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Autore: LaPanti    10/09/2011    5 recensioni
Dolores Jane Umbridge è cattiva.
Ma perchè è così cattiva? Perchè ha accettato di andare ad Hogwarts come Inquisitore Supremo?
Provo a rispondere a questa domanda, sulle note di "Un Giudice" di Fabrizio de Andrè.
Perchè i mostri sono creati da altri mostri.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dolores Umbridge
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Un Metro e Mezzo di Rancore

 

 

"Papà, mi prenderanno in giro perchè sono bassa ad Hogwarts ?"

"Non preoccuparti Dolores, non succederà!"

 

Cosa vuol dire avere
un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi
e le battute della gente,
o la curiosità
di una ragazza irriverente
che si avvicina solo
per un suo dubbio impertinente


Cosa vuol dire per un'undicenne che non supera il metro e mezzo, essere gettata in pasto a mille adolescenti, crudeli come solo i ragazzi sanno essere?

L'inferno, ecco cosa vuol dire.

Battute prese in giro, anni di "Arriva la nanerottola! Attenzione a non schiacciarla!"

Non importa quanto il tuo sangue possa essere puro, arriveranno tutti a insinuare che tu abbia "sangue di gnomo".

Una volta si avvicinò a me un ragazzo più giovane di me, un certo James Potter: era carino, era intelligente, l'asso del Quidditch scolastico.

Dio, quanto sperai che venisse a chiedermi di uscire con lui!


Vuole scoprir se è vero
quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti
della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù
la più indecente

"Scusami ... vorrei che mi togliessi un dubbio ..."

Ci siamo, non arrossire ... pensai.

Che stupida.

"Lo conosci quel detto ... Donna Nana Tutta Tana?"

....

Rimasi ferma mentre sotto gli occhi di tutti, scoppiava a ridere.
 

Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti

Passavano gli anni, sette per la precisione, e la stessa verità me la rimandavano sempre lo specchio, la bilancia e il metro.

Brutta, 70 Kg e 1 metro e 52.


La maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore toppo,
troppo vicino al buco del culo.

Ultimo anno ad Hogwarts, pochi amici e zero corteggiatori.

Tutti sembravano avere gli occhi puntati su di me.

Tutti gli altri ormai adulti, come me.

Ma perchè allora venivo sempre squadrata dall'alto in basso?

Tutti a insistere che se ero cattiva, e dovevo essere cattiva, non era per colpa loro, ma perchè ... avevo il cuore troppo vicino al buco del culo*!


Fu nelle notti insonni
vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami.
diventai procuratore
per imboccar la strada
che dalle panche d’una cattedrale
porta alla sacrestia
quindi alla cattedra d’un tribunale

Studiavo, studiavo per la mia vendetta, fomenatata e incoraggiata dal rancore.

Studiai fino a ottenere il prestigioso titolo di "Sottosegretario anziano del Ministro".

Ma io volevo d più.

Volevo vendetta.

Volevo vendicarmi del luogo che mi aveva reso lo zimbello di tutti e dei suoi abitanti.

Non mi importava granchè che fossero cambiati, gli adolescenti sono tutti crudeli, di questa o di quella generazione.

Così fui io a suggerire a Cornelius che doveva controllare Hogwarts, che doveva avere qualcuno di cui si fidasse a tnere sott'occhio Silente e gli studenti.

E quel qualcuno ero io.

 

Giudice finalmente,
arbitro in terra del bene e del male.

Finalmente tornai ad Hogwarts, e stavolta dall'altra parte della cattedra.

Professoressa, per punire quei piccoli bastardi che mi avevano umiliata.

Inquisitore Supremo, per avere più potere sugli insegnanti che non mi avevano difeso.


E allora la mia statura
non dispensò più buonumore
a chi alla sbarra in piedi
mi diceva Vostro Onore,
e di affidarli al boia
fu un piacere del tutto mio


Mai più risate mentre passavo.

I ragazzi mi chiamavano "Professoressa" e obbedivano alle mie regole e sottostavano alle mie punizioni.

Finalmente!


Prima di genuflettermi
nell’ora dell’addio

Fu però il figlio dell'uomo che più mi aveva umiliata e che più avevo di rimando punito, a non obbedirmi nonostante tutto, e a farmi cadere dal mio ruolo di potere troppo presto.

Chissà, forse pensava che non fossi all'altezza.


Non conoscendo affatto
la statura di Dio.

Ma ora vedremo Potter.

Quando io ti trovero e ti punirò, Indesiderabile Numero Uno, ti dimostrerò che sono all'altezza .

Non mi interessa quello che sostieni, come a nessuno interassava quello che dicevo io.

Voi non conoscete affatto la statura di Merlino: potrebbe essere la mia.

 

 

 


*Non me la sentivo di cambiare le parole del grande Faber!

   
 
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