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Autore: Valery    09/05/2006    7 recensioni
Salve, mi chiamo Elisa, ed ho sedici anni. Ho i capelli lunghi e castani, gli occhi marroni, e mi sento banale. Ormai me ne sono fatta un’abitudine...
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SALVATE L’ULTIMO BALLO

SALVATE L’ULTIMO BALLO

 

 

 

 

Salve, mi chiamo Elisa, ed ho sedici anni.

Ho i capelli lunghi e castani, gli occhi marroni, e mi sento banale.

Ormai me ne sono fatta un’abitudine.

Nonostante voglia ardentemente tingermi i capelli color rosso fiammante, sarò sempre così.

Nella vita è difficile apparire, e lo è ancor di più quando sei banale.

Ho sempre desiderato avere gli occhi verdi. Non verdi chiari, come lo sono di solito. 

Lì volevo proprio verdi smeraldo.

So che può sembrare una cosa strana, ma provate ad immaginare l’effetto che producono due occhi così dal palcoscenico…

Deve essere pazzesco!

Pratico danza da molti anni ormai. E di ballerine ne ho viste tante. Nessuna, però, è mai stata banale come me.

Tutte avevano qualcosa di particolare. Tutte.

Io invece non ho mai avuto niente del genere.

A chi può piacere una ragazza così? Ditemelo voi.

Avrei almeno potuto salvarmi con il nome, ma neanche qui mi è andata bene.

Elisa.

Ecco come mi chiamo. Di “Elisa” ce ne sono troppe per i miei gusti.

Nonostante tutto, non ho intenzione di cambiare nome.

Ma questo può essere sorvolato.

Ora mi trovo chiusa in uno stanzino abbastanza ristretto.

Sto aspettando il mio turno per esibirmi in scena da almeno due ore. 

Quest’anno dobbiamo rappresentare la famosissima opera “Romeo e Giulietta”.

Naturalmente Giulietta non sono io. Come ho già detto, sono troppo banale.

Non poteva farmi interpretare la sua parte.

Non mi importa, però. Non mi esibisco per far vedere quanto sono brava a recitare la mia parte.

Mi esibisco per soddisfare me stessa.

Il più delle volte, anche per salvare i balletti. Le allieve più piccole spesso sbagliano i passi, e fanno vari errori.

Se loro, anche inconsapevolmente, fanno del “free style”, tocca a quelle più grandi far vedere quello che hanno appreso.

Ok, mi sono persa troppo. Torniamo a noi.

“Elisa in segna!” No! Mi hanno chiamato.

È meglio che mi sbrighi.

Mi osservo per un’ultima volta e poi volo fuori dallo stanzino che ha ospitato i miei pensieri.

Tocca a me salvare questo ballo. Non lo faccio per gli altri, ma per me stessa. 

 

 

 

Fine

 

 

   
 
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