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Autore: Anna_Asia    10/09/2011    2 recensioni
Prima storia della serie " It seems it was detiny!"
Prima parte:
Una bellissima storia d’amore in una terra di grandi tradizioni dove due strade s‘incontrano. Sono divisi da tutto: dalla cultura, dalle leggi, dalle tradizioni eppure qualcosa di molto più importante li lega, qualcosa che porta una donna a cambiare il cuore di un principe e segnare per sempre il destino non soltanto suo ma di un’intera nazione.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'It Seeems It Was Destiny'
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La Perla Dell'Oriente


 

 

Capitolo 3:

Era una settimana che Tam viveva da me e da allora strane cose erano successe. Inizialmente pensavo fosse la mia immaginazione, ma ora ne ero sicura: qualcuno mi stava inseguendo da 7 giorni. Una berlina nera mi stava alle calcagna persino ora. Non so se erano furbi o meno, ma questa storia doveva finire, e per essere sicuri dovevo accertarmi che inseguissero proprio me. Mi fermai due spiazzi più giù da dove ero solita andare a parcheggiare, di fronte a un negozio che confinava con la casa della Frau Krüger. Se veramente stavano cercando me, mi avrebbero seguita persino la dentro. Scesi dalla macchina e entrai nel negozio, fingendo un interesse per la merce esposta. Tre omoni vestiti di nero con scuri occhiali da sole entrarono poco dopo. Non fu difficile individuarmi e li vidi avvicinarsi piano. Adesso avevo la certezza: cercavano me. Ma perché? Entrai nel bagno per signore, sapendo che là dentro non avrebbero osato. La finestra era aperta sul retro e cosi la scavalcai infilandomi subito nel cortile della signora Krüger. Da lì uscì piano senza essere vista dagli altri due che stavano di fronte al negozio e entrai subito nel mio condominio. Con foga entrai nel mio piccolo appartamento chiudendo il portone con tutte le sue serrature.
“ Tam, non puoi sapere quello che…” ma non finì la frase che vidi lui nella mia cucina in compagnia di un tizio abbastanza alto vestito di nero che tendeva una pistola verso il mio coinquilino. I due mi fissarono per alcuni secondi mentre io prendevo coscienza di quello che stava accadendo.
“ Sei un criminale?” mi uscì dalla bocca spontaneamente. Lui iniziò a ridere mentre l’altro lo guardava in cerca di traduzione.
“ Non lo sono.” Disse semplicemente.
“ Allora cosa sei, o meglio chi sei? E che ci fai con un uomo in casa mia? Sei stato tu a farmi spiare fino adesso? Scommetto che i tizi della berlina nera sono tutti amici tuoi” l’altro continuava a guardarmi senza dire niente. Invece Tam aggrottò un sopracciglio.
“ Come hai detto scusa? Chi ti stava inseguendo?”
“ Quelli come lui.” Dissi indicando lui.
“ Non ne ero sicura ma oggi sono entrata in un negozio e ho visto che mi stavano alle calcagne.” Lui prese la pistola e iniziò a ispezionare fuori dalla finestra.
“ Ti hanno seguita anche qui?”
“ No, li ho seminati, ma ora non cambiare argomento, voglio delle spiegazione, ne ho il diritto, dopotutto questa è casa mia.” Finì mettendo le mani sui fianchi e prendendo un’aria da chi non molla la presa.
“ Hai ragione.” Aggiunse prima di lasciare la finestra e mettersi seduto al tavolo.
“ Siediti, e ti spiegherò tutto.”
“ Sto bene in piedi, ora parla.” Lo incitai.
“ Allora, non sono cinese e non mi chiamo Tam.” Lo guardai scettica a questa sua affermazione, lo sapevo, l’avevo intuito dall’inizio.
“ E allora come ti chiami? E stavolta voglio il vero nome.”
“ Thai, mi chiamo Thai, e sono thailandese.”
“ E lui?” dissi indicando l’amico ancora in piedi dietro di lui.
“ Si chiama Fai ed è un mio stretto collaboratore e amico. Non parla tedesco, solo thailandese e inglese.”
“ Bene.” E iniziai a girare per la cucina.
“ E perché mi stavi spiando? Mi vedi qui tutti giorni che bisogno avevi?”
“ Non sono io. Si vede che i miei nemici mi hanno trovato, il che significa che sei in pericolo anche te.”
“ Nemici? Pistole? Dio mio chi sei??? Se non sei un criminale cosa sei? Un mafioso? Fai parte della mafia thailandese?”
“ Perla santo cielo, perché pensi solo questo?” si alzò poggiando i pugni sul tavolo.
“ Dimmelo tu! Vengo seguita da una berlina nera per tutta la settimana, arrivo a casa mia e vedo lui che ti dà una pistola. Secondo te che dovrei pensare?” lo guardai dritto negli occhi.
“ Oh my god, they're here!” ci interruppe Fai. Poi strillando sempre in inglese aggiunse.
“ LAY DOWN, NOW!” non ho avuto nemmeno il tempo di capire qualcosa che mi son vista trascinare giù da Tam o Thai o come diavolo si chiamasse, prima di ricevere una scarica di proiettili dalla finestra che mandarono in frantumi il mio vetro.
“ We have to run!” disse il mio ormai ex coinquilino in inglese, così che potesse capire anche l’amico.
“ Io non vado da nessuna parte! Voglio prima sapere cosa succede, e perché hanno preso di mira casa mia.”
“ Senti Perla, non ho tempo per litigare con te ora. Se vuoi salvarti il culo vieni con me, altrimenti è la fine per te!” volevo replicare, ma i colpi da arma non cessarono e, accucciata, camminai dietro di lui.
“ C’è la scala antincendio nel balcone.” Dissi.
Ci dirigemmo verso la camera da letto. Prima di uscire sul balcone controllarono. Forse non sapevano ancora niente di questa uscita. Scendemmo cauti e salimmo nella mia toyota fortunatamente parcheggiata ancora vicino al negozio.
“ Ora che siamo salvi voglio delle spiegazioni.” Gli dissi mentre lui metteva in moto.
“ Non cantar vittoria troppo presto. Finché rimaniamo qui siamo in pericolo.” Abbassai il finestrino nella mia parte e poggiai il gomito, mentre la fronte l’appoggiai sul pugno. Che cosa era stato tutto questo? Va bene, un po’ di adrenalina non può che far bene, ma per quello vai in palestra non ti prendi a spari con i criminali. Ci fermammo in piccolo motel appena fuori Berlino. La camera era piccola e aveva un solo minuscolo bagno.
“ Voglio delle spiegazioni, Thai. Non so se ti rendi conto ma quella è casa mia, cazzo!”
“ Quando sono finito all’ospedale presentavo ferite da arma da fuoco. Mi volevano morto. Invece sono sopravvissuto e loro lo hanno scoperto.”
“ Loro chi? Chi ti volevano morto?” Dio, non ci capivo più niente.
“ Il primo ministro.” Disse semplicemente.
“ Devi sapere che sono un principe Perla, sono il principe ereditario del Ko Samui. Il mio regno è costituito da alcune piccole isole che facevano parte della Thailandia fino all’ottocento. Da quando la mia famiglia ha preso il possesso di queste isole a seguito di una guerra civile, la Thailandia non fa altro che rivendicarci come sue, e vogliono far abdicare mio padre. Ci sono troppi interessi politici in gioco, e anche finanziari. Il primo ministro ci era amico e ci fidavamo di lui, invece poco tempo fa ho scoperto che faceva affari con il governo della Thailandia. Vuole incitare il popolo a fare una rivoluzione per far togliere la famiglia reale dal potere, cosicché le isole ritornino nelle mani del regno della Thailandia. Il fatto è che ci sono alcune leggi molto vecchie che ormai non vanno più bene ad un popolo, che per quanto semplice e comunque in fase di modernizzazione.” Finì il racconto Thai.
“ Quindi coloro che m’inseguivano erano scagnozzi del primo ministro?”
“ Esatto. Ormai ci hanno scoperto e dobbiamo andare via da qui.”
“ Possiamo andare a casa mia, nella Renania-Palatinato. La mia famiglia abita là.”
 “ Perfetto, prendiamo le cose e andiamo, non abbiamo un minuto da perdere.” E così partimmo, tutti e tre. Non conoscevo molto bene il thailandese, ma riuscì comunque a comunicare con Fai.
“ Come conosci il thailandese?”
“ Sono per metà thailandese, mamma lo è e mi ha insegnato qualcosa da piccola.”
“ Pensavo fossi cinese, per via del tuo aspetto orientale.”
“ Beh sorpresa?? Non lo sono nemmeno io. Se non fosse successo tutto questo, mi avresti mai detto la verità?”
“ No, non ti volevo coinvolgere, Fai si presentò più di una volta all’ospedale e mi disse di cercare un rifugio per poco tempo. Ma le cose sono sfuggite di mano.”
“ Ho visto fin troppo bene. E adesso io che dovrei fare? Chiamarti Vostra Altezza?”
“ Per te rimarrò sempre Thai, mi dispiace averti messo in questo casino.”
“ Ormai è fatta!” conclusi il discorso io mentre il sole tramontava. Fra meno di due ore saremmo arrivati a casa mia. Dopo sarei dovuta ritornare per finire quello che avevo lasciato in sospeso a Berlino. Parcheggiammo davanti la casa grande ed entrammo.
“ Signore santo, Perla?!”
“ Mamma. Ciao, quanto mi sei mancata.”
“ Che ci fai qua, ora?”
“ Preparaci qualcosa da mangiare e ti spieghiamo tutto.” Ed entrammo in sala da pranzo. Salutai anche mio padre e chiamai i miei fratelli. Durante la cena spiegammo le cose e a momenti i miei fratelli vollero prendere a sberle Thai per avermi messa in pericolo.
Mamma lo guardò per bene durante tutta la cena, finché disse
“ Sei il figlio di Claire. Non è così?”
“ Come fa…” poi ci penso su.
“ Soraya? O mio dio!”
“ Aspettate, fermi tutti. Che succede?” chiesi io.
“ Tesoro, lui è il figlio di Claire, doveva venire qui, ricordi? Il destino vi ha fatto incontrare prima invece.” Ora che lo guardavo meglio, senza la barba e tutto era lui, come avevo fatto a non riconoscerlo, avevo persino una foto sua sul pc. Il destino si voleva veramente prendere gioco di me.
“ E adesso che intendi fare, ragazzo?” chiese mio padre. Aaron Meyer era un uomo affascinate per i suoi 50 anni, e lo era sempre stato, non per niente aveva avuto 4 figli da 4 donne diverse.
“ Devo tornare a casa e sistemare questa faccenda. Parlando con Fai abbiamo capito che tornare come principe è troppo rischioso. Mi servono dei documenti falsi e una moglie per passare inosservato. Fai si occuperà di tutto, ma avrei bisogno di ospitalità per qualche giorno, se non disturbiamo.”
“ Non disturbi affatto. Potete stare quanto volete.” Aggiunse mia madre.
“ Io devo tornare a Berlino, ho lasciato tutto troppo in fretta, e poi ho la laurea a luglio.”
“ E’ troppo pericoloso. Non puoi tornare!” disse in tono autoritario Thai.
“ Hei, chi ti credi di essere per dar ordini?” lo aggredì Alex.
“ Se volete rimanere senza sorella, fatela pure ritornare, ma se ci tenete a lei almeno per un mese non può ritornare là.”
“ Alex calmati, Thai ha ragione. Perla rimarrai a casa, finché si calmeranno le acque.” Ragionò mio padre. Mostrata la camera degli ospiti mi diressi verso la mia. Mentre mi mettevo a letto pensai a tutto quello che avevo vissuto. Un inseguimento, una sparatoria, una fuga come ladri. La vita non poteva essere più eccitante. Però lui era così forte e virile. Essere protetta da lui era stupendo. Ma a cosa diavolo stavo pensando? Per colpa sua ho quasi rischiato di essere ammazzata. Pochi giorni e tornerà a casa, con una moglie finta. Una moglie, potevo essere io quella. Ma cosa pensavo. L’adrenalina mi aveva dato alla testa, ma mi elettrizzava l’idea di vivere questa avventura con lui. Mi addormentai pensando a questa eventuale possibilità.

continua...


--- Angolo Chiacchere---

Scusate questo mio ritardo ma mi sono presa anch’io un mese di ferie.  Spero di poter riprendere a pubblicare regolarmente. Innanzitutto  voglio dire alcune cose sulla storia. Dal 3 cap. la storia prenderà una leggera piega avventurosa e in certi momenti comica.  Per alcune scene che saranno presenti nel prossimo cap.  ho preso spunto da un film uscito nel 2010 che si chiama “Kites” e lo consiglio a tutti.  Userò anche una parola che non è thailandese, o almeno non credo,  il thailandese non lo parlo XD cioè Nahlla. Questa parola è usata nella saga della Confraternita del pugnale nero di J.R. Ward e significa mia diletta, amore.
Un‘altra cosa che voglio precisare è che le isole che cito nella mi storia appartengo veramente alla Thailandia e non sono un regno a sé stante come nel mio racconto. Ora passiamo ai ringraziamenti:

1.
AngelOfLove hai ragione qualcosa finalmente è successo e ne vedremo delle belle! Continua a leggere mi raccomando.
2.
Space Pirate Ryoko anche tu hai giustamente osservato che qualcosa è successo, ora dobbiamo solo aspettare. Spero che la piega avventurosa che prenderà la storia non ti deluda.
Ringrazio anche tutti coloro che soltanto leggono questa ff.

Continuo col dir che questa è solo la prima parte della serie e che sarebbe consigliabile leggere prima l’introduzione di
It Seeems It Was Destiny.
 E per finire non può mancare la pubblicità della fanfiction
I Limiti dell'Amore scritta da AngelOfLove
Detto questo, vi auguro un bellissimo weekend.
Un bacio, Anna
 

  
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