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Autore: FlyChick    09/09/2011    5 recensioni
[Ipotetico SPIN-OFF della mia precedente "Do You Really Want? Do You Really Want Me?"]
Dal primo capitolo:
"...Buon viso a cattivo gioco.
Ci aveva provato. E c'era quasi riuscito.
La stava portando via dalla danza.
Le stava strappando l'anima.
Quanto era stato facile per lui..."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6.Bound To You
-This Hurricane's Chasing Us All Underground-

Bound To You

Poco più di tre anni dopo il loro primo incontro...

Jared si stava preparando per il concerto.
Audrey uscì dal bagno della grandissima stanza d'hotel a passo spedito.
"Io ho un grandissimo problema e tu, Jared Leto, tu sei in un grandissimo colossale casino!"
E si sedette sul letto incrociando le braccia nervosa.
"Wow, promette bene." commentò lui.
"Non scherzo." e riprese a camminare per la stanza.
"La solita esagerata," disse guardandola dallo specchio, "qualunque cosa sia non sarà tutto questo problema..."
"Per me lo è. Oh santo cielo! E ora che faccio..." e di nuovo camminava sbattendo i piedi lungo la stanza.
"Ehm, la smetti di girovagare avanti e indietro? Mi agiti..."
"Forse sarebbe il caso!" ribatté Audrey fermandosi proprio davanti allo specchio e guardandosi, "Oh mio dio!!"
"E adesso che c'è Aud??" chiese Jared innervosito dall'ansia di lei, inspiegabile a parer suo.
Audrey zitta osservava un punto fisso del suo corpo nello specchio. Jared cercò di capire quale.
Le gambe? Oh, non di nuovo quelle storie da sciocca ragazzina, lo sapeva che per lui erano perfette.
Mm.. no. Guardava più in alto.
La scollatura? Ma cosa pretendeva?! Era già fin troppo fortunata per essere una ballerina. Ehm no, neanche questa. Guardava poco più in basso.
Si stava guardando la pancia. E con un'aria...
Terrorizzata.
Incredula.
Allibita.
"Non mi dire che è quello che penso...?" avanzò lui facendo mente locale.
Lei non capì se quella frase fosse ironica o meno.
"Se stai pensando a quello che penso anch'io, si!" e ricominciò ad agitarsi avanti e indietro per la stanza.
Jared continuò a sistemarsi i capelli. Rise tra sé e sé.
"Haha. 'Grandissimo problema'. 'Colossale casino'." la imitò, "Hai già gli sbalzi d'umore dolcezza."
"Oh, smettila! Non cominciare già adesso! Ti detesto."
"Io no."
"Oh santi numi! Io... io non posso crederci." si lasciò cadere sul letto lei.
"Io si."
"La smetti di sdrammatizzare Jared??" fece lei rimettendosi seduta e lanciandogli prontamente un cuscino, "Questo è un vero problema. Lo è."
"No, io non la vedo così."
Lui continuava a darle le spalle, dall'altra parte della stanza, troppo impegnato davanti a quello specchio.
"Oh, lo so bene. Per te niente è mai un problema."
"Rilassati Audrey..."
"Rilassarmi?? Si, facile per te dirmelo! Sono mesi che continui ad assillarmi con questa storia, che sinceramente non ho idea di come ti sia venuta in mente, poi non sarai tu quello che farà il tutto, ma la sottoscritta!"
Finalmente si voltò verso di lei.
"La mia parte l'ho già fatta Aud, ora tocca a te."
Quanto la innervosiva vedere il suo sorrisetto ogni volta che discutevano. Quanto la innervosiva quando era così tranquillo. Ma quanto lo adorava.
Nonostante tutto non gliel'avrebbe data vinta.
"Ma come sei simpatico." fece ironica, "Ti... Ti... Ti detesto. Semplicemente ti detesto."
La solita frase che gli diceva quando esauriva le sue risposte taglienti e velenose.
"Haha, tu mi ami dolcezza."
"Allora detesto anche me!"
Jared si avvicinò a lei, seduta sul letto.
"Ora io devo andare. Ci vediamo stasera dopo il concerto. E stai tranquilla, ok? E soprattutto non uscire di qui."
Lei sospirò.
"Agli ordini."
"Non fare sciocchezze. Aspettami. Ne riparliamo dopo."
"Sicuro che ne parliamo dopo!"
"Bene." e le diede un bacio in fronte ed uno sulle labbra per poi dirigersi verso la porta che dava sul corridoio.
"Ah, Jared!"
"Si?" si voltò lui soprendendosi del suo tono tranquillo.
"Non una parola. Con nessuno."
"Nessuno." annuì lui.
"Vai." sorrise lei.
"Ah, Aud!"
"Si?"
"Se è maschio vor..."
"Oh, sta zitto! Abbiamo nove mesi per pensare se è maschio, femmina, il nome e tutto il resto!" l'interruppe lei
lanciandogli un'altro cuscino.
Jared si riparò con la porta stessa.
"
Non è questo il problema adesso!" concluse lei.
"Nove mesi. Ok, nove... nove mesi. Ehm... Ora, ora vado."
"Si, vai. Vai! Non voglio vederti minimo per le prossime due ore!"
Si, perchè in quelle due ore avrebbe cambiato idea.
Si lasciò cadere sul materasso, finalmente sola.
Sospirò mettendosi una mano sulla pancia ancora piatta, inesistente.
Il silenzio attorno a lei.
Non riuscì a trattenersi. Scoppiò a ridere.
Chi l'avrebbe mai detto? Era incinta, e di quel pagliaccio che tra alti e bassi l'aveva conquistata.
"Oddio Jay. Ti amo."
Posò anche l'altra mano sulla pancia.
-Vedrai andrà tutto bene. Tutto bene.- pensò, sicura che ciò che c'era dentro di lei l'avesse sentita, -Forse finalmente andrà tutto bene.-

Il titolo è una canzone di Christina Aguilera che ho usato anche per il primo capitolo dell'altra storia. Sarebbe dovuto essere anche questo un inizio. Sarebbe dovuto. Al prossimo capitolo! Ciao, baci! Flychick.
  
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