Nick autore: _madduz_ sul forum, Erisedesire su efp
Titolo: Tu hai gli occhi di oceano e di cielo
La prima cosa scelta: è
proprio il titolo. Occhi come il cielo e come l’oceano, saranno presenti,
infatti, in gran parte della storia
Genere: Fluff, Romantico
Rating: Verde
Personaggi: Neville Paciock, Luna Lovegood
NdA: Questa frase mi è balenata per la mente all’improvviso, e
l’ho subito associata agli occhi di Luna. La storia è ambientata in un momento
imprecisato, probabilmente nel periodo di pace, subito dopo Hogwarts.
Buona lettura
Tu
hai gli occhi di oceano e di cielo
Era sdraiata sotto ad un ciliegio in fiore, le
braccia allargate con i palmi all’insù, gli occhi chiusi e un’espressione di
tenera serenità a colorarle le labbra.
Lui si avvicinò piano, senza far rumore. Non
voleva distrarla da quello che, ne era sicuro, doveva essere il sogno più
felice della terra.
Ma forse aveva fatto troppo rumore, il cuore
aveva palpitato troppo forte.
In un secondo si ritrovò naufrago nell’oceano
dei suoi occhi, acqua limpida e cielo azzurro tendente al blu. Il suo sorriso
illuminava come il sole di mezzogiorno e sembrava dire: staccati dalla riva e fatti portare via dal vento.
Era al largo, fra le onde sempre più alte che
rischiavano di affogarlo, invece si calmavano all’improvviso, proprio sul più
bello.
La sua risata era una melodia dolce amara.
Sapeva di miele e caffè caldo.
«A volte mi
chiedo se esista qualcosa al di là delle montagne, delle nuvole e del cielo.
Oltre le stelle e lo spazio. Mi sembra quasi di vederlo, sai. Tutte le volte
che chiudo gli occhi e penso a … a lei. Era come me, così dice papà. Anche a
lei piacevano tanto le coccinelle e i fiori di campo. Come a me.»
Teneva sempre gli occhi rivolti verso l’alto,
e Neville vide chiaramente un paio di grosse nuvole bianche passarci in mezzo.
«Le nuvole
sono come spugne, Neville. Raccolgono tutto quello che il mondo butta via. Da
bambina mia madre mi diceva sempre che quando perdevo qualcosa dovevo solo
aspettare che piovesse, e poi, da qualche parte, l’avrei ritrovata.»
Il ragazzo sorrise, gli venne voglia di
abbracciarla forte, e non lasciarla andare più.
«Lo sai,
credo che sia vero. La faccenda delle nuvole, intendo.»
Ripensò al giorno in cui, da bambino, aveva
lasciato andare il suo palloncino giallo e lo aveva visto sparire fra le nuvole
di panna montata.
Luna gli sfiorò una mano con dolcezza, e lui
la strinse insieme ai ciuffi d’erba.
Avrebbe voluto dirle che desiderava stare con
lei sempre, passare tutti i giorni della sua vita fra il cielo e il mare. Ma
non ce n’era bisogno.
«Sono felice
che tu sia qui con me adesso.»
Sentì le guance andare a fuoco mentre lei gli
scoccava un sonoro bacio sulla fronte.
«Ehi, guarda!»
Una piccola coccinella rossa a pallini neri
camminava a piccoli passi fra i capelli biondo cenere di Luna, attorcigliandosi
fra le ciocche.
Neville la prese sull’indice, mostrandola alla
ragazza. Non credeva possibile un sorriso bello come il suo in quel momento.
Partiva dal cuore e sfociava negli occhi.
Ma Luna era così, tutta sguardi e risate.
«Tu mi
riempi il cuore» le disse,
osservando due fossette farsi largo agli angoli della bocca di Luna.
E poi non ci fu nemmeno bisogno di pensare, le
sue labbra avevano già sfiorato quelle di lei e ora tremavano di felicità.
La ragazza si abbandonò contro il suo petto, e
lui si perse ancora fra i suoi due grandi squarci di cielo.
“Devi
tenertela stretta Neville” pensò,
mentre lei gli annodava un bracciale di tappi di Burrobirra attorno al polso.