Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: New_Across    14/09/2011    1 recensioni
Quella che vi proponiamo è una fic scritta a quattro mani sulla vita quotidiana (e che vita!) di due coppie (ATTENZIONE: sono tutti maschi quindi si tratta di relazioni omosessuali). Il freddo guerriero che accompagna un principe indipendente e un gentile paladino protettore di un tenero e viziato principino. Ecco come possiamo riassumere i loro caratteri. Spero vi divertiate e siate clementi, è la nostra prima fic!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lo Yin e Lo Yang

Capitolo 2


Il premio e la punizione


Uriel trascinò Ronnie fino alla loro camera. Ronnie fermò il suo compagno davanti alla porta: 'No, no, aspetta! Mi devo preparare come si deve!'

'Scordatelo! No, non ci pensare neanche! Qui e ora!' ordinò Uriel. Allora l' “angioletto” passò all'azione: mise le mani sul punto più alto che riusciva a raggiungere (la pancia di Uriel) e cercò di spingerlo fuori dalla stanza. L'alto ragazzo non si mosse manco di un millimetro, ma in compenso poté divertirsi a guardarlo.

Dopo pochi secondi il campanello suonò. Che tempismo...pensò scocciato Uriel, che si allontanò per aprire la porta.

Wah! Che tempismo! Pensò allegramente Ronnie, che approfittò della situazione per chiudersi a chiave in camera.

'Bene, ora la prima cosa da fare è trovare qualcosa da mettersi!' Detto ciò, iniziò a rovistare nei cassetti, mentre ascoltava le voci provenienti dal corridoio. 'Ah, è solo Abraxas che vuole uno dei miei completini... un completino tigrato?! Ma certo...quello a me va grande, però potrei fare qualcosa di simile...' Aprì il suo cassetto, nel quale c'era un'altra delle sue collezioni: tutti i tipi di orecchie e code possibili e immaginabili. Prese quelle che gli stavano indubbiamente meglio, poi prese un slip color sabbia e le sue inseparabili amiche: le matite per il trucco. Iniziò così a prepararsi.

Quando ebbe finito fece scattare la serratura della porta, per poi sedersi sul letto e aspettare.

Uriel finì di parlare. Si diresse verso la camera per poi fermarsi davanti alla porta e bussare.

'Posso entrare?' chiese.

Nessuna risposta.

'Posso entrare?!'

Ancora nessuna risposta.

'Ohi, posso entrare?'

Ancora silenzio assoluto.

'E va bene, io entro!' disse poi spazientito, spalancando la porta.

La scena che gli si parò davanti fu per lui indimenticabile.

Il suo “angioletto” era ginocchioni sul letto. Aveva addosso solo lo slip, un paio di orecchiette da leone che sbucavano dalla sua “criniera” rossiccia, una coda, sulla faccia disegnato un nasino rosa triangolare e sulle guance tre lineette nere.

Ronnie appena lo vide alzò la zampetta sinistra e mantenne la promessa: 'Roar~'

Non fece in tempo ad abbassare il braccio che si ritrovò un Uriel strafelice di aver aspettato e di avere un ragazzo così fantasioso.


Abraxas tornò nel suo appartamento, la busta con il completino in mano. Mikael sporse la testa dalla sua camera, incuriosito dall'uscita e dal veloce ritorno di Abraxas. Il biondo andò nella stanza di Mikael, afferrò un piccolo telecomando sopra il televisore ed abbassò la temperatura del condizionatore. 'Hey, non la stai abbassando un po' troppo?!'

Abraxas lo guardò con i suoi occhi di ghiaccio, sogghignando:'Per quello che dobbiamo fare ora, va bene'. Mikael era molto diffidente. Che diavolo stava architettando quel maniaco?! Che fosse un maniaco o meno poco importava, del resto tutto quello che gli faceva il gelido ragazzo gli risultava piacevole, ancora di più se trasportava con sé quell'aria misteriosa. Il ragazzino spense la playstation e mise a posto la chitarra del Guitar Hero. Abraxas gli afferrò un braccio e lo costrinse a stendersi sul letto, per poi baciarlo. Mikael si abbandonò completamente a lui, ai suoi baci, alla sua mano che scivolava sotto la maglietta. Il piccolo amante, capite le intenzioni del suo partner, iniziò a spogliarsi. L'altro lo aiutò.

Deve avere fretta se mi sta addirittura aiutando! Ma perché lui non si spoglia? Devo farlo io...?

Mentre Mikael analizzava lentamente i suoi pensieri, all'improvviso Abraxas si alzò di scatto, prese i vestiti del compagno, uscì dalla camera e chiuse a chiave la porta.

'Hey, che stai facendo?' urlò sorpreso il piccoletto abbandonato sul letto.

'Stanotte rimarrai qui. Non voglio che tu mi venga a dare fastidio. Dentro la busta c'è il vestitino che indosserai. Ti avverto, se non lo metterai sentirai un po' di freddo e dubito che domattina ti preparerei la colazione volentieri...'

Le sue parole furono come freddi spilli infilzati nel orgoglio del ragazzo prigioniero che intanto aveva tirato fuori il contenuto della busta: una tutina tigrata con tanto di coda, cappuccio con le orecchie e guanti a forma di zampe.

'I-Io non metterò mai un coso del genere! Fammi uscire maniaco!'

'Non ci penso nemmeno.' rispose l'uomo dall'altro lato della porta 'Se tu ancora non l'hai capito questa è la tua punizione. Buona notte'

A Mikael bastarono pochi istanti per capire la situazione in cui si era cacciato: era finito dentro un altro dei giochetti perversi che il compagno lo costringeva a fare e ora che ci era dentro, per uscirne non doveva fare altro che giocare.

'Tsk, come se tu potessi resistere una notte intera senza di me!' disse beffardo il ragazzino.

Ma dall'altra parte non ci fu nessuna risposta, solo passi che si allontanavano.


Uriel aprì gli occhi. Guardò l'orologio sul comodino affianco al letto. Erano le 7 passate. Cercò di spostare il piccolo leoncino che dormiva con la testa poggiata sul suo petto senza svegliarlo, ma appena lo toccò Ronnie aprì gli occhi. Alzò la testa, si stropicciò gli occhi e con voce bassa e assonnata disse 'Buongiorno~ Vai già a lavoro?'

'Giorno. Scusa se ti ho svegliato. Sì, ora vado a prepararmi che è anche tardi.', rispose Uriel alzandosi e raccogliendo i vestiti sparsi per terra. Poi diete un bacio a Ronnie e andò a farsi la doccia.

Dopo un paio di minuti Ronnie lo raggiunse: 'Non facciamo colazione insieme?'

'No, io mangio qualcosa in pasticceria. Per te ci sono i biscotti al cioccolato nella biscottiera'

Il rossiccio andò nella sua cameretta per poi buttarsi, ancora mezzo assonnato, sui suoi peluche. Da quella massa pelosa cercò alla cieca con la mano i suoi preferiti, l'Orso Bellorso e Maddy la Medusa. Il primo era un orsacchiotto rosa dal musetto bianco, la seconda una medusa azzurra costantemente attaccata alla testa dell'orso, come un cappello. Ronnie li trovò e li strinse tra le braccia, per poi riappisolarsi.

Dopo una decina di minuti, Uriel era pronto. Diede un ultimo sguardo al suo “angioletto” per poi andare a lavoro.

Un paio d'ore più tardi, l'appisolato venne svegliato dal brontolio del suo stomaco. Si alzò, si mise riluttante uno slip e andò in cucina con un obiettivo preciso: la sua biscottiera, una coppa di ceramica bianca con sopra la scritta 'I Biscotti di Ronnie'.

Tolse il coperchio, afferrò un biscotto al cioccolato con la mano e lo mangiò lentamente, come primo assaggio. Risorta la sua irrefrenabile voglia di cioccolato, cercò con la mano libera di prenderne più che poteva, mentre con l'altra teneva stretti Bellorso e Maddy. Quando capì che non poteva riuscire a prenderne quanti ne voleva, poggiò dentro la biscottiera i suoi amici morbidosi.

Acciuffò tutti i biscotti rimanenti e si allontanò.


Uriel era nella cucina della pasticceria, la guancia sporca di cioccolato, le mani coperte dai guanti, il grembiule legato alla vita, i capelli legati e coperti da una cuffietta. Mentre era indaffarato con le decorazioni delle ultime torte della giornata, sentì il suo del campanello sopra la porta: c'era un nuovo cliente.

Il pasticcere uscì dalla cucina per accogliere i nuovi arrivati, un bambino sui 10 anni ed una donna, che probabilmente era la madre. Il viso del bambino era dominato da gioia e meraviglia: alla sua sinistra lo scaffale era pieno di tutti i tipi di caramelle gommose, di fronte a sé due grandi frigoriferi pieni dei migliori gelati e delle torte più belle, alla sua destra il bancone, composto da una teca contenente centinaia di biscotti e pasticcini.

'Cosa desidera signora?' chiese Uriel togliendosi i guanti.

'Ecco, mio figlio vorrebbe qualcosa per merenda, però siamo nuovi di questa pasticceria e non sappiamo cosa prendere.'

'Non si preoccupi', le rispose. Si voltò verso il basso e grasso bambino. 'Ti piace qualcosa in particolare?'

Il piccolo cliente si guardò intorno: '...il cioccolato!'

Uriel gli elencò indicandoli tutti i dolci a base di cacao, ma il bambino era ancora indeciso: 'Ma come faccio a sapere se mi piacciono?'

Il pasticcere ebbe un momento di smarrimento, quando la signora richiamò la sua attenzione: 'Non è che sarebbe così gentile da farcene assaggiare alcuni?'

Con la coda dell'occhio vide il bimbo guardare con l'acquolina in bocca i biscotti preferiti di Ronnie: 'Va bene.'

Non l'avesse mai detto.

Il moccioso iniziò ad assaggiare tutti i dolci della pasticceria che avessero a che fare con il cioccolato finché pieno come un uovo decise di prendere una torta intera tutta glassata del suo dolce ingrediente preferito.

Usciti, Uriel sospirò. Andò in cucina per abbandonarsi sulla prima sedia che trovò, buttò la testa all'indietro e guardò l'orologio appeso alla parete. L'orario di chiusura era già passato da un pezzo. Sospirò ancora e dopo alcuni minuti si mise a lavoro per chiudere il negozio.


Abraxas e Mikael tornarono a casa, le mani occupate da qualche busta e la pancia brontolante. Mentre il ragazzino metteva nell'armadio i nuovi acquisti, l'altro iniziò a preparare la cena: entrambi aspettavano impazienti una gustosa bistecca arrosto. Del resto era tutto il pomeriggio che camminavano per la città.

Mangiarono subito, Mikael con ancora addosso il regalo che gli aveva fatto Abraxas quel pomeriggio: una maglietta nera con stampato sopra il disegno di un tigrotto con affianco una nuvoletta in stile fumetto con scritto “Roar!”

All'inizio al ragazzo non piaceva, sapeva che il compagno gliel'aveva regalata per prenderlo in giro, ma poi cambiò idea grazie a due validi motivi: primo, era cosa rara che il compagno gli regalava qualcosa; secondo, vista la punizione subita la sera prima era meglio assecondarlo.

Finito di mangiare, si misero a lavare piatti e pentole, chiacchierando del pomeriggio trascorso insieme, fino a quando non esaurirono i discorsi. Durante questa pausa di silenzio Mikael stava asciugando i piatti, riflettendo sugli avvenimenti di quel giorno.

E' stata una giornata divertente, ma anche molto strana -pesava Mikael- quella punizione poi! Farmi dormire con quel coso addosso per poi liberarmi, ridermi in faccia e continuare la giornata come se niente fosse! Abraxas...che mi stia nascondendo qualcosa? Magari ha in mente un altro dei suoi giochetti da maniaco...o forse qualche altra assurda “punizione”?

Mikael guardò con la coda dell'occhio il suo partner. Scosse la testa.

Bah sarà solo la mia immaginazione.

'Mikael torna sulla terra. Non vedi che stai asciugando lo stesso punto del piatto da mezz'ora?' disse all'improvviso Abraxas.

'Eh? Ah non me ne ero accorto!' rispose sorridendo imbarazzato il piccoletto.

Finito anche questo lavoretto i due andarono in camera. L'alto ragazzo si sedette sul letto e accese la TV. Mikael si spogliò, lasciandosi addosso solo i boxer. Poi prese dall'armadio una lunga maglia e se la infilò svogliatamente.

Che strano però...mi sono spogliato davanti a lui ma non ha battuto ciglio. Eppure la notte scorsa non abbiamo fatto niente. La dimostrasse più spesso questa resistenza invece di molestarmi tutte le notti! Che maniaco!

In realtà i sentimenti del ragazzo dicevano tutt'altro: abituato com'era alle “molestie” del suo amante, stare una giornata intera senza neanche un bacio non era stato molto piacevole e ora il fatto che quella notte probabilmente l'avrebbero passata a dormire non aiutava.

Mikael si sedette accanto ad Abraxas, la testa poggiata sulla sua spalla. Il biondo ragazzo non lo degnò di uno sguardo. Il piccoletto avvicinò la testa al collo del compagno. Abraxas mosse la spalla costringendo il ragazzo a scollarsi: 'Togliti, mi dai fastidio.'

Mikael rimase molto sorpreso. Poi la sorpresa lasciò spazio alla rabbia, la quale esigeva vendetta.

'Ho capito. Stai cercando di dimostrarmi che puoi stare senza di me.' disse beffardo il ragazzino, alzandosi dal letto con tutta l'intenzione di andare a dormire in camera sua. Il silenzio di Abraxas non si ruppe.

'Tsk, sei proprio stupido! Già il fatto che dopo una notte passata in solitudine tu abbia passato l'intera giornata con me dimostra che non puoi fare a meno di me! Dipendere così tanto da qualcuno...sei pietoso!' il nano malefico non ebbe neanche il tempo di sogghignare maleficamente, compiaciuto dell'ultima malignità ideata, che Abraxas l'aveva afferrato per il polso, girato verso di sé e sbattuto contro il muro. Il fragile corpo di Mikael ora era sovrastato da quello possente del gelido ragazzo. Gli occhi neri del primo sottomessi a quelli grigi e magnetici dell'altro.

'Ora vedremo chi farà più pietà.' sussurrò Abraxas, con voce suadente e peccaminosa pronto ad accontentare quell'adorato insolente del suo amante.


Uriel inserì la chiave nella serratura e fece scattare, molto lentamente, la porta: non voleva disturbare Ronnie. Era ormai tardi, sicuramente Ronnie aveva passato la giornata ad abbuffarsi di dolci ed ora stava dormendo come un bambino, sommerso dai suoi amati peluche. La porta si aprì, rivelando un buio corridoio, il quale dava su innumerevoli stanze altrettanto buie.

Ancora più lentamente, entrò in casa, dirigendosi verso la cucina. Accese la luce: la sua attenzione venne subito attirata dalla posizione insolita di un morbidoso oggetto rosa.

Si avvicinò alla biscottiera di Ronnie ed estrasse dalla coppa Bellorso e Maddy, martiri dell'ossessione cioccolatosa del rosso. Li prese in mano, sussurrando un 'Poveracci', prima di poggiarli nel lavandino e segnarsi mentalmente di doverli lavare: il pelo dei due “animaletti” era ormai quasi del tutto marrone, e se ciò andava bene per Bellorso, non si poteva dire lo stesso per Maddy.

Uriel sentì un leggero rumore provenire dietro di lui.

Girò in modo impercettibile la faccia, notando che i suoi sospetti erano corretti: un leone si stava preparando ad attaccare. Il moro rimase immobile, aspettando, mentre il suo orecchio captava tutti i deboli rumori prodotti da quel mediocre cacciatore.

'Roaaaaaar~!' urlò Ronnie, mentre saltava addosso al suo compagno. Poggiò la testa sulla schiena dell'altro, mentre con le mani gli cingeva la vita.

L'alto ragazzo poggiò le sue mani su quelle del partner, mentre si girava per guardarlo in viso e, la visione divina del suo “angioletto” gli fece dimenticare tutti i problemi del lavoro. Lo baciò e sorrise.

Il leoncino angelico strusciò la testa sul petto dell'altro, ruggendo dolcemente. Uriel gli scompigliò i capelli, gli diede un bacio sulla fronte e lo abbracciò forte, chiedendosi cosa avrebbe mai potuto fare senza quel piccoletto.

'Come è andata a lavoro? Mi sembri stanco...' Ron alzò la testa e guardò il suo uomo negli occhi: si, era decisamente stremato dal lavoro, Ronnie ne era certo.

'Ah, i soliti clienti complicati... Niente di che, davvero.' Uriel sorrise.

'Bambino petulante...?'

'...Si. Come te d'altronde!'

Ron tirò un pugno nella pancia di Uriel, dicendo un 'Hey!' piuttosto offeso.

Il moro ridacchiò, gli diede un altro bacio sulla guancia e si allontanò, avvicinandosi al piano cottura.

'Tu invece che hai fatto oggi?'

'Dormiiiito!' Uriel vide il piccoletto stiracchiante riflesso nello specchio sopra la cucina. Quel piccoletto diventava sempre più adorabile.

'Come mai questo repentino cambiamento? Dopotutto, dormi già tutti i giorni no? Come mai hai deciso di cambiare, dormendo ancora?' rispose ridendo.

Ronnie gli si avvicinò, lo abbracciò da dietro e riprese a strusciarsi, dicendo: 'Ahah, il tuo sarcasmo è sempre più divertente. Ricordiamoci però per colpa di chi sono costretto a recuperare di giorno le ore di sonno perse.'

'Ah, è così allora? Vuoi incolparmi del tuo sonno? Benissimo, vorrà dire che da oggi dormirai tutte le notti, visto che le nostre attività notturne non ti interessano.'

Ronnie non rispose subito. Non era ciò che voleva dire, e Uriel lo sapeva perfettamente. Il moro lo stava stuzzicando, voleva sentirsi dire che era un ottimo amante e che il rosso non avrebbe mai rinunciato a quelle nottate.

But I know it better, pensò Ronnie. Non gli avrebbe dato nessuna soddisfazione, o almeno non prima di qualche ora. Ma prima cambiava argomento, meglio era.

'Si, esatto, non mi interessano. Uuuh, Uriel, Urieeeeel, ho fame! Ho faaaame! Mi cucini qualcosa~?'

Uriel sospirò. Non aveva la forza di continuare a parlare dei loro rapporti: già era abbastanza complicato non saltargli addosso di continuo, e se anche ora si lasciava provocare...

'Cosa vorresti mangiare?' Cercò di mantenere un tono calmo e distaccato.

'Voglio una banana split!'

Uriel si fermò. No, non poteva cedere ai suoi punzecchiamenti. Se voleva quel dolce, glielo avrebbe preparato, ma non gli avrebbe permesso di notare i pensieri poco casti che gli invadevano la mente. 'Va bene, dammi il tempo di prepararlo.'

Ronnie saltellò allegramente verso il divano, vi si distese sopra ed accese la tv. Si sintonizzò su un nuovo canale, Horror Tv, dove stavano mandando in onda “Silent Hill”.

Una giovane donna correva alla ricerca della figlia in una vecchia scuola. Durante la ricerca, era “entrata” nel mondo di Silent Hill, un regno infuocato e pieno di insetti.

Mentre fuggiva, notò un uomo con un'ascia: era alto, muscolo, con la testa a forma di piramide. Era il mostro comunemente chiamato Pyramid Head, mostro che Ronnie semplicemente adorava.

'Urieeeeel, c'è il mio amante in tivùùùùùùùù!'

'Tu...lui...cosa?!?' Uriel accorse, la sua mente che ragionava velocemente. Il rossiccio passava gran parte della sua giornata da solo, no? Quindi poteva avere un amante... Ma ciò voleva dire che Uriel non lo soddisfava abbastanza? Che fosse vero che al ragazzo non importava molto delle loro nottate? Ma no, non poteva essere... Loro due si amavano, vero? VERO?!?

Arrivato in salotto, Uriel vide Testa di Piramide. Era solo l'ennesimo serial killer di cui il suo angioletto si era invaghito.

Sbuffando, si girò per andare via, ma una piccola mano lo fermò.

'Resti con me?'

'Sto cucinando ora.' Uriel era freddo.

'Ma non voglio più mangiare'

'E, di grazia, cosa vorresti fare?' Si stava spazientendo sempre di più.

Ronnie si alzò in piedi sul divano: ora era alto quanto il suo uomo. Avvicinò la bocca all'orecchio dell'altro e sussurrò, con voce calda: 'Indovina~'

Il moro non ce la fece più. Lo fece distendere sul divano e, mentre la donna del film urlava dalla paura, lo baciò.

CONTINUA...


L'Angolo (degli scleri) di Giucchan e Acchan

Siamo tornateeeeeeeee! Non ve l'aspettavate, eh? O forse si? Comunque, per questo capitolo ci abbiamo messo più del solito: eravamo troppo traumatizzate dal fatto che stesse per iniziare la scuola (dannato liceo). Anyway, alla fine ce l'abbiamo fatto! Yay!

All'inizio la storia era leggermente diversa: doveva concludersi al terzo capitolo, il quale sprofondava nello yaoi... MA! Abbiamo cambiato idea: la storia continuerà e sprofonderà lentamente... Molto lentamente... ZAN ZAN ZAAAAAN. Quindi, per ora, accontentatevi della pucciosità acuta di Ronnie, dei complessi di Uriel, la penosità di Mikael e il maniacismo (?) di Abraxas (se vi chiedete cosa sia il maniacismo, chiedetelo all'Acchan, ma forse non lo sa manco lei).

Grazie per le recensioni, spero che il seguito vi abbia soddisfatto e che continuerete a seguirci. E mi raccomando, recensite ancora in tanti! XD

Dopo le schede personaggio dello tsundere e dell'uke, ecco qua quello dei rispettivi seme.


SCHEDA PERSONAGGIO N° 3

Nome: Abraxas

Ispirato a: Abraxas Malfoy, nonno di Draco nominato una sola volta (l'Acchan ama i Serpeverde)

Sesso: M

Età: 22

Altezza: 1.85 m

Caratteristiche fisiche: capelli biondi, corti; occhi freddamente grigi; muscoloso; spalle larghe; molto dotato (altrimenti Mikael non se lo sarebbe scelto)

Professione: studente della Facoltà di Medicina

Hobby: molestare Mikael

Attività preferita: molestare Mikael

Videogioco preferito: molestare Mikael (non gioca più ai videogiochi)

Manga/Anime preferito: hentai a random.

Preferenze sessuali: bisessuale

Nomiglioli affibbiati dalle autrici: il bestio; il biondazzo; il candido; lo gnocco in bianco



SCHEDA PERSONAGGIO N° 4

Nome: Uriel

Ispirato a: Uriel di Angel Sanctuary

Sesso: M

Età: 20

Altezza: 1.90 m

Caratteristiche fisiche: capelli neri, lunghi, spesso legati; occhi azzurri; magro; mediamente muscoloso

Professione: pasticcere

Hobby: 1) comprare peluche a Ronnie

            2) vendere i peluche vecchi di Ronnie

Attività preferita: preparare i biscotti al cioccolato per Ronnie

Videogioco preferito: Bayonetta

Manga/Anime preferito: non ne segue

Preferenze sessuali: Ronnie.

Nomigliolo affibbiato dalle autrici: lo gnocco al cioccolato fondente


Giucchan e Acchan

P.S.: Se vi chiedete cosa voglia dire “I know it better”, è una tipica espressione inglese usata dalle persone quando vogliono dire che sono più furbe di qualcun altro, quindi sanno come comportarsi in determinate situazioni.

GIUCCHAN E ACCHAN POWAAAAAAAAAAAAAAH!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: New_Across