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Autore: Serena96    14/09/2011    17 recensioni
Una ragazza diversa dalle altre,timida ma al punto giusto,simpatica,dolce.
Un' incontro favorevole.. Ma.. un futuro da cancellare
« Mi dispiace,ma non possiamo fare più niente. E'arrivata l'ora.. »
Leggete e recensite
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui. Eh bè sono triste, perchè mi piaceva scrivere questa storia, mi ero affezzionata.
Se vi va recensite, come avete fatto sempre.
Grazie davvero ragazze. Di tutto. Grazie a voi,sono riuscita ad arrivare ad avere tante recensioni.
Grazie davvero.
Mi avete reso felice ad ogni capitolo.
Spero leggerete le prossime.
Questo è l'ultimo. Ci sarà l'epilogo, che scriverò a breve.
Non odiatemi, voglio sapere cosa pensate di questa storia.
Vi Amo. - You Can Believe. One direction*-*-
Sery :3

Era davvero tutto così bello se solo non ci fosse stata quella malattia che mi opprimeva, non riuscivo a salire gli scalini che mi affannavo subito, la testa mi girava molto spesso,  e le pillole erano sempre con me. Era passata una settimana da quando ero uscita dall'ospedale. Con Justin stavamo tutti i giorni assieme, lui si occupava del matrimonio io non più. Non potevo era inutile, ci stavo solo più male. Da quella sera avevo visto il dottore solo una volta e la sua frase era stata " Più il dolore aumente, più si avvicina il giorno. " e in quel momento quelle parole non mi avevano fatto niente, ma sapete perchè? Perchè in quei giorni stavo vivendo il più possibile, ero diciamo felice.
Ma c'era lei che ogni volta che c'era un sorriso sincero, mi aggrediva, sempre più forte, sempre più frequentemente. Stavo sempre peggio.
Ero in camera mia, con mille fogli sparsi a terra,per cosa, vi chiederete? Bene per scrivere, 2 lettere. Due santissime lettere, le lettere che avrebbero dovuto far capire alle persone più importanti della mia vita, che me ne ero andata, e il perchè.
Scrivevo e riscrivevo ma non mi usciva niente, non c'è la facevo, e per la prima volta, dopo aver chiuso la porta, mi accasciai a terra attorno a quei fogli e piansi, disperatamente, mi mancava così poco, così poco. E in realtà io volevo ancora tanto e volevo dare tanto, ma non potevo. Immaginai, Justin tra qualche anno, con una moglie e dei figli, e piansi. Volevo esserci io al posto suo, volevo, ma non potevo, perchè la vita c'e l'aveva con me.

Dopo due ore ero pronta, cenavamo tutti fuori, nonna, mamma e papa', Pattie e Jeremy, Mad e Chaz, Justin, e Ryan. La mia famiglia, la cosa più bella.
Scesi, avevo messo un vestitino grigio e nero, con scarpe con il tacco nero, truccata leggera, e via. Andai con la mamma e con il papa'. Al ristorante c'erano già tutti. Passammo una serata, sorridendo e scherzando, ci divertimmo, o almeno mi diverti per quel che mi era concesso. Tornammo per le due a casa, Justin dormì con me, o meglio Justin dormì, io no.


E passò così un'altra settimana e mezza.


I dolori ormai erano aumentati a dismisura, prendevo pillole ogni cinque minuti, ero a pezzi, e vi giuro la sentivo vicina, e questa cosa mi sollevava.
Stavo soffrendo come un cane, ero spezzata in due dai dolori, dalle convulsioni. In questo periodo non mi andava di stare quasi con nessuno e stavo male. Riuscivo a sembrare felice con Justin , ma ormai anche lui aveva capito che c'era qualcosa che non andava, ma riuscivo ancora a mascherare qualcosa. Ero in camera mia, come di solito, e avevo un mal di testa assurdo, le lettere erano scritte, non mi convincevano, ma ormai era fatta. Quella strana sera di agosto faceva decisamente freschetto. - Amore,. - Chiamai Justin che era in bagno. - Cucciola. - Uscì dal bagno, che bello che era. - Ti va di andare in spiaggia? - Gli chiesi, mi sentivo così male quella sera. Così dannatamente debole.- Certo, prendo le chiavi e andiamo. -
Ci avviammo in spiaggia. Cinque minuti e arrivammo, e scendemmo.  Ci sedemmo sulla sabbia era così bagnata. Mi sentivo, vuota. Morta. Era forse quello il giorno. Le lettere erano in tasca, non so perchè. - Justin? - Lo chiamai, guardava le stelle. - Lo sai che ti amo vero? Che non vivrei senza te? Che sei indespensabile? E che sei bellissimo? - Gli dissi quando si girò, mi baciò. -Ti amo- Mi disse, - Ti amo anch'io, non sai quanto. - Risposi,e sentì il buio sopraffarmi.

*

- Amore, hai visto come sono belle le stelle? - Dissi, sorridendo. Quella sera la vedevo così strana, ma anche così lontana. - Amore? - Chiesi girandomi, e aveva gli occhi chiusi. - Amore? - Non rispose, - Amore, dai, non scherzare. - Sorrisi. Gli diedi un buffetto, e non rispose. Piansi, piansi come quando ad un bambino gli si rompe un giocattolo. Appoggai l'orecchio al cuore. Nessun rumore, nessun battito. Tastai il polso, fermo. Morta? Morta. - Perchè? Perchè? Non lei, non lei , cazzo. - Urlai al cielo, piangendo. Volevo portarla in ospedale. L'alzai, ma mentre l'alzai,le caddero due cose dalla tasca.
Lettere. Due. Su di una:

" Per voi, mamma e papa'.
Vi amerò a vita. "

Sull'altra:

" Per te amore mio.
Ti amo piccola luce del mio cuore. "

La posai a terra,e aprì la mia lettera, piangevo e non vedevo un cazzo.
Lessi ciò che c'era scritto.

" Caro Justin,
E sei qui tra un sorriso e una lacrima, tra un ti amo e un altro a darmi il sostegno che nessuno sa darmi.
Riempi le mie giornatee,riesci a dare un senso ad ogni mio giorno, a farmi sentire ancora più viva.
Sai farmi ridere nei momenti più tristi, sai farmi piangere dalla gioia, sai darmi forza, coraggio e sostegno per rialzarmi nei momenti più brutti.
Ma da questo problema,cuore mio, nessuno poteva rialzarmi, perchè non c'era via d'uscita.
Piccolo mio, avevo un tumore.
E ora ti chiederai perchè non me l'hai detto? E mi odierai.
Ma io non te l'ho detto perchè volevo vivere con te gli ultimi momenti, felice, non piangendomi addosso, o vedendo che tu mi dicevi -Tra qualche giorno non ci sarai più- Oh no Justin, non ero pronta a questo, te lo giuro. E non sono pronta neanche ora che tu leggi questa lettera, mentre io sarò lissù a guardarti piangere. E ora che non ci sono più, devi andare avanti. Tu devi farlo. Per te e per le persone che ti vogliono bene.
E quando, forse, un giorno ti mancherò metti una mano sul cuore, io sarò lì, con te per sempre. Ti starò accanto, sempre, nel bene e nel male. Camminerò passo a passo con te, ti terrò la mano, e se qualche volta cadrai io sarò lì a rialzarti.
Quel sorriso che mi ha fatto innamorare, quegli occhi che spruzzavano felicità. Le cose che mi hanno fatto innamorare di te, amo te.
Le tue braccia sono un castello per me.
Il tuo cuore, il mio cielo. Sento la tua voce perfino ora che sono morta, ogni volta che mi baciavi mi sembrava di volare, senza te ora mi sento così vuota, sola, inutile, morta. Mi sento morta. Sono sola, completamente. Volevo starti accanto per tutta la vita, ma la vita non me l'ha permesso, e sto male, molto male. Voglio che tu ti ricorda di me come tua moglie.
Semplicemente come la donna che ha dato tutta se stessa per stare oggi al tuo fianco.Credo questa favola sia durata troppo poco.
Voglio che tu non dimentichi mai questa favola.
E voglio infine,che tu ti ricorda di NOI,anche se accanto a te un giorno ci potrà essere un'altra donna.
Con Amore.
Tua Per Sempre.
Ti Amo. "


Come ti senti quando sai che da quel giorno la tua vita cambierà radicalmente? Come ti senti se una parte fondamentale del tuo mondo è andata via?
Come fai ad andare avanti? Come hai la forza di alzarti, e dire - Vado avanti. - ?
Vedo quelle persone che fanno a botte, che litigano, nei momenti di rabbia, ma io ora mi chiedo, poichè la vita è così breve, perchè non ci godiamo la vita senza litigare?
Come vorrei ora salire lissù, prendermela con tutti e riportarmela giù da me. Era così accasciata sul mio corpo.
Non parlava, cosa non da lei. Parlava continuamente, la mia piccola e dolce Jess.
Era morta,e per cosa poi? Per un tumore, di cui io non sapevo l'esistenza.
Mi chiedo perchè anche solo per un momento lei non ha pensato di dirmelo prima, mi chiedo perchè è stata capace di tenersi tutto dentro.
C'è l'ho con lei? Forse. O forse no. Semplicemente c'è l'ho con me stesso, perchè non sono stato capace di capirla con uno sguardo.
Perchè sono stato così preso dal matrimonio. Essì lei sarebbe stata mia moglie.
Mi venne in mente di andare lì, la portai con me, l'adagiai in macchina, e mi diressi verso la chiesa dove ci saremmo dovuti sposare.
Sceso, la portai dentro, la misi stesa, e io andai di fronte a Dio - Perchè? Perchè lei?- Dissi piangendo. - Non lei, non lei, non per farmi stare male, ridammela. - Continuai buttandomi a terra.
E chiusi gli occhi, quando lì riaprì, c'era una luce che illuminava tutta la chiesa, e per un momento, anche solo per un momento, mi parve di sentirla. - Tu non sei solo, ci sono io con te, che ad ogni passo ti starò accanto, non ti lascio, Justin. Te l'ho promesso. Ti amo da morire. - E scomparve, così come era apparse.
Era tutto frutto della mia immaginazione. Continuai a piangere per non so quanto tempo. Dopo di chè decisi di tornare a casa. E mentre uscivo dalla chiesa,un'ombra camminava accanto a me, e mi sfiorò la mano. Era lei. Ne ero sicuro, e mi sentì vicino a lei come non mai.  Arrivato a casa sua , bussai con lei in braccio. - Chi..- Disse la madre. - Oddio. - Continuò buttandosi addosso a mia madre, e pianse. E anche mia madre pianse. Piangemmo tutti. Mancava a tutti. Perchè era lei che dava vita a quelle persone, che vivano di lei, come me.
Diedi la lettera alla madre, e lei la lesse ad alta voce, mentre il marito l'accarezzava.

" Cari Mamma e Papa'.
Mi sento così male al solo pensiero di aver potuto ferire il vostro sorriso, di aver in qualche modo potuto offuscare il sole che splendeva dentro di voi. Mi sento male e vorrei tanto spegnermi, accasciarmi su me stessa e lasciarmi andare al Nulla. Se penso di perdervi, tutto è buio intorno a me. Siete voi l’arcobaleno che colora la mia vita e sempre e solo voi il metro che misura ciò che è bello o buono o brutto.. Sto piangendo. Le lacrime, il dolore, a cosa servono adesso se non potete entrare nel mio cuore e leggerne sotto le cicatrici i miei unici pensieri? Dirvi addio adesso e così senza guardarvi negli occhi,sarebbe come diventare cieco perché dopo di voi non vedrei più nessuno.
Vorrei starvi accanto per tutta la vita.
Non sarà facile ma dovete andare avanti come tu mi hai detto ormai ho 23 anni, dovete lasciarmi il passato alle spalle e trovare la forza di andare avanti per me!!! Vi ringrazio tanto per tutto quello che avete fatto per me, dovete trovare quella forza che vi permetterà di andare avanti, io vi guarderò da lissù, sarò sempre accanto voi.
L'unica cosa di cui oggi sono cosciente di sapere è che ci sono, da qualche parte, su una scalinata che sto salendo lentamente, non sapendo se però il gradino dopo è più alto, più basso o non c'è...
Penso che non mi dimenticherò mai dei momenti, belli e brutti, che abbiamo passato insieme.
Penso sia arrivato il momento per me di smetterla di sognare ma fa così bene sognare un po’. Ci costruiamo la nostraa storia, come vorremmo viverla senza interferenze, senza difficoltà e con tanto tanto amore. Non posso pensare che da questo momento per me non ci sia la possibilità di sognare.
Un grido, radici strappate dal terreno in cui hanno vissuto..
Dolore incolmabile..
sorriso affannoso..
e poi la vita..
unica,
grande,
troppo breve,
troppo veloce,
per assaporarla tutta in un solo assaggio…
bisogna sorseggiarla , gustarsela attimo dopo attimo.
E nel frattempo aspetto che la vita inizia a sorrider anche a me, forse il passato corre via e non torna più..
Forse, finalmente, si sgretola in mille pezzi..
E aspetto il futuro…
….porta aperta, senza sapere che c’è dopo,
ma con la voglia di entrarci dentro,
con la speranza di trovare l’immensità della vita stessa…
E nel frattempo viviamo come un fiume in piena,
che il fa il suo corso e tutto riesce ad incanalare…
Ma questo è il vostro futuro, io sto già per andare via!
Sappiate che vi vorrò sempre bene e voi sarete sempre le persone più importanti della mia vita!
Vi amo.
Vi ho sempre amato.
Vi amerò per sempre!
Jessica. "

E da quel giorno io non vissi più. Ero solo, nonostante l'affetto che mi dimostravano tutti.
Perchè infondo io amavo lei, e non c'è la facevo senza lei.
Ma sapevo che lei viveva dentro di me, lei viveva attraverso me, e questo un pò mi rassenerava.
  
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