PROLOGO. ♥
Sette di mattina. Grace e Sharon erano pronte per il viaggio della loro vita, dove avrebbero rincominciato tutto da capo, Londra, si Londra, il loro sogno fin da bambine. Le due ragazze si osservarono e si sorrisero. Le valigie in mano, pronte per salire in auto e partire, per non tornare più in Italia, dove erano nate e cresciute. ‘Grace, sono emozionatissima.’ disse abbracciandola Sharon. ‘Non dirlo a me.’ rispose Grace con gli occhi che scintillavano. ‘Sono sicura che staremo benissimo insieme, Grace, ci conosciamo da quando eravamo piccole e fin ora non abbiamo mai litigato.’ sorrise. ‘Si, lo so, Sha. E' così bello realizzare finalmente il nostro sogno. E' da una vita che aspettiamo questo momento ed ora e' arrivato. Sono al settimo cielo, credimi.’ rispose ricambiando il sorriso dell'amica, con le lacrime che le pungevano gli occhi marroni. ‘Grace, siamo in ritardo l'aereo parte tra quaranta minuti, dobbiamo andare!’ Sharon era turbata, non voleva perdere l'occasione della sua vita, così diede un orlo ai genitori che scesero con la macchina e caricarono le valigie. Grace annuii e salii in auto con Sharon. Dopo mezz'ora di viaggio, finalmente, giunsero all'areoporto. Era strapieno di persone e ci si perdeva a vista d'occhio. Grace diede uno strattone all'amica. ‘Ti rendi conto che tra meno di un giorno arriveremo a Londra, eh? Ma ci pensi?’ Fece la bionda lasciandosi sfuggire un sorriso. ‘Si Grace, non riesco ancora a crederci, non sono più nella pelle, chissà come sarà l'appartamento, gli amici, la città. Sono sicura che questa volta andrà tutto perfetto, dico perfetto.’ le brillavano gli occhi verdi come un prezioso zircone; a quel punto le scese una lacrima che subito asciugò con il dorso della mano. Sharon corse verso la sorellina di 2 anni, a cui teneva tanto, la baciò e le disse che si sarebbero riviste presto, baciò la mamma, che la obbligò di chiamarla appena sarebbe arrivata e di farle sapere tutto e poi infine abbracciò il padre che credeva in lei e non le fece nessuna raccomandazione, se non come la mamma di chiamarlo spesso. A quel punto anche a lei scesero le lacrime, soprattutto per la sorellina alla quale voleva molto bene per separarsene. Beh, era ora di andare. Le due ragazze fecero un'ultimo saluto alle rispettive famiglie e s'incamminarono presso il loro aereo.
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