Il Neville Paciock di 7 anni prima era un bambino paffutello, un po’ imbranato e non tanto sveglio, mentre il ragazzo che aveva appena fatto saltare in aria il ponte di legno di Hogwarts era da considerarsi un vero e proprio uomo.

La battaglia era ufficialmente iniziata. I mangiamorte e tutti gli altri seguaci di Voldemort stavano cercando di penetrare la barriera di incantesimi di protezione lanciati dalla signora Weasley e da tutti i professori che erano all’interno del castello.
All’interno della scuola c’erano studenti spaventati che correvano da tutte le parti, Neville per primo. Stava cercando Luna, ma per prima cosa incontrò Harry, che gli chiese:

- Neville tutto bene? Dove stai andando?
- Tutto bene? Mi sento che potrei sputare fuoco. Sto cercando Luna… l’avete vista?
- No, perché?
- Devo dirle che sono pazzo di lei. È meglio dirglielo visto che forse moriremo tutti entro l’alba!

Così dicendo Neville si allontanò correndo verso le scale. Harry rimase colpito dal comportamento dell’amico e gli venne da ridere al solo pensiero di Neville, il ragazzo più impacciato che conoscesse, che diceva a Luna che era pazzo di lei. Ma gli venne ancora più da ridere pensando alla risposta di Luna: avrebbe sorriso e avrebbe detto un’altra delle sue solite frasi strane. Ma chissà!
Tornando a Paciock, stava correndo su per le scale, quando gli venne in mente che probabilmente Luna era tornata nella Stanza delle Necessità. Così Neville corse ancora più velocemente verso il settimo piano. Arrivato davanti all’alto muro bianco pensò intensamente a Luna e davanti a lui si mostrò un grande portone nero. Neville entrò, ma non vi trovò dentro nessuno. Allora decise di tornare giù al primo piano, ma poi gli tornò in mente che Luna era molto amica del fantasma di Corvonero, la dama Grigia, ovvero Helena Corvonero. Si diresse verso il corridoio infestato dal fantasma in questione, ma prima di arrivarci si scontrò con Luna, che aveva appena lasciato Harry in compagnia di Helena:

- Ehi Neville! Dove vai così di corsa?
- Ti stavo cercando. Luna…
- Sì? Dimmi pure… mi fa sempre piacere parlare con un amico. Sai ti considero proprio un grande amico. Ci sei sempre per me: quando ho bisogno di un aiuto tu ci sei, quando ho bisogno di parlare con qualcuno, tu ci sei e mi ascolti sempre. Comunque dimmi pure.

Neville si scoraggiò molto. Ma subito dopo pensò che doveva dirglielo comunque, così disse:

- Senti Luna… dato che non so come andrà a finire stanotte, volevo dirti che…
- Sì, Neville?
- Volevo dirti che…
- Sì?
- Senti smettila, fammi finire di parlar…

Neville non fece in tempo di finire di parlare, che Luna gli si avvicinò e lo baciò. Per Neville lei era il primo amore, e sarebbe stato anche l’ultimo amore.
Luna si staccò da lui e gli si avvicinò all’orecchio per dirgli:

- Ci vediamo dopo Neville!

Neville la vide correre via, senza poterle dirle niente. Ora però sapeva di piacerle e quindi era felice, era felice di averla baciata e pensò che se fosse morto quella notte, almeno sarebbe morto felice.
Bè tutti noi sappiamo come andarono avanti le cose: Neville uccise Nagini, Harry sconfisse Voldemort e dopo la grande battaglia tutti i combattenti sopravvissuti si ritrovarono seduti nella Sala Grande.

Neville era seduto per terra con in mano la spada di Godrig Grifondoro, pensando a quello che era successo quella notte, mentre Luna arrivò e si sedette accanto a lui. I due si guardarono e si sorrisero.