Trinomio alla seconda ~
Le era già
capitato che il cumulo di libri e libroni insorgesse di colpo a dimostrare la
propria letalità nei confronti di quella stupida vecchia borsa. Ma la stupida-vecchia-borsa allora
era giustificata – dopotutto erano i mesi in cui lei ancora s’illudeva di poter seguire tre lezioni
contemporaneamente. Ora, invece, non c’era uno straccio di motivo perché
la stupida-vecchia-borsa decidesse di tradirla –
i libri erano gli stessi di tutti gli altri studenti del quarto anno, santo
cielo, non avevano alcun diritto di ribellarsi
– e il mero danno sarebbe già stato abbastanza irritante se non si
fosse aggiunto alla beffa degli occhi di uno dei gemelli Weasley.
« Hai intenzione
di fermarti ancora molto? Avrei una lettera da spedire, sai. »
Era Fred. Hermione alzò lo sguardo, profondamente offesa. «
A chi è che continuate a scrivere voi due? »
« Oh, vedo che qualcuno
sta prendendo il posto di Percy. » Le si
avvicinò, nascondendole alla vista il corridoio vuoto, trafficando per darle
una mano coi libri caduti a terra. « Studiosa, spocchiosa, ficcanaso: un trinomio
perfetto. »
Hermione quasi dimenticò
di ribattere, tanto rimase sorpresa dal suo aiuto. Quasi.
« Io non sono spocchiosa e ficcanaso. »
Fred scoppiò a
ridere, probabilmente per via dell’omissione. Così da vicino, la
risata sembrava sprigionarsi direttamente dai suoi occhi.
« Come vuoi. Reparo » disse, puntando la bacchetta
sullo strappo della borsa traditrice, che si risanò. « Adesso fila
a studiare, se vuoi mantenere intatta la tua reputazione da aspirante caposcuola.
»
Le restituì la
cartella di nuovo gonfia di libri e la superò urtandole leggermente la
spalla; Hermione si voltò appena per
incontrare la scia di un odore familiare, già sentito mille volte alla
Tana, solo un po’ più intenso. Lo seguì con gli occhi,
incerta se ringraziarlo o no.
Fred si allontanava
fischiettando, le mani in tasca.
« E comunque non vedo l’ora di diventarlo,
anche solo per metterti in castigo! »
Era già lontano,
ma lo sentì ridere di nuovo.
Si riassestò in
spalla la stupida-vecchia-borsa e s’incamminò
verso la sala comune, pregustando un altro desolante pomeriggio di pleonastiche
missioni di pace da Harry a Ron, con una tonnellata di compiti cui assegnare una
certa priorità rispetto al broncio di Ron o alla solitudine di Harry. Ah,
cosa non si fa per gli amici. Non sarebbe neppure riuscita a vedere Viktor
prima di cena.
Aveva già
percorso l’intero corridoio quando si rese conto di non aver visto la fantomatica lettera spuntare dalle tasche dell’uniforme
di Fred.
Ho nascosto
qualcosa nel tuo zaino;
ti prego, fai finta
di niente: dopo ti spiego.
[ 400 parole ]
Spazio
dell’autrice
Date la colpa a
quella lyric finale (Lo zaino © Stadio) assolutamente superba. ♥
Ho scritto questa
flash in un momento di puro scarico adrenalinico, usandola come spartiacque tra
una settimana passata a studiare e una che dovrò trascorrere a ripassare;
speriamo che porti bene, va’. Ah, e non
chiedetemi come finisce: l’ho immaginata così e così doveva
finire, amen.
Immagino di averla
infarcita di riferimenti, per cui magari è meglio se spendo qualche
parolina sulle spiegazioni: siamo al quarto anno di Hermione;
la sua stupida-vecchia-borsa
si è già strappata una volta per via delle troppe materie seguite
durante il terzo (ergo il trinomio alla
seconda del titolo); le lettere che Fred e George continuano a scrivere sono quelle indirizzate a Ludo Bagman; il broncio di
Ron e la solitudine di Harry sono
dovute al fatto che ci troviamo nel periodo immediatamente successivo al loro
litigio, in seguito all’uscita del nome di Harry dal Calice di Fuoco;
Viktor Krum ha già intessuto un contatto con Hermione in biblioteca.
...
Non mi sembra
possibile, essere riuscita a rimestare un tale guazzabuglio di cose in
quattrocento parole scritte per puro sfogo. Ho bisogno di un analista.
Va be’, hope you liked it.
Aya ~