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Autore: Hidden Writer    09/09/2011    3 recensioni
"Vorrei chiedertelo, il perché, ma non ce la faccio.
Ho più o meno dieci secondi prima che tu sparisca.
Più o meno due minuti prima che pianga.
Ed un'eternità prima che mi dimentichi di te."
Un'altra storia da Hidden Writer, signore e signori!
Mi butto sul genere romantico, al pubblico piace... ;)
Spero che a voi piaccia!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Lontano

 

Per prima cosa vado dal garagista, perché è lì che stava la tua macchina, voglio sapere se ti ha visto passare di lì.

-Ehi Zeke!-

-Chiamami con il mio nome, cavolo: EZEKIEL!-

-Non fare il difficile, amico, senti, hai per caso...-

-Ma quanto tempo è che non ti fai la barba, Trent?-

-Lascia perdere, è una lunga storia. Hai mica visto Gwen?-

-Chi, la tua ragazza? Sì...-

Scatto: -quanto tempo fa?-

-Mah, tre giorni fa. È arrivata qui e mi ha allungato quindici dollari per non dirti che era venuta, poi...-

-Buono buono buono buono. Perché non avresti dovuto dirmelo?-

-Non saprei, ma visto che quindici dollari sono pochi, decido di dirtelo... avrebbe dovuto darmi almeno il doppio!- E si mette un dito nella narice.

-Beh, continua!-

-Dicevo, lei viene qua, mi dà una miseria, mette in moto la macchina e vede che non parte, così prende dalla tua macchina i morsetti e collega le due batterie. Alla fine dopo mezz'ora stacca l'armamentario e ti richiude la macchina. Sale nella macchina sua, parte e dopo duecento metri si ferma dal benzinaio. Poi ho deciso di andarmi a comprare un panino. E non ho più visto niente.-

Scatto e corro dal benzinaio, forse questa volta mi andrà meglio, quello lì non è il tipo da farsi panini in orario di lavoro.

Non c'è. Fantastico, perfetto!

Vedo uno dei personal trainer della palestra appoggiato all'uscio a prendere un po' d'aria. Chissà, magari...

-Hey, Tyler!-

-Trent, che piacere vederti! Sai che ultimamente qui è venuta una veramente attraente? È bionda e ha due occhi che...-

-Tyler, mi serve una mano: Hai mica...-

-L'estetista, ecco chi è. Quella lì... Linsday.-

-TYLER! Hai visto Gwen tre giorni fa... al benzinaio?-

-Uh... sì... l'ho vista ripartire!-

-E dove andava?-

-Ha svoltato a destra a quel bivio!-

-È andata al negozio di giocattoli?-

-No, al supermercato!-

-E quella è sinistra, amico.-

Lui si blocca guardandosi le mani perplessamente e impugna con entrambe una penna immaginaria.

-Sì, è la sinistra. Poi è uscita con due buste cariche di qualcosa... mi sembrava roba da panini.-

-E poi?-

-E poi è ripartita e ha seguito la stessa strada.-

-Fantastico. Grazie mille!-

E riparto. Cavolo, sto correndo più oggi che quando giocavo a calcio!

Il supermercato è chiuso, ma una delle cassiere sta nella biblioteca accanto.

Il bibliotecario mi saluta.

-Ciao, Trent!-

Lui in realtà fa lo scrittore, ma ora che i suoi libri hanno molto successo, lui lavora in questa biblioteca, per rilassarsi, dice lui, perché gli arrivano soldi di continuo, dico io.

-Ciao Noah.-

-Che cos'è questa fretta?-

-Affari miei.-

Arrivo in fondo al corridoio.

-Hey, Beth!-

-Ciao Trent, sai che dopodomani faccio i provini per diventare Majorette?-

-Sono contento, per caso hai visto Gwen? So che è passata al supermercato tre giorni fa...-

-Sì, ha preso un quintale di roba fra pane e prosciutto!-

-E sai dove stava andando?-

-L'ho vista ripartire con la macchina e prendere l'autostrada!-

Una voce familiare la interruppe.

-Ti sbagli, ha preso la parallela all'autostrada, la strada per la periferia!-

Era il prestigiatore della scuola materna per il laboratorio.

-Hai ragione, Harold! Quindi è arrivata dalle parti del carcere!-

-Esatto.-

-Grazie mille ragazzi.-

Comincio a correre e imbocco quella strada. La vedo srotolarsi per chilometri e chilometri, ma non mi spaventa. Sento che Gwen è passata lì, mi sembra di sentirne l'odore.

Dopo un'ora non ce la faccio più. Decido di fare l'autostop.

Un camionista si ferma e mi dice:

-Che vuoi?-

-La prego, mi porti al carcere, devo andarci assolutamente!-

-Te lo scordi, io non do passaggi.-

-La prego...-

-Perché devi andare al carcere?-

Devo inventarmi una scusa convincente.

-Ho lì un buon amico, devo andarlo a trovare assolutamente!-

-Va be', sali.-

Io salgo e lui riparte.

-Grazie, grazie mille, lei è veramente una brava persona, un monumento dovrebbero fargli, lei...-

-Hai finito di fare il leccacu...-

-Oh, guardi, sono quasi arrivato!-

Lo interrompo. Scendo e comincio a correre in direzione del carcere.

Intravedo il tribunale, lì accanto e Courtney in giacca nera e camicia bianca che esce.

-Courtney, ciao!-

-Ciao Trent. Oggi il giudice non ne voleva sapere di darmi retta!-

-Ma sei diventata un avvocato?-

-Al suo servizio! Signore!-

-Ma bene... Per caso hai visto Gwen... da queste parti?-

Lei mi guarda male. Il suo viso si contrae, lei ringhia a denti scoperti, la sua pelle passa dal rosa al rosso, dal rosso al viola, dal viola al blu, dal blu al nero.

Poi esplode.

-LA DARKETTONAAAAAAAAAA!!!!-

-Calmati, è tutto a posto...-

-Tutto a posto? Credi che non sappia che si sono rimessi insieme?-

-Come lo sai...?-

-Sono passati qui! Li ho visti che limonavano alla stazione di servizio!-

-E dove andavano?-

-CAROGNE!-

-Calmati, Court...-

-NOOOOO!-

-Andiamo...-

Lei ringhia e mostra i canini, poi comincia a sbavare e gli occhi gli si arrossano impercettibilmente.

-All'aeroporto!-

-Grazie!- E corro, lasciandomi dietro una belva pronta a sbranare chiunque.

Decido di affittare una bicicletta, a piedi sarebbe uno strazio, ma non hanno nessuna bicicletta. Intanto ho una fame che mi sta divorando, così decido di andare al negozio di Owen.

Una macelleria-salumeria-pizzicheria-panetteria. Non potrei scegliere di meglio...

Compro un panino e affitto una moto. Meglio di niente...

Arrivo all'aeroporto in un'oretta. Devo assolutamente andare a vedere la lista dei partiti.

-Leshawna?! Che ci fai tu qui?-

-Il check-in, amico.-

-Ah, senti, mi piacerebbe sapere se per caso hai la lista dei...-

-La tua Gwen è partita per la Jamaica insieme a Duncan. Ora smamma, devo lavorare.-

Obbedisco.

Vigliacca. Sei voluta scappare!

E così ci separano migliaia di chilometri.

Te ne sei andata.

Lontano.

Ho la carta di credito, un aereo per la Jamaica non costerà così tanto.

Sì, è la cosa giusta da fare.

Aspettami, Gwen.

Vengo a prenderti.

  
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