Capitolo IV: In cerca di risposte
Finita la scuola mi recai nella biblioteca dell’istituto a fare un po’ di ricerche sugli ‘ spiriti ’.
Era vuota, quando arrivai. Mi piaceva quel posto, perché emanava sempre un buon odore di carta e inchiostro ancora fresco. Andavo lì, quando volevo rilassarmi. Ma anche quando volevo leggere un buon libro! Adoravo leggere…
Presi posto a uno dei PC della sala e dalla pagina di Google digitai ‘ Spiriti del Duel Monsters ’.
Sette voci.
La prima era un trattato di una certa Ume Yuki.
Parlava di come secondo numerosi esperimenti si sia potuto ipotizzare che il Duel Monsters sia più di un semplice gioco di carte, ma che bensì celi lati segreti della propria personalità che si manifestano sotto forma di spiriti.
“ Tutto bene, Wynn?”
Era Shota. “Prima durante il duello ho visto che eri… distratta. A cosa stavi pensando?”
Aprii bocca ma esitai a digli una bugia. Eravamo amici.
Decisi di raccontargli tutto, dal duello del giorno prima ad allora.
Shota ascoltò serio e senza interrompermi.
“ Strano, molto strano. Mi sa molto di inverosimile” e mi lanciò un occhiata per osservare la mia reazione, ero molto tesa, speravo in un consiglio, in un aiuto. “ma ti conosco e sono certo che non saresti in grado di inventare storielle… a quale scopo poi? Ti credo, Wynn. Questo è quello che sto cercando di dirti. Ma se devo essere sincero, neanche io c’ho capito molto di questa storia… “
Sorrisi. “Allora vediamo se Google ci da una mano!”
Seconda pagina. Niente di interessante, così come anche la terza.
La quarta era un trattato di un duello di un paio di anni prima.
La quinta e la sesta dicevano che la pagina era stata rimossa.
La settima e ultima voce conteneva un trattato e un video.
“Leggiamo”
Dopo anni e anni di ricerche sul Duel Monsters e sugli antichi egizi sono giunto ad una conclusione: il Duel Monsters è certamente più di un semplice gioco di carte.
Secondo i miei studi, le carte di questo gioco contengono degli spiriti, i cosiddetti,Spiriti del Duel Monsters. Nell’antico Egitto alcuni potenti faraoni e guerrieri, erano in grado di vedere questi spiriti e di comunicare con essi, tramite telepatia. Gli spiriti erano strettamente legati ad una persona, a cui si sentivano più legati ed affini.
Tramite le mie ricerche sono riuscito a creare un dispositivo in grado di visualizzare questi spiriti che inaspettatamente sono sopravvissuti fino ai giorni nostri. Grazie alla realizzazione dell’attuale gioco del Duel Monsters, gli spiriti possono tornare a fare la loro comparsa. Alcune delle mie ipotesi suppongono che possano addirittura far ritorno gli arcani poteri che permettevano agli antichi di comunicare con essi.
Da Scoperte sul Egitto di Salomon Muto.

“Cavoli! Egitto, addirittura!” esclamò Shota.
“Vediamo il video che dice!” esclamai elettrizzata.
Il video partiva con un una scritta.
“Scoperte sul Duel Monsters, sui suoi spiriti e sull’antico Egitto, a cura di Salomon Muto”
Dopodiché si vide l’immagine di un vecchietto dalla strana pettinatura e i capelli grigi, probabilmente il Salomon Muto del titolo. Si trovava in una piramide, a giudicare dallo sfondo.
“Ci siamo” iniziò. “Bene, bene come potete vedere da queste incisioni” e mostrò dei graffiti in una colonna egizia “Pare che gli antichi si dilettassero in duelli con mostri veri, i cosiddetti duelli delle ombre. Yugi, sposta la telecamera più a destra, per piacere, così possono vedere meglio l’incisione”. “Si, nonno!” disse una voce da bambino.
“Yugi?” chiese Shota. “Sssssh!” dissi io. Ero curiosa di arrivare al punto cruciale.
“Sorprendentemente, i mostri usati dagli antichi per combattere sono gli stessi del gioco del Duel Monsters… “ poi la schermata si oscurò. “Nonno! Qualcosa non va! La telecamera ha smesso di riprendere, credo”. “Fa vedere, Yugi!” esclamò Salomon. “Non capisco cosa non vada…”
“Nonno!” urlò Yugi con tono spaventato.
“Non può essere! Per la Sfinge! Non può essere quello che credo, è stato distrutto tanto tempo fa. Secondo le incisioni il… era stato intrappolato da… c’è solo una persona che…” tra le intermittenze si vide una scena e poi di nuovo il nero. “Fermo!” dissi io. Riportai la scena sullo schermo. Salomon Muto e un ragazzino molto basso vicino a lui, probabilmente Yugi, stavano osservando il cielo terrorizzati. La porzione di cielo visibile era nero pece e i nuvoloni non promettevano certo bene. “Guarda! Che strano ciondolo porta al collo il ragazzo!” esclamò Shota. Era a forma di piramide rovesciata, legata al collo di Yugi da una solida catena.
“Il video sta per finire” notai. Lo feci ripartire.
“… cosa ci fa qui?... so che dobbiamo… corri, Yugi! … salvo“
“Nonno! … lascio. Muoviti!”
“Non ce la faremo… ti prego… salvaci… sei l’unica… salvarci... l’ammaliatrice…” furono le ultime parole di Salomon Muto.
Il video era finito, ma le domande erano appena incominciate ad affiorare.
“Era… vero?” chiese Shota.
“Non lo so, ma ho come il terrore di… sì” mormorò turbata Wynn.