Una risata risuonò divertita nella stanza. «Credi di potermi uccidere? Eh? Beh... Non puoi!» mi ringhiò Ginevra.
«Non posso? Non devo. So che non hai paura di me, penso tu conosca le mie abilità, quindi ascoltami: c'è una persona di cui dovresti avere paura qui ed è vero, non sono io anche se mi dispiace non potert...» la frase mi si bloccò nella gola frenetica d'uscire ma impotente. Un dolore assurdo si scaraventò contro di me come piccoli aghi di legno che mi si contorcevano nel cuore. Crollai a terra sbattendo la testa contro il muro e, contorcendomi dal dolore, iniziai ad urlare con tutto il fiato che avevo in corpo. Urlavo ma nessun rumore usciva dalle mie labbra. Sentivo le corde vocali vibrare al massimo ma nessun grido di dolore affondava nelle pareti della stanza.
«Lasciala stare, strega!» ordinò con disprezzo Stefan ancora tra le braccia fameliche di Ginevra.
«Altrimenti cosa fai? Mi uccidi?» chiese Kiela continuando a mantenere il contatto visivo col mio corpo disteso a terra che si dimenava disumanamente.
«Vorrei farlo ma...» rispose Stefan sospendendo la frase per lasciar spazio all'urlo, anch'esso soffocato, della strega che Damon aveva appena accoltellato. Kiela cadde a terra, priva di vita, Damon lasciò cadere a terra il coltello pieno di sangue che teneva fra le mani che sfiorò maledetto il braccio del cadavere che giaceva a terra ed io, finalmente ripresi il controllo delle mie azioni riuscendo a rialzarmi grazie all'aiuto di una vecchia sedia. Le facce sconvolte di Ginevra e Klaus suonavano nel cuore di tutti come una condanna a morte.
«Me la pagherete!» urlò Ginevra scaraventando un paletto verso Stefan. Il pezzo di legno attraversò deciso la pelle marmorea del vampiro suscitando lacrime, urla e stupore. Gli occhi di Elena diventarono rossi, lucidi e disorientati come se in quel momento la nebbia l'avesse avvolta, privata di ogni senso logico, riempito di suo cuore di spade affilate e bloccato la gola con un masso. Katherine si pietrificò, incredibilmente sconvolta dalla scene alla quale aveva appena assistito. Mentre Damon si aizzò verso la vampira che aveva appena colpito il fratello che era crollato a terra subito dopo facendola cadere a terra. Klaus si lanciò contro il vampiro dai capelli corvini un secondo dopo e io non mi immischiai. Ora non sapevo che fare, sconvolta come mai mi ero vista, fissando un vampiro con un paletto dentro di se. Uno scatto involontario mi portò da Stefan e li vidi che c'era ancora speranza.