Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Rainbone    10/09/2011    8 recensioni
Nel linguaggio dei fiori l'Iris è messaggero, denota l'avvicinarsi di novità ed è per questo che l' ho scelto come titolo di questa AU in cui non esistono Mello e Matt ma solo un giocattolo notturno dei viaggiatori il primo e fumatore dalle mille esperienze il secondo.
Infine vi auguro buona lettura e spero sia decente.
Genere: Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’auto procedeva nel silenzio .
Ormai già albeggiava.
Due uomini, silenti, sedevano tranquilli.
Le menti proiettate in direzioni diverse.
Come rette parallele, senza punti in comune e che non si incontrano mai.
Ma se tracci una retta perpendicolare ad una delle due parallele, questa sarà perpendicolare anche all’altra.
 
Uniti da un filo sottile.
Una successione di dettagliati e ambigui punti in comune.
Che si stagliano nel mezzo della loro distanza.
Punti immaginari.
 

All’orizzonte l’aurora invadeva i primi spicchi di atmosfera irradiando il bagliore giallino e tenue della prima alba invernale.
Fredda e ostile, distaccata e impassibile si sollevava la figlia del mattino di fronte ai curiosi occhi dei lavoratori.
-Quanti anni hai?-
La ormai calda voce di Mihael ad infrangere l’immobile.
-Ventidue … tu?-  parlò il rosso,gli occhi sulla strada ma il tono di voce interessato.
-Ventitre .-
 
E sarebbe potuto crollare il mondo perché ormai Mail stava ascoltando.
Succedeva spesso.
Quando riaccompagnava una donna,  e le chiacchiere divenivano discorsi quando i discorsi mutavano in confessioni e le confessioni , segreti.
-Perché fai questo lavoro?- chiese in tutta schiettezza il rosso.
-Troppi … motivi. –rispose telegrafico Mihael.
Eppure in quelle fredde parole Mail lo sentì.
Il desiderio di parlare. Il desiderio che qualcuno, almeno una volta gli chiedesse “Parlami di te” anziché  “Quanto vuoi”.
Alle volte aveva desiderato che qualcuno arrivasse, sostando con la propria auto e gli chiedesse di parlare.
E lo sperava spesso.
Quando un auto si fermava , ogni volta si diceva che era quello giusto .

E sbagliava.
Ma il desiderio non svaniva.
Quando Mihael metteva piede fuori dall’auto, nell’animo ancora la dolce fiamma innocente di trovare in quegli uomini una figura paterna.
Che lo ascoltasse.
 
-Non abbiamo meta, il giorno è appena sorto… credo che tu abbia abbastanza tempo. Mihael.- l’auto sostò in un parcheggio deserto di un vecchio supermercato.
Ormai non vi andava più nessuno, gli affari erano andati a rotoli e ben presto sarebbe stato abbattuto.
Mail parcheggiò l’auto sotto un albero che gocciolava di rugiada e resina .
-Parlami.- chiese, voltandosi per guardarlo negli occhi.
 



Aveva perso il papà a quindici anni.
Per Mihael l’unico punto di riferimento, l’unico uomo capace di meritare la sua stima più profonda era lui.
Ad ascoltarlo solo una cieca madre avvolta dai fumi dell’alcol.
E Mihael piangeva ma non vi era mai nessuno a scostagli i capelli dalle guance affinchè non si bagnassero.
E tornava tardi, di sera, dopo una sbornia con gli amici e non vi era nessuno a tenegli la fronte mentre riversava nel water tutto se stesso.
Ma succedeva poche volte.
Non beveva, perché papà gli aveva detto che era sbagliato.
Non fumava, perché papà gli aveva detto che faceva male.
Non si drogava, perché papà gli aveva detto che portava alla morte.
 
E un giorno lo incontrò.
Seduto al misero tavolino di un bar di paese.
Tra le labbra teneva una sigaretta e sembrava fissasse proprio lui.
L’uomo seduto gli si avvicinò e gli offrì del cioccolato.
Mihael accettò, inerme.
Parlarono a lungo.
Si chiamava Bruce Taylor e i suoi sottili occhi di nocciola lo accarezzavano e lo comprendevano.
Masticando forsennatamente gli parlò del papà che lo aveva lasciato
Mentre nello sguardo di quell’uomo vedeva la figura paterna che tanto necessitava ma che gli era venuta a mancare.
 
Divenne il suo amo, uno scoglio a cui appigliarsi.
Unica fonte di salvezza.
Era un adulto, ma il suo migliore amico.
Mihael, ormai diciassettenne trovava sfogo in un trentenne che con le sue parole lo coccolava e lo faceva sentire amato.
Ma accadde.
Una sera Bruce Taylor lo invitò a casa sua, perché aveva un film da mostrargli.
Non avrebbe immaginato.
Nessuno gli disse di  non andare.
Nessuno gli disse che sarebbe stato pericoloso.
 
E lui non vi pensò.
Perché si fidava di Bruce
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Note:
Ecco qui… dopo i primi capitoli di risate giunge il passato di Mihael.
Nel capitolo che verrà molti punti verranno chiariti e spero che la parte del racconto del nostro Keehl non sia troppo veloce… se lo notate avvisatemi.
Un bacio :^
HK 
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Rainbone