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Autore: LaUrA43587    08/09/2011    6 recensioni
Jennifer e Ania sono amiche per la pelle e nulla sarà mai in grado di separarle. Hanno vissuto i momenti più indescrivibili, tragici, allegri e magici insieme.
Jennifer conduce una vita normale, ma conserva un segreto che non può rivelare... un segreto che non le appartiene.
Ania, cameriera, ha alle spalle una passato tragico.
Le loro vite cambieranno radicalmente quando incontreranno cinque ragazzi che le aiuteranno con qualsiasi mezzo. Quando s'innamoreranno vivendo un'estate da sogno.
" E’ vero che non so niente di te. E’ vero che ti conosco da poco, ed è sempre vero che veniamo da mondi diversi. Ma non m’importa! Tu sei la prima ragazza che riesce a farmi sorridere con poco. Sei l’unica che non vorrei mai vedere piangere. Ti prego non tenerti tutto dentro…. "
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Incontri Bruschi.

 

 

 

 

 

Passarono svariate ore. Il viaggio fu stancante e arrivarono in Italia precisamente alle nove e mezza di sera.

L’hotel in cui gli SHINee dovevano alloggiare non era molto distante e durante il breve viaggio Jong approfittò per farsi una bella dormita mentre gli altri quattro guardavano costantemente fuori dal finestrino rimanendo letteralmente meravigliati dalla bellezza del paese.

Per strada non c’era molta gente e in più il quintetto viaggiava in una macchina che non dava troppo nell’occhio (durante la vacanza volevano rilassarsi e non essere assillati costantemente da delle fan urlanti).

La cosa che più colpì i ragazzi non fu né la strada quasi deserta, né le mille e mille luci che illuminavano la città ma fu il mare. Passarono proprio davanti a quest’ultimo che brillava sotto la magnetica luce della luna piena.

< Whooo! Guarda che bello il mare di sera Minho! Dio mi ci butterei anche adesso! > disse Taemin attaccato al finestrino.

< Qualcuno svegli quel dormiglione di Jong! Si sta perdendo tutto! > urlò felice Key che già si stava avvicinando per scuotere il ragazzo ma non ce ne fu bisogno poiché questo aprì da solo gli occhi.

< Tanto domani pomeriggio ce lo godremo tutto e poi se mi muovo adesso dal sedile potrei rimettere sui capelli di uno di voi. > in effetti Jong aveva proprio una brutta cera ma come biasimarlo dopo otto ore e passa di volo?

Onew rise dando una pacca sulla spalla all’amico come per dire “tieni duro. Ci siamo quasi”.

D’un tratto però l’autista che era rimasto muto per tutto il tempo mugugnò inizialmente delle parole a bassa voce per poi chiedere: < Ragazzi, qui vicino c’è un ristorante. Non avete mangiato da quando siamo partiti dalla Corea. Mi fermo? > intanto l’autista interamente vestito di nero rallentò proprio davanti all’insegna di un ristorante. < E’ questo qui. Volete assaggiare la famosa cucina italiana? > domandò voltandosi verso le star.

Era difficile capire se volessero andare o meno perche Jong sembrava mezzo morto sul sedile e aveva lanciato una debole occhiata all’insegna luminosa con scritto “Ristorante Parodi!”, Minho, Key e Onew sembrava pensassero che fosse una buona idea cenare lì dentro, mentre Taemin aveva ancora lo sguardo incatenato al mare.

< Mmmh bhè….. io un po’ di fame l’avrei. Ma sì dai, andiamoci! > concluse da solo Onew.

< Onew guarda che il pollo lo vendono anche in Corea > ironizzò Jong scoprendo finalmente i denti lustri. < Ahaha! Bella questa. Però m’ispira l’idea di mangiare qui. > commentò Minho.

< Taemin? Hai fame? > chiese Key notando che il più piccolo non stava dando nessun commento in proposito.

< Letteralmente > sussurrò.

Allora era deciso: si sarebbero fermati a cenare in un grande ristorante del posto che tra le altre cose era assai vicino all’hotel a cinque stelle.

Appena entrarono notarono immediatamente le sgargianti pareti gialle, il lampadario al centro della sala ricoperto da molta, molta gente. Rimasero quasi stupiti dal cambiamento: fuori era deserto e dentro si veniva letteralmente investiti dalle persone, ma una cosa positiva c’era e cioè che nessuno sembrava riconoscerli.

Un uomo alto sulla trentina partì dalla cassa e si avvicinò a loro. Indossava il solito abito da cameriere nero e bianco, donò ai cinque un falso sorriso e li fece accomodare in un tavolo da sei.

< Ecco a voi il menù > disse lasciandoli con un sorriso da Monna Lisa.

Qui per loro partì la scelta cruciale. Fortunatamente però accanto ai piatti c'era la traduzione inglese e spagnola. Un ristorante ben preparato senza dubbio.  I cinque lessero per la prima volta piatti a loro completamente estranei del tipo:

 

 

Lasagne al forno (pesto o ragù)  

 

Spaghetti coi frutti di mare

 

Riso nero di seppia

 

Pasta pomodoro

 

Ravioli

 

Grigliata di carne

 

Okey. Lo sguardo dei cinque era un misto tra indecisione e sorpresa. Non avevano mai assaggiato nulla di tutto ciò.

Gli occhi di Onew s’illuminarono quando lesse “Pollo al forno con patatine fritte”, ma era molto indeciso anche lui.

< Magari io mi butto con la pizza. > disse Minho leggendo attentamente il menù come fosse sacro. Jong invece ancora doveva prenderlo in mano e rispose allo sguardo degli amici con un < Io prendo quello che prende Key. Abbiamo gli stessi gusti in fatto di cibo >.

Taemin aveva puntato il dito su “ Lasagne al forno con ragù” anche se non aveva la minima idea di cosa si trattasse ma sapeva che non era affatto schizzinoso in fatto di cibo.

Dopo un po’ tornò il cameriere con un block notes ed una penna nera pronto a scrivere le richieste dei clienti.

< Avete deciso? > chiese cortese.

< Si, io prendo il pollo al forno > esclamò Onew < Non avevamo dubbi > dissero gli altri all’unisono, ma il cameriere scrisse senza badare al commento dei ragazzi.

< Per me una pizza… ehm.. Margherita > riferì Minho < Riso nero > per Key e successivamente anche Jong optò per quel piatto. Credo che penderono quello perche ricordava loro il riso della Corea.

< Io invece lasagne col ragù > concluse Taemin richiudendo il menù.

Il cameriere scrisse facendo segno anche all’autista che rispose facendo un cenno negativo con la testa.

Sicuramente aveva già mangiato prima di andare a prendere gli SHINee all’aeroporto.

< Da bere invece? > - < Acqua > risposero tutti e cinque.

Così il cameriere entrò in cucina agitando le ordinazioni con la mano alta. Un cuoco lo afferrò, leggendolo e si mise subito a lavorare.

Nessuno del gruppo aveva mai mangiato cibo italiano prima d’ora e non erano neanche mai stati in Italia. Riuscivano ad intendersi con le persone grazie alla lingua inglese (che sembrava parlassero tutti perfettamente. Italiani compresi).

Poco dopo la porta del ristorante si aprì e vi entrò una ragazza non molto alta, occhi color nocciola, pelle chiara, capelli castani chiari mossi fino ai gomiti che finivano benissimo con dei graziosi boccoli color oro.

Una ragazza molto bella senza ombra di dubbio, che indossava jeans blu attillati ed una maglia bianca con scritta una celebre frase di Audrey Hepburn.

Nonostante l’abbigliamento indicato per un’uscita serale, la giovane entrò in cucina lanciando uno sguardo distratto alla band.

I ragazzi la guardarono per un po’ ma distolsero tutti quanti lo sguardo da lei quando si accorsero che li stava guardando. Il solo invece che continuò a fissarla fu Jong che sembrava ne fosse rimasto letteralmente affascinato.

< Ehi Jong. Sta male fissare la gente > lo scosse Taemin facendogli passare una mano davanti agli occhi.

< Ehm si, si. Hai ragione, ma era davvero bella > si riprese Jong continuando tuttavia a tenere gli occhi puntati sull’entrata della cucina.

 

 

 

 

Quella sera la cucina era davvero molto affollata. C’erano cuochi e camerieri che camminavano da una parte all’altra e la ragazza castana era letteralmente fuori luogo lì dentro.

< Mi scusi, Ania dov’è? > domandò cortesemente ad un cuoco.

< Sta finendo di servire un gruppo di vecchietti al piano di sopra > rispose l’uomo calvo scocciato.

Senza esitare troppo, la ragazza salì le scale di legno e arrivò al secondo piano dove sembrava di stare in tutt’altro posto. Il pavimento era di grandi piastrelle arancioni (al pian terreno erano grigie) mentre le pareti rimasero invariate.

Se al primo piano c’era caos al secondo non si riusciva neanche a respirare. C’erano tavoli praticamente ovunque e la gente che rideva e parlava faceva un rumore infernale, ma poi la ragazza riuscì a trovare la ragione della sua visita.

Un’altra ragazza mora, alta, abbronzata (ma non troppo) con gli occhi castani e capelli legati in una coda da cavallo si avvicinò. Anche lei come l’amica aveva capelli lunghi mossi fino alle braccia.

< Jennifer! Che ci fai qui? Finisco tra un’ora! > disse Ania superando agilmente due tavoli.

< Si, lo so… ma mi annoiavo! Hai finito con quei vecchi decrepiti laggiù? > chiese indicando un tavolo in fondo alla sala.

< Si. Ho appena portato loro il conto. > confermò la mora pulendosi le mani sulla divisa da cameriera.

< Guarda quella donna seduta laggiù sta cercando di ordinare > Jennifer indicò un tavolo poco distante da loro con una donna sola che si guardava intorno alla ricerca di un cameriere.

< Sì, l’ho vista. Se ne occuperò Lilli. Carlos mi ha chiesto di servire i piatti a degli asiatici al piano di sotto > neanche il tempo di finire la frase che già si dirigevano al pian terreno.

< Uhuh! Si ci sono passata prima. C’è un ragazzo con la frangetta bionda davvero figo… però li ho già visti da qualche parte…. Mmmhh Si son sicura di averli già visti ma non saprei dove. > disse Jennifer parlando più a sé stessa che ad Ania.

< Dici? Allora aspettami in cucina. Servo ancora loro poi chiedo a mio padre di farmi uscire prima! E’ tutto i giorno che sono rinchiusa qui dentro >.

Arrivate alla cucina, Ania fece sedere l’amica su una vecchia sedia e la pregò di aspettare la fine del suo turno lavorativo. Poi sarebbero uscite.

< Il piatto è questo? > s’informò la mora.

< Si, è questo. Gli altri già li ho serviti > rispose l’uomo che aveva precedentemente preso l’ordinazione agli SHINee.

Ania afferrò il piatto di lasagne, uscì dalla cucina e si diresse verso il tavolo. Inizialmente la ragazza notò il ragazzo –che ancora non sapevo si chiamasse Onew- che mangiava il piatto di pollo con una velocità quasi impressionante.

Si mise dietro un ragazzo dai capelli biondo ramati che non aveva assolutamente fatto caso alla cameriera che si avvicinava e si alzò bruscamente urlando < Io vado al bagno > ma appena si alzò fece inciampare Ania sui piedi della sedia e per non cadere per terra dovette mollare il piatto di lasagne che cadde accidentalmente sulla maglietta pulita di Taemin.

Il cantante ebbe però dei buoni riflessi perche riuscì ad afferrare Ania che rischiò di cadere.

< Cazzo, scusa! Non mi reggo più neanche in piedi > disse la mora tenendo lo sguardo verso il pavimento guardando il piatto rotto e le lasagne sparse a terra ancora fumanti.

< No, scusami tu. Mi sono alzato di scatto senza guardarmi attorno > Taemin intanto continuava a tenere la ragazza.

Quando Ania alzò lo sguardo e vide gli occhi di Taemin ne rimase particolarmente colpita. Non aveva mai visto un simile viso angelico in tutta la vita, la pelle le sembrava liscia e morbida e i capelli gli cadevano disordinati sulla fronte.

Rimase a guardarlo per qualche secondo. A lei le parvero ore, ma era certa di una cosa: sì, l’aveva già visto.

 

 

Note dell’autrice: Ehi ciao!!!

Ho continuato! Ho iniziato a scrivere alle dieci ed ho finito alle undici e mezza! WoW!

Spero vi piacci!!! ;)

 

Ps: ringrazio le sei persone che hanno già messo la storia tra le seguite ^.^

 

 


  
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