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Autore: My Pride    13/09/2011    7 recensioni
Si poggiò con la schiena contro la parete di legno della cucina, in modo che gli altri non potessero vederlo neanche per sbaglio, e afferrò l'ennesima sigaretta della giornata, senza però accenderla; se la portò solo alla bocca, mantenendola debolmente fra le labbra prima di abbassare lo sguardo sul ponte della nave.
«Razza di stupido», si lasciò sfuggire a mezza voce, dandosi mentalmente dell'idiota.
[ Accenni Threesome velati: Zoro x Sanji x Rufy ]
[ Accenni Zoro/Rufy con riferimenti Sanji/Zoro oneside ]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro, Sanji
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'Ocean's Dream Anthology'
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Just an illusion Titolo: Just an illusion
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot
[ 1209 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji Black-Leg, Monkey D. Rufy [ Sanji/Zoro oneside, Zoro/Rufy, Accenni Zoro x Sanji x Rufy ]
Genere: Generale, Commedia, Vagamente Sentimentale, Malinconico verso la fine
Rating: Giallo / Arancione
Avvertimenti: 
Shounen Ai, Slice of Life, Missing Moment, Accenni Threesome, What if?
Winter Challenge: 25° Luogo Parco dei divertimenti
Binks Challenge: 22° Lunapark › 14° Tristezza
Prompt: 4° Argomento: Eventi atmosfericiSole


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

http://pics.livejournal.com/3pride/pic/000db4a2
    Un parco dei divertimenti.
    Si trovava in un dannatissimo parco dei divertimenti - uno di quei parchi grossi e coloratissimi in cui in ogni dove si sentiva odore di dolciumi e pop corn, con tanto di tiro al bersaglio, casa stregata e ruota panoramica - e ancora non si capacitava del perché, accidenti. Forse, però, quei due ragazzi che gli avevano praticamente confiscato le braccia avrebbero dovuto fargli venire in mente almeno una risposta. Rufy alla sua destra e Sanji alla sua sinistra... entrambi a braccetto con lui. Perché gli sembrava che qualcosa stonasse, in tutta quella stramaledetta situazione?
    «Ohi, marimo-chwan ~♥». La voce di Sanji, vicinissima al suo orecchio, lo fece quasi trasalire, e fu troppo velocemente che si voltò nella sua direzione, vedendolo con il sorriso dipinto sulle labbra. Ma non quel suo solito sorriso strafottente, nay... aveva un qualcosa di bizzarro che non gli piaceva proprio per niente. «Ti vedo distratto. Non ti diverti, forse?» soffiò a mezza voce, e piccole nuvolette di vapore sfuggirono dalle sue labbra, simili al fumo azzurrognolo della sua sigaretta.
    «Andiamo sulla ruota!» si fece sentire Rufy prima ancora che lui potesse rispondere in malo modo al cuoco, e fu proprio il Capitano a trascinarseli dietro senza tanti preamboli. Con quella giacchetta rossa senza maniche spiccava come una macchia in mezzo alla neve che imbiancava il vialetto, e come al solito sembrava non dar minimamente peso al freddo che imperversava; diretto verso la ruota panoramica - continuando a tirarsi dietro gli altri due, fra l'altro -, si fermò d'un tratto e volse il capo verso destra, annusando a piene narici. E sorrise come non mai pochi istanti dopo. «Si mangia!» esclamò, mollando sia Zoro che Sanji per correre verso una bancarella di zucchero filato. Il profumo era invitante e dolce, e, beh, anche lo spadaccino non poté negare che un po' di fame era venuta anche a lui.
    «A quanto pare siamo rimasti solo io e te, marimo-chwan ~♥». Sanji fu in grado di richiamare per l'ennesima volta la sua attenzione, per quanto avesse continuato ad osservare la schiena del loro Capitano. «Direi di approfittarne prima che torni Rufy, non ti pare?» soggiunse il cuoco, avvicinandosi pericolosamente a lui; Zoro indietreggiò, provando a scappare da quella situazione assurda, inciampando per ritrovarsi seduta stante con il culo nella neve e il cuoco a torreggiare sopra di lui. «Non puoi sfuggirmi», continuò in tono audace e vittorioso, regalandogli uno di quei suoi sorrisi maliziosi prima che si chinasse alla sua altezza, passandogli la lingua sulle labbra.
    Interdetto e impietrito, Zoro si ritrovò a sgranare gli occhi, quasi non capisse come fosse finito in una situazione del genere. E avrebbe anche inveito contro quello stupido cuoco se proprio quest'ultimo, approfittando di quel suo momento di incertezza, non avesse avuto l'ardire di infilare una mano nel suo haramaki e scendere verso il basso, diretto verso il suo... a quel punto alzò le palpebre e gridò, sentendo il respiro affannoso. Nel guardarsi intorno, poté almeno costatare di essere a bordo della nave, più precisamente poggiato con la schiena all'albero maestro.

    «Che diavolo hai da urlare in quel modo, stupido spadaccino?» lo richiamò bruscamente la voce di Sanji, che lo fissava dall'alto in basso mantenendo un piatto con dei pasticcini - preparati sicuramente per le sue due muse, Nami e Nico Robin - con una mano. Esattamente come nel sogno - o avrebbe fatto meglio a continuare a chiamarli incubi, quelli? - reggeva fra le labbra una sigaretta consumata a metà, ma l'espressione sul suo viso era ben diversa: altezzosa, disinteressata... l'esatto contrario di quella vogliosa e stranamente divertita che aveva intravisto prima di essere svegliato.
    Zoro si passò una mano sul volto sudato e guardò dritto dinanzi a sé, ignorando il cuoco e il sole che picchiava sulla sua testa; possibile che gli fosse capitato per ben due volte di fila? Che avesse davvero sognato nuovamente quei due in situazioni equivoche senza nemmeno rendersene conto? Si alzò in piedi senza nemmeno rifletterci, vedendo appena di sfuggita Sanji sbattere le palpebre prima di dirigersi a passi svelti verso la poppa della nave.
«E adesso dove vai, marimo?» sì sentì chiedere, però non si voltò né diede l'impressione di averlo sentito. Un po' di allenamento con i suoi pesi gli avrebbe fatto più che bene, già. Peccato che i suoi piani sfumarono non appena vide il Capitano seduto sulla balaustra, intendo a consumare del cibo pescato dalla cucina. Come avesse fatto a rubarlo senza che il cuoco se ne accorgesse era un mistero.
    Alzando lo sguardo, Rufy lo intercettò e gli regalò un enorme sorriso.
«Ohi, Zoro! Zoro!» esclamò, scendendo dal parapetto in men che non si dica, facendo attenzione a non inciampare prima di corrergli incontro. Perché il destino voleva deriderlo? «Come mai strillavi? Pensavo stessi dormendo».
    L'immagine di Sanji con il viso arrossato dal freddo e dalla passione balenò dinanzi agli occhi dello spadaccino, che scosse energicamente il capo come se non avesse la benché minima intenzione di rivedere quella visione. Eppure, per quanto si fosse svegliato urlando, nel sogno non era sembrato così dispiaciuto riguardo quella situazione...
«Niente», borbottò, incrociando le braccia sulla balaustra prima di scoccare un'occhiata al Capitano, che nel frattempo si era riavvicinato. «Quello stupido cuoco ti prenderà a calci se ti becca con tutta quella roba», cambiò discorso, vedendolo abbassare lo sguardo sulla quantità di cibo in questione.
    Rufy allargò il sorriso con fare divertito.
«Vorrà dire che la finirò in fretta», replicò ridacchiando, riuscendo a strappare una mezza risata anche allo spadaccino nonostante tutto. Il Capitano non sarebbe mai cambiato, e quella, per lui, probabilmente era una magra consolazione. Fu dunque senza riflettere che allungò un braccio verso di lui e glielo passò dietro alle spalle, ricevendo dal ragazzo uno sguardo incuriosito. «Zoro?» lo chiamò, inclinando un po' il capo di lato e sollevando un sopracciglio.
    Prima ancora che potesse aggiungere altro, lo spadaccino bofonchiò, «Mangia», sentendosi già stupido di suo senza che dovesse spiegare al Capitano le sue ragioni. Però sentirlo ridere lo rasserenò, e rimasero in quella posizione come se nulla fosse, con il frastuono delle onde contro la chiglia della nave a fare da sottofondo, e i raggi del sole ad illuminare i dintorni.
    Solo una figura appena arrivata se ne stava in disparte ad osservarli, la mano ormai libera dal piccolo fardello che aveva sorretto fino a quel momento. Mentre gli ultimi bagliori della brace della sua cicca si spegnevano, diede le spalle a quei due e se ne andò prima che si accorgessero della sua presenza, imprecando a denti stretti fra sé e sé prima di sputare la sigaretta. Era decisamente bravo ad arrivare nei momenti meno opportuni, Sanji. Decisamente bravo.
    Con uno sbuffo s
i poggiò con la schiena contro la parete di legno della cucina, in modo che gli altri non potessero vederlo neanche per sbaglio, e afferrò l'ennesima sigaretta della giornata, senza però accenderla; se la portò solo alla bocca, mantenendola debolmente fra le labbra prima di abbassare lo sguardo sul ponte della nave. «Razza di stupido», si lasciò sfuggire a mezza voce, dandosi mentalmente dell'idiota.
    Aspettarsi di ricevere le attenzioni che desiderava da quella stupida testa verde, illudendosi che ricambiasse il bizzarro sentimento che provava nei suoi confronti, era un po' come cercare il leggendario All Blue: credere in qualcosa che, forse, in realtà non esisteva
.






_Note inconcludenti dell'autrice
Non chiedete niente, ma mi ci sto davvero divertendo a martoriare Sanji, povero caro v.v
All'inizio Sanji è quasi OOC, lo so, però siccome era una visione prettamente di Zoro, beh... mi son presa questa piccola libertà, giacché appena si sveglia è il solito cuoco da strapazzo :3
E vi assicuro che la visione di Sanji attivo e Zoro passivo mi ha spaventata... x)
Come sempre, commenti e critiche sono ben accetti :3
Alla prossima. ♥



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