Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: NoeHP    09/09/2011    5 recensioni
Sulla bocca di Draco si allargò un piccolo e lieve sorriso; era una pacchia vedere la Granger che se la spassava tranquillamente con lui. Entrambi avevano una cosa in comune. Essere in parte Liberi, anche se per Draco la libertà era tutt'altra cosa.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La luna è l'anima, è il nostro modo di vivere le emozioni, i desideri, i sogni. La terra è la realtà, il luogo in cui lottare con i rimpianti e le delusioni.
(R
omano Battaglia)

h-22-30 p.m.
Com’era quella cosa sulle stelle? Brillano per lunghissimi anni e quando smettono di emanare tutta quella luce muoiono lentamente?
Il cielo quella sera ne era pieno di quei brillantini o puntini luminosi. Gli studenti di Hogwarts erano soliti a chiamarle così.  
Il lago nero a quell'ora era più splendente che mai. I raggi di una luna piena quasi giunta al culmine della sua bellezza, si divertivano a posarsi sulle increspature che le onde creavano. 
Le barche ondeggiavano appena sotto la brezza di un Aprile arrivato alla fine, e tutto quello che si poteva percepire -in lontananza-, erano solamente gli schiamazzi dei ragazzi che si divertivano nei cortili.         
Loro erano là: nascosti nella Rimessa per le Barche, lontano dagli occhi indiscreti di qualche Corvonero impiccione. Lui Caposcuola e Cercatore della casa del Serpeverde, lei studentessa modello e Caposcuola della casa del Grifondoro. A fare loro compagnia, la luce delle due bacchette. 
La Granger poté percepire la mano del Serpeverde scostarle i boccoli dorati dal collo, mentre l’altra si prestava a circondarle la vita. Una morsa allo stomaco.  
<< Cosa pensi direbbero i tuoi amici se ti vedessero con me adesso?...eh Mezzosangue?>> 
I suoi amici? Non ci pensava. 
Le dita di Malfoy le accarezzavano il collo, ed Hermione per quanto potesse provarci, non riusciva proprio a fermarlo. Le costava molto ammetterlo, ma adorava quella stupida e insensata situazione che si creava ogni sera: ogni maledetta sera. Così come adorava quel profumo di Menta Piperita emanato dal quel corpo, quando s'insinuava tra i suoi capelli. Se pur fosse l'unico che la facesse sentire bene per qualche ora durante la notte, detestava quell'idiota di un Serpeverde. E uno dei tanti fattori che contribuiva a rendere quasi ostili i sentimenti di Hermione verso quest'ultimo durante la giornata, era proprio il fatto stesso di finire sempre col cascare nelle trappole di Draco. Ma d'altronde si stava parlando di un Serpeverde. E' nella loro indole essere furbi e astuti. Adocchiare la preda, stritolarla pian piano augurandole una morte lenta e dolorosa, e per finire mangiarsela. Per Draco Malfoy non era assolutamente diverso, lasciando da parte il fatto che lui non fosse un vero e proprio serpente che si ciba di poveri topolini. Non era diverso. Draco decideva quale sarebbe stata la sua prossima preda, successivamente l'ammaliava con tutto il fascino che può possedere un Malfoy, la faceva cadere ai propri piedi e infine, dopo essersi divertito abbastanza, la lasciava andare come se niente fosse accaduto. Così facendo procurava una piccola tortura psicologica a ogni ragazza che passava la notte nello stesso letto di Draco. Con Pansy Parkinson lo aveva fatto. Nessun altra si era offerta a lui, anche se la proposta di un Malfoy nel letto non facesse minimamente schifo a nessuna: Draco era estremamente bello. Hermione dal canto suo, era l'unica, dopo la Parkinson, che non si era fatta abbindolare dai soldi e dal cognome che Draco aveva e portava. Con lui cercava solamente di colmare quell'inutile peso che si portava dentro da diverse settimane a questa parte, e Ronald Weasley ne era il colpevole. E' sempre il colpevole di tutto lui.
<< Weasley cosa penserebbe di te, mh?>> sussurrò Malfoy nell'orecchio della ragazza.
Draco socchiuse gli occhi e incominciò a spostarsi lentamente verso l’incavo del suo collo lasciando baci che diventavano sempre più insistenti… sempre meno dolci.
Quel nome. Quello stupido nome di quella stupida persona. Non importava sapere l'opinione di Ron riguardo a loro due. Se lo faceva, Hermione lo faceva perchè ci stava bene in quella situazione. Punto e basta e poi non doveva render conto a nessuno delle sue azioni. Le piaceva stare con Malfoy durante la notte... e allora?
<< Non m'interessa, e non credo gli interessi Malfoy. Tutto qua.>>
Dieci punti a Grifondoro.
Determinazione Granger, una grande cosa, non a caso sei stata smistata tra i Grifondoro.
Draco adorava le persone determinate, non erano passive almeno, loro sapevano rispondere alle provocazioni.
Sulla bocca di Malfoy comparve un ghigno di soddisfazione. Finalmente la Granger iniziava a ragionare come si deve.
<< Perchè lo fai allora?>> rispose Malfoy.
Hermione rise compiaciuta. D'altronde come dice un proverbio: chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Si, lei aveva imparato dal maestro. Era stato Malfoy che le aveva detto di non dare tanta retta alle emozioni, si finisce con lo stare male. Però aveva ragione. Non c'era difesa migliore che l'indifferenza. O arma. Quella, è stata una delle poche cose che Hermione si era lasciata consigliare da qualcuno: Lasciare da parte i sentimenti. E in parte lo aveva seguito quel consiglio.                 
<<... Beh, perchè mi diverto Malfoy>> gli disse.  
Sulla bocca di Draco si allargò un piccolo e lieve sorriso; era una pacchia vedere la Granger che se la spassava tranquillamente con lui. Entrambi avevano una cosa in comune. Essere in parte Liberi, anche se per Draco la libertà era tutt'altra cosa. 
<< Come Caposcuola della casa del Serpeverde, attribuisco venti punti al Grifondoro! Per la miglior risposta nel corso degli ultimi... sei anni.>> le sussurrò in un orecchio.
Sorrise, poi abbassò la testa e continuò a tormentare il collo della Grifondoro.
Hermione rimase a bocca aperta tentando di rispondere qualcosa, ma le parole sembravano proprio non voler uscire; un po' per quella dolcissima tortura che Draco implicava sul suo collo, un po' per quei punti assegnati alla casa del Grifondoro. Perchè mai Draco avrebbe fatto mai una cosa del genere per una come lei? Per una che ha il sangue sporco...
Ma poco le importava in quel momento. Doveva averlo, subito.
<< Malfoy... la camera delle Necessità...>> fece con voce tremante.
Quella Mezzosangue aveva capito proprio tutto.
Hermione sentì allentare la presa del braccio di Malfoy attorno alla sua vita, e la sua bocca abbandonare il collo. Fissò i suoi occhi. Quelli della Granger. Lei fissava i suoi.
<< Tu hai la chiave per la Libertà Granger... Lo vedo riflesso nei tuoi occhi >> era serio.
Come?
Draco si rese conto di aver colpito in pieno Hermione. Si poteva notare dal rossore che tingeva che sue guance in quel momento. Si complimentò con se stesso per la grande riuscita e dopodichè continuò come se nulla fosse successo.
<< La stanza delle Necessità? Però Granger, non ti facevo così...>>
<< Dovremo cambiare posto di ritrovo non pensi Malfoy? E' troppo lontano dalla scuola... Meglio se ci muoviamo. >>
Hermione avanzò per prima. Uscì dalla rimessa per le barche e si avventurò per le scale che conducevano fino alla scuola. Una volta arrivati al settimo piano si sarebbe svolto il resto.
Draco rimase lì, con le mani dentro le tasche dei pantaloni e lo sguardo perso. La Mezzosangue sarebbe stata sua anche quella volta. Sogghignò al pensiero.

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: NoeHP