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Autore: strongfordrew    10/09/2011    1 recensioni
Allora, come vedete sono tornata con un'altra fanfiction dopo aver risolto parecchi problemi nella mia vita personale. Comunque in questa fanfic Peter ha 19 anni, Susan 18, Edmund 17 e Lucy 16 e ci sarà inoltre la presenza di un incesto. Quindi se vi da fastidio, io vi ho avvertiti.
Comunque la storia sarà narrata dal punto di vista di Susan e non tiene conto dei fatti dei successivi libri.
Spero che, come l'altra mia precedente fanfiction, sarà di vostro gradimento.
Recensite, se vi va, anche se sono critiche. Mi serviranno per migliorarmi.
{Susan/Peter}
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2.
E ora non piangere perché 
presto la notte se ne andrà 
con le sue perle stelle e strisce 
in fondo al cielo 
e ora sorridimi perché 
presto la notte finirà 
con le sue stelle arrugginite 
in fondo al mare. 
_____________________________________________________________

Sono distrutta. Tutto questo camminare ha consumato tutte le mie forze. Abbiamo raggiunto la riva di un fiume in cui ci sono delle pietre abbastanza grandi su cui potersi sedere.Sembra il genere di posto che puoi trovare solo nelle favole; forse Narnia è proprio una favola e noi i protagonisti che la vivono....
Tutto a partire dai ruscelli dall'acqua cristallina fino ai boschi mi ricorda le storie che mi raccontava Peter prima di andare a letto. Allora sembrava tutto così impossibile, irreale e invece...

"Tu che dici, qui va bene?" La voce di due uomini mi riporta bruscamente alla realtà. Mi guardo intorno in cerca dei due. Eccoli, sono su una barca.Non sembra che ci abbiano notato.
"Che staranno facendo?" Chiede Peter.
Stanno sollevando qualcosa di piccolo, imbavagliato e legati alle mani e ai piedi e cerca di liberarsi, invano. Credo che lo vogliano buttare in acqua. 
Nell'istante in cui mi rendo conto che è un abitante di Narnia mi preparo a scoccare la freccia e grido:
"Mollatelo!" Mi guardano sorpresi, non se lo aspettavano. Così lasciano andare il nano, che cade nel fiume. Peter si tuffa per salvarlo. Io faccio scoccare la freccia nella direzione dei due uomini, per farli tuffare e lasciare la barca. Ci potrebbe servire, così Ed va a recuperarla e la porta a riva.
Lucy libera il nano dalle corde con il suo pugnale, poi torna al mio fianco. L'abitante di Narnia sputacchia un po' d'acqua e  si gira verso di me.
"Mollatelo? Non ti è venuto niente di meglio da dire?" Mi accusa piuttosto sgarbatamente. 
"Stai attento a come le parli..."Ringhia Peter in mia difesa. Gli sorrido riconoscente.
"Perchè volevano ucciderti?" Chiede Lucy.
"Gli abitanti di Telmar, quello fanno."
Edmund:"Abitanti di Telmar, qui a Narnia?" Sono stupita anche io quanto lui. 
Nano:"Ma dove siete stati negli ultimi secoli?"
Lucy:" È una lunga storia" 
Il nano ci guarda per un attimo confuso, poi spalanca gli occhi e mormora:"Volete prendermi in giro...voi siete i Re e le Regine di un tempo?" 
Noi annuiamo.
"Perbacco, quel corno ha funzionato..."
"Il corno....vuoi dire il mio?" Chiedo.
"Certo Sua Maestà. Il principe Caspian ha radunato tutti gli abitanti e le truppe di Narnia!"
"Il principe Caspian?"
" È il principe di Telmar, ma non è come i seguaci di suo zio. Se n'è andato perchè volevano ucciderlo, cosicchè lo zio potesse prendere il trono al posto suo. Stiamo reclutando più alleati possibili."
"Portaci da lui." Ordina Peter.

**

Trumpkin, il nano, ci ha indicato la zona in cui in teoria dovrebbero essersi rifugiati gli altri abitanti di Narnia. Peter si ricorda la strada , quindi ci guida lui. A parer suo questa che stiamo percorrendo è la via più breve per arrivarci, ma il nano e Lucy non sono d'accordo.Lei si è ormai alleata al suo C.P.A ("Caro Piccolo Amico"), così adesso ogni cosa che dice lui è sacra.

Diamine, ha sedici anni!Non può ancora farsi condizionare così, manco fosse una poppante!

Insomma, sono contenta che si sia affezionata a lui, ma mettere in dubbio la parola di suo fratello solo perchè non la pensa come il nano è esagerazione. Io mi fido di più di Peter che di uno sconosciuto, se permette!

Non ho un buon senso dell'orientamente, lo ammetto. Quindi mi limito a camminare al fianco di mio fratello.Nel frattempo grazie alla mia passione per lo studio cerco di classificare le piante. Non riesco molto bene, evidentemente anche la vegetazione è diversa da quella del mondo normale anche se non consideriamo gli alberi magici. In compenso ogni tanto incontro qualche cespuglio di rose, le mie preferite.
Trumpkin sta continuando a borbottare che stiamo sbagliando strada. Peter si gira e lo fulmina con lo sguardo. Ho capito perchè è infastidito: davanti a noi c'è uno strapiombo e sotto un torrente. Credo proprio che la nostra camminata sia arrivata ad un vicolo cieco....
"Aslan! guardate, c'è Aslan lì" Grida poi Lucy.
Ci voltiamo tutti di scatto nella direzione indicata da lei, ma niente. Neanche l'ombra del maestoso leone.  Guardiamo Lucy scettici.
"Io non sono pazza..."Mormora. "Era lì. Voleva che lo seguissimo."
Scuoto la testa. Non possiamo buttarci dallo strapiombo, rischiando di morire, a causa di un leone di cui, ora come ora, non si sa l'esistenza certa. 
"Ci saranno sicuramente molti leoni, nelle vicinanze. Magari ti sei confusa."Le dice Peter.
"Penso di saper riconoscere Aslan quando lo vedo."Risponde lei stizzita. 
"Mi dispiace Lucy, ma non possiamo..." Intervengo in aiuto di Peter. "Possiamo attraversare il fiume con la barca. Che ne dite?" Continuo rivolta agli altri.
"Per me va bene. Mi dispiace Sua Maestà, ma in questi tempi non ci possiamo permettere alcun passo falso."
Lucy annuisce un po' titubante alle parole del nano. 

Raggiungiamo il fiume e saliamo sulla barca dei soldati di Telmar. I miei fratelli remano, Trumpkin è di vedetta in caso di attacco e Lucy lo aiuta. Io,beh...me ne sto appoggiata alla schiena di Peter con gli occhi chiusi, cercando di rilassarmi. Per tutto il tragitto non ho fatto altro che tirarmi dietro Lucy, che diceva di essere troppo stanca.Quindi adesso mi merito un po' di riposo.
La mia mente, poi, va alla stanza delle statue e alla frase di Peter. Il buio mi aiuta a pensare e a rilassarmi più facilmente, così mi sforzo di ricordare.

FLASHBACK.
"Emh...ragazzi noi dovremmo cambiarci." Avevo detto. Ed si era avviato annuendo verso le scale. Peter no, aveva detto:
"E allora? Io rimango volentieri qui a fare compagnia a Susan, tanto Lucy è già pronta."
Io sono arrossita tanto da sembrare un peperone ambulante. Lui, dopo avermi fatto l'occhiolino sorridendo, era stato trascinato fuori da Ed.
FINE FLASHBACK.

OH DIO! Che cosa voleva dire con quella frase, e perchè io sono arrossita? E perchè continuo a maledirmi mentalmente ogni volta che arrossisco? Ma sopratutto, perchè lo faccio ogni volta che mi guarda?!?
Comincio a sproloquiare senza senso adesso. Benissimo...Insomma non c'è niente di cui preoccuparsi, siamo fratelli, abbiamo sempre fatto così! Beh, non proprio ma....NO! ADESSO BASTA, SUSAN RIPRENDITI! 
I miei rimproveri verso me stessa si affievoliscono pian piano, proprio come le mie forze. Mi sento improvvisamente più debole di prima, stanca e intontita. Percepisco che mi abbandono contro la schiena di Peter, poi più niente.

**
Qualcuno mi sta scuotendo. Lo sento che mi chiama ma non riesco a identificarne la voce e la provenienza. Sembra talmente distante....e più cerco di capire a chi appartenga più mi sugge, quasi come una stazione radio sintonizzata male.

Apro gli occhi lentamente ma vedo tutto sfocato e buio.Cerco di adattarmi all'oscurità, e riesco a riconoscere i volti dei miei fratelli che mi fissano preoccupati. Sbatto le palpebre un po' confusa.Ma cosa mi è successo?
"Susan, ti prego rispondimi. Ti senti bene?" Mi chiede Peter spaventato.
"Ma cosa mi è successo? Non ricordo niente..." Mi abbraccia, sollevato che gli abbia risposto.Poi mi spiega.
"Beh, eri appoggiata alla mia schiena e sembravi pensierosa. Poi, quando abbiamo raggiunto questa sponda del fiume sei svenuta. Non riuscivamo a farti riprendere, sembravi quasi morta tanto eri pallida..."
"Credo che sia la stanchezza e il fatto che stamattina non ho fatto colazione. Per favore possiamo fermarci qui a dormire? Non credo di sentirmi tanto bene..."Sussurro.
"Certo. Ed accendi il fuoco tu? Io e Lucy restiamo con Susan."Mio fratello annuisce e, insieme a Trumpkin, s'incammina in cerca di legna per il fuoco.
Peter mi posa sulla fronte il fazzoletto bagnato di Lucy. Anche quando ho la febbre il panno bagnato mi aiuta a restare lucida e mi rinfresca le idee. L'ho sempre trovato un buonissimo rimedio contro il mal di testa.
Dopo aver acceso il fuoco Ed, Lucy e Trumpkin si addormentano, esausti dal viaggio.

Gli unici svegli siamo io e Peter a questo punto. Mi sento stremata, così appoggio la testa sul suo petto e mi lascio accarezzare dolcemente i capelli. È sempre stato così tra di noi: ci consolavamo e ci consigliavamo a vicenda. Non abbiamo mai avuto bisogno di parole, bastavano e bastano tutt'ora piccoli gesti per capirci. Ora sta diventando qualcosa di molto più profondo, ma non riesco a dargli un nome.
 
Poi mi sorge una domanda che mi distrae da questi pensieri.
 
"Secondo te, perchè non abbiamo visto Aslan?"
 
"Non lo so Susie, non lo so...Vorrei averlo visto, credimi. Avrei avuto un briciolo di motivo in più per andare avanti. Non ci capisco più niente, cosa vuole da noi questo Principe Caspian?" Risponde Peter.
 
"Sono d'accordo con te. Perchè per riprendersi il suo trono ha radunato tutti gli abitanti di Narnia? E cosa c'entrano quelli di Telmar?"
 
"Chissà...però ti giuro che lo scopriremo, costi quel che costi."
 
Ci addormentammo così, abbracciati e pieni di dubbi. Dimenticai anche che i nostri corpi erano talmente vicini da poter combaciare.
 
-La mattina dopo.
 
Sento un po' di freddo. Strano, ricordo di essermi addormentata tra le braccia di Peter: mi sentivo così al cado, così al sicuro. Perchè adesso ho freddo e una brutta sensazione? Apro gli occhi spaventata e mi guardo intorno. Peter e Lucy non ci sono. Guardo dietro i cespugli, ma niente. Mi spingo un po' più in là, ma di loro nessuna traccia.  Sveglio Ed e Trumpkin preoccupata e subito ci mettiamo a cercarli.
 
Imbocchiamo un sentiero stretto, in mezzo alla boscaglia, non molto lontanto dalla riva del fiume. Per sicurezza porto con me l'arco e le frecce.C'è un silenzio tremendo, quasi la foresta si fosse ammutolita. 
Poi, d'un tratto, sento delle voci e dei suoni metallicci. Come se qualcuno stesse combattendo.
Corro in quella direzione a tutta velocità, scavalcando arbusti, rocce e tronchi d'albero.
   
 
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