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Autore: Hidden Writer    10/09/2011    1 recensioni
"Vorrei chiedertelo, il perché, ma non ce la faccio.
Ho più o meno dieci secondi prima che tu sparisca.
Più o meno due minuti prima che pianga.
Ed un'eternità prima che mi dimentichi di te."
Un'altra storia da Hidden Writer, signore e signori!
Mi butto sul genere romantico, al pubblico piace... ;)
Spero che a voi piaccia!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Quella notte

 

Il volo è stato a dir poco stressante.

Le turbolenze sono iniziate proprio quando mi hanno servito la coca-cola e ora la mia felpa ha una bella chiazza marrone.

Ho affittato una casa nei pressi dell'aeroporto, quella sanguisuga del proprietario ha voluto ottocento dollari per una settimana in quella stamberga monolocale di venti metri quadri.

Stronzo.

Si approfitta della gente che cerca un tetto sotto cui dormire. Ma mi vendicherò.

Mi vendicherò, se ne accorgerà.

Qui dentro fa un freddo cane, non c'è neanche il riscaldamento. È vero che siamo in Giamaica, ma è in pieno inverno! Questo letto almeno è comodo. È una piazza e mezza, molto morbido, ma non ha il cuscino, così... tanto vale usare la felpa sporca di coca-cola.

Almeno le coperte ci sono, ma sono leggerissime, quel tanto che basta a farti morire assiderato. Il buio è totale. Io ti penso sempre, Gwen. Sei la stella al centro dell'universo, e il pianeta più vicino sono io, fatto apposta per starti accanto. C'è un altro pianeta, però, più grande di me. È strano, sembra che quando mi passi vicino ispiri simpatia, ma poi devia di colpo e ti si fa sempre più vicino. Ti vado incontro anch'io, ma tu fuggi dall'altra parte, vai verso di lui. Poi scorgo qualcosa su quel pianeta... non capisco cosa sia. Lui ti prende e ti porta via. Ecco cos'era quella cosa sul pianeta... una specie di... cresta verde?!

-AAAAAAHHH!!!- Mi risveglio di soprassalto.

Quando mi ero addormentato? Non ricordo nulla, solo quello stramaledettissimo sogno. Vorrei risvegliarmi da questo tipo di sogno. Vorrei poter pensare che sia tutto un sogno. E invece è del tutto vero. È tremendamente vero. Sono le due del mattino, io non riesco a dormire, così... meno tempo passo in quella catapecchia e più sono contento. Mi vesto pesante ed esco.

La cittadina dove sono capitato è del tutto anonima, esiste solo per dare servizio agli arrivati da viaggi stressanti. E a sgonfiargli il portafogli. Vedo che in un locale c'è ancora aperto, vedo le luci. Decido di andare a vedere più da vicino. Un ristorante. Lì dentro un tizio ripulisce e mette a posto dei bicchieri. È giovane, ma è massiccio, robusto e alto. Lo guardo più da vicino...

-Deejay!- Esclamo. E busso al vetro. Lui mi apre la porta del retro delle cucine e mi fa entrare.

-Trent! Che ci fai qui?-

-È una lunga storia...-

-E io ho tempo!-

-Non capiresti...-

-Non sono così scemo!-

-Ok, allora se ti dico fatti i cazzi tuoi capisci?-

-Alla perfezione.-

-Va bene. Senti, ma perché sei ancora aperto a quest'ora?-

-C'è una coppietta che è arrivata a mezzanotte e non ne vuole sapere di andarsene.-

-Senti, ma tu fai il capocuoco, qui?-

-Chef Devon Joseph al suo servizio!-

-Oh oh! Ma guarda un po'!-

-Non è stato facile arrivare fino a questo punto... ma sai, ogni mio piatto diventa irresistibile!-

Tira fuori un barattolino di spezie con un cuoricino e mi strizza l'occhio.

-Ah, certo, le spezie di tua madre... ma non ti basteranno per sempre!-

-Lo so bene!-

Apre un armadio gigantesco con dentro almeno duemila barattolini così.

-Quindi, è tutto a posto...-

-Stanne certo, amico!-

-Beh, mi ha fatto piacere incontrarti, sai, tornerò qualche volta, ma ora dovrei proprio andare.- L'occhio mi cade sulla coppietta al tavolo davanti all'entrata. Le gambe mi cedono. Cado in ginocchio e sbarro gli occhi.

-Deejay?-

-Sì?-

-Dammi il berretto.-

-Perché?-

-Dammelo!-

Lo prendo e ci rigetto dentro la colazione, il pranzo e la cena di ieri.

-Bastardo che non sei altro! Che schifo!-

-Scusa, ma dico, hai visto chi sono i due della coppietta?-

-No, non ho visto bene...-

Li guarda e per un attimo anche lui sgrana gli occhi.

Duncan fa tutto lo sdolcinato e offre il suo cucchiaio di cremé caramelle a Gwen, seduta di fronte.

-Capisco, amico, ma se sei pieno di ragazze, ricomincia una vita! Hai centinaia di fan che darebbero chissà cosa per essere al posto di Gwen!-

-Stai scherzando, spero.-

-No!- Mi guarda negli occhi e poi abbassa lo sguardo. -Ok, sì.-

-Volevo ben dire. Ah, non è possibile! Perché, perché proprio io? Perché lui mi ha rubato...-

Mi blocco, mentre un'idea si fa strada nella mia mente.

-Deejay?-

-Sì?-

-Faresti un favore al tuo amico povero e sfortunato?- E faccio gli occhioni più dolci che mi riescono.

-S...sì, se vuoi...-

-Metti questo sul cappotto di Duncan di nascosto, quando passi.-

-Stai scherzando, dico, stai scherzando? Potrebbero pensare chissà cosa!-

-E dai..?-

Lui ha lo sguardo freddo, immutabile, che infatti si ammorbidisce in fretta e alla fine cede.

-Ok.-

-Grazie, amico!-

Io esco e torno alla mia passeggiata. Vediamo come farà il romantico, Duncan, ora che è cosparso di polvere pruriginosa!

Torno a casa. Mi sento uno schifo. La mia ragione di vita se la fa con uno stronzo. Fantastico.

Ed io? Un coglione che l'ha lasciata andare.

Ma la riprenderò.

E spaccherò il culo a quel...

Come? Mi ascoltano i bambini? Cosa? Ma davvero? Ah.

Ok, non ho detto niente.

Buona notte.

  
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