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Autore: Little Fanny    09/09/2011    3 recensioni
Le varie compagne del Dottore, le loro disavventure e i loro pensieri.
[Dal capitolo 23]
Durante il corso dei secoli molte persone si era susseguite al fianco del Dottore: amici e nemici, conoscenti e parenti. Lei li aveva accolti tutti indifferentemente, approntando per ognuno di essi uno spazio a loro consono. Li aveva fatti sentire a casa tra le sue mura in continua evoluzione, li aveva ascoltati ridere e piangere, li aveva portati a zonzo fra mille e più pianeti, e ogni volta aveva dovuto combattere l’impulso di chiudere le porte dietro di loro per tenere il Dottore tutto per sé.
Lui era il suo uomo e lei la donna che silenziosamente lo amava, prendendosi sempre cura di lui e portandolo ovunque lui avesse bisogno di andare.
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Donna Noble, Martha Jones, River Song, Rose Tyler
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Personaggi: Amy Pond, Melody Pond
Rating: PG13
Genere: introspettivo, angst
Prompt: Baby
Avvertimenti: spoiler 6x07 “A Good Man Goes To War”



Baby – Am I pregnant?!



Amy aprì gli occhi e si ritrovò investita da un bianco accecante che nulla aveva a che fare con il confortevole bianco della sua camera – con quello scomodo letto a castello – sul TARDIS.
Voltò la testa prima a destra e poi a sinistra sentendo tutto il suo corpo protestare per il leggero movimento. Tentò di muovere le dita delle mani e dei piedi, a sollevare le braccia, ma sembrava ci fossero delle cinghie a impedirle qualsiasi movimento.
Infine abbassò lo sguardo sulla sua pancia, incredibilmente enorme e indubbiamente incinta.
Era incinta.
Lei era incinta.
Cacciò un urlo di paura, disperata e terrorizzata.
Non aveva ricordi di essere stata fatta prigioniera e men che meno di essere stata incatenata a una grande incubatrice. L’ultimo nitido ricordo che aveva era la strana conversazione che aveva avuto con il Dottore.
“Sono incinta!” aveva esclamato, bloccando di colpo il Dottore nel bel mezzo dell’inseguimento.
Forse non era stata l’uscita più adatta alla situazione e lei era sicura che ci fosse qualcosa che le stesse sfuggendo in quel particolare momento, ma la rivelazione le era sfuggita spontanea dalle labbra, come fosse una cosa che il Dottore avesse bisogno di sapere proprio in quell’istante.
No, non era quello.
Amy scavò a fondo nella propria mente, lottando contro l’intorpidimento che aveva preso possesso del suo corpo per tanto, troppo tempo.
Si ricordava una camera spoglia con decine di foto che la ritraevano con una bambina, la sua bambina, nelle varie fasi della crescita. C’era la bimba appena nata, i suoi primi passi, il primo compleanno, il primo giorno di scuola.
Aveva visto tutta una vita delinearsi in quelle foto.
Poi non ricordava più nulla. C’era stato il buio e infine si era ritrova lì, ad aprire gli occhi su un bianco accecante, con una strana donna dall’occhio bendato che le ordinava di spingere.
Doveva essere un sogno, non c’era un’altra spiegazione possibile.
Forse era ancora una volta opera del Signore dei Sogni. In fondo si era già ritrovata incinta in quella strana avventura e ormai aveva compreso che l’impossibilità era di casa nei viaggi con il Dottore. Tutto e niente avevano senso in quel fantastico mondo rinchiuso in una cabina blu.
Non avrebbe dovuto stupirsi più di nulla, ma la bambina, la bimba che ora stringeva tra le braccia, era quanto di più vero e più vivo avesse mai toccato. Aveva cinque ditini per mano, erano così piccoli e fragili, ma quando si stringevano con forza al suo dito creavano una morsa impossibile da sciogliere. Aveva un bel naso a patata, che si arricciava appena se solo ci posava sopra un bacio. I suoi occhi erano svegli e vivaci, guardavano con curiosità il mondo che la circondava. La sua piccola bambina scalpitava per conoscere il mondo, con le sue belle gambe con i piccoli polpacci che si muovevano sempre irrequieti.
Era bella la sua bambina.
Era reale la sua bambina.
Melody Pond era la sua bambina. Sua e di Rory. E nessuno gliel’avrebbe portata via.

Fine
   
 
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