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Autore: GioTanner    12/09/2011    8 recensioni
“Ognuno merita la morte. -Specificò DeathMask, scrocchiandosi il collo. -Ma non merita di sapere che sta morendo perché è... Destino. Sono cazzate.”
Capricorn abbassò il capo e quasi spuntò un sorriso sul suo volto, se non fosse che gli faceva davvero male muovere i muscoli facciali per le ferite e le escoriazioni: “L'uomo è nato per tradire il proprio destino; - decise di dire, mentre accarezzava il dorso della mano dove risiedeva la Spada Sacra.

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La volontà degli Dei duole saperlo, ma è a tratti più eccentrica di un umano; solo che l'uomo non ha potere mentre le Divinità quel che vogliono più volte ottengono.
E se dopo la sconfitta di Hades una nuova divinità - o forse è meglio dire tre- si destassero per un torto subito sul loro campo: il destino?
-Marie, nuovo cavaliere d'argento di Pyxis e i neo risorti Gold Saints potranno mai scampare alla divinità che pur da sempre fa parte della loro vita? Forse la più difficile da placare poiché in palio c'è la loro stessa sorte?
E c'è forse qualcosa più grande del fato stesso?
Genere: Angst, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cancer DeathMask, Capricorn Shura, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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a fine Capitolo la scheda*

17 Capitolo

Questa si chiama Esperienza!



La parità fra i due sfidanti non era poi così scontata: Mu poteva sì erigere difese e colpire il suo avversario con l'energia del suo cosmo, però per quanto si sarebbe prodigato lo scontro? Riusciva a parare i suoi colpi così come ad attaccarlo, ma in fondo questo valeva anche per il nemico che prontamente riusciva a bloccare o, alzandosi in volo, evitare gli attacchi di Aries. Non aveva poi tutto questo tempo! Più che una battaglia gli sembrava una dimostrazione di chi sarebbe riuscito a prevalere sull'altro; e non era ciò che voleva. Sulla meridiana infatti la fiammella della prima ora stava venendo meno. Senz'altro anche Aldebaran stava dando spettacolo dei suoi attacchi più potenti; se tendeva l'orecchio poteva quasi percepire il grande frastuono che riecheggiava nel secondo tempio.

Qual è il tuo nome, ragazzo?” Gli chiese Mu, mentre per un istante soltanto dilagava il silenzio dopo l'ondata d'urto dell'ennesimo colpo infertogli dal cavaliere del Destino.
Perché t'importa? Non è sapendo il mio nome che vincerai.” Inarcò un sopracciglio il giovane, mentre lo guardava dall'alto. Lunghe ali spiegate lo sostenevano, dallo stesso scarlatto colore dell'armatura. Fluttuava nel centro della stanza mentre a terra, poco più distante da lui, c'era l'elmo. Più che un elmo si poteva considerare un gran diadema che gli incorniciava metà del capo per poi disporsi simmetricamente sino al toccargli con gli spuntoni i lati del volto.
Del resto in battaglia non è poi così importante un nome. Non uno come il mio almeno.” E mostrò una strana smorfia, quasi stesse cercando di cancellare qualcosa che gli era passata per la mente. Lasciato alle spalle quell'attimo di esitazione si buttò a capofitto sul cavaliere dell'Ariete cercando di penetrare con i suoi colpi la potente barriera di Cristallo che nuovamente egli aveva eretto.
Pecchi di presunzione se credi di riuscire ad infrangerla! Questa parete ha sopportato ben più grandi attacchi e, se non il mio maestro, mai nessuno è riuscito a romperla con tanta facilità!” Commentò Mu fronteggiando l'avversario.
Ma questo era solo un diversivo, infatti.- Rispose l'altro, corrucciando lo sguardo. -Studiandoti un po' ho potuto costatare quanto sia misero il tuo Crystal Wall. Forte certo, quasi indistruttibile, ma non c'è parete al mondo in cui sottilissima polvere non possa passare...” Dichiarò rilassando i tratti del volto.
Puoi teletrasportarti dove vuoi, questo è vero, ma non potrai scapparmi per sempre. La tua parete ha una falla: dura troppo poco*. -Spiegò il cavaliere mentre schivava un colpo di Aries che gli era arrivato da destra. -Certo, tu bilanci questa carenza con il teletrasporto in modo impeccabile, in fondo sei un Cavaliere d'Oro... Ma troverò il momento opportuno e ti bloccherò.”


Le sarebbe venuta una crisi di nervi: mai in vita sua era stata così ferma. Neppure quando le era mancato il fiato dopo l'ennesimo allenamento con Shura. Sì, il Sommo Shura...

Sei pronta? Ricorda: impara a calmare il tuo spirito e combatti per indole giusta. Solo così il tuo colpo sarà efficace.”
Sì maestro.”
Ehi mi stai ascoltando? Marie mi raccomando, non tradirmi e metti in atto i miei ultimi insegnamenti e tutta la pratica che abbiamo fatto prima della guerra.”

Ricordi; i ricordi erano l'unica cosa che non cessava di tenerla sveglia. Come un marinaio che anche nel naufragar della sua nave pensa alla sua famiglia, o alle pinte bevute insieme all'equipaggio. O spera solo, pensando a cose future, che presto la tempesta se ne vada.
Una lenta agonia. Non riusciva a sopportarla! Non riusciva a sopportare di essere inutile ancora una volta. Ma non perché era un'eroina e voleva salvare Cancer no, solo un po' di amor proprio... si stava stancando di essere sempre, per un motivo o per un altro, l'assurda spettatrice di un teatrino costantemente uguale. Sì, e poi come le aveva ricordato il Saint del Cancro... lei voleva vivere.
Che buffo, voleva vivere e ora si stava lentamente spegnendo fra i ghiacci. Marie, così abituata al bel sole di Sicilia, al gran caldo di Grecia... Strinse i denti, mordendosi le labbra: ecco, un poco di caldo le colò giù per la gola. Gli occhi vedevano appannato... non sentiva più il tremolio che fino ad allora l'aveva accompagnata. L'unica cosa che le bruciava ancora in corpo e sentiva sin troppo chiaramente era il suo cosmo. Un cosmo color indaco che le dava quell'ancora di salvataggio in cui dannatamente annaspava. Poi lo vide: Uno dei due cavalieri del Destino si era abilmente allontanato lasciando all'altro l'ingrato compito di uccidere entrambi. Ma sì, ovvio, quello era sicuro che uno potesse bastare... del resto, lei era fuorigioco e un Gold Saint sembrava avere le stesse probabilità di vittoria quante quelle dell'avversario. Si eguagliavano in forza...

...Ma non sempre era la forza il punto principale per cui un Saint d'Atena riusciva a vincere e lei questo lo sapeva, glielo avevano insegnato. Era l'ideale quello che ti spingeva a fare atti al di fuori delle proprie facoltà. Più l'ideale era grande e ci si credeva, più le speranze divenivano grossomodo realtà. Già, proprio come era successo a quel Cavaliere di Bronzo quando aveva affrontato il suo maestro: lui aveva vinto poiché aveva avuto dalla sua parte la Verità, la vera Atena. Quale miglior ideale per un Cavaliere devoto alla divinità della Giustizia!
Atena... aiutami, ti prego!
Aveva così disperatamente urlato nella sua mente.
Non voglio morire...

DeathMask balzò all'indietro, ritrovandosi ancora una volta faccia a faccia con chi lo voleva morto: “E così siamo solo noi due, eh!- Rispose osservandolo con una punta di perversa malizia negli occhi. -Vedo che alla fine, non sei poi così scorretto come credevo... dunque potrò usare uno dei miei assi nella manica. Sì, del resto quello che ama fare piazza pulita sono io..” Un sorriso laconico gli dipinse il volto. Un sorriso da DeathMask.
Elikonis lo guardò allibito, sinceramente non aveva mai visto nulla del genere in vita sua: una coltre di nebbia lo avvolse. D'altronde un conto era sapere i suoi attacchi, il carattere del cavaliere del Cancro o la sua mentalità, un altro conto era ritrovarsi a conoscere tutto ciò.

Cos'é “Miss ti leggo la mano poiché so il tuo destino” non sapeva il fortunato colpo di cui tanto si vanta Cancer? Male amico, molto male.” Solo pochi istanti prima aveva alzato l'indice della mano destra, con un solo movimento rotatorio del dito aveva fatto apparire una sorta di nebbiolina grigiastra-violacea.
Però non contemplò di finire l'attacco,- come inizialmente voleva fare- perché qualcosa... un bagliore improvviso e che no, non proveniva dal Cavaliere del Destino Luminoso, lo distrasse: anche se per pochi momenti, quella lucentezza che proveniva proprio dal Saint di Pyxis l'aveva sorpreso.
Erano le vestigia della Bussola! Il cosmo di Marie l'aveva forse richiamata a sé? E si stavano per di più disponendo in una strana posizione: l'ago della Bussola, che una volta indossato era niente di meno che il diadema della ragazza, stava pian piano bucando con il calore del cosmo il ghiaccio che la immobilizzava.

Dannazione!” Aveva immediatamente esclamato Elikonis, scattando con una mossa repentina in avanti, quasi lasciandosi alle spalle quel via vai di nebbia che lo aveva avvolto sin quasi dentro l'anima.
A-ah fermo là!- Pronunciò in un ghigno il cavaliere del Cancro, alzando nuovamente il braccio. -Non vorrai abbandonare proprio ora il duello! È stata sì un'imprudenza lasciare quella ragazzina ancora in vita... ma che volete, l'arroganza alla fine si paga...” E sembrava quasi che stesse parlando di sè.
Certo che se temete un cavaliere d'Argento...” Furono le ultime parole, prima che entrambi i cavalieri scomparvero dalla visuale di Pyxis. O meglio, entrambe le loro anime erano scomparse, ma il corpo di Elikonis come morto era adagiato sulla terra spoglia.

Nel frattempo la prima fiamma della meridiana si spense, mentre anche la seconda iniziò la strada verso quello stesso declino. Marie si accasciò faticosamente a terra: se già un cavaliere del Destino era riuscito a prenderla di sprovvista e a farle fare quasi quella misera fine, doveva restare all'erta. Le sue membra furono ricoperte nuovamente dall'armatura ottenuta solo pochi giorni addietro e, anche se infreddolita, le forze sembrò non averle perse. Si guardò attorno scrutando attentamente ogni minimo dettaglio: no, erano davvero scomparsi i cosmi di DeathMask e Elikonis, non c'era dubbio. Che davvero l'avesse portato alla bocca dell'Ade? Ormai posto desolato e senza padrone?
Si alzò in piedi, riprendendo pian piano contatto con il suolo: non doveva essere passato molto da quando era stata ghiacciata da Seth, eppure la vegetazione intorno a lei era del tutto distrutta... forse il duello era stato più cruento di quello che aveva intravisto. Sospirò: non era il momento di farsi tante domande. Doveva rapidamente seguire il Cavaliere che le era scappato. Sapeva dove stava andando, sapeva che prima o poi l'avrebbe raggiunto.
Cos'era quello strano ardore che sentiva nel petto?
La fiamma che si accende e arde nel preciso istante in cui un cavaliere comprende il suo ruolo. Gli avrebbe detto il suo maestro.

Perché? Perché non esiste luce! Perché non posso crearne!” Si stava dannando Elikonis, mentre colpiva sempre con minor forza la Cloth del Cancro.
Un altro sorriso comparve sulla bocca scarlatta del ragazzo: “Semplice cavaliere, qui io gioco in casa... e tu non puoi vincere. È stato bello... - Sembrava quasi misurare le parole -...era da tanto che non lottavo così.”
DeathMask poteva infatti teletrasportarsi anima e corpo nello Yomotsu Hirasaka, mentre Elikonis era solo una delle tante anime che fragili potevano cadere nel baratro. La bocca per scendere negli Inferi non era cambiata drasticamente. Le anime, solo, dopo la perdita del Dio dei morti si ammucchiavano con maggior possenza senza poter cessare del tutto la loro esistenza terrena, vagavano senza poter cadere.
Sai, si dice che più potente sia l'ideale per cui si combatte e più l'avversario non possa vincere... -Avanzò verso il cavaliere calpestando terra bruciata -...Però devi sapere che io non ci credo molto... Ho proprio tutt'altra filosofia. Secondo me vince chi è più furbo... per capirci: chi è più forte. E qui sì, sono senz'altro io il più forte.- Schioccò un sonoro verso con la bocca.
-Però... sappi un'altra cosa: siccome non voglio ritrovarmi con un piede nella fossa o senza armatura un'altra volta, non commetterò lo stesso errore...- Si avvicinò al ragazzo e lo scrutò: -Arrenditi. Non devi morire solo perché non riesci a battermi... So cos'è il valore della vita, l'ho provato sulla mia pelle. Dammi retta e arrenditi.” In tono brusco quanto atono gli stava lanciando l'unica opportunità di far finire quella sciocca disputa. Entrambi c'avrebbero guadagnato.
Elikonis avrebbe avuto salva la vita, di questo Atena sarebbe stata contenta, Cancer lo sapeva. E lui, DeathMask, avrebbe avuto ancora la fedina pulita dall'ultima volta che era tornato in vita. Era cattivo, mica scemo.

Mai! Atropo mi ucciderebbe piuttosto! Devo portare la tua testa, altro che mettermi in accordo con te!”
E allora muori.” Pronunciò leggermente irritato il Saint del Cancro. Prese l'anima del nemico e si teletrasportò di nuovo nella terra dei vivi. Gli bruciava il fatto che per una volta sola in vita sua che aveva avuto quasi pietà, o chissà cos'altro, quello stupido non aveva voluto ascoltarlo. Sapeva il costo di una vita. Lui stesso era morto, forse solo per questo adesso non voleva sprecare inutilmente quell'anima che oltre ad essere un suo nemico... era solo un ragazzo, persino più piccolo, ma decisamente più caparbio. DeathMask si riteneva un uomo senza morale alle volte, ora che ci pensava in quella situazione sarebbe sicuramente passato dalla sua parte piuttosto che morire a quel modo.
Era stupido ed infantile Elikonis. O forse no, era persino più maturo di lui...

In Ade non c'è Luce che tenga*, cavaliere del Destino Luminoso. Nella morte non c'è mai Luce.”
Nella morte non c'è mai luce.



Fu un rumore sordo, quello. Cadé all'indietro sentendo le forze venirgli meno, non si sentiva più le mani... non si sentiva più niente. Persino il desiderio di pensare gli era bloccato.
Rimasero fermi entrambi, scrutandosi a vicenda. Poi una caduta libera... ed un'altra ancora. Mu era stato il primo a cadere. Ma lui era un cavaliere d'Oro e sino all'ultimo istante si era meritato quel titolo.

Sei vivo Aries?” Chiese il Cavaliere in un affannoso respiro spezzato. Non si potevano osservare, come solo poco tempo prima avevano fatto. E forse il tiepido calore che perveniva dal loro corpo era la sola prova che entrambi erano vivi. A terra, ma vivi.
Sì,- rispose ansante il Gold Saint. -Ora mi dirai il tuo nome?”



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*poco: Mi sono rifatta alla descrizione del colpo “Crystal Wall”, dunque: ha il difetto di non avere grande durata nel tempo e di poter essere distrutto se il colpo è particolarmente forte.

*tenga: ovviamente questo è un mio punto di vista. Mi sono immaginata che Elikonis, prendendo i suoi poteri dalla luce, in un regno dove cala l'oscurità o comunque la morte -anche se senza Hades- non riuscisse a farsi prevalere. Sulla terra magari erano bilanciati, ma invece lì senz'altro aveva più potere DeathMask mentre i poteri dell'avversario erano quasi nulli. Ho optato per questa scelta, che sicuramente a molti di voi farà storcere il naso -lo so, lo so- ma volevo inanzi tutto far comprendere altre cose: ossia DeathMask che in fin dei conti non è così spietato come una volta, certo magari lo fa per non morire di nuovo -e ad opera di Atena stavolta xD- o perché non gli andava, però... me lo sono immaginato come un simbolo del fatto che “pensando, rimuginando, provando pietà o quello che è” sia maturato, che sapendo il valore della vita... anche con il suo carattere cinico, non voglia uccidere così un valido nemico, nonché ...uomo.


Dunque, eccomi qua D: Sì, io concludo sempre molto male >.< ma mi piaceva far vedere che i nemici non devono per forza essere “saccenti e stronzi” ma che possono anche essere validi avversari, seppur appunto con ideali diversi -che siano ideali grandi o no-, e riconoscere la medesima cosa dell'altro. Nel senso... il fatto che abbiano combattuto sino allo strenuo è indice sì di grande forza di entrambi ...ma che comunque non volevano uccidersi a vicenda. 

PS: Sull'entrata agli inferi è una mia personale visione, giacché è sì vero che anche senza Hades... l'Ade continuava a sussistere, okay, ma dopo quest'ultima guerra santa... uhm, le pover'anime non vanno proprio da nessuna parte (?)

RINGRAZIO ANCORA VOI TUTTI CHE COMMENTATE, grazie davvero!


.AH-AH D: Ora c'è una piccola scheda su UN personaggio D: (se volete leggerlo, ovviamente)! Colui che ha combattuto contro DeathMask ♥


CAVALIERE DEL DESTINO LUMINOSO:

Nome: Elikonis

Anni: 21

Nazionalità: Greca (anche il suo nome ha origini Greche)

Luogo d'addestramento: Grecia

Colore occhi: neri

Colore capelli: Biondi sino alle spalle

Carattere: impulsivo, diretto, schietto, determinato.

Attacchi: Light Ray (che appunto sarebbero i raggi di luce che lanciava), Imperial Sun

Armatura: Rossa Scarlatta. Poiché egli è uno dei sette Cavalieri devoti alle Moire, il sangue è il giuramento con cui legano il proprio Destino. Ha l'elmo che gli copre la fronte per poi finire a punta nel mezzo degli occhi.

   
 
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