Fanfic su attori > Cast Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Mara Cullen    13/09/2011    3 recensioni
i, Forse, se avessi avuto la parte di Edward Cullen, lavorare insieme a Kristen, sarebbe stato un grande onore, oltre che imparare dal suo talento.
Potevo dire che facevo questo provino per lei. Solo perché c’era lei.
Chissà come sarebbe andato il futuro? Chissà come sarebbe andato il provino? Chissà come era Kristen Stewart di persona? Chissà ……………………………………..se era la mia opportunità?
Domande e solo domande a cui avrei dato una risposta l’indomani.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao!!!!!!!!sono tornata!!!un nuovo capitolo!!!un po’ lungo in effetti!!!vorrei ringraziare chi ha recensito il mio capitolo scorso, e spero di trovare altre critiche, commenti in questo capitolo, le aspetto perché servono per migliorare la mia scrittura….insomma grazie a tutti!!!la smetto e vi lascio leggere!!!
Mara Cullen


Rob
 
Osservai fuori dal finestrino della mia macchina che mi stava trasportando sul red carpet del festival del cinema di Roma.
Ero spaventato dalla situazione che si stava formando davanti a me.
Mi sentivo ansioso, ma definire ansiosa la mia situazione era davvero  troppo semplice.
Dopo il comic com, pensavo di essere preparato alla folla che mi sarei trovato davanti una volta sceso dall’auto.
Ma, mentre mi avvicinavo alla mia meta, la mia  ansia saliva alle stelle.
In più  aggiungevo il fatto che non sentivo, ne vedevo Kristen da molti mesi, e rivederla mi scombussolava enormemente.
Dopo la frase che mi aveva sussurrato durante il servizio fotografico di vanity fair, pensavo che le cose fossero giunte ad una svolta decisiva, ma come sempre mi ero sbagliato, perché volavo con la fantasia, ed ero andato contro un muro.
Perché tutto doveva essere  così difficile.
Di solito quando ti innamori sembra essere semplice, ma definire semplice la mia situazione era una offesa.
E mentre mi avvicinavo al red carpet sentivo esplodere un nervosismo mai avuto.
Sapevo il perché, ma rifiutavo di ammetterlo a me stesso.
Osservai di nuovo fuori dal finestrino, la giornata non era una delle migliori, ma percepì che sarebbe stata una giornata piena di sorprese.
Sospirai.
Chiusi gli occhi e immaginai Kristen………………………….
 
 
 
Kristen
La mia macchina si fermò di fronte al red carpet.
Ero agitata , nervosa, ansiosa…..
Eseguì un bel respiro.
C’era un’infinità di gente, tremai per la forte eccitazione, ma allo stesso tempo per la forte paura che incuteva la situazione.
Ero nervosa anche perché, dopo mesi, avrei rivisto Rob nuovamente.
Lo stomaco si riempì di farfalle all’immagine del suo viso….dei suoi occhi…..delle sue labbra….
“ehi Kris tutto bene?” mi chiese la mia  agente, scossa da quella domanda imprevista.
“si, certo, e che ho un po’ di paura per la situazione, per me è tutto nuovo!” ammisi sinceramente.
 Jane sorrise nuovamente. Mi osservò intensamente e mi trasmise un po’ i tranquillità, come era facile per lei tutto questo.
“tranquilla, sono tutti qui per acclamarvi, non devi avere paura di loro, sono qui per te e per Rob!” ripeté  lei.
“certo, certo!”  concordai con lei,
non potevo rivelarle che l’agitazione che sentivo  era dovuta alla situazione con Rob.
E sapere che da lìa poco lo avrei rivisto mi mi incuteva agitazione.
Jane mi posò una mano sulla spalla e aggiunse “andrà tutto bene!” e lasciò l’auto
Chissà cosa sarebbe successo quando sarei scesa io, ma soprattutto quando sarebbe arrivato Rob.
Immaginai le urla moltiplicarsi.
Rabbrividì.
Anche per Rob era una situazione nuova, forse era anche questo    ciò che ci univa così tanto.
Attesi il segnale per scendere.
Improvvisamente la portiera si aprì e un’aria fredda mi travolse. Rabbrividì. Faceva un po’ freddo ma al  confronto del gelo che sentivo dentro non era nulla al confronto.
Respirai profondamente.
Scesi dall’auto.
Cercai di assumere   un’aria  indifferente , nonostante morivo di ansia.
Un’infinità di urla mi sconvolsero appena poggiai il piede sul tappeto rosso.
Incominciai a   camminare con le mani infilate nelle tasche della mia giacca di pelle.
Ero spaesata, non sapevo come comportarmi.
“Kriss raggiungi cat” mi disse un uomo.
Seguì il consiglio dell’uomo e avanzai verso Cat.
Mi sorrise come sempre.
Era contagiosa, mi spuntò un sorriso sereno.
Ma l’ansia e la paura non volevano andarsene, mi sentivo fuori osto, non mi piaceva essere fotografata.
Istintivamente mi passai una mano tra i capelli, gesto non propriamente mio, ma ero stata contagiata da Rob. Nuovamente mi assalirono milioni di farfalle,.
Cat notò nuovamente la mia ansia e la mia timidezza  a mostrarmi in pubblicò e mi abbracciò.
Nuovamente mi sistemai i capelli.
Improvvisamente si alzarono in aria un sacco i urla, mi voltai e  una macchina con i finestrini scuri si fermò di fianco a noi,
il mio cuore impazzì.
La mia emozione salì alle stelle.
Mi sentivo gelare il sangue,
alcuni uomini si avvicinarono all’auto  e aprirono la portiera.
Ed ecco apparire   l’uomo che ogni volta mi faceva perdere la testa. Rpbert  era uno schianto.
Dopo mesi in cui ci eravamo persi di vista, rivederlo dopo tanto tempo mi scombussolava enormemente.
Fu accerchiato da fotografi che gli scattarono un sacco di foto.
Notai la sua timidezza quando gli scattarono le foto.
Come lo capivo.
Si passò una mano tra i capelli, quel gesto inconscio mi fece scoppiare il cuore dal petto.
Era un gesto così sensuale.
Mi osservò, i nostri sguardi si unirono e mi sentì tremare tutto intorno, forse ero io a  tremare così tanto, ma finalmente mi sentì a casa.
I suoi occhi erano tutto ciò che mi davano sicurezza in quel caos impossibile.
Era giunto il momento in cui  ci volevano per le foto insieme.
Sorrisi finalmente avrei potuto starli accanto senza destare nessun sospetto sui miei reali sentimenti.
Mi avvicinai lentamente a lui, percepì il suo braccio intorno alla mia vita, e il mio cuore incominciò a battere più forte.
Fui felice di essere tra le sue braccia .
Lo amavo così tanto, che in quel momento le mie scelte non mi importavano, mi bastava stare accanto a lui per esser felice.
Iniziarono a scattarci le foto

La sua stretta aumentò.
Sapevo  che per lui era difficile resistere ai suoi sentimenti in pubblico, ma in quel momento c’era la scusa delle foto
Sentì il suo sguardo su di me, non mi voltai per non cadere nella tentazione di baciarlo,   mi senti nuovamente assalire da una tempesta di emozioni,.
Poi fu tutto così veloce che non seppi nemmeno io cosa accadde, solo che fui allontanata da Rob e portata  a fianco delle transenne  a  firmare  gli autografi alle nostre fan,
sorrisi alle ragazze che mi stavano porgendo i libri di twilight e  e iniziai a firmarli uno dopo l’altro.
Cerano ragazze che piangevano, altre che non credevano di essere lì di fronte a me, altre che sorridevano felici del mio autografo.
Pian Piano sentì il loro affetto e capì  che non dovevo avere paura o timore di loro, perché loro ci volevano bene, e mi rilassai, mi sentì tranquilla.
“tenks” urlò una ragazza  in lacrime, le sorrisi spontaneamente.
Ogni tanto non resistevo a  voltarmi nella direzione di Rob e osservare che cosa facesse,e percepì che anche lui stava firmando autografi.
Eravamo vicini anima e corpo, ma nonostante ciò lontani per le mie scelte non fatte…..dubbi assurdi che rendevano tutto difficile.
.incredibile come poca distanza ci allontanasse così tanto
Io e le mie indecisioni. Io e i miei dubbi.
Che stupida che ro, perché dovevo metterci soì tanto per fare una scelta.
In quel momento non capì nemmeno me stessa.
Ad ogni passo che facevo seguiva uno sguardo verso la sua direzione, ogni secondo, ogni minuto era dolore  perché udivo le mie indecisioni, ogni pensiero era fermato dal senso di colpa per  MIKE.
Ogni sorriso che donavo era la conferma di quanto fossi felice in quel momento per il solo fatto che lui fosse nel mio raggio .
Essere lì, lontano da casa rendeva  più semplice non controllare ogni minimo gesto.
Non mi sentivo oppressa dalla presenza di MICAEL.
Non sentivo le pressioni della summit.
Sentivo solo battere il mio cuore velocemente mentre lanciavo sguardi verso Rob.
Sapevo che lui mi avrebbe aspettata per il tempo necessario delle mie scelte, sapevo che lui mi amava, e sapevo che ogni ragazza avrebbe voluto averlo accanto a lei. Ma lui stranamente voleva me.
E io? Io sapevo che volevo lui.
Doveva rimanere ed essere una scelta mia……
Ma sperai che quella scelta fosse più semplice, che non provocasse dolore, ma cancellai quel pensiero triste quando incrociai lo sguardo di Rob, e mi si spezzò il respiro facendo spuntare un  sorriso sul mio viso…………….
E in un battito tutto trascrose velocemente, le foto, gli autografi, le interviste, le urla, i pianti, i fotografi, le ansie, le paure svanirono quando uno alla volta ci portarono all’interno dell’auditorium.
 
Robert
 
Ci trovammo dietro le  quinte in attesa che ci  chiamassero per entrare sul palco, mi sentivo agitato ma anche eccitato per la situazione nuova e pazza attorno a me.
C’era una follia generale incomprensibile.
Migliaia di persone affrontate la fuori che non avevano fatto altro che urlare il mio nome. Mi aveva fatto piacere, ero consapevole che er merito loro se potevo essere quel giorno lì, tuttavia non capivo il senso di questa euforia per  noi.
Eravamo ragazzi normali, facevamo solo un lavoro di interpretazione, la recitazione forse era un lavoro così diverso dagli altri lavori perché ti permetteva di stare su uno schermo e interpretare tanti personaggi cosi diversi.
Ero grato a twilight per il lavoro che mi aveva dato.
E sapevo che con i film successivi l’attenzione e l’affetto sarebbero cresciuti enormemente..
 M i trovavo in attesa di esser chiamato e mi sentivo così fuori posto, forse perché non credevo che una simile fortuna toccasse  a me.
Certo per twilight non ero solo grato per avermi dato un lavoro, ma anche per avermi fatto conoscere la ragazza che consideravo ella mia vita,  anche se lei era impegnata con un altro, ma solo averla a fianco in quel momento mi trasmetteva un sacco di carica.
Ancor una volt ami sentì i suoi occhi addosso.
Non ebbi il coraggio di voltarmi e incontrare il suo sguardo, troppo pericoloso, non sarei riuscito a controllarmi, mi conoscevo troppo bene.
Catherine era seduta tranquillamente su una sedia, e io passeggiavo nervosamente avanti e indietro sul pavimento.
Kris mi osservava assorta nei suoi pensieri, mi chiesi a cosa stesse pensando.
Improvvisamente qualcuno ci venne a  chiamare.
Mi fermai e la prima ad entrare fu Catherine.
“poi tocca  voi mi raccomando appena sentite il vostro nome entrate!” ci disse il responsabilee scomparve dietro una prota.
Respirai a fondo.
il momento era giunto.
Notai il nervosismo di Kris, stava giocherellando con il vestito segno della sua timidezza ad affrontare la gente.
“ehi Kris tranquilla!” dissi semplicemente, perché non sapevo cosa dire per tranquillizzarla.
Ma non ricevetti risposta.
Era troppo nervosa  e agitata mi avvicinai a lei, certo che anche in quello stato era dolcissima.
“Kris tutto bene?” domandai.
Si voltò e mi fissò .
Annuì.
Consapevole che non volesse parlare mi allontanai d lei er lasciarla respirare.
Quando era nervosa  era  meglio lasciarla in pace perché era in gradi di scoppiare.
Mi avvicinai vrso la prota che portava nel teatro e sospirai.
Pensai come rispondere, a come pormi verso il pubblico, a controllare le mie emozioni in presenza di Kris, a come  affrontare tutta la situazione.
Incrociai le braccia al petto e mi appoggiai alla parete in attesa che qualcuno ci accompagnasse dietro le quinte e quindi verso il palco.
Mi sentì una mano sul braccio e mi sentì strattonare verso la parte di chi mi stava chiamando, mi lascia voltare e non capì più nulla perché tutto avvenne in fretta.
Vidi solo Kristen che mi lanciò le sue braccia attorno al mio collo, alzarsi sulle punte dei piedi e baciarmi.
Posò le sue labbra sulle mie, sapeva benissimo che non resistevo, che non sapevo controllarmi,.sentivo il suo respiro sul mio viso, i nostri corpi erano attaccati, le sue labbra erano morbide, calde e desiderose di perdersi in quel paradiso meraviglioso.
Infilò la sua lingua nella mia e ci giocò, sentì solo che lei si strinse  di più a me, io aumentai la mia stretta sui suoi fianchi e la strinsi ancora di più  a me, lei  mi stuzzicò parecchio,  mi sbottonò la camicia e mi accarezzò il petto, lasciando impronte bollenti, sapeva quanto la volessi, quanto desiderassi fare l’amore con lei, perché la desideravo come l’aria, come  sentire i battiti del mio cuore.
Staccai una mano dai suoi fianchi e le accarezzai una guancia, gesto per trattenere  il suo viso dal mio, ma sapevo che dovevo termina re quel gioco sensuale perché non era il luogo, non c’era tempo per abbandonarsi alla passione, perché questione di minuti e qualcuno ci avrebbe scoperti.
Tuttavia  misi anche l’altra mano sul suo viso e intrappolai il suo viso tra le mie mani, e 
Fui io a prendere il controllo, leccai il suo labbro inferiore e lei mi strinse ancora di più a se, infilò le sue mani tr ai miei capelli e ci giocò, mentre continuavo  baciarla, andando contro i tempo, mi resi conto che dovevo finire quel  bacio.
Mi staccai da lei controvoglia, e la fissai, rendermi conto che il mio respiro era spezzatto, e anche il suo non era d ameno.
Mi fisso confusa, poi nei suoi occhi compare un lampo di lucidità e si rese conto di ciò che ra successo.
Si staccò velocemente da me,e mi fissò.
“oddio, ma che ho fatto!” farfuglio lei.
“ci siamo baciati?” le dissi mentre mi abbottonavo i bottoni della camicia.
“questo lo so anche io, ma ho perso il controllo, non è possibile, non doveva accadere, non qui, non adesso!” mormorò.
“beh, sappiamo cosa accade tra di noi quando ecco ci baciammo, ma questa volta sei stata tu, non io, ho fatto il bravo!” sottolineai.
“lo so!” ammise lei dispiaciuta.
“non essere dispiaciuta Kristen, tu lo volevi io lo volevo, quindi lasciamo perdere, cioè no, non sentirti in colpa, in fondo siamo stati insieme sul set di twilight, ma ti ho detto  che ti avrei aspettato, finché tu non avresti scelto, sono qui, siamo qui, ed e successo un bacio, ne sono felice!” rivelai soddisfatto.
“no, non doveva accadere, sono stata una stupida…….e che…………io…………..!”
“Kristen!”
Si girò di scatto verso la porta e un uomo la stava chiamando, lei si sistemò il vestito e si diresse verso la porta.
Mi fissò  prima di scomparire .
Ci avevano interrotti, il discorso era stato  interrotto, ma in qualche modo dovevo riprenderlo, perché stava   per essere sincera pe runa volta, stava ammettendo i suoi sentimenti, anche se per me erano chiari, ma proprio nel momento sbagliato ci avevano separati.
“Robert!” mi chiamò una voce.
Era giunto il momento anche per me di raggiungere il palco e affrontare scena.
Sorrisi perché per una volta non ero stato io a infrangere regole.

……….per tutto l’evento non riuscivo a non pensare al bacio che era successo tra me e Kris, inutile negare che la cosa mi aveva fatto immensamente piacere, come se per una volta non  dovessi sentirmi in colpa, come se per l’ennesima volta avessi rispettato le regole, come se l’avessi rispettata nella sua richiesta dei mesi prima.
Ogni tanto ci scambiavamo sguardi, sguardi poco chiari, poco puliti, perché era ancora presente quella alchimia, quella voglia matta di farla mia li in quel momento, e non dover aspettare una sua scelta così snervante per me, ma dovevo frenare i miei ormoni, dovevo frenare la voglia di sentirmi sempre una calamità attirata dalla sua parte, non era giusto, ma quanto mi era mai importato di ciò che era giusto, se lo avessi atto, a quest’ora non dovevo trovarmi in quella situazione, ma magari fidanzato con Nikki, al solo pensiero mi si drizzarono  i capelli, sapevo che non era Kris, perché nessuna era come lei, e nessuna  avrebbe mai scatenato un millesimo di ciò che provavo per lei,, nemmeno se avessi potuto immaginare tutto ciò dal mio primo incontro con lei, quando la vidi in  “into the wild” non avrei mai pensato di sentire emozioni così forti e importanti per una persona, sapevo che non avrei mai provato nulla per nessun’altra paragonabile a quello che mi legava, a quello che ci legava, c’era attrazione, come se avessi inserito un’allarme naturale che mi avvertiva quando si avvicinava lei, impossibile da comprendere per chi non provava tutto ciò.

Mi sentì sfior are  il gomito sapevo che lei stava cercando un contatto fisico con me, era questa miscela esplosiva che rendeva tutto più complicato, una miccia che si accendeva ad ogni tocco, ad ogni  sguardo, ad ogni sussurro………ed ecco il mio istinto incontrollabile……..desideroso…..di toccarla, di ricambiare con un gesto il suo richiamo, ma non potevo, imprigionato in quella situazione davanti a migliaia di persone, non potevo, dovevo resistere.
Sentivo i suoi occhi su di me. Non resistevo ogni tanto a voltarmi dalla sua parte, ed ogni volta venivo catturato dai suoi occhi verdi, grandi, profondi, che rapivano i miei, come se scrutassero, come se fossero capaci di leggere la mia anima. Forse lo facevano. Forse ero davvero un libro aperto per lei.
Ma nemmeno lei, per me, era un segreto, perché sapevo cogliere ogni sfumatura, ogni scintilla che la distingueva dagli altri, sapevo quando era  agitata, quando era felice, quando era annoiata, quando era impaziente o nervosa. Insomma la conoscevo più di qualsiasi altra persona, Forse più di Micael. Al solo pensiero di quel nome mi innervosì, strinsi i pugni e svicolai dallo sguardo di Kris.
Alla fine della conferenza ci dirigemmo nuovamente dietro le quinte, ero stanco di fare interviste, ma questo era il mio lavoro, promuovere il film, e dovevo combattere con la voglia di scappare via e di lasciarmi tutto alle spalle, ma non lo avrei mai fatto, perché ero consapevole della fortuna che avevo.
Mi avvicinai  al buffet.
“dobbiamo parlare!” disse una voce alle mie spalle. Mi voltai e sapevo bene chi mi stava parlando.
“lo so!”
Abbandonai il tavolo e segui Kris che camminava davanti a me, con passo svelto e nervoso.
Si fermò in una stanza poco distante e aprì la porta. Entrò prima lei, e io la seguì, senti scattare la porta e mi voltai. La osservai, attendevo che iniziasse a parlare.
Abbassò lo sguardo per sfuggire dal mio.
Sospirò.
“non farti strane idee, non significava nulla quel bacio, si tratta solo di un bacio……..solo questo!”
“semplice bacio? A me non sembrava solo un semplice bacio, scusa Kris ma a che gioco stai giocando?”
“a nessun gioco…..ti pare….sono pi+ confusa di prima…..e inutile negare che una parte di me….vorrebbe lasciarsi andare, tuttavia c’è l’altra  più piccola ma la più fastidiosa che dice che non è giusto, questa situazione fin dall’inizio non è giusta, non è leale nei confronti di Mike!”
Avanzai di qualche passo verso di lei.
Mi fermai di fronte  a lei,e le accarezzai una guancia con il dorso della mia mano.
Lei mi fissò.  Bloccò la mia mano sulla sua guancia e chiuse gli occhi.
“è così difficile lasciarti andare per una volta, è innegabile, sai benissimo che ti amo, non lo mai nascosto, e tu lo sai, ma non posso resistere, non posso evitare di toccarti, di guardarti, di volerti, di amarti…..”
“smettila….ti prego…..ci stiamo facendo del male…Rob…..”
Intrappolai totalmente il suo viso tra le mie mani, costringendola a guardarmi dritto negli occhi.
“non mi importa…..”
Avvicinai le mie  labbra alle sue, fermandomi a un millimetro, e attesi una sua reazione.
In poco tempo esplose  l’elettricità, una scossa elettrica invase la stanza, i nostri corpi, i nostri occhi, e le sue mani furono tra i miei capelli
“no…n po….s-so.!”
Mi fermai all’istante, perché stava rovinando quel momento, perché non sapeva lasciarsi andare, per una volta seguire il suo cuore non la sua testa.
“per Mike?”
Lei annuì. Si staccò completamente da me. Si avvicinò alla finestra dandomi le spalle.
“e troppo facile, lo già fatto una volta sul set di twilight , ma devo resistere, non posso farlo, non….”
“va bene, fai come vuoi, ma sono stanco di giocare, sono stanco di non averti, sono stanco di………………….”
“Ragazzi tutto ok?” chiese Catherine sulla soglia della porta che aveva aperto.
Abbassai il mio sguardo per non far leggere la furia che avevo sul mio viso.
“si Cat, stavamo commentando la giornata!” disse Kristen avvicinandosi alla regista.
“sssi, ehm scusate io ora ritorno in albergo…so che più tardi dobbiamo andare a firmare i libri, quindi vorrei fare una doccia!” dissi sorridendo mentre passavo di fianco alle due donne.
Sentì su di me gli occhi di Kristen mentre mi allontanavo con passo svelto e furente dalla stanza.
Un’altra volta aveva dato più importanza   a lui, quando sapevamo entrambi che non lo amava più.
Si ostinava a portare avanti una relazione finita  da tempo, forse stavo sbagliando tutto, forse stavo commettendo troppi errori, forse ero io il pazzo che amava una ragazza già impegnata, ma era inevitabile, non potevo controllare i miei sentimenti e nemmeno  la mia attrazione per lei.
Rientrai in albergo.
Salutai il consierge che mi aveva dato le chiavi
Presi l’ascensore.
In attesa del mio piano mi lasciai andare contro la parete,  e chiusi gli occhi.
Ero esausto, stanco, arrabbiato, furente, deluso,  triste……………
 
 
 
 
 
Kristen
 
Ma che stupida ero stata.
Aveva ragione Rob. Non ero in grado di lasciarmi andare.
Eppure era semplice. Lui mi amava. Io amavo lui. Cosa c’era di tanto difficile da capire.
Non riuscivo a lasciarmi andare, colpa di Mike.
Era sempre presente, il suo spirito aleggiava su di me.
Non volevo deludere nessuno, ma soprattutto odiavo ferire Rob.
Era l’ultima cosa che volevo, che desideravo.
Mi trovavo ancora nella stanza.
“ehi Kris è davvero tutto ok?” chiese Cat appoggiandomi una mano  sulla mia spalla.
“si certo!”
“non mentirmi, non ti credo!”
“perché Cat, è la verità, è tutto apposto!”
“no, e sai perché, i tuoi occhi non mentono, sono tristi, e so il motivo!””
Mi irrigidì. Ma perché tutti sapevano leggere il mio viso.
Le mie emozioni erano così forti per apparire così evidenti sul mio viso. Sbuffai.
“davvv….vero?”
“si, puoi fidarti di me, centra Robert!”
Deglutì rumorosamente.
Voltai il mio sguardo per svincolarlo dal suo.
“NO, e che sono stanca, in questo periodo ho tante cose da fare e poco tempo per riposarmi, ecco tutto, Ro…….” Il suo nome rimase imprigionato nei miei singhiozzi silenziosi.
Non mi ero accorta di essere scoppiata a piangere, e che Catherine mi stava abbracciandomi per  consolarmi.
Le lacrime silenziose,dolorose, invadenti solcavano  con insistenza il mio viso, erano incontrollabili, come tutto del resto nella mia vita in quel periodo.
Non riuscivo  a capire che cosa mi frenasse, eppure sapevo cosa volevo, ma mi sentivo  imprigionata in me stessa.
“kris, so benissimo che vi amate, che c’è di strano, siete a Roma e qui non c’è Micael, potete amarvi libertà………..vai da lui”
“n……o…n è semplice, non è così semplice, non posso, non pos….so”
“testarda!”
Sciolsi l’abbraccio quando fui certa che le lacrime furono terminate.
“no, ma sono fidanzata, io stò con Mike!”
“ devi decidere tu, vuoi continuare ad essere una fidanzata infelice, o vivere la vera felicità disse  Cat sorridendo.
“e questo il punto, non lo so”
“ma è così semplice…….la risposta c’è lai scritta nel tuo cuore, ma sei tu che non lo vuoi ammettere a  te stessa, non tirare troppo la corda, altrimenti perderai Rob”
Non risposi perché quelle parole mi ferirono.
Era la verità. E perdere Rob era l’ultima cosa che desideravo.
“ci penserò, promesso!” dissi liquidando  una volta per tutte quel discorso.
Non volevo che sapesse di più di quello che sapeva già e che intuiva.
“ok”
“ora vado in albergo, a dopo Cat”
Rientrai in albergo.
Raggiunsi la mia stanza.
Mi buttai in doccia, lasciandomi travolgere dal getto d’acqua calda.
Riuscì a rilassarmi totalmente e a vederci più chiaro.
Dovevo essere più determinata.
E in fondo Cat aveva ragione, io mi trovavo lontano da Mike, e non avevo nemmeno la certezza che lui fosse fedele  a me.
Non ero pronta per fare una scelta, ma tuttavia, non sapevo più resistere ai miei sentimenti.
Uscì dalla doccia in gran velocità, fremevo, ero agitata, ansiosa di correre d a Rob.
Dovevo lasciarmi andare per  runa volta  e vivere quello che sentivo.
Aprì la valigia e presi una t-shirt e un paio di jeans.
Mi asciugai in capelli lasciandogli umidi.
Mi vestì in gran fretta e non mi guardai nemmeno allo specchio.
Presi le chiavi della mia stanza e mi precipitai davanti alla porta di Rob.
Chissà se stava riposando, o era  in stanza------------respirai profondamente, e cercai di calmarmi, sembravo una pazza isterica, ma non mi importava, dovevo mettere le cose in chiaro, almeno per quella sera.
Bussai alla porta due volte  è attesi.
Nessuno rispose.
La mia delusione si stava facendo strada, non era in stanza, ero arrivata troppo tardi come al solito.
Mi allontanai dalla porta, sentì agli angoli degli occhi le lacrime pungenti, mi voltai triste e decisi di ritornare nella mia stanza.
“Kris??????????”
Mi voltai di scatto.
il mio respiro accelerò.
Deglutì un quantitativo di saliva non quantificabile per la bava che stava formando nella mia bocca.
ma soprattutto  il mio cuore stava  partendo, batteva così forte che lo avrebbero sentito  tutti, beh non c’era nessuno in giro, per fortuna in quel momento.
Rimasi imbambolata a fissarlo.
Era di fronte a me, aveva i capelli gocciolanti, le gocce cadevano sul viso, i suoi occhi mi scrutavano impenetrabili, era serio, ma la cosa più sconvolgente e che indossava  solo un asciugamano bianco attorno alla vita.
era nudo.
Respirai  a fondo cercando di dosare  ogni respiro, altrimenti sarei andata in iperventilazione o forse lo ero già.
Stavo perdendo la lucidità perché lo fissavo come se vedessi una visione più che Rob. In effetti era così.
Dio quanto era bello………
“che ci fai qui?”
Continuavo a fissarlo, senza capire cosa avesse detto……..
“Kris ci sei?”
E non risposi nuovamente…….perché in quel momento mi stava attraversando nuovamente una scossa elettrica, più corte , energica, simile ai temporali estivi, ma ogni volta era come la prima volta…. Quanto lo volevo………..quanto lo desideravo……quanto lo amavo…………………..quanto………..e non feci altro che seguire per una volta i miei sentimenti.
Mi buttai con forza su di lui, praticamente saltandogli adosso come una furia.
Lui fu preso in contropiede dalla mia reazione, non era preparato di certo al mio vulcano di esplosioni, cademmo sul pavimento………….mi impossessai delle sue labbra,feci entrare la mia lingua nella sua con prepotenza, violenza, e lui rispose al bacio con la stessa intensità della mia…..infilai le mie mani tra i suoi capelli, mentre le sue accarezzavano la mi schiena, rabbrividì al contatto  delle sue mani con la mia pelle, ma questo mi mandò fuori di testa,  gli  morsi il labbro inferiore, e lui fece lo stesso con me..
Spostò le sue labbra sul mio collo, mordendolo, , mentre lo aiutavo   sfilarmi la maglietta, non smise di accarezzarmi ogni parte della mia schiena,.
poco dopo anche i miei pantaloni e la sua asciugamano sparirono dai nostri corpi
Si girò di scatto, finì sotto di lui, mentre mi baciava con dolcezza…………
Intrecciò le sue mani alle mie, ed entrò dentro di me………………………….
 
 
Gli baciai la spalla.
“a cosa vedo tutto cio?”
“a nulla!”
“perché hai cambiato idea?”
“forse perché  lo volevo, ma non osavo ammetterlo, so che anche tu  lo volevi!”
“oh Stew io…..sai che ti voglio!”
“sempre?”
“che domande sono? Lo sai no?”
“non lo so”
“invece si”
“no che non lo so!”
“ah no?”
Scossi la testa.
Mi baciò.
“sei convinta, o te lo devo dimostrare ancora?”
Ci pensai su qualche secondo.
“credo di no”
Sorrise
“seriamente, perché hai cambiato idea Stew”
“voglio vivere il momento e non pensare al domani, so che devo fare una scelta, ma ti volevo troppo…….”
“finalmenteeeeeeee”
“cosa?”
“hai ammesso che mi vuoi!”+
“stupido lo sai benissimo”
“no, non lo so ma è bello sentirlo dire!”
“ok, ma non farti strane idee!”
“perché Stew”
“non ho scelto!”
Sospiro
“lo so”
“volevo esserne sicura, sarai il primo a saperlo”
“ok, per or ami basta averti stanotte, per il resto ci penseremo domani”
“ci stò!”
E riprendemmo da dove avevamo interrotto………..


p.s. alla prossimaa!!!!!

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Mara Cullen