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Autore: AreYouMyHero    09/09/2011    1 recensioni
Una breve storia in cui si parla di una signorina che dev'essere salvata dal suo crudele destino. Quello di morire per salvare il mondo.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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'Porterai dentro al tuo cuore tutto quanto è successo tra di noi.'

Mi voltai per guardarlo ancora una volta quegli occhi così profondi
e poi me ne andai, dritta verso il mio destino.

Il punto è che lo amavo,
amavo ogni cosa che appartenesse a lui.

E lui amava me,
non avrebbe mai permesso che io morissi
per consegnarmi completamente al mio crudere destino.



-- Mi ricordo ancora quel giorno, quando lui mi disse di amarmi alla follia, quando le sue morbide labbra avevano toccato dolcemente le mie. Cercava di proteggermi da ogni male, come se fossi un cristallino. Volevi tirarmi via dagli incubi, da ogni angolo oscuro che attraversavo e voleva farmi vedere solo le cose belle, tipo lui; dissi una volta. Mi bastava lui per rendere quelle giornate colorate.

Mi ricordo ancora quel giorno, quando lui mi salvò dal mio destino. Ero destinata a morire per salvare la vita a molte persone, inutilmente, mi verrebbe da pensare ora. Il mio destino era ottenere un potere in grado di salvare il mondo che urlava ogni giorno. Urlava, chiedeva venia e si vendicava. Anch'essa aveva commesso degli errori, proprio come gli umani. E per salvare tutto ciò diventato ormai polvere dovevo morire io, dare la mia carne per niente. Niente perché io ero inutile da morta, ero solo accecata da uno stupido pellerossa con le sue credenze alquanto cretine. Perdonatemi per il termine. Il mio eroe non lo conoscevo ancora e mancava davvero poco per entrare in scena, o meglio nella mia vita.

Era entrato senza il mio permesso, all'improvviso, solo per donarmi il suo amore folle che provava per me e la mia salvezza. Quella sera stavo recitando le mie ultime preghiere. Mi ricordo che giorni prima avevo scritto su dei fogli tutto ciò che sapevo, pensieri e credenze inclusi. Come se la mia vita fosse rinchiusa dentro a quel colore nero che si distingueva visibilemente dal bianco del foglio. Parole su parole, quella era la mia vita ridotta in futuro in cenere. Sparsa in un camino, ore di scrittura buttate al vento. Ore dedicate alla preparazione alla mia morte dimenticate per sempre. Ma appena finito di preparare le ultime cose qualcuno aveva deciso di interrompere il piano voluto dal falso destino bussando alla porta. Ero incerta se aprire o no, ma alla fine per buona educazione avevo aperto, trovandomi davanti un giovane ragazzo che mi chiedeva di entrare con buone intenzioni.

-Signorina, non ho nessuna cattiva intenzione. Vorrei entrare e mostrarle il mio piano. Un piano in grado di salvare lei e il mondo.

L'avevo fatto entrare senza pensarci due volte, anche se mi dava alquanto fastidio ospitare un'estraneo a casa mia mentre era in atto il mio piano.

-Allora parli, ecco qua c'è la sedia e sul tavolo come può ben notare le ho messo un bicchiere d'acqua fresca. Dissi io seccata.

Non vedevo l'ora di mandarlo via e di mettere in atto il mio piano, sperando che il mio superiore non fosse troppo infuriato per il mio ritardo.

-Voglio salvarla, anche se lei non me lo permette. Verrà salvata, portata nella mia piccola dimora e con me vivrà. Nessuna storia, nessuna parola. Lei rimarrà viva.

Questa storia di essere salvata non mi piaceva affatto, ma lo lasciavo parlare, tanto sapevo che con la mia testa dura si sarebbe infuriato e se ne sarebbe andato sgarbatamente sbattendo la porta.

Poi all'improvviso lui si avvicinò in modo pauroso a me e sorridente mi accarezzò la guancia mormorando delle frasi che non ero stata in grado di sentire. Avevo percepito solo due braccia possenti reggermi e un vuoto incolmabile impossessarsi della mia anima. Vedevo nero, ero morta forse. Maybe. E invece mi ero ritrovata su un letto a me estraneo con il signore accanto a me che dormiva beatamente. Solo allora mi ero accorta di tutta la sua bellezza ma io dovevo andarmene, dovevo consegnarmi al diavolo. A dir la verità quest'idea non mi piaceva più, preferivo stare nel letto cullata dal suo calore corporeo che emanava. Mi aveva stretta a se, come se non volesse che scappassi. E non l'avevo fatto, avevo tradito, infranto la mia promessa. Ero rimasta accanto ad un uomo che mi aveva salvata, facendomi sognare cose che io non sapevo: la pura verità. This is my hero.

  
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