ROBERT’S POV
- Rooooob! Sei pronto?- domanda Char
saltandomi addosso.
La
guardo in quei suoi bellissimi occhi azzurri e le sorrido. Certo, anche
se ho
piena fiducia in lei, non penso che riesca a trasformare un mostro in
un ragazzo
bellissimo, pronto a sfondare nel mondo del cinema americano e
mondiale.
-
In realtà non sono così pronto…-
sussurro sperando che non mi abbia sentito.
-
Rob- mi riprende lei perentoria, scuotendo il capo e facendo ondeggiare
la sua
chioma rosso fuoco.
-
Vorrei ricordarti che, sotto mia richiesta, sei stato per tre
lunghissimi mesi
senza guardarti allo specchio. Quindi… potrebbe succedere di
tutto, no?
-
Non so, Char… Sai che io non credo nei miracoli.
-
In questo caso credi nella magia. Nella mia
magia. Sono la tua fata turchina, baby- rido, di gusto e mi
porto le mani alla
pancia, piegandomi in due per via delle strane espressioni che sta
facendo la
mia amica.
-
Rob…- sussulta, con gli occhi grandi spalancati.
-
Sì?- domando preoccupato. Ho fatto qualcosa che non le
è piaciuto? Siamo seduti
sulla trapunta morbida nella “camera della
trasformazione”. La maggior parte
del tempo, negli ultimi mesi, l’ho passata qui.
-
Sei bellissimo quando sorridi- la guardo, sconcertato.
Non
parlo: non ci riesco.
I
nostri visi si avvicinano, i respiri diventano affannati. Sento il
cuore
battere a mille mentre incrocio i suoi consapevoli occhi azzurri.
Ma
so di non essere abbastanza per lei, di non meritarla. E questo mi fa
sentire
in colpa.
Char,
la bellissima Charlotte Houston, ambita da tutti i ragazzi
più fighi della
scuola, sta per baciare me, Rob il mostriciattolo?
-
No!- sbotto io allontanandomi.
-
Tu meriti di meglio- sussurro coprendomi la faccia.
-
Scusa… io non volevo…- sussurra lei chinando la
testa.
-
Lo faccio per te, Char.
-
Oh, scemo. Sei così bello che di sicuro a tutte le ragazze
verrà voglia di
baciarti!
-
Sei la migliore, Charlotte Houston- le dico cercando di consolarla sul
mio
quasi-ovvio fallimento.
-
Okay, allora incominciamo! Prendi questo bicchiere
d’acqua… e mandalo giù a
piccoli sorsi per calmarti.
-
Chi te l’ha insegnata quest’assurdità?
-
L’ho imparata da sola- sussurra offesa lei.
-
Bene, ora prendi questa foto- mi porge un pezzo di carta. E’
la foto che
avevamo scattato tre mesi fa, prima dell’inizio della
trasformazione.
Sono
io: un ragazzino esile, con un fisico così magro da sembrare
femminile. Il viso
era appuntito e i capelli con riflessi ramati sembravano opachi,
buttati
intorno alla faccia e flosci. Basso, più grande di quello
che sembro.
-
Okay, tieni a mente quest’immagine. Ora tocca al mio
discorso- mi metto un
cuscino sulla faccia e mi butto per terra.
-
Aiuto! Quanto ci vorrà?
-
So che l’attesa ti sta uccidendo, ma ti chiedo un
po’ di pazienza. Innanzi
tutto vorrei ringraziare tutti coloro che sono qui in questo momento,
felicemente riuniti per celebrare il nuovo aspetto di Robert Thomas
Pattinson,
nato a Londra il 13 maggio 1986- sospiro quando mi accorgo che la mia
amica si
sta rivolgendo ad un’interminabile fila di peluches sistemati
ad arte.
-
Ecco, devo dire che la mia riuscita in quest’impresa,
all’inizio, non era così
scontata. Ma negli ultimi mesi prima dell’inizio della
trasformazione, ho
notato che il nostro Rob stava iniziando a guadagnare qualche
centimetro d’altezza
e questa sua minima crescita corrispondeva con l’inizio
dell’estate: quale
momento migliore per poter iniziare un extreme makeover?
-
Oh, certo. Adesso sono un ragazzino magro e
allampanato… Una specie di palo della luce.
-
Rob, Rob, Rob… dovresti sapere tu stesso che lo sviluppo, se
aiutato da una
dieta equilibrata e il giusto esercizio fisico, può giovare
davvero ad un
ragazzo.
-
Oh, certo… E io ci credo.
-
Ora, senza ulteriori indugi, invito il mio assistente Fluffy il
Coniglio a
scoprire lo specchio una volta che Rob ci si sarà
posizionato davanti- mi metto
in corrispondenza della superficie riflettente e aspetto che Char
prenda il suo
pupazzo preferito e lo porti verso di me. Il mio cuore inizia a battere
come un
forsennato.
Fermo!
dico
mentalmente.
Non
mostrarti deluso quando scoprirai
che è stato un fiasco… continuo auto-lesionandomi.
Char
fa scorrere le sue dita sul drappo di velluto rosso dello specchio e
poi, con
un gesto secco, lo fa cadere per terra, rivelandomi
un’immagine estranea.
Il
giovane riflesso nello specchio, ha un viso marcato ed evidenziato
ancor di più
da vivaci occhi azzurri che mi guardano spaventati e da capelli biondo
rame
scompigliati ad arte.
E’
alto, molto più alto di Char, ma la cosa che mi colpisce di
più è il suo fisico
ben temprato, con muscoli appena evidenti ma di grande effetto.
-
Hai messo una foto di un modello al posto dello specchio?- domando
sbalordito.
Tastandomi
il viso e osservando l’ombra di barba.
Possibile
che io sia cresciuto così tanto in così poco
tempo?
-
No. Sei tu- mi sorride, soddisfatta.
-
Ecco perché volevi… cioè mi
stavi… baciando-
mi tiro le guance e alzo la maglietta per darmi un pugno sui muscoli
scolpiti.
-
Scemo!- mi dà un colpo sulla spalla e sorride.
-
Mi piace sia questa versione…- comincia indicandomi.
-…
che questa- conclude mostrandomi la foto del
“prima”.