La
luna è l'anima, è il
nostro modo di vivere le emozioni, i desideri, i sogni.
La
terra è la realtà,
il luogo in cui lottare con i rimpianti e le delusioni.
(Romano
Battaglia)
h-22-30 p.m.
Com’era quella cosa sulle stelle? Brillano per lunghissimi
anni
e quando smettono di emanare tutta quella luce muoiono lentamente?
Il cielo quella sera ne era pieno di quei brillantini o
puntini luminosi. Gli studenti di Hogwarts erano soliti a chiamarle
così.
Il lago nero a quell'ora era più splendente che mai. I raggi
di una luna piena quasi giunta al culmine della sua bellezza, si
divertivano a posarsi
sulle increspature che le onde creavano.
Le barche ondeggiavano appena sotto la brezza di un Aprile
arrivato alla fine, e tutto quello che si poteva percepire -in
lontananza-,
erano solamente gli schiamazzi dei ragazzi che si divertivano nei
cortili.
Loro erano là: nascosti nella Rimessa per le Barche, lontano
dagli occhi indiscreti di qualche Corvonero impiccione. Lui Caposcuola
e
Cercatore della casa del Serpeverde, lei studentessa modello e
Caposcuola della
casa del Grifondoro. A fare loro compagnia, la luce delle due bacchette.
La Granger poté percepire la mano del Serpeverde scostarle i
boccoli dorati dal collo, mentre l’altra si prestava a
circondarle la vita. Una
morsa allo stomaco.
<< Cosa pensi direbbero i tuoi amici se ti vedessero
con me adesso?...eh Mezzosangue?>>
I suoi amici? Non ci pensava.
Le dita di Malfoy le accarezzavano il collo, ed Hermione per
quanto potesse provarci, non riusciva proprio a fermarlo. Le costava
molto
ammetterlo, ma adorava quella stupida e insensata situazione che si
creava ogni
sera: ogni maledetta sera. Così come adorava quel profumo di
Menta Piperita emanato
dal quel corpo, quando s'insinuava tra i suoi capelli. Se pur fosse
l'unico che
la facesse sentire bene per qualche ora durante la notte, detestava
quell'idiota di un Serpeverde. E uno dei tanti fattori che contribuiva
a rendere
quasi ostili i sentimenti di Hermione verso quest'ultimo durante la
giornata,
era proprio il fatto stesso di finire sempre col cascare nelle trappole
di
Draco. Ma d'altronde si stava parlando di un Serpeverde. E' nella loro
indole
essere furbi e astuti. Adocchiare la preda, stritolarla pian piano
augurandole
una morte lenta e dolorosa, e per finire mangiarsela. Per Draco Malfoy
non era
assolutamente diverso, lasciando da parte il fatto che lui non fosse un
vero e
proprio serpente che si ciba di poveri topolini. Non era diverso. Draco
decideva quale sarebbe stata la sua prossima preda, successivamente
l'ammaliava
con tutto il fascino che può possedere un Malfoy, la faceva
cadere ai propri
piedi e infine, dopo essersi divertito abbastanza, la lasciava andare
come se
niente fosse accaduto. Così facendo procurava una piccola
tortura psicologica a
ogni ragazza che passava la notte nello stesso letto di Draco. Con
Pansy
Parkinson lo aveva fatto. Nessun altra si era offerta a lui, anche se
la
proposta di un Malfoy nel letto non facesse minimamente schifo a
nessuna: Draco
era estremamente bello. Hermione dal canto suo, era l'unica, dopo
<< Weasley cosa penserebbe di te, mh?>>
sussurrò
Malfoy nell'orecchio della ragazza.
Draco socchiuse gli occhi e incominciò a spostarsi
lentamente verso l’incavo del suo collo lasciando baci che
diventavano sempre
più insistenti… sempre meno dolci.
Quel nome. Quello stupido nome di quella stupida persona.
Non importava sapere l'opinione di Ron riguardo a loro due. Se lo
faceva,
Hermione lo faceva perchè ci stava bene in quella
situazione. Punto e basta e
poi non doveva render conto a nessuno delle sue azioni. Le piaceva
stare con
Malfoy durante la notte... e allora?
<< Non m'interessa, e non credo gli interessi Malfoy.
Tutto qua.>>
Dieci punti a Grifondoro.
Determinazione
Granger, una grande cosa, non a caso sei stata smistata tra i
Grifondoro.
Draco adorava le persone determinate, non erano passive
almeno, loro sapevano rispondere alle provocazioni.
Sulla bocca di Malfoy comparve un ghigno di soddisfazione.
Finalmente la Granger iniziava a ragionare come si deve.
<< Perchè lo fai allora?>>
rispose Malfoy.
Hermione rise compiaciuta. D'altronde come dice un
proverbio: chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Si, lei aveva
imparato dal
maestro. Era stato Malfoy che le aveva detto di non dare tanta retta
alle
emozioni, si finisce con lo stare male. Però aveva ragione.
Non c'era difesa
migliore che l'indifferenza. O arma. Quella, è stata una
delle poche cose che
Hermione si era lasciata consigliare da qualcuno: Lasciare da parte i
sentimenti. E in parte lo aveva seguito quel consiglio.
<<... Beh, perchè mi diverto
Malfoy>> gli
disse.
Sulla bocca di Draco si allargò un piccolo e lieve sorriso;
era una pacchia vedere la Granger che se la spassava tranquillamente
con lui.
Entrambi avevano una cosa in comune. Essere in parte Liberi, anche se
per Draco
la libertà era tutt'altra cosa.
<< Come Caposcuola della casa del Serpeverde,
attribuisco venti punti al Grifondoro! Per la miglior risposta nel
corso degli
ultimi... sei anni.>> le sussurrò in un
orecchio.
Sorrise, poi abbassò la testa e continuò a
tormentare il
collo della Grifondoro.
Hermione rimase a bocca aperta tentando di rispondere
qualcosa, ma le parole sembravano proprio non voler uscire; un po' per
quella
dolcissima tortura che Draco implicava sul suo collo, un po' per quei
punti
assegnati alla casa del Grifondoro. Perchè
Ma poco le importava in quel momento. Doveva averlo, subito.
<< Malfoy... la camera delle
Necessità...>> fece
con voce tremante.
Quella Mezzosangue aveva capito proprio tutto.
Hermione sentì allentare la presa del braccio di Malfoy
attorno alla sua vita, e la sua bocca abbandonare
il collo.
Fissò i suoi occhi. Quelli della Granger. Lei fissava i
suoi.
<< Tu hai la chiave per
Come?
Draco si rese conto di aver colpito in pieno Hermione. Si poteva
notare dal rossore che tingeva che sue guance in quel momento. Si
complimentò
con se stesso per la grande riuscita e dopodichè
continuò come se nulla fosse
successo.
<< La stanza delle Necessità? Però
Granger, non ti
facevo così...>>
<< Dovremo cambiare posto di ritrovo non pensi Malfoy?
E' troppo lontano dalla scuola... Meglio se ci muoviamo.
>>
Hermione avanzò per prima. Uscì dalla rimessa per
le barche
e si avventurò per le scale che conducevano fino alla
scuola. Una volta
arrivati al settimo piano si sarebbe svolto il resto.
Draco rimase lì, con le mani dentro le tasche dei pantaloni
e lo sguardo perso. La Mezzosangue sarebbe stata sua anche quella
volta.
Sogghignò al pensiero.