-Morire vivendo.
-Ti è mai capitato di morire vivendo?- chiede Ermil.
-Non ha molto senso, sai?- risponde Fedor.
-No, dico. Ti è mai capitato di respirare, parlare, toccare, vedere ma come se tutto non fosse abbastanza? Sentire il cuore pulsare con forza, e sentirlo graffiato da lame ad ogni battito? Non ti è mai capitato di percepire grigio ogni colore, di pensare che tutto sia privo di significato e importanza, che non facciamo altro che ballare su una melodia frenetica senza alcuno scopo? Ti è mai capitato di morire vivendo?- insiste Ermil.
Fedor lo fissa veemente. Serafico. Pallido, niveo: -Sto morendo, Ermil-
Note dell’autore:
Buongiorno a tutti!
Come state? Come sono andate queste vacanze?
Vi avviso che l’aggiornamento di “Elucubrazioni” e di tutte le altre mie storie dalla settimana prossima riprenderà una certa velocità: il periodo dei test di ammissione per l’università sta volgendo al termine, e posso tirare un respiro di sollievo.
La drabble che vi propongo oggi mi tormenta da quando ho postato “Anima”, il primo capitolo di questa raccolta.
Ma non riuscivo a trovare le parole adatte per esprimermi, o la canzone che potesse aiutarmi, quando stamattina ho ascoltato di nuovo la mia canzone preferita: Hurricane dei 30 Seconds To Mars (la versione senza Kanye West, per essere precisi).
Ora, a voi è mai capitato di morire vivendo? A me quasi costantemente. A volte ci sono momenti in cui mi sento completamente morto, altri dove invece sono esclusivamente vita. Penso vi sia capitata un’esperienza del genere, no?
Concludo ringraziando calorosamente chi segue le mie “Elucubrazioni”: Dhialya, Kiryu e sTar__
E chi le preferisce: Insulsa bibliofila e Rodrick.
E chi recensice, o legge e basta.
Grazie di cuore *C*
A presto!