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Autore: MagicaAlessiuccia    10/05/2006    6 recensioni
Com'è difficile rimanere fermi nelle proprie decisioni quando in queste decisioni ci rientra anche
la ragazza di cui sei innamorato..
Non riesci a controllarti: vorresti averla sempre al tuo fianco, vorresti prenderla e baciarla con
passione, vorresti tenerla stretta per tutta la notte, vorresti parlarle..
Ma non puoi, e ti accorgi di come è difficile stare lontano da lei, solo quando questo è
indispensabile. Come quando ti ammali e non puoi muoverti dal letto.
All'improvviso vorresti correre per la stanza, saltare, ballare. Ma non puoi.
Ormai ti sei ammalato, non puoi peggiorare la tua salute.
Lo stesso vale per le decisioni drastiche che devi prendere, e che riguardano la ragazza che
ami, la ragazza che ti ha cambiato la vita, la ragazza che ti ha regalato tutto nel giro di poche settimane..

Vado punto e a capo così
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida..
Finirà
Genere: Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(col testo di 'Sei nell'anima' di Gianna Nannini)

Vado punto e a capo così
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida..
Finirà


La famiglia Weasley aveva deciso di festeggiare il matrimonio tra Bill e Fleur alla Tana,
che quel giorno così speciale era gremita di persone. C'erano gli amici degli sposi, i parenti, le
persone più care. Erano tutti riuniti per festeggiare un evento insolito, dato che la Seconda
Guerra era in corso.
Un giorno di allegria e euforia per una coppia che si amava.
Tutti gli invitati si trovavano dentro la Tana ad aspettare che il dolce venisse tagliato dalla
dolce coppia di sposi, mentre un ragazzo dai capelli spettinati e mori non guardava da quella parte.
Il dolce nuziale non gli importava più di tanto, anzi per niente. Harry Potter stava osservando
da parecchi minuti una ragazza dai lunghi capelli rossi, gli occhi azzurri e il sorriso sulle labbra.
Stava parlando con lo sposo, Bill, intimorito a tagliare la prima fetta insieme alla moglie.
Il suo viso non era completamente 'guarito', si vedevano ancora le cicatrici che in Giugno gli
aveva procurato un Lupo Mannaro al servizio di Voldemort. Ma, fortunatamente, lui non
sarebbe diventato uno di loro. Il morso era avvenuto quando il nemico non era trasformato.
Harry distolse lo sguardo dalla coppietta che stava tentando di tagliare la torta, troppo grande
per un coltello solo, per tornare al suo obbiettivo iniziale. Da quando si erano lasciati, Harry e
Ginny non si erano più rivolti la parola, ma neanche più visti. Quando, 3 ore prima, aveva fatto
la sua entrata dal camino della Tana, lei gli aveva rivolto un flebile "Ciao". Poi non si erano più parlati.
Harry non faceva altro che guardarla, incantato, ma lei non dava cenno di conoscere la
esistenza del moro. Non un sorriso, non un cenno della mano. Niente.
La guardò portarsi le mani alla bocca, mentre rideva di Fleur, che era stata schizzata dal
fratello con della panna montata. Poi Ginny si voltò improvvisamente verso il ragazzo, e
l'espressione felice sul suo viso scomparve. Harry non seppe per quanto tempo tenerono il
contatto, seppe solo che riabbassò il suo, guardandosi le scarpe e arrossendo.

Ma è la tenerezza
Che ci fa paura..


Harry sentì il proprio cuore accelerare velocemente dentro il petto. Non poteva reagire
così, doveva darsi una calmata. Cercò di calmarsi e, prendendo coraggio, rialzò lo sguardo.
Ma quegli occhi azzurri erano ancora lì, che lo fissavano. Sembrava che Ginny volesse leggergli nel
pensiero. Il suo sguardo era insistente, duro, ma anche confuso.
Le mani di Harry cominciarono a tormentarsi nelle tasche dei pantaloni, mentre poteva sentire
distintamente il respiro farsi più affannoso.
Ginny, poco dopo, tentò di rivolgergli un sorriso, ma non le venne troppo bene. Sorrise a sé
stessa per la piccola figura, ma poi i suoi occhi incontrarono di nuovo quelli di Harry.
Provò a sorridere di nuovo, e forse ci era riuscita perfettamente questa volta, perchè il cuore
di Harry sembrò esplodere di piacere. Il moro diventò paonazzo e, istintivamente, si alzò dalla
sedia più indisparte su cui si era seduto ed uscì dalla Tana. Rimanere lì a guardarla sorridergli
non lo aiutava certo a rimanere fermo nella sua scelta di qualche mese prima..
Una volta fuori dalla piccola casetta, si fermò davanti alla porta, guardando il giardino davanti
a lui. Tirò un profondo sospiro, tentando in tutti i modi di calmarsi. Si era trattato solo di un
sorriso, un semplicissimo sorriso, ma che era stato capace di mettere sotto sopra ogni equilibrio.
Si guardò intorno, incamminandosi verso una panchina in legno bianca, in mezzo a qualche
cespuglio. Una volta seduto, si rese conto di avere vicino una pianta di margherite.. Gli stessi fiori
che Harry aveva regalato a Ginny un pomeriggio di sole. Era stata una giornata fantastica:
camminata lungo il lago di Hogwarts, visita ad Hagrid e, infine, dolci coccole sotto il solito
alberello. Probabilmente era stata così bella perchè era insieme a Ginny. Molte volte si era
ritrovato a pensare che ogni posto andava bene, se in tua compagnia c'era quella ragazza. Era lei
che rendeva ogni cosa perfetta. Potevano andare anche in uno sgabuzzino, in una stanza buia e
logora.. L'importante era avere Ginny vicina.
Harry strappò un rametto di margherita, rigirandoselo tra le mani e annusandone il profumo.
Lo stesso di Ginevra..
"Ti ho trovato, finalmente"
Hermione si chiuse la porta del retro della Tana. avvicinandosi sorridente al ragazzo. Questo si
voltò dall'altra parte, prevedendo le intenzioni della moretta. Infatti, dopo appena 30 secondi
questa parlò:
"Che hai, Harry?"Domandò lei, in tono supplichevole e guardandolo con la coda dell'occhio.
"Niente"Rispose semplicemente lui, cercando di mantenere un tono calmo e deciso.
"Non mentire a me. Ho capito perfettamente che c'è qualcosa che non va, e credo anche di
sapere di che cosa si tratta"
Harry rimase in silenzio, pensando ad una scappatoia: meglio rimanere in casa a tormentarsi
per la presenza di Ginny, che sentire le parole tremendamente veritiere di Hermione.
"Senti", continuò lei girandosi completamente verso di lei, "Io e te abbiamo sempre parlato dei
nostri problemi. Di ogni argomento, fatta eccezione per le faccende sentimentali. Ma adesso
siamo cresciuti, e per questo ti chiedo di mettere da parte l'imbarazzo e di sfogarti con me.
Sono certa che la causa di questo tuo pessimo umore è inerente a questo"
"Se sai veramente di cosa si tratta, non dovresti farmi questa domanda"
"Vorrei che fossi tu a parlarmene!"
"Cosa vuoi sentirti dire, Hermione?"Domandò bruscamente il moro, girandosi a guardarla.
"Il perchè hai la faccia che tocca terra. Oggi non ti ho ancora visto sorridere sinceramente"
"Non sono fatto per questa feste"Si giustificò lui, distogliendo lo sguardo da quello del'amica.
Tornò a guardare i fiori, chiedendosi se Ginny aveva raccontato quello che era successo in
Giugno alla brunetta. Ma la ragazza non si diede per vinta:
"Tu non sei fatto per queste situazioni"Ribatté duramente.
"Rigirala un pò come ti pare"
"Bene, allora dovrò correggermi.. Hai quel muso perchè non ti piace la situazione che si è
venuta a creare con Ginny"
"Lei non c'entra niente"Mormorò lui, un pò troppo bruscamente e arrossendo.
"Ecco la reazione che volevo vedere! Al contrario tuo, Ginny si sfoga con la sua migliore amica"
"Perchè, cosa ti ha raccontato?"Domandò Harry, cercando di risultare indifferente e per
niente partecipe della storia.
"Che tu l'hai lasciata per una nobile e stupida ragione. Il giorno del funerale di Silente! .. Non
hai avuto molto tatto, se mi permetti"Aggiunse Hermione, abbassando leggermente la voce.
Harry aspettò qualche secondo prima di rispondere, travolto per la seconda volta dalla
consapevolezza della scomparsa del suo ex preside.
"Senti, non so perchè l'ho fatto.. Quel giorno, voglio dire.. Però sentivo il bisogno di farlo. Un
giorno in più sarebbe potuto essere fatale per lei. Se veramente hai capito di quale nobile e
stupida ragione
si tratta, toglierai quegli aggettivi da quella, ormai, famosa frase! Quella è
veramente stupida"
Ecco che Harry si riscaldava e innervosiva. Ginny le aveva raccontato tutto, e adesso doveva
sorbirsi una partaccia dall'amica, oltre al rimpianto di quel gesto. Sperava che avrebbe capito,
che sarebbe stata comprensiva ed amica come sempre. E invece Hermione era lì, che lo
attaccava..
"Ti è servito a qualcosa farlo?"Chiese lei, dopo aver vinto contro le lacrime.
"A salvarle la vita"
"Ma non lo vedi come sei ridotto? Smettila di essere così, devi cercare di pensare a te stesso.
Sii egoista per una volta"
"E con questo cosa vorresti dire?!"
"Che se vuoi stare con Ginny, devi starci"
"Non posso"Rispose semplicemente lui. Ogni parola che diceva a proposito della rossa di casa
Weasley, era come una coltellata profonda nel corpo. Ma Hermione non parve accorgersene:
"Cosa provi per lei, Harry?"
"Che domande..", borbottò lui arrossendo, "Le voglio bene.. Come ho detto a lei in Giugno: mi è
sembrato di vivere la vita di un altro, insieme.."
"Sei sicuro di volerle solo bene?"
Ecco che il coltello entrava di nuovo dentro di lui, questa volta colpendo il cuore.
Harry non rispose, conoscendo la risposta e sapendo cosa Hermione stava pensando. Di certo
lei lo sapeva.. Era lei che lo aspettava all'appuntamento in biblioteca mentre ritardava a causa
di Ginny, era lei che lo vedeva sorridere come mai in vita sua aveva fatto, era lei che gli
consigliava cosa dirle o regalarle di carino, per ringraziarla dell'amore che gli dava..
"Stai evitando la domanda.. Sappi che ti si legge in faccia la rispost-"
Hermione non finì la frase. Harry sentì il suo sguardo addosso, e istintivamente alzò il suo. La
brunetta si calmò immediatamente, vedendo la vulnerabilità negli occhi del suo migliore amico.
"Perchè hai paura? Ammetterlo non esponerò Ginny al pericolo. Grazie al lei la tua vita è
diventata quasi normale, perchè vuoi toglierti questa possibilità?"
"Perchè starei bene io, ma lei verrebbe uccisa poco dopo.. E non voglio che muoia. Siamo amici
adesso"
"La vostra non è amicizia, ora come ora, Harry! E te ne sei reso conto: la faccia che hai ne è la
prova.. Sei terribilmente testardo"Aggiunse poi la brunetta, vedendo che l'amico si era di
nuovo chiuso nel suo silenzio.
"No, Hermione.. Sono terribilmente innamorato.."

Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai


La brunetta lo guardò dolcemente, stupita da una simile risposta, prima di abbracciarlo calorosamente.
"Cos'è, ti faccio pena?"Scherzò Harry, stringendo l'amica a sé. Forse lei non era lì per
attaccarlo, ma per farlo ragionare. Per dargli una mano a mettere in ordine i suoi pensieri.
"No, non mi hai mai fatto pena, Harry. Mi fai tenerezza. Vuoi sempre dimostrare di essere
all'altezza del compito che ti hanno dato, ma non ce la farai da solo. Per questo ti chiedo di parlare
con Ginny, ascoltare le sue opinioni a riguardo-"
"Hermione", la interruppe il moro, "Forse non hai afferrato una cosa. Prima mi è bastato un
sorriso.. Se mi si mette anche a parlare, le mie difese crollerebbero e.. Le mie intenzioni.."
"Ho capito cosa vuoi dire.. Cosa vorresti tu?"
Harry capì che gli stava chiedendo quello che avrebbe voluto se Voldemort non fosse mai
esistito, se la Profezia non fosse mai nata, se lui stesso non sarebbe dovuto diventare il Bambino
Sopravissuto
..
"Vorrei tornare indietro nel tempo e non averla mai lasciata"
"Fallo"Disse semplicemente lei, lasciandosi dall'abbraccio e appoggiandogli una mano sulla spalla.
"Quante volte devo dirtelo?!"
"Ho capito che non puoi.. Ma se starete attenti, Voldemort non lo verrà mai a sapere. E tu
potrai vivere il tuo amore"
"Né io, né nessun altro vivrà in pace finché quell'essere resterà in vita"Sibilò lentamente
Harry, guardando il cielo azzurro ed estivo.
"Ma possiamo provarci. Quante volte io, te e Ron abbiamo rischiato?"
"Questo non è un gioco, Hermione. Rischio di perdere Ginny"
"In tutti questi anni hai rischiato di perdere sia me, che Ron. Ma noi non ci siamo mai tirati
indietro, e nemmeno lei vorrebbe essere costretta a farlo", disse la brunetta attirando lo
sguardo di Harry su di sé, finalmente, "Esserti vicino è pericoloso, Harry, lo riconosco e non l'ho
mai negato. Ma noi ti vogliamo bene, e lei ti ama. Ti staremo al fianco fino alla fine, che tu lo
voglia o no. Ormai ci siamo dentro da anni: non possiamo e, soprattutto, non vogliamo tirarci
indietro"
"Hermion-"
"Vi state perdendo la festa"
Ginevra Weasley apparve magicamente all'entrata della Tana, nella sua maestosa bellezza.
Harry arrossì violentemente, sperando che la ragazza non avesse sentito la loro conversazione:
"Ecco.."Sussurrò poi. All'improvviso Hermione gli rivolse un'occhiata che non seppe decifrare
e si alzò in piedi, avvicinandosi all'amica.
"Dove vai?"Domandò Harry, con una voce che si avvicinava molto allo sternire di una gallina.
"Mi sembra che la Signora Weasley mi abbia chiamata"Rispose distrattamente lei,
raggiungendo Ginny:
"Manca poco a farlo crollare. Parlaci"Le bisbigliò la brunetta, mentre le passava accanto e si
chiudeva la porta alle spalle, sorridendo. Harry desiderò scappare a gambe levate, andare
incontro a una gruppo di Mangiamorte, o Voldemort stesso, rifare il Torneo TreMaghi, piuttosto di
dover affrontare quella situazione. Con la coda dell'occhio vide Ginny avvicinarsi, e
istintivamente abbassò lo sguardo.
"Trovi interessanti le tue scarpe o vuoi evitare il dialogo con me?"Domandò lei, sorridendo.
"Cosa? No!"Rispose il moro, guardandola. Ed ecco quella familiare sensazione di benessere,
felicità e euforia, che gli scorreva nella vene tutte le volte che le stava accanto. Sentì le
gambe tremare, mentre la ragazza disse, indicando la panchina:
"Posso?"
"C-Certo.."Rispose Harry, portando tra loro qualche minuto di silenzio. Che al ragazzo parvero
una eternità infinita. La voglia di scappare era ancora enorme, ma in quel momento, in quella
situazione, non ci riusciva. Qualcosa lo teneva seduto su quella panchina, vicino a quelle
margherite, accanto a Ginny.
"Sei sempre così silenzioso in queste situazioni o.. ?!"Tentò la rossa, accennando un sorriso storto.
"N-Non ci sono mai passato, veramente.. E' una cosa nuova per me"
"Credi che potremmo parlarne a distanza di un mese?"
"Di cosa?"Domandò ingenuamente Harry, dandosi mentalmente dello stupido. E forse era
anche quello che pensò la ragazza, perchè rise debolmente. Poi alzò il capo e cominciò a parlare:
"Del fatto che non mi hai lasciato il tempo di spiegarmi, andandotene subito.. Del fatto che mi
hai lasciata per salvarmi la vita"
"Beh.."Mormorò Harry, arrossendo ulteriormente sotto il suo sguardo.
"Cosa cambia da me e Cho?"
"Prima di tutto con lei non ci sono stato.. E poi.. Tu sei.. Molto più importante di lei.."
"Questo significa che sono importanti anche le mie idee e opinioni, giusto?!"
Harry capì perfettamente dove la ragazza voleva andare a parare, ed annuì flelibilmente:
"Sì.."
"A me non sembra. In Giugno ti sei alzato senza darmi il tempo di parlarti. Mi hai detto che
non potevamo stare insieme, e te ne sei andato"
".. Avevo paura"
"Credevi che ti avrei urlato contro?"Domandò lei, quasi allibita.
"No, ma che.. Con le tue parole potessi farmi cedere nel mio intento.. Parlando di cosa pensavi
e di cosa provavi per me"
"Se te lo dico adesso, le tue intenzioni cederanno?"Chiese Ginny, usando la stessa espressione
di Harry. Questo alzò lo sguardo sui suoi splendidi occhi azzurri, dello stesso colore di quel
pomeriggio, e il cuore prese a battere velocemente. Ma non rispose.
"Penso che, come hai dato la possibilità a Ron e Hermione di seguirti e di starti accanto,
dovresti darla anche a me. Non credo di essere meno importante di loro, per te.. Almeno, è la mia
impressione. Sono abbastanza matura per capire il pericolo che correrai, ma lo sono anche per
chiederti di portarmi con te. Come prima. E poi-"
Ginny era sul punto di dire cosa provava per il ragazzo, quando Harry la bloccò:
"No, Ginny, per favore.."
"Se serve per farti prendere in considerazione il fatto di portarmi con te.."
"Ginny, non farm-"
"Ti amo"

Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E’ una strada stretta stretta
Fino a te


Quelle due paroline dette in una situazione del genere sarebbero state molto pesanti per
Harry, ma Ginny aveva deciso che non bastava un colpo simile e lo accentuò con una delicata
carezza sulla guancia del moro. Lui continuò ancora per qualche secondo a guardarla, colpito da
una dichiarazione così schietta e.. Tranquilla. Sì, Ginny era stata veramente tranquilla a dire
quella cosa. L'aveva detta con naturalezza, decisione, come se non aspettasse altro che dire Ti amo.
Prima ancora che il cervello di Harry riuscisse ad elaborare, la sua mano cinse potentemente la
vita della Weasley attirandola a sé. Si alzarono immediatamente in piedi, come colpiti da una
improvvisa scarica elettrica, e il moro fece avvicinare la ragazza al suo corpo, finché non
furono uniti. Harry, sorpreso da sé stesso, notò con interesse che la piccola Ginny coincideva
perfettamente con il suo corpo, come succedeva fino ad un mese prima.
Erano un puzzle. Erano anime gemelle.
La mano della rossa era ancora saldamente ancorata alla guancia del ragazzo, che la sentì
tremare leggermente. Finalmente era riuscito a toglierle quella maschera di sicurezza che si era
messa in occasione della loro 'chiaccherata'. Lesse paura nei suoi occhi, che fu quasi subito
sostituita da malizia allo stato puro:
"E con questo cosa vorresti dimostrarmi?"
"Che riesci a cancellare ogni traccia di razionalità che ho in me"Rispose lui, questa volta con
più decisione. Sapeva che sarebbe andata a finire così: Ginny non si sarebbe arresa di fronte a
niente. Lo conosceva, conosceva i suoi punti deboli, ed era stata furba a marciarci sopra, fino a
farlo crollare. La vide sorridere, e il suo cuore riprese a battere velocemente, togliendogli il fiato.
"Ho sempre amato la tua istintività"Continuò lei, trasformando il suo sorriso sincero, in uno di
maliziosità e furbizia. Fece salire lentamente la sua mano sul viso di Harry, accarezzandoglielo
dolcemente, e raggiungendo i suoi disordinati capelli.
"E..", iniziò nuovamente lei, "Questo abbraccio? Cosa significa?"
"Significa che mi togli ogni controllo.."
"Mhmm.. Interessante"Commentò lei, accarezzandogli le forti braccia.
"Hai da fare qualche altra domanda o posso baciarti?"
"Un'altra domandina ce l'avrei"Rispose lei, ridendo e avvicinando il viso al suo.
"Possiamo rimandare?"Chiese ancora Harry, baciandole lentamente la fronte.
"E' molto importante"Disse lei, chiudendo gli occhi.
"Anche questo"Continuò il moro, scendendo sul naso.
"Certamente, ma è una domanda di cui devo sapere la risposta..", Ginny sentì le labbra del
ragazzo posarsi sulla sua guancia sinistra, " .. Perchè solo a seconda di questa potrò decidere se
darti o meno un bacio"
"Finito?"Domandò Harry, baciandole al penultima tappa, la guancia destra.
"Sì, abbiamo perso fin troppo tempo"Disse la Weasley, avventandosi sulle sue labbra, che si
stavano avvicinando.

Quanta tenerezza
Non fa più paura


Harry ebbe un fremito lungo tutta la schiena, toccando di nuovo quelle calde e soffici
labbra. Con la lingua chiese subito a Ginny di farlo entrare e lei, in tutta risposta, dischiuse la
bocca. Le loro lingue si accarezzarono con foga, insistenza. In quel mese di separazione avevano
sentito la mancanza l'una dell'altra e adesso, finalmente, ritornavano a respirare. Si strinsero
nell'abbraccio e, preso dall'emozione, Harry alzò di qualche centimetro la ragazza, che rimase
in punta di piedi. Avere il suo corpo addosso dopo giorni di mancanza, sentirla sua, amarla più di
prima, baciarla, era la cosa più bella del mondo. Il moro era completo, felice, euforico; si
sentiva intraprendente e coraggioso, sicuro e determinato.
Si staccarono solamente quando i loro respiri stavano per mancare, in assenza di ossigeno.
Rimasero con i visi molto vicini, respirando profondamente per recuperare il fiatone.
"Qual'era la domanda?"Domandò Harry, ricordandosene dopo qualche secondo di silenzio.
"Mi porterai con te?"
".. Mi ci fai pensare qualche giorno?"Chiese a sua volta il moro, conoscendo già la risposta.
Lei aveva ragione: doveva dare la stessa possibilità che aveva dato a Hermione e Ron. L'amore
che provava per lei era sicuramente più forte della paura di perderla. Ginny aveva ragione,
Hermione aveva ragione. Una possibilità non si nega a nessuno. Ma aveva ancora bisogno di qualche
giorno per ragionarci sopra, per esserne sicuro.
Non poteva negarsi la cosa più bella che gli era capitata nella vita: Ginevra.
"Basta che l'esito sia positivo, poi ci puoi pensare quanto vuoi"Disse la ragazza, abbracciando il
ragazzo e stringendolo ancora a sé.

Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito


Rimasero un pò insieme, parlando delle cose più banali. Ma non aveva importanza.
Già la cosa di essere con Ginny bastava. Potevano anche rimanere in silenzio.
Erano di nuovo seduti su quella panca dove si erano trovati nemmeno una mezzora prima,
teneramente abbracciati e tranquilli, nonostante una guerra stesse incombendo. A pochi metri da
loro si stava ancora festeggiando un matrimonio, ma loro se n'erano completamente dimenticati..
"Eri bellissima all'altare"Disse Harry, accarezzandole i capelli. Lei alzò la testa dalla sua spalla e sorrise:
"Grazie. Anche tu non eri per niente male, anche se eri in fondo al prato"
"Sai perchè ero laggiù"
"Anche la mamma se n'è accorta.. Mi ha chiesto se andava tutto bene"
"Non le avevi detto..?!"
"No, non riuscivo nemmeno ad ammetterlo a me stessa. E' stata Hermione l'altra sera a
parlarmi, e sono scoppiata"
"Il tempismo di Hermione è sempre ottimo, non credi?"Domandò Harry, facendo ridere la
ragazza, che catturò di nuovo le sue labbra.
"Chiudi gli occhi"Le sussurrò il moro all'orecchio, poco dopo. Lei sorrise ancora, facendo quello
da lui richiesto. Harry le rubò un bacio a tradimento, ma lei non riaprì gli occhi. Rise Si allungò verso il cespuglio delle margherite e ne colse una, la più grande e bella.
"Puoi guardare adesso"
Ginny aprì gli occhi, esibendo un'espressione di sorpresa. Sorrise raggiante, mentre prendeva
dalle mano del ragazzo quella bellissima margherita. Se la mise istintivamente sopra
l'orecchio, accarezzandosi una ciocca di capelli. Harry sorrise alla sua falsa ingenuità, mentre gli
accarezzava una gamba:
"Tu sai molto più di quello che vuoi far credere"Le disse lui, sorridendo.
"Di cosa parli?!"Scherzò Ginny, togliendo la mano dalla sua gamba e mettendola sul suo torace,
ormai muscoloso e ben formato.
"Hai capito perfettamente. Ma adesso ti conviene smetterla, cara Ginny"
"E perchè?"Disse lei, facendo lentamente scendere le mani con un sorriso malizioso.
"Perchè non vorrei tra nove mesi festeggiare la nascita di un nuovo bambino dai capelli rossi"
"In effetti.. Ho anche preso il buché al volo", scherzò Ginny, fingendosi pensierosa, "Però mio
fratello Charlie mi ha spiegato che non bastano le carezze per fare i bambini.. Mi ha anche
fatto un disegnino, ma è stato troppi anni fa. Mi potresti rinfrescare la memoria?"
"Sei furba"Commentò lui, prendendole la mano e togliendola da lì prima di impazzire.
"Sono innamorata. E ti dirò di più: siamo fatti per stare insieme, non puoi scapparmi"

Sei nell’anima
In questo spazio indifeso
Inizia
Tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato


Rimasero per altro tempo a coccolarsi, del tutto ignari delle persone che festeggivano dentro
alla Tana. Ed era così che Harry aveva sempre sognato: loro due e il nulla. Era così bello che
sembrava una fiaba.
"Che ne dici se torniamo dentro? Mi sentirei in colpa altrimenti"
"E perchè?"Chiese Harry, alzandosi in piedi e prendendola per mano.
"Perchè sono la testimone, ed ho assistito solo al taglio della torta"Rispose lei, baciandolo
sulla guancia. Stavano per entrare nella casetta, quando Harry disse, ricordandosi di una cosa: "Ah, Ginny?!" Il ragazzo tirò gentilmente la rossa verso di sé, facendola aderire al suo corpo.
Le sue labbra sempre incurvate in un sincero sorriso.
"Ti sei dimenticato di dirmi qualcosa?"Chiese lei, un pò confusa.
"Sì. Ti amo"

Goccia a goccia, fianco a fianco





Questa FF la sto elaborando da
parecchio tempo, con l'intento di perfezionarla. Leggo
delle vostre storie che mi appassionano, intrigano,
incuriosiscono.. E che, soprattutto, mi fanno
emozionare. Ecco, questo era ed è il mio intento: far
emozionare. Ma mi rendo conto di non esserne capace.
Per questo cerco sempre di leggere (è una mia passione)
e scrivere.. Dicono che solo così una persona può
migliorare.. Mah..
Fatemi sapere se sono riuscita in qualcosa!
Bacino-ino,
Alessia
  
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