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Autore: strongfordrew    12/09/2011    1 recensioni
Allora, come vedete sono tornata con un'altra fanfiction dopo aver risolto parecchi problemi nella mia vita personale. Comunque in questa fanfic Peter ha 19 anni, Susan 18, Edmund 17 e Lucy 16 e ci sarà inoltre la presenza di un incesto. Quindi se vi da fastidio, io vi ho avvertiti.
Comunque la storia sarà narrata dal punto di vista di Susan e non tiene conto dei fatti dei successivi libri.
Spero che, come l'altra mia precedente fanfiction, sarà di vostro gradimento.
Recensite, se vi va, anche se sono critiche. Mi serviranno per migliorarmi.
{Susan/Peter}
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4.
 
When you're gone,
the pieces of my heart are missing you...
When you're gone,
the face I came to know is missing too 
When you're gone 
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok 
I miss you.
_________________________________________________________
 
"Forza mia Regina, metta il piede come le ho detto!" Cerco di fare come mi dice Oreius. Ma purtroppo sono un po' limitata con la spada. Non la so proprio impugnare bene. I miei fratelli non sono d'accordo che la usi ma Lucy e io siamo convinte che un giorno mi potrà servire.
Quindi ho chiesto al centauro di insegnarmi la scherma, ma con scarsi risultati.
"Ci sto provando..."Dico allo stremo delle forze. Oreius abbassa la spada.
"Forse è meglio se riproviamo domani, sua Maestà. La vedo un po' pallida." Detto questo se ne va a studiare le strategie con Peter e Edmund.
Lucy si avvicina a me e mi propone una passeggiata.
Usciamo dal grande portone e percorriamo il confine del campo lentamente. Non è quel che si dice una giornata soleggiata, però ogni tanto piccoli raggi di sole filtrano dalle nuvole e la fanno sembrare una tipica giornata autunnale.
 
"Cosa ti succede Susie? Ti vedo un po' strana ultimamente..." Come te lo vorrei dire Lucy, ma credimi non posso. Non capiresti...è troppo complicato. E poi prima di riuscire a dirlo a te lo devo capire io. 
"Niente Lucy, tutto bene. Sono solo un po' stanca per via degli allenamenti con l'arco, la spada e poi ultimamente non sto dormendo molto bene. Questione di stress, insomma." Domani ci sarà la battaglia, e sono un po' preoccupata." Mento,tranne nella parte del sonno. È vero che non sto dormendo molto...
 
"Sei sicura Susie? Perchè non sei solo tu. Ed mi ha detto che anche Peter ultimamente è strano. Insomma, più del solito." Ridacchia piano, poi ritorna seria e continua.
" Cosa vi succede? Lo sai che puoi dirmi tutto..."
 
"Certo che lo so. Ma davvero Lucy, non lo so nemmeno io. Appena lo capirò sarai la prima a saperlo."
Il resto della passeggiata  la trascorriamo in religioso silenzio. Lucy non ha insistito, è una delle sue qualità che apprezzo di più. Ti sa capire, non pretende di sapere tutto.
Torniamo nella sala delle riunioni, e ci aggiorniamo sul piano.
 
"Allora"Comincia Peter rivolgendosi a me." Susan, tu verrai con me sulla torre principale e ci occuperemo dello zio di Caspian." Annuisco. Poi Edmund si avvicina a Oreius.
 
"Io invece starò sulla torre minore, e se la via è libera vi farò un segnale con la torcia. Solo a quel punto voi, centauri eccetera, entrerete in azione dal cancello che verrà aperto da Caspian. Tutto chiaro?" 
 
"Si, mio Signore." Risponde Oreius.
 
"Bene, domani quando saremo certi che Miraz e la moglie sono a letto, ci avvieremo verso il castello.Potete andare a riposarvi." Peter congeda tutti dalla sala. Mi siedo di fianco a lui, e poggio la testa sulla sua spalla, nascondendo a fatica il velo d'imbarazzo, e mormoro:

"Ho paura....cosa succede a casa se si muore qui?"È vero. Ho una paura tremenda. Lucy non parteciperà all'imboscata, resterà qui ma temo lo stesso di non rivederla, che possa andare tutto storto. 
Peter non mi abbraccia questa volta, si limita ad accarezzarmi i capelli. La paura scompare temporaneamente al suo tocco.

"Non lo so....però ti giuro che non ti succederà niente, Susan. Adesso vai a letto, devi essere stanca..." Ha una voce forzata, quasi fredda. 
L'ho visto un po' distante in questi giorni da quando ho cominciato a prendere lezioni di scherma, ma non credevo a tal punto. Mi alzo furente di rabbia e lo fisso con sguardo di sfida.
 
"Adesso, oltre che non guardarmi più negli occhi, neanche mi tocchi? E cos'è questa storia che non posso prendere lezioni di scherma? Rispondimi Peter, perchè da sola  non ci arrivo!"
 
"Non è questo, Susan.Non è vero che non ti guardo e non ti tocco più. Sono solo molto occupato con il piano.Per quanto riguarda la scherma non ritengo sia necessario prendere queste lezioni." Potrà cascarci Ed a queste bugie, ma io no. Lo conosco troppo bene. C'è qualcos'altro anche se non so di cosa si tratta.
 
"Sei un idiota se credi che mi beva questa storia!" Sibilo. Giro i tacchi, rossa di rabbia, e mi sbatto la porta della mia stanza alle spalle. 
Mi tolgo subito questo scomodissimo vestito e lo sostituisco con una camicia da notte azzurra abbastanza leggera. Purtroppo anche questa è semitrasparente come quella bianca e come tutte le altre che ho trovato nell'armadio. Evidentemente le regine indossano questo tipo di vestaglie sotto gli abiti regali. Mi infilo sotto le coperte e spengo la candela. 
 
Ore 23.00: mi giro sul lato destro del letto;
Ore 23.30 mi giro sul lato sinistro;
Ore 24.00 mi metto a pancia in giù;
Ore 1.00 giro il cuscino sul lato fresco;
Ore 2.00 sbuffo riprendendo la posizione iniziale;
Ore 3.00 mi sposto al centro del letto.
 
Inutile non riesco a dormire. Sono troppo amareggiata per riuscire a fare sogni tranquilli.  Accendo di nuovo la candela e fisso il soffitto con sguardo vacuo.
Non riesco proprio a capire cosa sta succedendo a Peter. Dalla notte in cui è venuto in camera mia si comporta quasi come uno sconosciuto: è sempre distante, freddo e assente, quasi si fosse pentito di quegli attimi di intimità passati insieme. E da quando mi sono convinta dell'utilità della spada è sempre peggio.
E io anzichè lasciar perdere, come ho fatto con tutte le altre persone che mi hanno fatto soffrire, ci sto male. Maledettamente male. Da quando non mi abbraccia più, non mi sorride più, da quando i miei occhi non incontrano il suo sguardo dolce e rassicurante, mi sento come se mancasse un pezzo di me. Non mi sento più completa. Mi sento trascurata e gettata via come un vaso rotto a cui mancano dei pezzi e che nessuno saprà aggiustare. Mi sento sola, sola e ferita.
Non mi sento più Susan. La Susan dolce e allegra di sempre. La Susan che se ne fregava del giudizio delle persone. Mi sento e mi vedo più come un fantasma...
Mi sento morire dentro ogni volta che mi avvicino e lui si scosta, ogni volta che mi rendo conto che è l'unico che voglio ma anche l'unico che non posso avere.
Ogni volta che mi rendo conto che:
 
Primo. Sono innamorata di Peter. Del fratello che mi leggeva le favole a 5 anni, che mi faceva il solletico per farmi ridere quando mi sbucciavo le ginocchia e piangevo, dello stesso fratello che 2 settimane fa mi ha asciugato le lacrime perchè avevo paura di soffrire di nuovo.
Secondo. Queste sensazioni, per quanto assurde e irrazionali, non mi sono mai sembrate così vere e presenti dentro di me.
Terzo. Una parte di Peter- chissà quale e quanto tenuta in considerazione da lui- forse provava lo stesso.
Quarto. Nonostante mi senta così leggera per aver trovato la soluzione a tutti i miei dubbi, resta comunque- secondo molte persone- una cosa assolutamente sbagliata, folle e irrazionale.Ma d'altra parte ci troviamo in un mondo magico, sconosciuto  dal resto della società inglese e del mondo intero e una piccola parte di me spera che qui a Narnia l'amore che una ragazza può provare per suo fratello, per quanto irrazionale sia, non venga giudicato e ostacolato. 
 
Mi alzo dal letto, per niente insonnolita, e decido di andare nella stanza in cui i soldati tengono le loro armi. Se proprio devo restare sveglia è meglio che mi impegni in qualcosa di utile invece che riempirmi la testa con questo tipo di preoccupazioni.
Che poi, cosa ho da preoccuparmi? Peter non mi guarderà mai come io guardo lui. Non mi penserà e non mi considererà mai come la ragazza che dovrà amare per tutta la sua vita. Quando tutto questo finirà torneremo a regnare su Narnia e si troverà una fidanzata molto più bella di me, molto più raffinata di me e magari anche più intelligente di me. E diventerà la sua Regina. Maledettamente sua. E io li guarderò da lontano, fingendo che non mi importi mentre continuerò a morire dentro.
Scuoto la testa nel tentativo di non pensarci ma, purtroppo per me, il dolore è troppo forte persino da non riuscire ad ignorarlo col pensiero.
Entro nella stanza cercando di fare meno rumore possibile e accertandomi che non ci sia nessuno nelle vicinanze mi chiudo la porta alle spalle e, silenziosamente, cerco la spada che uso di solito con Oreius. Mi risulta alquanto difficile dato che qui è presente ogni tipo di scudo, archi e frecce, spade e lance. Ne osservo i riflessi argentei ancora più luminosi evidenziati da dei timidi raggi di luna provenienti da una piccola finestrella che fa da lucernario, poi scorgo in mezzo a delle spade troppo grandi per me, quella che stavo cercando. 
La lucido e poi la impugno. Cerco di mettermi nella posizione esatta ma un rumore sospetto mi fa girare di scatto e punto la spada verso il punto da cui proviene il tonfo. Da quell'angolo buio fuoriesce Peter, con un sorrisetto sarcastico sul volto, che si appoggia sulla parete di fronte a me a braccia incrociate.
 
"Che vuoi?" Non vorrei essere così dura ma sono ancora infuriata con lui per il fatto di stasera. E non ho di certo intenzione di dimenticarlo troppo presto...mi aspetto ancora delle spiegazioni.
 
"Cosa credi di fare con quella spada?" Chiede lui ignorando la mia domanda.

"Tu che dici? Sei così idiota da non accorgerti che mi sto allenando?" Sputo tra i denti.

"A quest'ora della notte e con quella vestaglia trasparente?" 

"Non sono affari tuoi l'ora in cui mi alleno e nemmeno il modo in cui mi vesto per farlo..." Mormoro poco convinta notando che il suo sguardo si sta soffermando troppo sul mio corpo. Non che mi dispiaccia, ma sento che se continua così morirò per autocombustione.

"Certo. Ma visto che ti stai allenando..." Detto questo impugna sfila la sua spada dalla cintura e comincia ad attacarmi. I suoi affondi sono precisi, mirati, da abile cavaliere. 

"Idiota esibizionista...."Sussurro imbufalita.
Cerco di difendermi come meglio mi riesce, mettendo il piede nella posizione che mi ha indicato Oreius e tentando di disarmarlo, però non so per quanto tempo resisterò. Ma questa mia concentrazione mi sta costando cara: Peter avanza sempre di più mentre io indietreggio consapevole. Riesce addirittura ad accorciarmi la vestaglia e ad abbassarmi una bretella con un semplice movimento del polso.
"Apprezzo molto le migliorie alla tua vestaglia, comunque..." Arrossisco di botto e perdo del tutto la concentrazione.
Con movimenti veloci mi disarma facilmente e, mentre la mia spada cade a terra seguita dalla sua, mi prende per i fianchi e avvicina i nostri volti sino a quando vi sono solo pochi millimetri a separarci. I nostri nasi si sfiorano, i nostri respiri quasi si confondono...posso sentire il suo indugiare sulle mie labbra.
 
"Questo idiota ti ha appena battuto...."

"Esibizionista. Ti ho dato dell'idiota esibizionista..." Preciso io con un sorrisetto soddisfatto stampato in viso.
Si avvicina ancora di più a me, sfiorando le mie labbra con le sue. Posso sentire il desiderio che cresce e un brivido, provocato dalla sua vicinanza, che mi percorre tutta la lunghezza della schiena e il mio respiro già affannato. Sta per annullare la distanza che separa le nostre labbra quando....
   
 
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