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Autore: JenniferBridget    13/09/2011    1 recensioni
A Waterbury qualcosa di cupo e misterioso circonda la vita di Hayleene Johnes. Scoprirà che il ragazzo di cui è innamorata vuole renderla sua regina delle tenebre, che è un vampiro. Cosa farà lei? Lo amerà comunque o la vita che lui vuole per lei, per loro sarà troppo da accettare?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era una mattinata alquanto comune. Il sole scottente di agosto, mia sorella che mi lanciava cereali tra i capelli e mia madre che la rimprovera ridendo. Mi sentivo troppo inadeguata al loro mondo. Presi un sorso di latte direttamente dal cartone, un plumcake con gocce di cioccolato e corsi di sopra in camera mia. Mi buttai sul letto sospirando e aprii il pacchettino del Plumcake, lo addentai e mi sembrò troppo, troppo montono. Era la mia solita colazione, plumcake e latte e sentivo il bisogno di fare qualcosa di diverso. Afferrai il tappettino che usavo per il mare, un libro che rileggevo ormai per la quindicesima volta e salutando mamma uscii e mi diressi verso la radura nel bosco dietro casa. Lo sistemai per bene e mi sdraiai sopra sospirando. Lì avevo pace, serenità e un venticello fresco che soffiava tra gli alberi. Mi sdraiai, appoggiando il mento ai gomiti e sistemai il libro alla 7 pagina, da dove iniziava il primo capitolo. Lessi il titolo ad alta voce e iniziai a leggere in silenzio ogni parola che ormai ricordavo a memoria. 
....un'ora dopo...
Il tempo passò più rapido di quanto credessi e mi ritrovai assetata e affamata. Guardai l'orologio ed erano le 11:25; mi sarei concessa cinque minuti per correre a casa e rubare qualche pacchetto di patatine e una bottiglietta d'acqua. Entrai in cucina e diedi un'occhiata al frigo. Presi un gelato al caffè e un pacco di patatine dal mobiletto. Rubai il pacchetto di caramelle al cocco di mia sorella Kelly e la sua bevanda energetica, sperando proprio di farla arrabbiare e tornai di corsa alla mia postazione di guerra. Entrai nella radura inspirandone l'aria pulita e quasi svenni per la paura quando una sagoma si sollevò dal teppetino con il mio libro in mano.
 - Chi sei?- 
Chiesi con un filo di voce, avvicinandomi cautamente al ragazzo.
 - Caleb, chi dovrei essere?- 
Disse lui con aria da perfetto sbruffone pomposo e pieno di se. 
 - Oh certo sei Caleb che sciocca non ci avevo pensato. Però, non ti conosco quindi ridammi il mio libro.-
Gli sfilai la mia copia malconcia di Romeo e Giulietta dalle mani e raccolsi il tappetino.
 - Siamo in troppi, addio Caleb o chiunque tu sia.- 
Cominciò a ridere e mi voltai irritata-
 - Vedi mi sa che "addio" sia troppo esagerata come parola da dire a un ragazzo che incontrerai ogni giorno a scuola.-
Disse ridendo e io rimasi a bocca aperta.
 - Quindi sei uno nuovo eh? Beh ecco la prima regola, mai fare amicizia con me. Sai, per gli sbruffoni pomposi come te, ci sono quelle oche senza cervello come mia sorella.-
Mi guardò stupito e me ne andai a passo svelto soddisfatta verso casa. Il problema era che mi sarebbe rimasta un'ora libera prima di pranzo e non sapevo come riempirla. Tornai a casa sbattendo la porta e mi portai la roba che mi ero portata inutilmente alla radura, in camera. Pesavo si e no 40 chili quindi potevo ingozzarmi di dolci e roba varia senza sentirmi in colpa. Mi buttai sul letto e non sapendo che fare, afferrai il portatile dalla scrivania e lo accesi per andari sul blog della Croft High School e magari trovare anche qualche informazione sul nuovo pagliaccio Caleb. Il blog non era aggiornato da tre giorni ormai e quindi non trovai un bel niente. Spensi il computer e scesi di sotto, anche se la compagnia di quell'oca di Kelly era l'ultima che avrei voluto sulla faccia della terra.
 - Che c'è per pranzo?-
Chiesi ridacchiando nel notare l'affiatamento con cui cercava la sua bevanda energetica e le caramelle a basso contenuto calorico.
 - Hai visto la Powerade e le Chuky Gum?-
Poggio le mani sui fianchi guardandomi con fare autoritario e io mi sforzai di non riderle in faccia.
 - No, non ho visto ne toccato niente. Sono stata tutta la mattinata nella radura quindi non so, chiedi a mamma.-
Accesi la radio e la sintonizzai sulla mia stazione preferita che dava 24 su 24 musica RockPunk. 
 - Chiudi quella lagna- 
Si lamentò Kelly ma per dispetto alzai il volume, anziché abbassarlo. 
...dopo pranzo...
 - Si mamma, okay mamma, certo mamma, a dopo mamma.-
Sbuffai e uscii di corsa buttandomi nella mia auto. Come sempre, Kelly aveva lo smalto fresco e non poteva di certo rovinarlo per andare a fare la spesa.
Guidai a 75 all'ora fino al supermercato e infatti impiegai meno di 5 minuti per raggiungerlo. Parcheggiai l'auto ed entrando afferrai uno di quei cestini gialli per poggiar dentro la spesa per poi seguire la corsia numero 3. Mi fermai per prendere un pacco di farina ma quella che usava di solito la mamma  per la torta di mele si trovava decisamente in alto per una piccoletta di 160cm come me. Misi il piede sullo scaffale in basso e mi stesi fino a sfiorare il pacchetto quando una voce profonda e calda mi spaventò.
 - Potevi chiedere una mano dolcezza-
Disse lui divertito e in quello stesso istante mollai la presa sul pacchetto tirandolo verso il basso e scivolai cadendo a terra di sedere. Non capii bene come succese ma un secondo dopo mi ritrovai ricoperta di farina da capo a piedi.
 - Caleb-
Dissi dolorante e sputacchiai farina per circa 5minuti.
  
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