Eccomi qui con il penultimo capitolo della storia. So
che sono in ritardo…lo so! Mi disp! Volevo avvertire tutti che i miei esami
sono alle porte e…che postato l’ultimo capitolo di questa storia, e il
capitolo 26 de “Il Male”, io per un po’ chiudo battenti! Almeno fino alla
fine di luglio…non scriverò il continuo de “Il Male” e non inizierò
altre storie. Poi logicamente mi rifarò…
Cmq per ora non disperatevi…leggetevi questo capitolo e
ditemi che ve ne pare…e semmai provate a prevedere che accadrà
all’epilogo…baci baci
Jade^^
DICIASSETTE
Seduto
sulla poltrona con fare impassibile, Draco Malfoy sembrava calmissimo. Il
movimento nervoso del sopracciglio destro però dava alla sua persona tutto un
altro aspetto. Hermione che cercava di far addormentare una Stefy che pareva
sentire l’agitazione di tutti, gli si avvicinò
-Sta
calmo Draco, andrà tutto bene-
-Lo
so- sbottò senza degnarla di uno sguardo
-Lascia
perdere- fece eco Luna –E’ una causa persa con gli uomini. Quando qualcosa
va fuori dalla loro tranquillità diventano nervosi ed irritabili come non ti
immagini-
-Parla
la sapientona- sbottò Ron –E tu che ne sai? Non è che tu abbia molte
esperienze in questo campo-
-Ne
ho abbastanza, per un parto siete tutti quanti sclerotici. Anche Viktor-
Hermione guardò il marito che sentitosi preso in causa si voltò. Aveva in mano
un libro appena preso dalla biblioteca e guardò i presenti con fare indicativo
-Cosa?-
-Nulla
Victor, nulla- sorrise Hermione guardando Luna alzando un sopracciglio. La
bionda sorrise
-Te
lo assicuro, ho ragione. E poi, questo non è né un parto gemellare né un
parto come quello dell’altra volta, qui non abbiamo una Ginny depressa che
rischia la pelle- Draco la guardò
-Che
vuol dire?!-
-Nulla-
partì all’attacco Arthur –Nulla Draco, davvero- Luna li guardò con aria
interrogativa
-Non
glielo avete detto?!?- tutti la guardarono con due occhi di fuoco e lei alzò un
sopracciglio –Oh, bastava dirlo-
-Che
cosa è successo?- domandò Draco –E ora me lo dite!-
-Nulla,
Ginny ci ha quasi rimesso la pelle- disse Luna con calma –Sai com’è., con
Harry appena morto era ancora un po’ sotto choc e quindi era debole e i
bambini sono nati anche loro un po’…sotto peso…lo stress-
-Cioè
ci è quasi morta?-
-Si
ma si è ripresa in poche ore- disse Percy –Senza nessun problema dopo- annuì
–Era solo un po’ stanca-
-Si,
la levatrice aveva anche temuto a suo tempo che perdesse i bambini per lo choc-
ammise Ron –Ma non è stato così-
-Questa
volta comunque è al sicuro, fidati Malfoy-
-Oh,
mi sento sollevato ora- ringhiò lui –Grazie per a)avermelo detto subito e
b)per avermelo detto ora!- si alzò veloce e Fred lo bloccò
-Dove
vai?- chiese allarmato
-Lo
so che quella vecchiaccia non vuole che qualcuno vada dentro- sbottò Draco –E
infatti andavo a prendermi da bere-
-Ah-
lo lasciò andare e Draco si versò sino all’orlo un bicchiere di whisky
incendiario vuotandolo subito dopo. Gorge alzò un sopracciglio evitando
commenti
-Diventerai
un ubriacone con la pancia in fuori- sbottò Arthur –E il tuo fegato ci
rimetterà, devi andarci piano- lo rimproverò
-Non
bevo tanto come dico sempre- sbottò lui appoggiando il bicchiere con forza.
Luna intanto rideva
-Perché
ridi Luna?- domandò Hermione –Ti fa ridere qualcosa?- odiava quel suo modo di
fare, sapeva davvero diventare pesante quando voleva!
-Il
pensiero di Draco grasso e ubriacone è molto divertente, si- ammise
-Davvero
molto- sbottò Draco acido –Moltissimo-
-Come
siete noiosi- fece Luna -Vado da Ginny, lei si che mi capisce!-
-Immagino
quanto oggi sia in vena di ridere- fece Hermione –Se tanto mi dà tanto ti
caccia fuori a suon di urla- Luna la guardò e sorrise
-Non
credo-
-Ehi!-
sbuffò Draco –Tu si e io no! Il figlio è mio!-
-La
nutrice è una femminista convinta, ed essendo anche bicentenaria ritiene che
queste siano cose da signora…e non da maschi quindi, carissimo Malfoy, cuociti
nel tuo brodo che ti fa bene!- sorrise raggiante e uscì dalla stanza per salire
al secondo piano dove, nella camera dove erano nati all’incirca quattro
generazioni di Malfoy(quinta con questa), Ginny stava in travaglio da due orette
circa. Bussò
-Nessun
uomo può entrare! Ma se lo sei e non vuoi stare alle mie regole, il tuo
svenimento non mi toccherà per nulla, io ti avevo avvertito- la voce poco
gentile della vecchia levatrice arrivò alle orecchie di Luna che non si scosse
minimamente. Conosceva quella donna da anni, aveva fatto nascere Lilian ed
Harry, aveva salvato Ginny e anche una marea di altre donne che sarebbero morte
di parto con un alta probabilità. Il suo controllare la puerpera subito dopo la
nascita, era un lavoro che richiedeva a volte più del parto che assisteva,
faceva il suo lavoro con amore e devozione, si preoccupava di tutto con
amorevolezza e a volte rimaneva in contatto con la partoriente per giorni dopo
la nascita del bambino. I bambini poi che faceva nascere, a volte, li veniva
pure a trovare per controllarli come un pediatra. Lavorava da anni ed anni e
data l’età che pareva avanzata, molti le davano anni che in realtà non
aveva. Ginny la venerava e Luna la chiamava la donna bicentenaria per prenderla
un po’ in giro dato che non aveva mai detto la sua età, ma guai a dirle che
era vecchia! Luna entrò
-Oh,
sei tu, giornalista dei miei stivali- Luna sorrise: tra loro invece non correva
particolarmente buon sangue: la vecchia infatti riteneva che i giornalisti
fossero ficcanaso pronti a derubarle la sua arte e chissà quali altre
sciocchezze credeva. Luna le rideva in faccia il più delle volte ma in quel
momento la donna non aveva tempo per lei. Uno stuolo di infermiere che avrebbe
fatto invidia alla regina d’Inghilterra fecero un cenno a Luna che si avvicinò
a Ginny che sudava leggermente. Luna ricordava che il parto precedente era stato
lungo. Sei ore più o meno, ma solo per il fatto che Ginny era debilitata, la
nutrice infatti, visitata Ginny la prima volta, le aveva assicurato che per quel
parto, in tre ore si sarebbe fatto tutto essendo come sua madre in fatto di
fianchi abbastanza larghi per non avere problemi(al che Luna, quando una Ginny
in crisi davanti allo specchio per controllare i suoi “fianchi larghi”,
glielo aveva raccontato, aveva riso per una bella mezz’ora: se Ginny per
l’appunto aveva i fianchi larghi…lei era una balena. Non aveva mai invidiato
tanto Ginny quanto la misura dei suoi fianchi, praticamente inesistenti! E la
vecchia in carta pecorita le aveva detto che aveva i fianchi larghi…I casi,
aveva detto Luna all’amica, erano due: o la vecchia era diventata troppo ceca
per vedere oltre il suo naso, in questo caso le conveniva chiamare un’altra
levatrice, o qualcuno aveva preso le sue sembianze con la polisucco, c’era
poco da fare, era così! Luna rimase con l’amica e per tutti i diavoli, la
vecchiaccia non si era sbagliata. In meno di mezz’ora da quando era entrata,
il bambino(maschio come aveva predetto Draco) era nato e stava benissimo quanto
Ginny. Lavato e vestito da una delle più anziane infermiere, il bambino fu dato
a Ginny che intanto era stata visitata dalla nutrice tutta contenta
-Io
avevo ragione!- sorrise la donna guardando Luna –Visto che in tre ore sarebbe
nato? Ah! Io si che ne so di queste cose!!!- rise tutta contenta e Luna si sentì
arrossire. Ginny sorrise guardando l’amica
-Scusa
Luna, non ho potuto non dirglielo- sorrise Ginny che guardava il bambino che
ancora singhiozzava muovendo le manina grinzose stringendole in un pugnettino
piccolissimo per poi riaprirla pochi istanti dopo
-Bè…la
prossima volta avvisami va!- guardò il bambino –Ti assomiglia tutto- annuì
lei
-Non
è vero, assomiglia tutto a Draco-
-No
di certo, assomiglia a te-
-No,
i capelli sono i suoi- sbottò Ginny
-Si
ma guarda il naso, la bocca e anche la fronte, è tutto tuo figlio- annuì –Si
vede lontano un miglio che ho ragione!- fece un sospiro –Vado ad avvertire la
mandria che sta di sotto- sorrise raggiante ed uscì di gran carriera tutta
allegra
-Allora,
come si chiama il nuovo Malfoy?- domandò la vecchia donna
-Grazie
Classa, grazie per avermi aiutato ancora tu-
-Tutte
le volte che vuoi piccolina. Allora come si chiama?-
-James-
sorrise Ginny
-Per
tutti diavoli- sbottò la vecchia –E come mai Draco Malfoy avrebbe dato il
nome del padre di Harry Potter a suo figlio?- chiese. Ginny sorrise
-Questo…è
il nostro piccolo segreto- sorrise Ginny –Non vuole sembrare agli occhi degli
altri troppo sentimentale- la donna annuì
-Si
si, immagino! Malfoy! Bah! Che bell’affare!- Ginny sorrise e Draco entrò come
un fulmine bloccandosi per darsi un’aria di contegno –Stavamo parlando di
lei signor Malfoy- disse la donna
-E?-
fece lui avvicinandosi
-E
nulla- e se ne andò. Ginny tese la mano
-Draco-
lui la guardò e si avvicinò –Guarda- sorrise –Non è un amore?-
-E’
troppo piccolo- sbottò lui –Non rischiamo che si rompa?- lei ridacchiò
-Faremo
in modo di no e poi…come avrei fatto a farlo se fosse stato…grande?- lui la
guardò
-Non
credevo che fosse così minuscolo- ammise lui. Lei sorrise
-Lo
vuoi?- lui la guardò –Non ti cadrà, fidati- si sistemò meglio e poi lo
avvicinò appoggiandoglielo sulle braccia –Ora se lo tieni così tutto andrà
bene- lo guardò –Ma non stringere troppo OK?-
-Non
pesa niente-
-Bè…abbastanza.
4 kg!- lui si sedette e lo guardò meglio
-Ti
somiglia parecchio- ammise lui
-Assomiglia
più a te- ammise lei –Davvero: i capelli, e anche le mani-
-Per
il resto è la tua copia-
-Bè,
allora il carattere sarà il tuo, scommetto. Tre Serpeverde da due Grifondoro e
un Serpeverde- ci pensò –Qualcosa non quadra-
-E
se lui fosse Grifondoro e gli altri due Serpeverde? Farebbe ridere qualcuno, non
trovi?-
-Decisamente
no!- sbottò lei guardandolo truce –A parte che le tombe della tua famiglia si
riaprirebbero dall’orrore, mi sa che mi verrebbe un infarto all’idea che
Lilian ed Harry finiscano là nei sotterranei. Dio…-
-Ehi
possiamo vederlo anche noi?!- domandarono tutti gli ospiti. Ginny sorrise
-E
i bambini dove sono?- notando che nessuno arrivava di corsa preso dalla curiosità
-Sono
in cortile- disse Hermione –Ma li ho fatti chiamare e li ho fatti sistemare,
non voglio che vengano qui sporchi e sudati, chissà che cosa hanno toccato!-
fece una smorfia
-Bimbo…- Stefy additò James
-E’
James- disse Hermione –Ti piace?-
-Piccolo…-
bisbigliò la bambina
-Anche
tu eri così- sorrise Hermione –Ormai troppo tempo fa!- disse quasi con
nostalgia
-Lo
voglio vedere io! Io! Io! Prima io che ho vinto al gioco!!-
-Hai
baratro Lilian!- strillò Harry –Dillo anche tu Anthony!- strattonò
l’amichetto che sapeva fare magie anche lui(con grande gioia dei due che
finalmente avevano trovato qualcuno di divertente)
-Non
lo so…- Harry sbuffò, peccato che fosse un bambino così timido!
-Ci
sono prima io!- Lilian entrò di corsa
-Ferma
li!- disse Hermione –Non si corre! Anche voi due- sbottò senza urlare quando
i due maschietti entrarono. Harry la guardò male –E non fare quella faccia
con me Harry Potter!- lui si accigliò mentre Ron notava in quella frase il tono
che Hermione usava con il vero Harry Potter quando si arrabbiava con lui.
Sorrise
-Non
è Harry…Hermione. È un bambino come il tuo…non ti scaldare troppo o
finisce che…-
-Come
sei noiosa- sbottò Harry –Noiosissima- annuì guardandola con fare altezzoso
-E’
un po’ permaloso quando qualcuno lo sgrida- ammise il rosso. Hermione lo guardò
con curiosità: Harry, il suo Harry non era mai stato permaloso!
-Ehi-
sbottò Anthony –Che dici alla mia mamma!-
-Non
litigate- disse Ginny più calma –Non urlate, non correte e non litigate-
guardò Harry e Lilian –Capito? Bambini per piacere-
-Io
l’ho detto- ammise Lilian –Ma non mi hanno creduto quando li ho sgridati-
sorrise tutta felice per quella nota di superiorità –Però io voglio vedere
James adesso- sorrise –Dov’è?- si guardò intoro come alla ricerca del
fratellino che forse si nascondeva per fare un dispetto
-E’
qui- disse Draco. Lilian fece una smorfia e si avvicinò e vide quel…cosino
rosa tutto raggrinzito che dormiva e fece una smorfia
-Ma
che schifo!- tirò fuori la lingua –Mamma! Ma è questo coso?- Ginny alzò un
sopracciglio
-Tesoro…è
un bambino- Lilian lo toccò sulla mano
-Ma
è ruvido, è piccolo, è rosa come un pastello! Non mi piace e poi non ci si può
giocare! Io credevo che fosse pronto a fare magie e a divertirsi con noi, oppure
che fosse come le mie bambole che si possono portare in giro, ma questo non è
divertente come le mie bambole! Dorme!- fece una smorfia –Non mi piace!- battè
il piede a terra
-Lilian
non è un bambolotto e non è grande per giocare, tra un po’…forse-
-Tra
un po’!- Harry si avvicinò dopo che Lilian lo aveva fatto avvicinare e si era
messo anche lui a guardarlo –Ma uffa che noia!- mise il broncio e incrociò le
braccia al petto –Mamma ci hai detto una bugia! E anche tu!- guardò male lei
e Draco –Avevate detto che sarebbe stato divertente perché avremmo giocato
insieme e invece…- lo guardò –E invece niente!-
-Anche
voi eravate così- li avvertì Draco un po’ spiazzato da quell’entrata in
scena dei due bambini –Giusto?-
-Si-
ammise Ginny guardandolo stupita che le chiedesse conferma
-No!
Non è possibile- ammise Harry –Io ero bello come lo sono adesso e non
ero…così spelacchiato- fece una smorfia –Decisamente no-
-Sembra
il piccolo panda che abbiamo visto in TV- disse tutta allegra Lilian
-Odio
la TV- disse Draco che si era visto mettere quell’aggeggio in salotto, sala da
pranzo, camera e anche camera dei bambini
-Si-
ammise Harry –Verissimo- poi guardò la madre –Mica diventa così grosso
vero?- chiese con una smorfia –Sennò ci uccide-
-Che
stupidi bambini che siete- sbottò Anthony di colpo
-Anthony-
disse Viktor –Non azzardarti a dire certe cose- sbottò in tedesco che non
sopportava gli insulti
-Ma
è vero- disse in tedesco il bambino di rimando –Come si fa a credere che un
bambino sia un panda?- guardò Lilian e proseguì in inglese –E come si fa a
dire che ci si vuole giocare!?!? I bambini sono delicatissimi e se gli si fa del
male possono anche morire! E per un nonnulla!- disse con aria sapiente –Mamma
mi ha detto tutto sull’argomento quando Stefy doveva nascere- sorrise
–Mentre voi, non sapete nulla e pensate solo ai vostri stupidi giochi, a farmi
i dispetti e anche a picchiarvi…a volte-
-Una
parte di questa frase mi pare di riconscerla- disse Ron cercando di essere
serio. Hermione lo guardò
-Dicevi?!-
lui sorrise e scosse la testa
-Nulla
nulla…-
-Bene
dopo che Lilian e Harry si sono spaventati a morte- interruppe Arthur prima che
Harry e Lilian si mettessero a piangere –Ora mando a Silente un gufo e…Ginny
calma i bambini o scoppiano a piangere di li a pochi secondi- Ginny tirò i due
bambini a se
-Calmi,
calmi- loro la guardarono con gli occhi lucidi molto colpiti dalle parole del
bambino che li aveva a dir poco spaventati e forse offesi sulle insinuazioni che
aveva fatto dei giochi e del loro comportamento che a loro avviso era normale
-Muore
se lo tocchiamo?- domandò Harry portandosi le mani al viso ricordandosi che
Lilian lo aveva toccato
-No
no- sorrise –Solo che dovete stare attenti e…quando siete con lui dovete
fare pianino perché sennò…si sveglia e piange e…non si addormenta più-
sorrise –OK?-
-Si
facciamo pianino pianino e…non è brutto- disse Lilian –Scherzavo- annuì
–Ma...- guardò il fratello che annuì invogliandola a dirlo -…ora ci vuoi
bene comunque no? Non è che adesso che c’è lui che è piccolo e muore se
qualcuno gli fa male…tu non ci vuoi bene- Draco ridacchiò
-Diventerà
ancora più assillante e attenti che non vi metta a fare da balia subito eh?
Sapete che vuol dire? Stare svegli tutta notte a guardare che dorma, svegliare
lei e non me quando deve mangiare, svegliare lei e non me quando va cambiato,
svegliare lei e non me…-
-Ehi
ehi ehi- Ginny lo bloccò –Qui mettiamo delle regole eh?-
-Svegli
tutta notte?!- disse allarmato Harry –Ma io cado a terra dalla sonno!- disse
allarmato mettendosi una mano sulla testa disperato. Lilian lo guardò e fece il
suo stesso gesto spalancando la bocca –Come faccio? Non posso fare la brava
balia se dormo!-
-Oddio
e se poi dormiamo e non lo sentiamo piangere?- domandò allarmata Lilian
-Credo
che questo sia impossibile- disse Ginny –E comunque non temere che non dovrete
stare svegli tutta notte a guardarlo, Draco scherzava-
-Silente
sarà qui al più presto- disse Luna sorridendo –Chi saranno i padrini del
pupo?- Ginny guardò Draco
-Noi
avevamo pensato, dato che l’altra volte sono stati Ron e Luna, Hermione e
Neville, che stavolta Piton e la McGranitt…-
-Come?!
Quei due?!?! Mio Dio…-
-Bè,
le due case- borbottò Draco –Problemi con Piton voi due?!- i gemelli alzarono
un sopracciglio
-No…no-
gli sorrisero –Tutto a posto- ma di nascosto si lanciarono uno sguardo
molto…molto irritato…
§
Draco
si smaterializzò con Harry e Lilian per mano e al suo fianco, subito dopo,
comparve Ginny che fece qualche passo in avanti. Draco l’afferrò
-Tutto
bene?- lei sorrise
-Odio
la materializzazione- annuì –Mi scombussola lo stomaco-
-Tu
hai lo stomaco sempre scombussolato- le ricordò Draco –Lo stomaco delicato-
la scimmiottò. Lei fece una smorfia
-Molto
divertente-
-Voglio
andare dal papi! Mamma dai!- Lilian la tirò dal mantello e Ginny annuì
-OK, andate no? Sapete dov’è!- lei prese a correre e Harry
la seguì. Ginny scostò il mantello con un braccio e James, che dormiva, fu
illuminato dalla luce del sole che stava calando
-Avrei
detto che si sarebbe messo a piangere- ammise lei guardandolo –E invece non si
è scosso minimamente- alzò un sopracciglio –Tanto meglio- sorrise
–Andiamo- lui annuì e a passo svelto si diressero alla cappella che stava
davanti a loro. I bambini stavano raccontando qualcosa al padre parlando
velocemente e interrompendosi a vicenda per correggersi e Lilian gesticolava in
modo esagerato come accadeva spesso quando era agitata
-…e
poi, poi si è messo a piangere e noi siamo saltati sul letto e…-
-No
no! Quando si è messo a piangere lei è saltata sul letto e mi ha tirato via le
coperte urlando che era successo qualcosa…-
-…e
poi siamo andati da lui che sta nella camera di fianco a quella della mamma e li
c’era già lei che ci ha detto di andare a letto…-
-…dopo
che noi le abbiamo chiesto cosa succedeva quando piangeva e ce lo ha spiegato ci
ha detto di andare a letto e noi ci siamo andati…-
-…ma
poi abbiamo parlato per molto tempo di cosa avremmo insegnato a James e di cosa
gli avremmo regalato delle nostre cose…-
-Io
ho proposto le sue bambole…che di certo essendo un maschio gliele tirerà
dietro- ghignò Harry. Lilian lo guardò mele
-Non
tutti sono villani come te Harry!-
-Abbiamo
conosciuto il bambino di Hermione- disse lui in fretta
-Timido-
-E
noioso. Dice sempre, quando parla, che “io so tutto sull’argomento”. Lo
zio Ron dice che anche Hermione dice sempre così…o diceva-
-Diceva-
incalzò Lilian
-Come
ti pare- fece lui con una smorfia –Comunque Hermione è noiosissima come
lui…e ci sgrida anche! Ti pare papi?! Sgrida noi…Abbiamo giocato con Viktor
Krum e mi ha detto che sarò un bravissimissimo cercatore!- disse tutto allegro
–E che potrò essere bravo come te e che se sarò fortunato potrò andare a
giocare in una squadra importante e così papà Draco ha detto che da quando ci
sarà bel tempo giocheremo sempre sempre e che forse…farà costruire un campo
chiuso per giocare d’inverno! Wow eh? Che bello!- battè le mani. Lilian
sorrise
-A
me piace giocare- disse Lilian -Ma
mi piace di più tirare i bolidi addosso a Harry- sorrise e Harry la guardò
male
-Sei…stupida-
le tirò i capelli
-E
tu sei gasato, esagerato e sognatore. Non giocherai mai…in una grande
squadra…lo so!-
-OK
ora basta- disse Ginny –Possibile che litighiate solo voi due?- Lilian òle
corse incontro
-No
no mami- sorrise –Siamo bravissimi- allungò le braccia verso Draco che la tirò
su
-Guarda
che tra un po’ non ti potrò più tirare su- l’avvertì lui. lei sorrise
-Intanto…-
Ginny si sedette alla destra della lapide, strinse le ginocchia e appoggiò il
bambino sulle gambe. Aveva una bellissima tutina(babbana?) azzurra morbidissima
e un cappellino del medesimo colore con due orecchiette che spuntavano sulla
cima. Il piccolino, di non più di una settimana, era rannicchiato in posizione
fetale e tettava il ciuccio(quasi più grande
di lui) con movimenti veloci
-Eccoci
qui- Harry cominciò a guardare
assorto le lapidi della stanza e Ginny, che aveva cominciato ad insegnargli a
leggere, fece un sospiro –Ecco qui Harry- sorrise lei sfiorando la fronte del
bambino e voltandosi a guardare la foto del moro –Ti ho portato il mio
bambino- sorrise –E’ nato lunedì scorso e…te l’ho portato il prima
possibile- fece un sospiro –Si chiama James
ed è…molto bravo. Più di Lilian e Harry. Loro piangevano sempre
mentre lui…dorme…e mangia
soltanto. Piange giusto il minimo indispensabile, come se temesse di affaticarsi
troppo- sorrise –Quando ci siamo smaterializzati non si è…scosso
minimamente- fece un sospiro –Ricordi quando hai fatto il corso? Mamma che
ridere quando mi raccontavi il senso di soffocamento che provavi!- alzò un
sopracciglio –Mi sa che diventerà un pelandrone a proposito- annuì –Come
suo padre-
-Ehi!-
fece Draco –Non sono un pelandrone- lei lo guardò alzando un sopracciglio
-Devi
vedere quando si deve alzare la notte perché è stato chiamato dal
ministero…una tragedia- ridacchiò –Mi sa che ha dato a James il suo amore
per una sana dormita e la stizza quando si viene svegliati troppo presto-
sorrise -A proposito- sorrise –Il
nome lo ha scelto Draco- annuì –Stupito eh?- ridacchiò –Anche io lo sono
stata per…giorni e giorni- annuì –Mi ha detto che lo voleva chiamare così
perché aveva già in famiglia un Harry e una Lilian e quindi un James non
cambiava molto per lui, anzi, era come rimettere insieme…- guardò Draco
-…la famiglia che a causa di alcune sue vecchie conoscenze, non
era potuta stare insieme- sorrise –Molto sentimentale vero?- ridacchiò –Lui
si arrabbia sempre quando gli ricordo che è un tenerone- sorrise sentendo uno
sproloquio poco lontano da lei, seguito da un rimprovero di Lilian che suonava
più o meno così
-Papà
Draco, non si dicono queste cose qui dentro, la mamma non vuole!-
-Lo
abbiamo battezzato ieri, Piton e la McGranitt(in lacrime) sono stati i suoi
padrini- fece un sospiro –Piton già lo adora sai? Lo ha tenuto in braccio
tutto il tempo e ha sgridato Harry appena lo ha svegliato con un suo
urlo…molto sentito- sorrise –Mi sa proprio che ci veda tuo padre in lui, mi
sa proprio!- si leccò le labbra –Ma non credo lo tratterà male dato che io
temo che li vedrò a Serpeverde fra
cinque anni- fece un sospiro –A proposito, li ho già iscritti alla scuola
primaria di Denise, ad Hogsmead. Cominciano in primavera- sorrise –Sto già
insegnando loro a leggere e mi sa che Lilian ha una vera attitudine allo studio- annuì –Riesce ad imparare a memoria poesie lunghissime!-
disse raggiante –Harry è più pelandrone e ama il Quidditch come te mi sa che
non ne trarremo un grande studioso- annuì con un sorriso –Comunque vedremo-
afferrò il bambino e se lo strinse al petto –Ora vado, è meglio- sorrise
–Verrò presto- sorrise –Promesso- posò un bacio sulla foto –Ciao…- si
alzò e Draco mise a terra Lilian
-Andiamo?-
Ginny lo guardò e annuì
-Si
andiamo, presto James avrà fame e
voglio essere a casa- lui annuì
-Bene,
precedeteci- disse ai due moretti che stavano sulla porta
-Ciao papi- disse Lilian, Harry annuì
-Uguale-
sorrise e uscì di corsa. Ginny e Draco si avviarono alla porta e
quest’ultimo, sulla porta si voltò. Dove era seduta Ginny pochi secondi
prima, una figura piena di luce stava seduta con un largo sorriso. Draco si voltò
per guardarla meglio e rimase senza parole. Se quello non era Potter, lui non
era Draco Malfoy. Harry, con il gomito sul ginocchio e il mento appoggiato alla
mano annuì più volte poi si rizzò sempre sorridente e si alzò in piedi. Gli
mostrò il pollice in segno di approvazione poi Draco dovette chiudere gli occhi
per non rimanere accecato. Tra le dita potè vedere una luce dalla cupola a
vetri scendere sul ragazzo e risucchiarlo lentamente senza trovare resistenza.
Draco abbassò la mano e sorrise annuendo
-Draco
che succede?- Ginny sugli scalini
si era voltata –Che cosa stai guardando?- lui si voltò e scosse la testa
-Nulla
nulla…chiedevo a Potter se gli andava bene questa situazione-
-Quale?-
domandò lei con un sorriso
-Bè…che
io mi prenda cura di te e dei suoi figli, io ne sarei geloso- lei rise divertita
-E
che cosa ti ha risposto Harry?- domandò lei che non riusciva a credere che lui
chiedesse qualcosa a Harry, dato che la rimproverava a suo tempo per le sue
richieste che faceva sulla sua tomba. Draco alzò un sopracciglio
-Creo
che mi abbia dato la sua piena…approvazione- lei sorrise
-Dubitavi?-
-Prima
si, ora no-
-E
come te l’ha data la sua approvazione? A gesti o parole?- lui le mise una mano
intono alle spalle
-No
no, in modo più teatrale- ammise –Ma di certo non te lo dico, è una cosa tra
me e lui- scesero gli scalini e la porta dietro di loro si chiuse
-E
non me lo vuoi dire eh?! Ma tu guarda che fiducia che hai in me!-
-Una
fiducia senza fine…senza fine, davvero-