensioni
Esistono mondi paralleli, mondi simili al nostro ma sostanzialmente diversi, mondi dove esiste un altro Dottore, diverso da quello che conosciamo. Questa è la storia di uno di essi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - Altro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“ Oh mio Dio, chi diavolo ha messo qui questo obbrobrio?” tuonò il tipino bassetto guardato l’enorme scatola blu in mezzo alle sedie.
“ è mia! Qualche problema?”.
Si girò e squadrò ancora una volta l’uomo visto prima. “ Dovevo immaginarlo... il suo pessimo gusto non ha proprio limiti”.
Il Dottore cercò di mantenere la calma, mentre dietro di lui Leila cercava di trattenere le risate.
“ Sento, non ho tempo per discutere di queste cose. Vorrei sapere chi è il proprietario dei robot che fanno le pulizie qui”.
“ Qui tutto è in mano a Donald Hertz, il proprietario di questo teatro”.
“ Interessante, gli vada a dire che voglio parlargli”.
“ E perché vorrebbe?” chiese infastidito.
“ Lei non si preoccupi di questo e lo vada a chiamare”.
“ Crede che riceva ogni essere vivente che vuole parlare con lui? Men che meno un parcheggiatore abusivo con un pessimo gusto nel vestirsi”.
Senza dir nulla il Dottore lo prese per il colletto e lo sollevò fino a che non ebbero gl’occhi a pochi centimetri l’una dall’altro.
“ Ora ascoltami bene. Sono una persona paziente, ma tu mi stai mettendo decisamente alla prova. Quindi, se non vuoi che trasformi i tuoi occhiali in lenti a contatto, corri a chiamarlo, hai capito?”.
“ S-subito!”.
Appena mollò la presa l’uomo cominciò a correre, abbastanza intimorito da andare a fare quello che gli era stato chiesto.
“ Ma fai sempre così?”.
“ Solo con quelli che mi stanno antipatici”.

 
 
Il signor Donald Hertz trovava veramente fastidioso dover perdere tempo in un colloquio proprio in quelle ultime e concitate ore prima dell’inizio della finale, ma a quanto pare si trattava di qualcosa di urgente, legato alla sicurezza, quindi non aveva proprio potuto rifiutare.
Quando i due ospiti entrarono nella sala, lui rimase perplesso dal loro aspetto, tutto fuorché qualcosa che sembrasse professionale.
“ Piacere, Donald Hertz, vuoi sareste...?”.
“ Piacere, sono il Dottore, sto facendo delle indagini sugli incidenti avvenuti negl’ultimi giorni”.
“ Strano, non mi è stato detto nulla”.
“ Siamo di un reparto investigativo particolare, abbiamo agito per conto nostro fino adesso, ma ora mi è diventato inevitabile parlare con lei”.
“ Capisco...” rispose titubante l’uomo d’affari, ben avvolto nella sua giacca di velluto nera.
“ E quale sarebbe il suo nome, di grazia? Dottor...”.
“ Jack!” rispose di getto, “ Jack...”, si osservò in giro in cerca di qualche spunto per ispirarsi, ma l’unica cosa che vide d’interessante fu la giacca di Hertz. “ Velvet! Jack Velvet! Ma può semplicemente chiamarmi Dottore”.
“ Bene, Dottore, e cosa voleva chiedermi? Sa, sono una persona piuttosto impegnata”.
“ Volevo avere da lei qualche informazione sui robot usati per le pulizie, da dove arrivano?”.
“ Li abbiamo acquistati poco tempo fa. Sa, con l’inizio di questo spettacolare evento ho pensato che non si potesse badare a spese e ho preso i migliori di tutto il mercato”.
“ Wow!” rispose lui, quasi a sembrar stupito, “ E suppongo siano talmente efficienti da lavorare su programmazione elettronica preinstallata, vero?”.
“ Si. Attraverso un programmatore carichiamo le mappe dell’edificio, in modo tale che loro possano lavorare pulendo centimetro per centimetro. Ma questo cosa c’entra con gl’incidenti?”.
“ Adesso ci arrivo. Chi è che possiede le chiavi di programmazione?”.
“ sono custodite nella mia cassaforte personale. Ci si può accedere solo con il mio permesso”.
“ Ah... No, perché deve sapere che qualcuno li ha riprogrammati per compiere attentati all’interno del suo teatro”.
“ Cosa?! Ma è impossibile, nessuno potrebbe farlo! E le chiavi sono custodite”.
“ Beh, allora abbiamo a che fare con vero genio. Prima ruba le chiavi, poi riprogramma i robot per andare a compiere attentati, usando i raggi termici con armi, poi li ha ri-riprogrammati per tornare normali e infine ha rimesso le chiavi a posto. Tutto senza farsi scoprire. Veramente formidabile!”.
Il signor Hertz guardò il Dottore, che sembrava avere un sorrisetto compiaciuto in volto, tanto da irritarlo.
“ Sta per caso insinuando qualcosa?”.
“ Assolutamente no! Dico solo che è strano”.
“ E ha delle prove che dimostrano quelle che dice?”.
“ A dire il vero poche. Ma devo ammettere che mi capita piuttosto raramente di sbagliare”.
Si lanciarono uno sguardo di carico di significati, che lasciava intendere le velate accuse dell’uno e la pesante irritazione dell’altro.
“ Beh... quando avrà delle prove mi faccia sapere” concluse l’uomo con voce melliflua. “ è sempre un piacere avere qualcuno che cerca di risolvere i problemi”.
“ Per questo non si preoccupi, quando si tratta di risolvere problemi, sono il migliore”.

 
 
“ Allora, scoperto qualcosa?” chiese Leila, che aveva aspettato impaziente fuori dall’ufficio.
“ Si, c’è Donald dietro a tutto”.
“ Veramente? E come fai a dirlo?” domandò mentre camminavano tra i corridoi.
“ Beh, lui è l’unico ad avere in custodia le chiavi di programmazione de robot. E inoltre ha reagito troppo male per avere davanti uno che forse ha la soluzione per l’unico problema del più grande evento che probabilmente questo posto abbia mai ospitato. Certe gente dovrebbe smetterla di fare il criminale, è poco credibile”.
Tornarono nella sala principale, ormai mancava un’ora all’inizio della gara e le Miss stavano provando la loro sfilata sulla passerella, in rigido ordine alfabetico.
“ Ecco Miss Svarz 5.2!” disse il presentatore, mentre una specie di lumaca blu gigante, con la fascia addosso, provava la passerella.
Dopo quella vista Leila chiese cortesemente se potessero fare un giro all’aria aperta, venendo accontentata.
Appena uscirono dalla teatro vero e proprio videro uno stormo di persone, dalle meglio vestite alle più normali, che aspettavano di entrare, mentre ai loro lati si ergevano decine di manchi per le scommesse.
“  Guarda qui! Alla fine sembra più una corsa di cavalli che una gara di bellezza” commentò mesta Leila.
“ è così! Ovunque vai alla fine sono sempre i soldi a farla da padrona”.
Cercarono di farsi largo tra la folla, in cerca di uno spazio isolato, ma l’impresa si rivelò ardua.
“ Comunque avevi ragione Dottore”.
“ Ragione su cosa?”.
“ Sulla favorita! È quella miss Raxaxocosa!”.
Lui si girò a guardare lo schermo delle scommesse, da prima annoiato, poi in preda al panico.
Spintonò tutti e si fiondò sul bancone, braccando praticamente il bookmaker.
“ Salve, vuole scommettere?”.
“ No! Voglio sapere le quotazioni originarie”.
“ Originarie?”.
“ Si! Quelle di qualche giorno fa, prima che alcune candidate si ritirassero”.
“ Ma a cosa le servono?”.
“ Si sbrighi!” tuonò.
Il ragazzo andò a prenderle, anche lui intimorito da quel tono minaccioso. Leila invece si avvicinò incuriosita, chiedendosi il perché di questa richiesta.
Quando gli venne consegnato il foglio con le quotazioni lui rimase stupefatto.
“ Ecco! Ho capito tutto!”.
“ Capito cosa?”.
“ Guarda!”.
Lei analizzò i dati:
 
Miss Raxacoricofallapatorius: 1 x 1.15
Miss Eternia: 1 x 1.20
Miss Sterdon: 1 x 1.25
Miss Tersusus 5: 1 x 1.40
Miss Gorg: 1 x 1.90
 
La lista continuava, ma pensò non servisse leggerla tutta.
“ E quindi?”.
“ Leggi i nomi! Non ti ricordano qualcosa?”.
Ci pensò un attimo. “ Ma certo! Tre di queste si sono ritirate!”.
“ Esatto! Qualcuno sta cercando di sabotare la gara e guadagnare con le scommesse sulle ragazze, pilotando la gara”.
“Si, ma  per chi?”.
“ Considerando come sono andate le cose, direi che le scommesse truccate sono basate tutte su una ragazza. Escludendo le tre eliminare rimangono Miss Raxacoricofallapatorius e Miss Gorg”.
“ Ma quale delle due?”.
Il Dottore sembrò un attimo impegnare la mente, sentiva di avere poco tempo.
“ Considerando che non avrebbe molto senso puntare sulla più quotata per poi sabotare le altre, visto che è già la favorita e che comunque i guadagni sarebbero più bassi, direi Miss Gorg”.
“ Bene!”.
“ No, belle assolutamente nulla! La gara inizia tra poco, non potranno fare un altro attentato durante di essa, sarebbe troppo rischioso. Se vogliono far ritirare anche l’ultima delle concorrenti devono farlo adesso”.
“ Adesso ci sono le prove della sfilata!” osservò Leila, sentendo anche lei salire la tensione.
“ Aspetta... loro dovranno andare a colpire Miss Raxacoricofallaporius, se stanno facendo le prove in ordine alfabetico e prima che uscissimo erano a Miss Svarz....”.
“ Vuol dire che dobbiamo correre!”.
Senza dire altro si rilanciarono all’interno del teatro, scavalcarono la gente, e finalmente tornarono in vista del palco.
Si fermarono col fiatone, non riuscendo a vedere nulla di particolare.
“ Ecco Miss Raxacoricofallaporius!” disse l’annunciatore.
La donna cominciò a muoversi sul palco e i due cercarono di capire se stesse succedendo qualcosa.
“ Ecco!” urlò Leila indicando una scritta luminosa appesa in aria.
Il Dottore guardò e vide che effettivamente stava cedendo. Guardò indietro, calcolando una probabile traiettoria del raggio, e finalmente vide sopra uno dei balconcini un robot, intento a usare proprio il raggio termico.
“ Vai a prenderlo!” urlò lei, lasciando di stucco l’uomo che non aspettava un ordine.
Leila corse sul palco e si lanciò letteralmente addosso alla miss, buttandola a terra un secondo prima che la scritta le potesse cadere addosso.
Tutti sul palco rimasero allibiti, senza sapere cosa dire.
La pilota invece si alzò, un po’ frastornata, e guardò la troupe. “ Dovete interrompere la gara! Qualcuno la sta sabotando per far vincere una delle Miss!”.
“ Interromperla?!” esclamò uno di loro, “ Ma inizia tra trenta minuti! È impossibile!”.
“ Ragionate! Qualcuno sta cercando di far fuori le concorrenti! Questo è l’importante!”.
“ Ma signorina” rispose un altro sorridendo, “ è un concorso di bellezza! Insomma, che qualche concorrente venga fatto fuori è normale, non vedo perché allarmarsi così!”.

 
 
Donald Hertz aveva osservato la scena da un monitor di sorveglianza, con uno sguardo per niente compiaciuto.
“ Cos’avete trovato su di lui?” chiese ai due ragazzi seduti al computer.
“ Niente! Il nome Jack Velvet non esiste da nessuna parte, signore”.
“ Dobbiamo fermarlo! Quell’uomo in un’ora ha capito più di tutti gli ispettori in tutta la settimana, è pericoloso!”.
“ Ma potrebbe essere un agente veramente! Se poi facessero i controlli saremmo nei guai”.
“ Non mi importa chi sia, lo voglio morto. Lui e la sua assistente!”.
  
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