15/09/2011
1 recensioni- Chapter Two: The Shadows.
Al di fuori del Tardis si apriva un panorama differente dagli altri che Amy aveva già visto, forse era più semplice, ma più naturale della sua casa: la Terra. Una distesa di montagne e colline di un verde vivo, fiumi che scorrevano tra le valli e scendevano oltre il limitare dell’isola, perdendosi poi nel cielo.
Amy sentì il mugugnare riflessivo di Doctor.
‘Cosa c’è?’
‘Qualcosa non va’.
‘In che senso?’ domandò interessata.
‘Prova a riflettere, Pond!’ e sorrise. ‘Come ho detto prima, è un’isola sospesa nello spazio’ prese a spiegare, mentre Amy si guardava attorno, colta da un’illuminazione, ‘che ha svariati nomi-‘
‘Non si muove!’ esclamò.
‘Esattamente. Ecco cosa c’è che non va. Forza, Pond!’ esclamò con entusiasmo verso la fine della frase.
Chiuse a chiave il Tardis, accarezzando la porta. ‘Tornerò presto. Promesso’.
‘Da che parte, Doctor?’
‘Direi di qua’ disse prendendo il passo. ‘No, di qua’ si corresse pochi secondi dopo.
Amy rise. Rise parecchio quella mattina, perché ancora non sapeva cosa sarebbe successo da lì a qualche ora. La vita è così. Nessuno sa leggere il futuro ed è più che giusto che sia così.
Arrivarono, dopo aver risalito la valle, a una lunga scalinata che non sembrava avere una fine precisa, poiché erano le nuvole a coprire la visuale. Gli scalini non erano della stessa altezza di una semplice scala, ma Amy era certa nel pensare che sicuramente erano altri tre metri ciascuno.
‘Ehm… come saliamo?’ domandò perplessa, sempre con lo sguardo puntato sulla scalinata.
‘Oh, sì… giusto! Vedi Pond, è semplice per chi vive qui, ma per coloro che arrivano la prima volta sembra quasi un enigma. Fortunatamente, tu hai me. Fidati’. Si diresse verso l’estremità sinistra della scalinata che era una ripida discesa o salita, dipendeva da come la si guardava. Doctor salì sopra questa pietra bianca, dalla forma piatta, probabilmente di marmo, e poi allungò la mano verso Amelia.
Lei lo guardava confusa, ma afferrò quel contatto.
Doctor aspettò che Amy fosse salita e stringendola a sé, come in un abbraccio, puntò il suo cacciavite verso la pietra. Quella partì con velocità verso l’alto e arrivò in poco tempo, passarono circa cinque minuti, ma il tempo bastò a Amy per poter ammirare dall’alto quel bellissimo panorama.
‘Arrivati’ annunciò Doctor quando si fermarono.
In quella nebbia leggera, che non era nebbia ma nuvole, Amy vide comunque con chiarezza il maestoso piazzale sul quale erano arrivati. Il rumore di frettolosi passi li raggiunse e in breve tempo una figura bambina, ma dallo sguardo adulto li raggiunse, seguita da altre donne. Ognuna di loro indossava una tunica greca di semplice lavorazione dal colore arancione chiaro, mentre i loro visi erano ornati da linee nere perfettamente disegnate e le loro teste prive di capelli.
‘Doctor’ lo chiamò la ragazza con le sembianze di bambina.
‘Grywal’ disse una voce più calda. ‘Me ne occupo personalmente’. Il suo sguardo si spostò dalla bambina agli arrivati. ‘Doctor, siamo liete che sia giunto fino alla nostra isola. Credo che a questo punto abbia capito parte della situazione, ma non i responsabili. Le ombre, Doctor. Le ombre hanno bloccato il nostro perpetuo movimento. L’isola non è più al sicuro’.