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Autore: Sacu    11/09/2011    2 recensioni
"Si tratta di una chiave per aprire un Portale per il luogo da cui vengo."
"Se i Drow avessero la chiave non esisterebbero un attimo ad inviare il loro esercito per tentare di conquistarlo."
“Se la tua amica dovesse fallire, presto il nord entrerebbe in guerra."
Ispirato a D&D.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aleslosh era uscito dalla cabina dicendo che mancava poco al primo porto e doveva salire sul ponte a controllare che tutto procedesse per il verso giusto, lasciando così Brendon da solo. Dopo pochi minuti, senza neanche bussare, Keid spalancò la porta e richiudendosela alle spalle sbattendola.
Dobbiamo parlare.” Disse all'incantatore.
Brendon, che si era appena seduto sul letto a leggere un libro, lo richiuse con un tonfo e lo appoggiò accanto a sé.
Di cosa?” Domandò il ragazzo.
Del tuo comportamento.”
Vi ho già detto che farvi lavorare come marinai era l'unico modo che avessi per farci salire a bordo e vi ho anche già chiesto scusa, più volte.” Disse esasperato il ragazzo. Sapeva che i suoi amici si sarebbero arrabbiati, ma questo era troppo! Possibile che non riuscissero a passarci sopra? Insomma, avevano passato cose ben peggiori insieme.
Parlo del tuo comportamento con Isilrill.” Continuò secco il barbaro, sedendosi per terra davanti al mago che a quella frase sbiancò.
...Non capisco di cosa parli...”
Non provare a ingannarmi, siamo amici da molto tempo. Tu sei attratto da lei.”
Il ragazzo scattò in piedi senza rendersene conto e prese a camminare per la minuscola stanza. Sapeva di non poter mentire all'amico, era un ottimo osservatore e si conoscevano da molto.
Tu... non capisci... Lei mi ha stregato!” si difese Brendon gesticolando con le mani come se questo potesse chiarire la cosa.
Ammetto che è una bella donna.”
No, lei... Ricordi quando l'abbiamo conosciuta, alla locanda, quando aveva usato il trucchetto per incantare Danarr? Ecco, mi sa che anche io ne ho subito l'effetto.” Disse risedendosi sul letto di fronte al barbaro e guardandolo negli occhi mettendo nel suo sguardo tutto quello che non riusciva ad esprimere a parole.
Era difficile parlare di ciò che gli stava accadendo, perché neppure lui se ne rendeva conto. Ma Keid era la persona giusta: a lui non piacevano le parole troppo spesso piene di menzogne, lui si fidava del suo istinto e preferiva osservare e capire la gente da come si muoveva e dai loro occhi. E com'era vero che non si riuscivi a nascondergli niente era anche vero che poteva capirti meglio di chiunque altro.
Penso dovresti dirglielo.”
Ecco le parole che tanto temeva. Le uniche parole adatte ad una simile situazione, le uniche parole perfette a risolvere tutto, le uniche parole che portavano ad un'azione che lui non si sentiva di affrontare. Non ancora.
Hai ragione.” Rispose chinando la testa, prendendola tra le mani e appoggiandosi sui gomiti. “E' la cosa più giusta da fare.”
Vai allora.”
Brendon lo guardò con sguardo vacuo in attesa di delucidazioni fin quando Keid parlò.
E' fuori sul ponte. Vai a chiarire, magari può annullare l'effetto.”
Una frase che lo sconvolse. Non aveva realizzato che lei potesse davvero eliminare il sentimento che gli stava nascendo dentro. Certo, parlandole almeno avrebbe avuto una risposta... ma se invece avesse scoperto che non c'era rimedio? O se addirittura avesse scoperto che era un sentimento autentico e non indotto da un incantesimo? Era lui in grado di affrontare quella realtà? No, non ancora, aveva bisogno di tempo per capire, inoltre ancora non provava niente di così forte, solo un po' di attrazione fisica. E gelosia. No, solo attrazione e nient'altro.
Sì, lo farò, ma non adesso, non voglio complicare le cose.”
Keid lo guardò facendogli capire esattamente come la pensava, poi senza dire altro se ne andò.

Non sapevano che la conversazione era stata ascoltata da un marinaio.

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Rigel si era andato a riposare e Isilrill stava uscendo dalla cucina, quando un muscoloso marinaio sulla quarantina e dai capelli brizzolati le cadde addosso facendola andare a terra.
Scusami tanto, sono inciampato.” Disse quello rialzandosi sorridendole “E' colpa di questi calzoni, sono troppo larghi.” Ed indicò i suoi pantaloni scuri veramente troppo larghi che gli arrivavano fino al ginocchio.
Non fa niente, piuttosto ti sei fatto male?”
Come, io ti cado addosso e tu ti preoccupi per me!? Che buffa!” Poi affrettandosi a parlare per non dare il tempo all'Elfa di arrabbiarsi si presentò. “Piacere, il mio nome è Richand. Tu sei Isilrill, vero?”
Vedo che sono piuttosto famosa su questa nave, ma immagino sia normale.”
Già, se anche possiamo scordarci i nomi dei nostri compagni di certo non possiamo dimenticare quello dell'unica femmina presente a bordo!”
Scommetto che con un bel bicchiere di liquore di malto scorderesti persino il tuo!”
Richand rise. “Chi lo sa! Ti va di provare?”
Isilrill sgranò gli occhi per la felicità. “Come, hai davvero del liquore di malto?”
Certo! Aspettami sul ponte, io torno subito.”


Finalmente qualcosa di buono in quella traversata! Era da quando aveva lasciato il Campo dei Druidi che non ne beveva! Quello di Richand poi era così buono e la gradazione così perfetta da farle scordare il motivo per cui era arrabbiata con Brendon.
Sembra quello che beve il Capo Druido! E te lo dico come complimento!” Disse lei svuotando un piccolo bicchiere di legno.
Oh, lo conosci di persona? Non sapevo che i druidi incontrassero il loro Capo, se non in occasioni particolari s'intende.” Domandò l'Uomo bevendo a sua volta un po' di liquore.
Io ho vissuto al Campo, per questo lo conosco. Inoltre...” Isilrill fece una pausa soppesando le parole prima di rispondere. Non sapeva perché, forse per il liquore di malto, ma sentiva di fidarsi di quel marinaio.
Inoltre mi ha trovato quando ero poco più che una ragazzina, avevo appena quarant'anni e mi ha cresciuto come se fossi sua figlia. E' la persona più importante per me.”
Quindi è tutta la tua famiglia?” Domandò con delicatezza per non rompere quella complicità che si era creata.
Ecco... non proprio. Io ce l'ho una madre, è lontana, ma ce l'ho.”
E perché non sei con lei?”
Semplice e spietata domanda.
...perché... lei non mi vuole. Mi ha abbandonata quando sono nata.” Disse spostando lo sguardo verso il mare, dove la nebbia cominciava a scemare.
Cosa? Questo non lo sapevo!”
Isilrill lo guardò spaesata. “Be', ovvio che non lo sapevi, solitamente non vado a sbandierare la mia vita privata ai quattro venti...”
Certo certo” cercò di recuperare l'Uomo, “intendevo che non me l'aspettavo. Ma perché ti ha abbandonata? Forse voleva proteggerti?”
Proteggermi? Figuriamoci! No, sperava che morissi affamata, fortuna che mi ha trovata mia zia e mi ha cresciuto al villaggio; fortuna o sfortuna non saprei, ma almeno sono viva.” Disse bevendo un altro bicchierino alla goccia.
Non ti seguo.”
Lei rimase a fissare il bicchiere come se fosse in trance qualche istante.
Non aveva mai raccontato niente a nessuno, solo al Capo Druido e gli aveva fatto giurare di non farne parola ad anima viva. Allora non era pronta ad affrontare questa cosa, ma adesso... Le cose erano cambiate e lei non era più una mocciosa. Decise che parlarne le avrebbe fatto bene.
L'unione fra mio padre e mia madre non era ben vista dalle rispettive famiglie, a maggior ragione quando nacqui io. Le sorelle di mia madre sfruttarono un'assenza di mio padre per convincerla a tornare a casa con loro e ad abbandonarci. Lei che voleva loro molto bene cedette e mio padre quando lo scoprì perse la ragione; morì annegato.
Quel giorno per fortuna venne a farci visita mia zia, la sorella di mio padre, e prese la decisione di portarmi al villaggio. Dato che nessuno mi voleva lì vivevo segregata in casa, come in gabbia, e ogni atteggiamento di umiliazione nei miei confronti non solo non veniva punito, ma era incoraggiato!
Questo fino a dieci anni, dove una persona mi portò via da lì dandomi una casa in un posto sicuro. Quando fui abbastanza forte da potermela cavare da sola, decisi di viaggiare. Per venti anni ho vagato in lungo e in largo per dimostrare a tutti quanto valessi e quanto meritassi di... be', semplicemente esistere! Ma niente, per mia madre era come se non fossi mai nata e ha rifiutato qualsiasi contatto con me.”
Ma tu hai provato ad andare da lei? Scommetto che se ti avesse vista si sarebbe addolcita e ti avrebbe riconosciuta come sua figlia...”
No, non con le sue sorelle tra i piedi. Mia madre è la migliore guaritrice tra loro e non possono rinunciare a lei. Spacciano il bisogno per amore fraterno... Vogliono lei, ma non me. E non cambieranno mai idea.
Comunque sì, avevo deciso di andare da lei. Ma poi le cose andarono diversamente e mi trovai nella Foresta Alta, troppo lontano da dove abitava. Quando successivamente ho incontrato il Capo Druido lui si è preso cura di me dicendomi di scordarmene.”
Ti ha proibito di cercarla?”
L'ha fatto solo per il mio bene!” Disse con tono duro. Nessuno poteva mettere in discussione quello che diceva Ketojan. Sì, lei lo faceva sempre, ma era sua figlia, era suo dovere contestarlo! Nessun altro però era giustificato.
L'ha fatto solo per proteggermi da una ferita che altrimenti non si sarebbe mai rimarginata.”
Come farebbe un padre.”
Esatto!” Esclamò convinta Isilrill.
Ma se ti ha fatto da padre, perché non lo consideri la tua famiglia?”
L'Elfa aprì la bocca per parlare, ma non uscì nessun suono dalle sue labbra. Chinò semplicemente il capo e chiese un altro bicchiere.


Chiacchierarono un po', fin quando il marinaio si addentrò in un altro terreno spinoso.
Simpatico quel Brendon. E' il tuo uomo, vero?”
...sì...”
Perché quel tono seccato?”
Perché certi atteggiamenti in pubblico mi infastidiscono.”
Oh, quanto sei intransigente, ti ha appena sfiorata, che vuoi che sia!”
Che vuoi che sia? Richand, secondo te è normale andare in giro a toccare la gente?”
La gente no, ma tu sei la sua donna.”
...già... comunque preferisco tenere certi atteggiamenti dietro una porta chiusa che in pubblico.”
Suvvia, è solo un uomo, non riesce a trattenere certi slanci! Non vedi come ti guarda?”
Isilrill avrebbe ribattuto alla prima frase se la seconda non avesse catturato la sua attenzione.
In che senso?”
Non ci sono molti sensi. E' evidentemente attratto da te.”
L'Elfa ci pensò su. Non si era mai accorta della cosa, ma non sembrava turbata.
Può succedere.”
...in che senso?”
Nel senso che io sono molto bella e mi capita spesso di attirare le attenzioni maschili. E' possibilissimo che Brendon sia attratto da me e se fosse vero non me ne stupirei.”
Evviva la modestia! Ma non pensi di dover fare qualcosa?”
E perché? E' vero che è un ragazzo con dei desideri, ma è anche un incantatore molto intelligente e sa frenarsi quando deve. Non corro alcun rischio.”
Sei sicura?”
Anche troppo! Inoltre se facesse qualcosa di sconveniente morirebbe.”
Speri che tuo padre vendichi il tuo onore?”
Chi, quel Satiro spelacchiato? Figuriamoci se uno come lui reputa un'offesa certe cose! No, lo ucciderei io.”
Semplice, diretta, consapevole, seria. Come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Uccideresti un tuo compagno senza neanche pensarci?”
Io ne farei a meno, ma la cosa è inevitabile.”
Il tono triste non era sfuggito a Richand, ma Isilrill interruppe i suoi pensieri.
Comunque finché non fa niente contro il mio volere va tutto bene.”
Ma sbaglio o avete litigato? Sicura che ti conviene rimanere arrabbiata con lui? In una squadra bisogna andare d'accordo e aiutarsi a vicenda per superare gli ostacoli.”
La fiducia dell'Elfa stava scemando lasciando intravedere i primi sospetti: quel marinaio sembrava sapere molte cose, forse anche più di quanto mostrasse; decise così di abbreviare la conversazione e lo salutò.
Prima di andare promettimi che gli parlerai per chiarire, penso vi farà bene.”
D'accordo, lo farò!”

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Isilrill rifletteva sulle parole di quel Richand. Tipo strano, nonostante tutto la portasse a diffidare sentiva che quell'Uomo non era nocivo. Ma indipendentemente da questo non poteva evitare di dargli ragione su una cosa: doveva parlare con Brendon e chiarire la situazione anche con Rigel e Keid.
Fu così che li andò a recuperare in coperta e li condusse (o meglio condusse Keid e trascinò Rigel) dentro la cabina. Spalancò la porta facendo sobbalzare il mago e gettò Deneb per terra, sedendosi poi accanto a lui.
Ehi, potevi farmi male!”
Sai che peccato!”
Ma dobbiamo proprio?” chiese sbuffando.
Rassegnati Rigel, è inevitabile!”
Keid decise di rimanere in piedi appoggiato alla porta mentre Brendon rimase fermo sul letto.
Allora mago, è giunto il momento di parlare.”
Il ragazzo in questione alzò il sopracciglio con fare interrogativo e lasciò che l'Elfa continuasse.
Dobbiamo chiarire: ti ci devi delle scuse e noi dobbiamo accettarle. Sentito Rigel? Ho detto dobbiamo!”
Cosa ti ha indotto a pensare che sia sordo?”
Non so, forse il fatto che quando sono venuta a svegliarti mi hai ignorato e ti ho dovuto portare qui di peso?”
Forse perché per colpa di questo Traditore sono stato costretto a ramazzare il ponte tutta la notte e adesso sono stanco?”
Vedendo che la situazione precipitava Keid venne in aiuto.
Basta Rigel. Il tempo per essere arrabbiati è finito, adesso dobbiamo unirci per raggiungere Salpir.”
Il ragazzo alzò lo sguardo verso il barbaro e per un momento si parlarono silenziosamente tramite un vecchio feeling nato dopo molti scontri affrontati insieme.
D'accordo” si arrese infine “va bene. Parliamo.”


Brendon spiegò loro come quello stratagemma fosse l'unica cosa sensata da mettere in atto, si scusò per la miliardesima volta e i ragazzi lo perdonarono. Poi domandò scusa anche ad Isilrill per il suo comportamento ammettendo che era stata un'idea stupida e non necessaria. In fondo errare è umano. La ragazza accettò le sue scuse ma si sentì in dovere di metterlo in guardia; non per mancanza di fiducia, solo per sicurezza.
Accetto le tue scuse, ma ti avverto. Fai qualsiasi cosa contro la mia volontà e non vivrai abbastanza da raccontarlo.”
Esattamente con lo stesso tono che aveva usato con Richand: una frase semplice e diretta, detta con tono serio ma non minaccioso; come fosse una raccomandazione che una madre fa al figlio dicendogli di non farsi male mentre gioca al posto di una promessa di morte; come se la conseguenza nefasta fosse una cosa certa e scontata.
Un tono così calmo che inquietò tutti i presenti, tanto che Brendon ebbe un brivido di paura e Rigel cercò di difenderlo.
Non credi di esagerare? Capisco che subire certe cose non sia piacevole, ma parlare di morte, con un tuo compagno poi...”
Oh, non dipende da me, non sono io che decido. E già che ci siamo non vale solo per lui ma anche per voi quindi fate attenzione; ogni azione ne porta ad un altra e l'abusare di me porta alla morte.
Ma adesso parliamo di cose importanti! Brendon, visto che tu ci hai cacciato su questa nave, come facciamo a scenderne?”

   
 
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