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Autore: Free air    13/05/2006    4 recensioni
E' la fine, Harry è ad un passo dalla vittoria, ma... Una one-shot H/G ambientata alla fine del settimo libro...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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At the end

At the end

 

La pioggia cadeva fitta, tanto fitta che non si vedeva più nulla. Ogni tanto si udiva un urlo straziante, di qualcuno che probabilmente se ne stava andando. E Harry era sicuro che si trattasse soprattutto di mangiamorte, nient’ altro. E sorrideva, nonostante si sentisse bagnato fradicio, perché sapeva che avevano vinto. Ormai mancava davvero molto poco. Doveva solo trovarlo e distruggerlo. Aveva detto di avere con se l’ ultimo horcrux. E allora lui doveva distruggerlo, una volte per tutte, per mettere fine a quell’ inferno. Correva il più velocemente possibile, senza vedere 

Bene dove andare, ma gli bastava solo raggiungerlo. Sapeva che ormai mancava davvero poco. E sorrise di gioia quando lo vide. Sul volto del signore oscuro era dipinta un espressione di puro terrore, che crebbe d’ intensità quando individuò Harry, per poi trasformarsi in un ghigno beffardo. –Eccolo. Lui che deve uccidermi. Guardatelo, come è coraggioso! Ma io ho l’ ultimo horcrux. Lo riconosci, Harry?- disse rivolgendosi a lui e ad alcuni mangiamorte. Harry sentì tutte le speranze afflosciarsi immediatamente dentro di lui, quando la vide, e fu come annegare in un mare oscuro. I cappelli rossi le ricadevano sul volto, nascondendo gli occhi spalancati dalla paura, e sembrava incapace di muoversi. Guardava Harry e il ragazzo si accorse che stava piangendo. – GINNY!-

Gridò, paralizzato dall’ orrore. Cosa stava succedendo? Perché la ragazza che amava si trovava lì? Quello doveva essere uno scontro riservato a lui e a Voldemort.  Quest’ ultimo lo scrutò, e disse- Bene bene bene. A quanto pare abbiamo trovato il tuo punto debole, ed è la signorina qui presente. Peccato, - disse, e nel fare ciò accarezzò il volto di Ginny, che era orripilata – Che sia già occupata. Lei è di mia proprietà, ragazzo, e non puoi farci niente. – Harry non riusciva a capire, o forse non voleva capire, perché era accecato dall’ odio e la paura e dall’ amore che provava per Ginny. – Non dici niente, eh? Eppure devo dire che hai dei gusti eccellenti. La ragazzina qui si è dimostrata un horcrux perfetto e insospettabile. – La testa di Harry pulsava di dolore e incredulità, era assolutamente confuso e non voleva accettare la realtà. – Allora, Harry, non aspettavi altro. E’ lei l’ ultimo.  Uccidila. Così potrai sconfiggermi. Tanto è l’ unica scelta che hai.- - Non è vero. Io non la ucciderò. Per niente al mondo. E tu morirai, e scomparirai per sempre.- Voldemort rise sommessamente – Certo, e il mondo è una favola, vero piccolo? Guarda la realtà, Harry, cresci. Io ho la tua ragazzina, e se vuoi vincere devi ucciderla. Devi fare una scelta. – Harry rifletté, ma solo una soluzione gli sembrava plausibile. – Liberala. Non voglio ucciderla mentre è immobile- mentre parlava la sua voce si era incrinata, ma mentre Voldemort sembrava non essersene accorto, Ginny ci aveva fatto caso e aveva capito le sue vere intenzioni. – Mmm... se proprio vuoi....Sciocco, sciocco ragazzo, credi davvero che ti lascerei eliminare l’ ultimo horcrux?- E rideva, rideva senza fermarsi, mentre Harry avrebbe voluto solamente piangere, perché era tutto troppo difficile. Nel frattempo, Ginny sembrava si stesse facendo forza, infatti l’ incantesimo che la teneva immobile appariva sempre più debole, ma  Voldemort non lo aveva notato. Di punto in bianco, la ragazza si alzò, e scivolò vicino a Harry, di fronte a un signore oscuro estremamente sbalordito. Si mise acconto al ragazzo, e lui le strinse la mano. Poi lo guardò, e lui capì che per Ginny quello era uno sguardo di addio. Afferrò la bacchetta di Harry e se la puntò alla tempia. –Cosa stai facendo? Non vorrai morire, dolce ragazza....- Ginny sputò ai piedi di Voldemort –Ecco cosa me ne faccio dei tuoi complimenti. Se dentro di me c’ è una parte della tua anima, allora è meglio che scompaia per sempre. Non voglio vivere sporca. . Stava per pronunciare l’ incantesimo, quando Harry, che era ancora scioccato, si precipitò su di lei. Il fascio di luce verde sprigionato dalla bacchetta, però, la colpì comunque. Fu un attimo. Harry si era gettato su di lei, e aveva sentito il suo corpo cambiare. Era diventato improvvisamente inanimato. Urlò di dolore, stringendo le mani di lei, che però non poteva più rispondere. E poi se ne accorse. La maledizione scagliata dalla ragazza aveva colpito anche lui, gli era passata attraverso, senza produrre alcun risultato. Non capiva, ma non c’ era tempo. Con le lacrime e la pioggia che gli offuscavano la vista, prese la sua bacchetta, che era caduta a terra, e si rimise velocemente in piedi. Voldemort sembrava debolissimo, a stento riusciva a reggersi in piedi. Non fui difficile per Harry scagliare la sua prima maledizione senza perdono. Voldemort si accasciò a terra, poi pian paino si polverizzò, emanò una intensa luce verde e poi scomparve. Harry avrebbe sorriso in un altro momento, avrebbe urlato di gioia, ma non poteva. Si avvicinò a Ginny, e le scostò i capelli dal viso. In quel momento si rese conto che sulla fronte della ragazza c’ era una cicatrice esattamente identica alla sua. D’ istinto, si tastò la nuca. Per la prima volta, la pelle era liscia al tatto. Mentre il suo cuore si riempiva di speranze, baciò la ragazza. Incredibilmente, lei aprì gli occhi. Gli sorrise intensamente, e poi disse – sono morta?- lui sorrise a sua volta – non credo proprio. – presela mano di Ginny e la fece scorrere sulla cicatrice. Alcune lacrime bagnarono il viso della ragazza. – Mi hai salvato. La maledizione ha ucciso l’ horcrux,ma non me. – Lui la fissò intensamente. – Il mio amore ti ha salvato. Proprio come accadde per me con mia madre. Ti amo- Lei pianse ancora, mentre il ragazzo le asciugava le lacrime- Ora sono io la ragazza che è sopravvissuta. Forse era destino. Fin dall’ inizio. – lui la baciò di nuovo,poi disse- forse. L’ importante è che tu sia viva. E che tutto sia finito. – Ginny sorrise- prometti una cosa: che per una volta ti lascerai salvare. Da me. – Lui rispose calmo – Mi hai già salvato. Mille volte. L’ ultima cinque minuti fa. Hai salvato il mondo. Tu. Non io. Sei tu il vero angelo.-     

  
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