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Autore: roxy_xyz    12/09/2011    7 recensioni
[Questa oneshot ha partecipato al “Ron e Hermione” Contest indetto da Sara_Marauders, classificandosi ottava e vincendo, inoltre, il “Premio Miglior Finale” e “Premio IC”]
Ron ha un disperato bisogno di Harry e dei suoi consigli. Oneshot che gioca tanto sui difetti di Ron (difetti che tutti quanti noi amiamo). Toccherà al suo migliore amico spiegargli come si può essere romantici con la donna che si ama.
“Mi raccomando, Ron, oggi devi essere dolce e romantico a un livello tale da far venire il diabete a una persona sana di mente! Quando Hermione tornerà da lavoro, tu la stupirai con un gesto carino. Per esempio, potresti cucinare qualcosa per lei…”
“Ma io non so cucinare nulla, Harry!” aveva protestato vivacemente.
“Vorrà dire che ti preparerò qualcosa io e poi lo riscalderai poco prima del suo ritorno. Certo, non sarà il massimo, ma meglio che farla morire per mano tua,” aveva detto con un mezzo sorrisino.
“E poi cosa dovrò fare?”
“Te l’ho già detto, Ron.”
“Miseriaccia, Harry. Magari per te è facile, ma io non so nemmeno dove sta di casa il romanticismo.”
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Questa oneshot ha partecipato al “Ron e Hermione” Contest, classificandosi ottava e vincendo, inoltre, il “Premio Miglior Finale” e “Premio IC”. In fondo, il giudizio della giudiciA Sara_Marauders! Buona lettura…

Titolo: Lezioni di romanticismo
Autore: roxy_xyz
Genere: Oneshot
Rating: Verde
Avvertimenti: Nessuno
Eventuali Note: Questa è la prima volta che scrivo una storia con questo pairing e per me è una sfida vera e propria. Questa oneshot è molto semplice e gioca sull’idea che Harry, agli occhi di Ron, sia l’ideale di fidanzato e quindi, spinto dal bisogno, decide di chiedere il suo aiuto. Spero che come primo esperimento non sia andato male! Buona lettura.




Lezioni di romanticismo



“Sei il mio migliore amico, vero?”
Una frase innocua, ma che alle orecchie di Harry Potter sembrò terribilmente pericolosa.
Conosceva Ronald Bilius Weasley da tanti anni. Era stato il primo mago a stringergli la mano, ma soprattutto il primo amico con cui aveva condiviso tante avventure.
Ricordava il giorno in cui si erano incontrati sull’Hogwarts Express con il sorriso sulle labbra, perché aveva segnato l’inizio della loro amicizia.
Harry, Hermione e Ron: un legame unico che non si era spezzato mai, neanche il potere di Lord Voldemort era riuscito a separarli.
In quel momento Harry si trovava in camera di Ron, alla Tana, e fissava l'amico in modo strano. Non gli era ancora chiaro il motivo dell'urgenza con il quale l'aveva chiamato. Si trovava a Grimmauld Place quando un gufo gli aveva recapitato il seguente messaggio: “Ho bisogno di te. Vieni subito alla Tana”. Non aveva esitato un attimo a smaterializzarsi.
Era passata una manciata di minuti, ma Ron non aveva ancora spiegato nulla, anzi si era limitato a torturarsi le mani e ogni volta che apriva la bocca per cercare di spiegare, la richiudeva subito.
Il viso era della stessa tonalità dei suoi capelli e Harry ipotizzò che si trattasse di qualche problema d’amore.
Eh sì, perché Hermione Jean Granger non era solo la strega più brillante di Hogwarts, ma anche la Fidanzata più Esigente della Storia.
Solo con lei Ron perdeva la sua naturale loquacità per diventare un giovane innamorato e tormentato.
Dopotutto, erano riusciti a dichiararsi dopo ben sette anni e, conoscendo i due, era impossibile che avessero messo da parte i loro battibecchi per trasformarsi in una dolce coppietta.
Se da una parte Harry e Ginny erano tutti moine e baci scambiati durante romantiche passeggiate, Hermione e Ron erano urla di rimprovero e lanci di piatti.
Perché Hermione era fatta così: voleva che ogni cosa fosse perfetta e in molte occasioni cercava di spronare il suo fidanzato, conoscendo il suo carattere pigro.
Ai tempi della scuola, Ron si sentiva inferiore a Harry, e ora che si trovava sotto gli ordini di Auror molto più preparati di lui, non riusciva a non sentirsi un inetto.
E Hermione urlava, fino a ridursi stremata e senza voce, perché Ron doveva capire che anche lui era speciale. Dopotutto non avevano sconfitto Lord Voldemort quando erano appena diciassettenni?
“Ron, parla o ti schianto all’istante,” aveva esclamato Harry, ormai al limite della sopportazione.
Lentamente Ron aveva alzato gli occhi. “Ho preso una decisione, però non so come fare… ho paura di Hermione.”
“Paura? Non credi di star esagerando?” Harry conosceva il caratterino della sua migliore amica, ma nei suoi confronti era sempre stata molto gentile e disponibile. La soluzione era saper porsi in modo tale da non farla innervosire ed era una cosa che valeva per tutte le donne.
“Per questo ho bisogno di te. Con te è sempre gentile e non fa altro che parlare della tua perfezione come fidanzato. Una cosa terribilmente irritante, credimi! Soprattutto quando c’è anche mia sorella e allora sono in due a parlare di te… devi spiegarmi come si fa, Harry!”
Harry aveva sgranato gli occhi per la sorpresa. Perfetto, lui?
“Ron, senza offesa, ma tutti siamo perfetti rispetto a te.”
“Perché?”
Come dirgli che non ricordarsi l’anniversario e il compleanno e non regalare nulla alla propria donna poteva essere irritante, alla fine? Se dimentichi un anniversario, la tua fidanzata può anche non fartelo pesare e attribuire la dimenticanza al troppo lavoro o stress, ma quando non lo ricordi neanche dopo sette anni… beh, deve esserci qualcosa di sbagliato in te. Servirebbe impostare qualcosa nel tuo organismo che ti ricordi questo genere di avvenimento, perché anche se possono sembrare banali, per lei sono più importanti dell’inizio di una nuova Guerra Magica.
“Dove l’hai portata per il suo compleanno?” Indagò Harry con circospezione.
“Mia madre ci aveva invitato a casa sua e la sera ci siamo visti un film. È stata una bella serata per rilassarci.”
Possibile che non capisse che forse Hermione desiderasse passare una serata diversa?
“Sai dove ho portato Ginny per il suo compleanno?”
Il rosso fece una faccia disgustata. Si ricordava perfettamente l’episodio, anche perché le ragazze l’avevano annoiato fino alla sfinimento con i dettagli. “L’hai portata a Parigi in un famoso ristorante, di cui le parlava sempre.” Il tono era stanco e un po’ afflitto.
“Esattamente! Quindi, amico mio, hai capito dove voglio arrivare?”
“Miseriaccia, Harry, sappi che è solo colpa tua! Devo riuscire a essere dannatamente romantico e non so come fare.”
Con un sorriso a trentadue denti, Harry gli batté una pacca sulla spalla fin troppo euforico.



Hermione era entrata in casa, facendo cadere la borsa a terra, perché non aveva la forza di appenderla, mentre si era liberata delle scarpe con un sospiro di sollievo.
Le aveva comprate da poco e i suoi piedi le avevano ricordato tutto il giorno quanto la sua decisione fosse stata avventata. Le vesciche le avrebbero ricordato a vita la sua stupidità.
Era ancora con la giacca in mano quando fu distratta da un odore proveniente dalla cucina, più precisamente un buon odore; era un fatto insolito, se si pensava che ai fornelli c’era Ron.
Lo trovò lì a mescolare qualcosa in una pentola con indosso il grembiule. “Ron?” Aveva chiamato un po’ stupita.
“Tesoro, sei arrivata finalmente.” Le andò incontro e le regalò un meraviglioso bacio, accarezzandole il capo con affetto.
Hermione rimase interdetta per alcuni secondi prima di assecondarlo. “Non ti aspettavo a casa così presto. Non dovevi lavorare con Winchester su quel caso?”
“Ho chiesto a Harry di sostituirmi, avevo voglia di stare con te.”
L’aveva guardata intensamente, proprio come gli aveva suggerito il suo migliore amico quel pomeriggio.


“Mi raccomando, Ron, oggi devi essere dolce e romantico a un livello tale da far venire il diabete a una persona sana di mente! Quando Hermione tornerà da lavoro, tu la stupirai con un gesto carino. Per esempio, potresti cucinare qualcosa per lei…”
“Ma io non so cucinare nulla, Harry!” aveva protestato vivacemente.
“Vorrà dire che ti preparerò qualcosa io e poi lo riscalderai poco prima del suo ritorno. Certo, non sarà il massimo, ma meglio che farla morire per mano tua,” aveva detto con un mezzo sorrisino.
“E poi cosa dovrò fare?”
“Te l’ho già detto, Ron.”
“Miseriaccia, Harry. Magari per te è facile, ma io non so nemmeno dove sta di casa il romanticismo.”



“Hermione, perché non ti stendi o ti fai una doccia mentre io finisco di preparare la cena?”
Completamente stupita, si era diretta verso la camera da letto e aveva seguito il consiglio di Ron.
Dopo un po’ era tornata in cucina e aveva trovato la tavola apparecchiata in modo impeccabile. Era abituata a un altro Ron e un pensiero cominciò a turbarla.
“Cosa devi farti perdonare… mi hai tradito, per caso?” Aveva parlato velocemente, troppo vergognosa del suo stesso dubbio.
Ron l’aveva guardata spiazzato, con la bottiglia di vino che stava versando nei bicchieri a mezz’aria. “Cosa? Ma che vai a pensare?”
Aveva posato il vino e lentamente si era avvicinato per abbracciarla, in modo da rassicurarla. “Sin dal nostro primo incontro, sono stato innamorato perso di una sola donna. Ti amo, Hermione, e non potrei mai tradirti. Mai. Semmai, ci sono mille uomini migliori di me, che si ricordano gli anniversari e ti porterebbero a Parigi per il tuo compleanno.”
Non capiva che lui non avrebbe mai potuto tradirla, dopo che finalmente si era trovati come uomo e donna? Esisteva solo lei per lui.
“Devo ricordarti Lavanda Brown?” chiese Hermione.
Con un lungo sospiro, Ron aggiunse, “Quelli erano ormoni e in quel periodo ero un’idiota. Ci sei sempre stata solo tu.”
Hermione si era allungata sulle punte dei piedi e aveva incontrato le labbra di Ron ancora una volta, regalandogli un bacio più passionale.
“E se non mangiassimo?” propose con malizia.
“Ogni tuo desiderio è un ordine. Oggi accontenterò qualsiasi tuo capriccio.”
“Se non mi hai tradito, perché sembri così diverso? Sei posseduto?” Indagò la strega.
“Non capisco cosa tu intenda.” Doveva resistere almeno un paio di ore prima di confessare, poteva farcela!
“Parla, Ron, prima che io usi i miei metodi e non vorrei farti del male.”
Una minaccia che poteva sembrare innocua, peccato che con Hermione Granger non si poteva mai essere sicuri.
Con uno sbuffo si decise a dirle la verità. “Ho chiesto a Harry di aiutarmi. Volevo essere più romantico, dato che non fate altro che parlare di lui, così mi ha aiutato con la cena… anzi, ha cucinato lui per me. Volevo solo stupirti.”
“Oh, ha cucinato Harry! Possiamo cenare senza paura di una qualche indigestione,” aveva esclamato la ragazza con un filo di sarcasmo. Non amava essere presa in giro e avrebbe detto due paroline anche al suo migliore amico.
“Vedi? Harry di qua, Harry di là! Poi, da quando ha chiesto la mano di mia sorella, l’avete messo su un piedistallo e la cosa mi irrita. Non sarò come lui, ma anche io ti amo da impazzire e scusami tanto se non ho bisogno di dimostrartelo in modo teatrale. Però, se vuoi questo, mi comporterò come lui, anche se vuol dire perdere la mia dignità.”
Hermione era scoppiata a ridere, non riuscendo a stare seria un minuto di più. La situazione era troppo divertente e dopo una lunga giornata di lavoro, era bello parlare con Ron e scherzare con lui.
“Addirittura la dignità, Ron?” chiese con un mezzo sorrisino. “Certo! Noi Weasley siamo stati educati come veri uomini, non l’hai notato?”
Era talmente serio mentre parlava che lei non riuscì a trattenere una fragorosa risata.
Spinta da un bisogno quasi impossibile da frenare, lo abbracciò. “Oggi, è stata una brutta giornata… grazie per avermi fatto ridere un po’.”
“Quindi, ti posso chiedere di andare a prendere lezioni di cucina da mia madre?” disse Ron tutto d’un fiato.


“Mi raccomando, solo dopo tante coccole e baci puoi andare dritto al punto. Non bruciare le tappe e goditi la serata con lei,” gli aveva ricordato Harry.


La schiena della ragazza si era irrigidita di scatto dopo la richiesta di Ron. “Che cosa hai detto?”



Ottava classificata:
“Lezioni di romanticismo” di roxy_xyz
Grammatica e punteggiatura: 8.60/10

“…lui non avrebbe mai potuta tradirla dopo…” la frase non suona bene con -potuta- (femminile). Sarebbe stata più adeguata la coniugazione al maschile (-.50).
In questa frase “…anche perché le ragazze l’avevano annoiato fino alla sfinimento per parlare…” hai messo -alla- (femminile) riferendoti a -sfinimento- (maschile) (-.20).
Dopo la punteggiatura va sempre uno spazio! In questa frase, dopo la virgola, tu non lo hai messo: “Ai tempi della scuola,il giovane si sentiva…”(-.40). Poi. In questa frase “Con uno sbuffo si decise dirle la verità.” hai dimenticato -a-. O, meglio ancora, avresti potuto costruire la frase in modo migliore: “Con uno sbuffo decise di dirle la verità.” (-.30).

Stile: 4.50/5

In questa frase “Si era allungata sulle punte dei piedi e aveva incontrato le labbra di Ron ancora una volta, regalandogli questa volta un bacio più passionale.” la parola -volta- rallenta la lettura. Sarebbe stato più adeguato toglierla nella prima frase.(-.50). Per il resto il testo è fluido, piacevole e leggero.

Originalità della storia: 5/5

Già solo per il finale la storia si può definire più che originale. Nell’insieme ho trovato originale questa “lezione di romanticismo”. Molto simpatica. Una cosa che succede fra amici, e che poi appena Ron l’applica la rende unica. Complimenti.

IC del personaggio: 10/10

Il tuo Ron è maledettamente IC. Lo capisco dai commenti che fa il mio cervello (si siamo due cose a parte): quando leggo di Ron nei libri faccio sempre dei commenti su quanto sia idiota, stessa cosa ho fatto nella tua storia. Ho proprio apprezzato la caratterizzazione del tuo Ron. Ottima anche quella di Harry e Hermione (in misura minore essendo presente nella storia per poco, ma si notano molti risvolti del suo carattere).

Gradimento personale: 5/5

O.O I miei occhi erano così. Ma che domanda è? Io mi immaginavo che stesse per chiederle di sposarsi e non… Cioè ci sono rimasta. Hanno parlato anche del fatto che Harry lo avesse chiesto a Ginny! Io, per una domanda del genere, lo avrei ucciso all’istante! Fa tutta la cenetta, e si fa aiutare per questo, e le domanda una cosa del genere? Secondo me non lo ha detto nemmeno a Harry se non quello non l’avrebbe aiutato. Comunque, la storia mi è proprio piaciuta: i personaggi caratterizzati in modo ottimo, il bellissimo finale a sorpresa (mi domando se lo avevo pensato solo io a questo punto). Davvero, complimenti!

Totale:33.10/35

La storia ha subito qualche miglioria grazie ai consigli di Kukiness che ringrazio!
   
 
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