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Autore: Polvere_di_stelle    13/09/2011    1 recensioni
Questa one-shot ha partecipato a “Happy Birthday Draco!” Contest, indetto da OneLove4, classificandosi al Primo Posto.
Non tutto va sempre secondo le regole.
Eventi, luoghi, destino, persone, ci cambiano e modellano la nostra vita.
Entrano a far parte di noi, quasi come il lento soffiare del vento.
Questa oneshot ripercorre una serie di compleanni passati di Draco, per poi ricatapultare il lettore nel presente, ad una fine che è anche un nuovo inizio.
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Nickname su EFP: Polvere_di_stelle

Titolo: Vanilla Kiss
Genere: Triste, Slice of life
Rating: Verde
Avvertimenti:  One-shot

Trama:  Non tutto va sempre secondo le regole. Eventi, luoghi, destino, persone, ci cambiano e modellano la nostra vita. Entrano a far parte di noi, quasi come il lento soffiare del vento. Questa oneshot ripercorre una serie di compleanni passati di Draco, per poi ricatapultare il lettore nel presente, ad una fine che è anche un nuovo inizio.
Eventuali Note: Questa è la prima volta che scrivo una storia con questo pairing. Adoro mettermi alla prova e questa è l’idea che ne è scaturita. Spero possa essere di piacevole lettura e gradimento.

 

 

 

 

 

 

 

Vanilla Kiss

 

 

 

5 Giugno 1985

 

- Draco, per favore, non correre o ti farai male!-.

La donna sollevò la mancina e se la passò lentamente fra i capelli, mentre sul volto apparve un cipiglio magistralmente severo, ma altrettanto preoccupato.

- Suvvia, Narcissa. Quanto pensi che possa correre veloce un bambino?- Lucius ribeccò la moglie, scuotendo il capo, prima di accorgersi di quanto, effettivamente, un bambino in pieno sviluppo possa aumentare velocemente il passo – Draco! Fermati immediatamente. Non voglio più ripeterlo.-.

Il bambino si fermò.

Si volse in direzione dei genitori con un sorriso brillante dipinto sul volto. Le guance diafane del piccolo erano tinte di rosso, per lo sforzo.

- Padre, madre! Avete visto quanto sono belli i fiori del nostro giardino?- cinguettò il piccolo Draco, allargando le braccia. La camicia leggera, di seta bianca, svolazzò leggermente nell’aria più tiepida di fine primavera.

- Sì, sì. Metti quella camicia dentro ai pantaloni, o prenderai un malanno!- Narcissa alzò appena il tono della voce, per farsi udire dal figlio. Ma nonostante tutto, annuì, piegando le labbra in un sorriso delicato.

Draco, dal canto suo, abbassò gli occhi grigi in direzione della camicia, ma scosse vigorosamente il capo in uno di quei classici cenni di diniego che solo i bambini sanno fare – La voglio tenere così, fa caldo!- rispose, mostrando una linguaccia ad entrambi i genitori, prima di riprendere a correre.

 

Ancora una volta, aveva disobbedito alle regole.

 

Corse, per un tempo che parve infinito, sull’erba verdeggiante di quel parco.

Villa Malfoy era invidiata anche dal Sole stesso che, per vergogna, si nascose in modo birichino dietro una nuvola.

Durante la corsa, il piccolo Malfoy non si accorse di una radice, di medie dimensioni, che spuntava dal terreno. Inciampò e cadde a faccia in giù, con le manine a proteggere il volto, che in ogni caso si sporcò di terriccio secco.

- Dovresti stare più attento. Sei inciapato in modo strano lì sopra, su quella cosa.-.

La voce di una bambina, gli fece togliere le mani dagli occhi lucidi e sollevare il capo.

 

Quella fu la prima volta che incontrò Daphne Greengrass.

 

Aveva morbidi boccoli scuri che le raggiungevano le spalle, proseguendo appena dietro la schiena. Indossava un vestitino azzurro con la gonna a balze. Due nastrini del medesimo colore del vestito, legavano i suoi capelli in due codini bassi. Le labbra rosse della piccola Greengrass, emisero uno sbuffo, poco prima di arricciarsi in un gesto infastidito.

- Sei tutto sporco. Puzzi.-.

- Io non puzzo! Tu puzzi.- replicò Draco, alzandosi lentamente in piedi e constatando i danni.

Aveva la camicia di seta sporca e strappata sui gomiti, i pantaloni strappati sulle ginocchia e i mocassini neri non erano più lucidi, ma leggermente infangati.

La bambina si mise a ridere, fermando con le mani la palla magica con cui stava giocando.

- Non sai quello che dici.- disse lei, corrucciandosi – E se non mi chiedi scusa, dico alla mamma che mi hai trattato male.-.

In quel momento, le labbra del piccolo Malfoy, si torsero in un ghignetto malefico.

- Nessuno ti crederà.- ammise, sollevando il mento con fare snob.

Una folata di vento tiepido, trasportò dei petali di fiore ed un delicato aroma di vaniglia fino a loro. I nasi delicati dei bambini, assaporarono quel profumo. Chiusero entrambi gli occhi, contemporaneamente, fino a che il vento non placò il suo animo battagliero.

 

- Vuoi giocare ad acchiappa l’Ippogrifo?- chiese Draco, prima di ricominciare a correre.

La bambina quel giorno lo seguì, dando inizio –forse inconsapevolmente- ad un’amicizia destinata a durare negli anni.

 

 

***

5 Giugno 1990

 

- Vieni, Daphne. Ti devo fare vedere una cosa. Sai mantenere un segreto?- disse il ragazzino, scostandosi malamente un ciuffo di capelli biondo platino, dalla fronte.

La sua attenzione era tutta rivolta verso una figura femminile, della stessa età di Draco, seduta su una panca bianca, in ferro battuto. La ragazzina, intenta a pettinarsi i capelli, lanciò una vaga occhiata in direzione del giovane, sollevando poi le spalle in risposta.

- Che domande fai, Draco? Certo che so mantenere un segreto. Dovresti conoscermi, ormai.- fece schioccare la lingua contro al palato, infastidita, prima di piegare le labbra in un debole sorrisetto di sfida – Intanto che andiamo, posso pettinarmi i capelli?-.

- Mpf. Sì, va bene. Basta che mi segui.- rispose lui, facendo spallucce.

Si incamminarono insieme, inoltrandosi sempre di più nel boschetto appartenente a Villa Malfoy, cresciuto con il tempo ed ancora più verdeggiante del solito. Il ragazzino sospirò pesantemente, passandosi la manica della camicia sulla fronte, per asciugarsi le piccole goccioline di sudore apparse. Trovò quella stessa radice dove era inciampato cinque anni prima e decise di accomodarcisi sopra. Ma prima di fare ciò, estrasse dalla tasca due fazzolettini ingranditi magicamente di colore verde scuro, di pregiata fattura magica, con le iniziali “D.M” ricamate in filo argentato. Gli ci vollero pochi secondi, per poggiare quei tessuti sopra la radice ormai più grande, in modo tale da non sporcarsi eccessivamente i vestiti.

- Ecco. Siediti pure. Devo farti vedere una cosa.- continuò Draco, qualche istante più tardi.

- Spero che sia una…bella cosa.- mormorò la ragazzina, accomodandosi e riprendendo poi

 a spazzolarsi i capelli.

In quell’istante, Draco estrasse qualcos’altro dalla tasca dei pantaloni, in modo lento e oculato. Qualcosa che sembrava non avesse nessunissima intenzione di rompere.

Daphne sgranò gli occhi e schiuse le labbra, boccheggiando per qualche istante, prima di puntare l’indice della mano destra in posizione orizzontale.

- Que…quella é…- farfugliò lei, deglutendo ed umettandosi appena le labbra.

- Una bacchetta.- annuì Draco, mentre un ghigno divertito apparve sul suo volto diafano – La bacchetta di mio padre. Gliel’ho…presa in prestito. Si dice così?- fece spallucce, restando a farsela roteare nella mano destra.

- Hai rubato la bacchetta a tuo padre?- Daphne sgranò di più gli occhi.

- Sì. Cioè…no! Ti ho detto che gliel’ho presa in prestito per un poco, poi gliela do’ di nuovo.- sbuffò, scuotendo il capo.

- Oh no, Draco. Tuo padre si arrabbierà molto, non appena lo scoprirà.- rispose lei, scuotendo il capo castano a sua volta.

- E come farà a scoprirlo, se tu hai giurato di mantenere il segreto?- si gongolò Draco, sollevando il mento con fare snob, socchiudendo le palpebre a mezz’asta – E poi ci ho pensato ad una cosa alternativa. Un piano.- abbassò la voce, sporgendosi appena verso la ragazzina.

- E quale sarebbe il piano? Sentiamo.-.

- Gliel’ho già sostituita con una bacchetta di liquirizia!- la canzonò lui, pensando a quanto fosse geniale il suo piano – Ho già provato ad usarla, sai? Guarda come sono bravo.- disse, corrugando la fronte.

Si alzò in piedi, tastando con i polpastrelli dell’altra mano, il legno duro di cui era composta la bacchetta. Una tonalità di Olmo piuttosto scuro. L’Anima, invece, era in corda di cuore di Drago.

- Mio padre mi ha detto che l’anno prossimo andrò ad Hogwarts. Quindi mi esercito a partire da ora. Voglio essere il migliore.- annuì testardamente il ragazzino, mentre gli occhi assunsero una sfumatura più scura. La sfumatura della concentrazione e dell’eccitazione di fare vedere una cosa nuova a Daphne. La sfumatura di avere un segreto da condividere con lei e la certezza che questo segreto sia ben riposto.

Sventolò la bacchetta nell’aria, verso un cespuglio a caso, dove piccoli fiori giallo-verdognoli muovevano la corolla, danzando con il vento. Ciò che accadde, però, devastò i fiori riducendoli in mille pezzi.

L’aroma di vaniglia si disperse nell’aria e, ancora una volta, entrambi i ragazzini si ritrovarono a chiudere gli occhi, assaporando a livello olfattivo quel profumo.

- Hai distrutto le Orchidee di tua madre, Draco.- Daphne incrociò le braccia al petto, puntando poi l’indice verso i fiori – Mamma mi sta facendo imparare a riconoscere i fiori. E quelle sono certamente orchidee. Anche io le ho, a casa mia.- fece spallucce, guardando nuovamente Draco.

- Sì ma…hai visto? Sono un genio. Mia madre me lo dice sempre. Papà vuole che diventi ancora di più, di un genio. Sai come si fa?- domandò all’amica, lasciando perdere l’ammasso di fiori distrutti, con gli occhi scintillanti.

La ragazzina scosse il capo, affranta quasi, e riprese a pettinarsi i capelli.

- Ma è il mio compleanno! Tu devi saperlo.- la inchiodò con uno sguardo capriccioso che non ammetteva repliche.

 

 

***

 

5 Giugno 1996

 

Draco entrò in Sala Comune, dopo aver percorso il corridoio dei sotterranei per qualche metro. Accostò un muro e pronunciò la parola d’ordine.

L’atmosfera della Sala Comune Slytherin, placava l’animo scontroso del giovane Malfoy.

Sedette in malo modo su un divanetto, spostando lo sguardo grigio verso la finestra che apre la visuale sulle profondità del lago di Hogwarts.

- L’altra sera ho visto il calamaro gigante, scivolare tra le acque, lo sai?-.

Una voce lenta e soave, condita di insolita monotonia, irruppe nel silenzio della Sala e costrinse il giovane Malfoy a spostarsi leggermente sul divanetto, facendo spazio alla ragazza.

- Mi piace avere la sensazione che il nostro ritrovo abituale, sia avvolto da un’aura di mistero.- rispose lui, umettandosi le labbra, per poi passarsi distrattamente la mancina fra i capelli.

Daphne rise di cuore – A me, invece, piacerebbe avere la certezza di superare i G.U.F.O.- scosse il capo, sospirando pesantemente.

Draco era cambiato, nel corso degli anni. Meno sorridente, più arrivista e subdolo.

La Casata e le persone, soprattutto Harry Potter, l’avevano profondamente cambiato.

Perseguì gli ideali di suo padre Lucius, fino a ritrovarsi immerso in cose che ancora non riusciva a comprendere in modo profondo. La Purezza del sangue, era diventata ormai un’ossessione.

Si irrigidì un poco, nel sentire la mano dell’amica stringere la sua, in modo assai delicato.

- Gli esami li supereremo brillantemente, Daphne. Ho la spilla da Prefetto e sono nella Squadra d’Inquisizione della Professoressa Umbridge. Mio padre gode di molte conoscenze, all’interno del Ministero…così come tuo padre. Riusciremo a superare i G.U.F.O ad ogni costo.- un ghigno gli dipinse le labbra rosee – E poi la Umbridge mi deve un favore, per tutti i Gryffindor che le ho consegnato.- fece spallucce, sbuffando.

La mano di Daphne strinse ancora un poco di più la sua. Con un movimento leggero, la ragazza portò di fronte al suo viso un piccolo stelo di un fiore.

Il profumo di vaniglia investì entrambi, per la terza volta nella loro vita.

 

- Buon compleanno, Draco.- sorrise lei, mostrandogli il fiore.

 

Lui non disse nulla, ma si limitò ad osservarlo con occhio critico.

Le foglie, alternate lungo i lati del gambo, apparivano piatte, intere e ovali, ma dalla punta aguzza.

Mentre i fiori erano la bellezza di otto e formavano piccoli bouquet, di colore giallo-verdastro pallido.

- E’ un fiore bellissimo, Daphne.- deglutì, allungando la destra per afferrare il sottile gambo, prima di donarle un leggero bacio sulla gota, che si arrossò per l’imbarazzo.

- E’ un’Orchidea Vaniglia. Simboleggia sensualità e…ed eleganza. Io la trovo perfetta, per te.- ammise lei, annuendo un poco e spostando lo sguardo verso la finestra – Bene. Sarà meglio che vada. Pansy mi sta aspettando al Cortile Interno.-.

E se ne andò così, senza lasciargli il tempo per replicare o per donarle un altro bacio.

Le labbra del giovane Malfoy si distesero in un piccolo sorriso, che però scomparve alla velocità della luce.

 

 

 

***

 

5 Giugno 2000

 

L’ombra di una donna vestita totalmente di nero, si allunga sul selciato e poi sul terriccio umido.

Ha il volto coperto da un velo corto, del medesimo colore dell’abito. Le scarpe con il tacco basso, lucide, sono sporche di terra, ma la donna non sembra prestare molta attenzione all’aspetto fisico.

Tira su con il naso, portandosi un fazzolettino di seta bianca verso la bocca, inspirando un lieve profumo di vaniglia.

 

- Tesoro?-.

Una voce spacca il silenzio, riportando alla realtà la donna. Solleva lo sguardo lucido verso il padre, senza dire nulla. Calde lacrime continuano imperterrite a solcarle il viso, facendole esternare il dolore che sente.

 

- Daphne, tesoro. Io e tua madre andiamo. Ti aspettiamo a casa.-.

Ancora una volta, la donna annuisce, emettendo solo un basso singulto, prima di tornare a volgere lo sguardo verso la lapide in marmo bianco, con inciso il nome di Draco.

Allunga le mani tremanti verso la fredda pietra, poggiandole una volta trovato un appiglio. Ci si aggrappa con tutte le sue forze, lasciandosi poi scivolare verso terra.

- Draco…- un lamento, seguito da un altro singulto.

Porta la mano destra verso il terriccio umido, poi la sinistra, proprio di fronte alla lapide. Lentamente, sistema per bene la terra attorno alla piccola piantina di Orchidea Vaniglia. Lascia che la mente le si riempia di ricordi, tornando indietro di quindici anni, al giorno in cui incontrò per la prima volta Draco.

Il vento profumato di vaniglia, trasporta con sé una frase.

 

“- Vuoi giocare ad acchiappa l’Ippogrifo?-”

 

- Forse avrei fatto meglio a dire di no.-.

 

 

 

 

 

 

 

Giudizio di OneLove4:

 

SCHEMA DI VALUTAZIONE:

 

- GRAMMATICA 10/10

- RISPETTO DELLA TRAMA 10/10

- CARATTERE DEI PERSONAGGI: 10/10

- GIUDIZIO PERSONALE 10/10

TOTALE 40/40

 

 

GRAMMATICA:

 

Praticamente perfetta!!

Nessun errore e soprattutto anche il lessico, è perfetto, hai usato vocaboli ricercati che stavano benissimo nel contesto della storia!

 

RISPETTO DELLA TRAMA:

 

Hai inserito sia il fiore del tuo pacchetto, che il significato è l'hai fatto nel migliore dei modi.

Perchè hai dato all'orchidea un ruolo quasi da protagonista in questa One-shot, il fatto che abbia fatto parte della vita di Draco e Daphne, il fatto che abbia "partecipato" agli avvenimenti più importante e anche più tristi purtroppo.

 

CARATTERE DEI PERSONAGGI:

 

Draco è IC, perchè l'hai descritto nel suo mondo, prima al Manor, poi ad Hogwarts ma sempre con quel suo carattere spocchioso e arrogante, insomma hai seguito la trama originale dei film tranne ovviamente il rapporto con Daphne che tu qui hai creato.

L'hai fatto nascere in un modo totalmente naturale il che è bellissimo, non fai capire al lettore se tra loro due in quegli anni sia successo qualcosa di più profondo oltre l'amicizia, lascia la libera interpretazione e questa cosa la apprezzo!

 

GIUDIZIO PERSONALE:

 

Personalmente non amo questa coppia, ma la tua storia è davvero perfetta!

Nella grammatica, nel lessico e nello svolgimento della trama.

Non ci sono errori, dimenticanze, niente davvero... e ti meriti completamente i pieni voti!

Spero la pubblicherai perchè merita di essere letta!

 

  
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