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Autore: Gaia Bessie    14/09/2011    10 recensioni
In un cassetto, dentro a un ricettario, tra la prima ciocca di capelli di sua figlia nascosta nella stagnola e un vecchio disegno di una casetta stilizzata. Le trova lì, le lettere di sua moglie.
[Izzy/Noah, accenni di Owen/Izzy | Flashfic | Leggero OOC]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izzy, Nuovo Personaggio, Owen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
- Questa storia fa parte della serie 'Le relazioni pericolose'
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Non so se qualcuno occasionalmente rilegge quella che era una OS e io, lavorando di taglia (e cuci e sistema l'OOC di cui ero tanto fan a tredici anni) e taglia e taglia ho trasformato in una flashfic. Come dicevo nelle storie precedenti, ho deciso di unformare il mio profilo, sistemando tutte le storie fino a riportarle a uno standard comune.
Se sei ancora qui dopo dieci anni, grazie per la fiducia: oggi mi sono finalmente sentita pronta a tornare indietro e far pace con Bessie o chiunque altro ci fosse qui nel 2011.
Gaia


 
Le relazioni pericolose

 
Le trova in un giorno che il tempo può solamente fermarsi tra le righe di inchiostro sbiadite, un po’ sbavato, con le a che sembrano o e le o che sembrano e, e poi così via. Le trova per caso, forse, o magari perfino per ricerca che si consuma improrogabilmente nei suoi ritagli di tempo.
In un cassetto, dentro a un ricettario, tra la prima ciocca di capelli di sua figlia nascosta nella stagnola e un vecchio disegno di una casetta stilizzata. Le trova lì, le lettere di sua moglie.
 
Le trova lì e dicono tutte la stessa cosa: ti amo, mi ami, ti cerco, mi cerchi, mi vuoi? Io sì, io ti voglio sempre.
Portami via, restiamo qui – cosa volevi, Izzy, si domanda Owen masticando quel sapore amaro (amarissimo), chi volevi?
Non ha mai avuto segreti, lei, una stanza da tenere tutta per sé o qualcosa di semplicemente intangibile, incomprensibile, che lui non doveva azzardarsi a sfiorare. Ed è luglio del loro decimo anno di matrimonio, quando scopre un plico di lettere mai impostate, tutte vergate con la grafia storia di sua moglie. Le trova così, le lettere indirizzate a Noah.
 
Le trova in un giorno che la notte è alle porte, e sua moglie legge favole da un’ora alla loro primogenita ammalata, e la sua voce è una cantilena sempre entusiastica che s’ode in tutta la casa. Le trova mentre cerca altri libri di favole, forse, ma la vera favola l’ha vissuta sempre e solo lei.
Nell’inchiostro, Izzy nasconde una felicità che lui non le vede da tempo, quella vena di follia priva di freni che l’ha fatto innamorare per la prima volta – troppo tempo fa, comunque, il tempo sbiadisce anche questo.
 
La trova lì e non riesce nemmeno a leggerle tutte, perché tradire è anche penetrare i pensieri – e, in fondo, alcuni segreti fanno meno male se intuiti e non detti ad alta voce.
È un uomo buono, Owen, l’amerà in silenzio: come ha sempre fatto, dubitare di lei a cosa servirebbe?
Izzy carezza la fronte della primogenita. Capelli castani come una nocciola appena sgusciata, Alice sorride con le guance arrossate.
Dov’è papà, sussurra tirando la madre per la manica della vestaglia.
Izzy ride, come se quel rumore potesse lacerare la realtà e non risponde mai.
 
[379 parole]
 
   
 
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